Mi aspettavo qualcosa di molto più gotico: devo dire che l’ho trovato piacevole, anche se avevo già capito molto presto le dinamiche “misteriose” e coMi aspettavo qualcosa di molto più gotico: devo dire che l’ho trovato piacevole, anche se avevo già capito molto presto le dinamiche “misteriose” e cosa si celava dietro comportamenti nemmeno troppo inquietanti. Non ha aiutato che mi sia spoilerata l’ispirazione di questo romanzo, ma non era neanche quello esattamente un elemento così emozionante per me. L’ho trovato molto distaccato e dal tono un po’ piatto, la protagonista non mi ha coinvolto tanto, ma la storia è piacevole e godibile, lo stile di scrittura semplice e scorrevole....more
Mettetevi nei panni del vostro bambino interiore, o leggete questa cofa con un bambino di età effettivamente inferiore diciamo ai 10 anni. Le cose parMettetevi nei panni del vostro bambino interiore, o leggete questa cofa con un bambino di età effettivamente inferiore diciamo ai 10 anni. Le cose particolarmente scorrette e schifose saranno le più divertenti. Ironia, scherzi e un decisivo lieto fine (per noi, se non per la odiosa protagonista). Cosa volere di più?...more
Una storia crudele di una bellezza fulgida. L’orrore che si fa opera d’arte. Una storia di sangue, una leggenda raccontata con schiettezza, tra vendetUna storia crudele di una bellezza fulgida. L’orrore che si fa opera d’arte. Una storia di sangue, una leggenda raccontata con schiettezza, tra vendetta e riscatto....more
Si, è vero, alcune cose le avevo intuite, ma che piacere è leggere Sarah Savioli? I suoi romanzi sono così ben scritti e toccanti, pur rimanendo leggeSi, è vero, alcune cose le avevo intuite, ma che piacere è leggere Sarah Savioli? I suoi romanzi sono così ben scritti e toccanti, pur rimanendo leggeri e divertenti, che le perdoni anche i colpi di scena un pochino telefonati (ma non troppo). Come sempre è una lettura senza pretese che proprio per questo si rivela sempre piacevole, anzi buona, anzi buonissima!...more
L’inizio mi aveva intrigato, molto anche se fermarmi ogni tre per due per controllare un termine desueto sul dizionario non è stato comodissimo, la prL’inizio mi aveva intrigato, molto anche se fermarmi ogni tre per due per controllare un termine desueto sul dizionario non è stato comodissimo, la prosa era particolare. Il problema è stato proprio quello però: una prosa intrigante che non raccontava quasi nulla, e quando lo faceva dava la sensazione di qualcosa di patinato e senz’anima (almeno a me). Poi i famosi termini strani li rende a ripetere più volte, perdendo quell’allure di “poesia”. A volte la prosa aveva dei momenti alla Rupi Kaur che mi straniavano dalla trama, o quel poco che ha raccontato alla fin fine. Dei pensierini estemporanei, insomma.Non mi ha coinvolto. Rebecca, la protagonista, in particolare mi è risultata molto antipatica, una illetterata che in testa parla a se stessa e al lettore come una dottoranda di Oxford dei giorni nostri e poi ad alta voce dice poco o nulla ribadendo che ha giusto imparato a leggere e scribacchiare… leggere cosa poi? Non ci viene detto ne spiegato come faccia lei, non avendo fonti o cose da cui trarre informazioni, come abbia imparato termini astrusi (alcuni dei quali non erano in uso nel 1600). Mi è risultata proprio come la classica ragazzina protagonista di un romanzo young adult (anche se questo romanzo non lo è) dal carattere apparentemente forte, ribelle e che fa innamorare qualsiasi uomo sempre, cosa che mi ha fatto storcere il naso. Anche quando racconta lei cose che non le sono successe e a cui non poteva aver assistito… li ci voleva un altro tipo di narrazione forse. Gli avvenimenti erano anche interessanti, ma se fossero stati gestiti diversamente sarebbe stato molto meglio. Il libro ahimè non mi ha suscitato alcuna empatia, orrore o altro. È scorso tutto senza scossoni ma un po’ a fatica. Sentendo un podcast ho scoperto che la prima stesura era in terza persona con un narratore onnisciente e lo avrei preferito di gran lunga… ma tant’è. Credo che l’autrice ne debba mangiare parecchia di pastasciutta prima di scrivere un gran bel romanzo, questo mi resta un po’ “qui”: non mi va ne giù ne su. E soprattutto mi è dispiaciuto che non si sia approfondito Hopkins o qualsiasi altra persona che non fosse Rebecca o Judith: le altre “streghe” non hanno personalità o caratteristiche, continuavo a dimenticarmi chi era chi. Un gran peccato!...more
Un libro che ti scava dentro, che ti mette di fronte al dolore ma anche alla via per poterlo affrontare e superare. Fa paura, è terrificante ma ti rieUn libro che ti scava dentro, che ti mette di fronte al dolore ma anche alla via per poterlo affrontare e superare. Fa paura, è terrificante ma ti riempie di un senso di verità ed emozione che difficilmente si trova in libri che vengono considerati molto più di questo tipo di narrazione cosiddetta “per ragazzi”. Da affrontare con consapevolezza, ma decisamente e caldamente consigliato, soprattutto a chi soffre per una malattia o una perdita di qualcuno che si ama....more
“Perché se è vero che le bestie ferite imparano solo a mordere, io non smetterò mai di credere che possano incontrare qualcuno che sappia insegnare lo“Perché se è vero che le bestie ferite imparano solo a mordere, io non smetterò mai di credere che possano incontrare qualcuno che sappia insegnare loro anche qualcosa di diverso.”
È sempre un piacere leggere Sarah Savioli, non solo perché è una persona adorabile (l’ho conosciuta a un incontro nella mia biblioteca comunale) ma anche e soprattutto perché è in grado di unire ironia, sentimento e una grande profondità d’animo in quelli che sarebbero potuti essere facilmente dei gialli da leggere svogliatamente o magari solo dei divertissement per bambini. E invece si ride, ci si commuove persino, nel seguire la vita assurda e sconclusionata della protagonista, del modo in cui affronta le cose della vita in maniera vera, genuina, senza scadere nella patetica macchietta o nell’eroina indomita. Quindi sono felice e grata di aver letto anche questa piccola avventura: mi ha fatto davvero bene!...more
Ironico, divertente, scorrevole e arguto, curioso e tenero, mischia finzione e realtà senza che questo pesi o rallenti lettura. A Lia Celi, per cui siIronico, divertente, scorrevole e arguto, curioso e tenero, mischia finzione e realtà senza che questo pesi o rallenti lettura. A Lia Celi, per cui sin da ragazzina ho una certa simpatia, perdono quei due “spiegoni” messi in bocca ai personaggi perché in fin dei conti passano abbastanza inosservati. Un’ottima lettura, leggera e intrigante al punto giusto....more