Museo Fisogni: differenze tra le versioni
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Il '''Museo Fisogni della stazione di servizio''' (in passato anche '''Museo''' '''SIRM'''<ref>{{Cita libro|titolo=Museo SIRM|anno=1993|editore=Electa|p=|ISBN=88-435-4738-0}}</ref> e '''Museo Ormad-Valseveso'''<ref>{{Cita news|autore=Mauro Baldrati|titolo=Mai a corto di carburante|pubblicazione=[[Capital]]|data=febbraio 1993}}</ref>), situato a [[Tradate]], è un museo di pompe di benzina e di oggetti da collezione delle [[Stazione di servizio|stazioni di rifornimento]] fondato da Guido Fisogni nel 1966. Al suo interno, con |
Il '''Museo Fisogni della stazione di servizio''' (in passato anche '''Museo''' '''SIRM'''<ref>{{Cita libro|titolo=Museo SIRM|anno=1993|editore=Electa|p=|ISBN=88-435-4738-0}}</ref> e '''Museo Ormad-Valseveso'''<ref>{{Cita news|autore=Mauro Baldrati|titolo=Mai a corto di carburante|pubblicazione=[[Capital]]|data=febbraio 1993}}</ref>), situato a [[Tradate]], è un museo di pompe di benzina e di oggetti da collezione delle [[Stazione di servizio|stazioni di rifornimento]] fondato da Guido Fisogni nel 1966. Al suo interno, con oltre 8.000 pezzi tra pompe, cartelli e gadget<ref>{{Cita web|url=http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/view.shtml#!/MzovZXMvaXQvcmNzZGF0aW1ldGhvZGUxL0AzNzk4MQ==|titolo=Cultura, a rischio 15 musei. Li vuole il sultano del Bahrein|sito=archivio.corriere.it|data=18 aprile 2006|accesso=26 maggio 2018}}</ref>, è presente la più completa collezione al mondo di [[Distributore di carburante|distributori di carburante]] e ''petroliana'' (certificata [[Guinness World Record]] nel 2000<ref name=":3">{{Cita libro|titolo=Guinness World records 2002 : il guinness dei primati|anno=2001|editore=Mondadori|ISBN=88-04-49721-1}}</ref>).<ref>[http://motori.corriere.it/motori/anteprime/15_aprile_15/museo-fisogni-pompe-benzina-6e219a76-e34a-11e4-8e3e-4cd376ffaba3.shtml Tutto nuovo il museo delle pompe di benzina] Alice Dutto. Corriere della Sera. 15 Aprile 2015. URL consultato il 13 Aprile 2016.</ref><ref>[http://www.varesenews.it/2015/04/pompe-di-benzina-apre-il-museo-da-guinness-dei-primati/362456/ Pompe di benzina, apre il museo da Guinness dei primati] Manuel Sgarella. ''VareseNews''. 17 Aprile 2015. URL consultato il 13 Aprile 2016.</ref> Il Museo fa anche parte del ''Circuito Lombardo dei Musei del [[Design italiano|Design]]''<ref>{{Cita web|url=https://museidesign.it/?page_id=75|titolo=Museo Fisogni {{!}} Musei Design|lingua=it-IT|accesso=2019-06-13}}</ref> e della ''Rete dei Giacimenti del Design Italiano'', promossa dalla [[Triennale di Milano]]<ref>{{Cita libro|autore=Joseph Grima (a cura di)|titolo=Triennale Milano. La rete dei giacimenti del Design Italiano|anno=2020|editore=Electa|ISBN=9788891826794}}</ref><ref name=":4" /> (che espone anche due distributori della collezione Fisogni)<ref>{{Cita web|url=http://www.museo-fisogni.org/museo-pompe-benzina-vintage-fisogni/collaborazioni-petroliana-distributori/|titolo=Le collaborazioni del Museo Fisogni (Guinness World Record)|sito=Museo Fisogni|lingua=it-IT|accesso=2020-04-01}}</ref>. |
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==Storia== |
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Il Museo Fisogni nacque nel 1966<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.quartamarcia.it/museo-fisogni-il-paradiso-delle-pompe-di-benzina/|titolo=Museo Fisogni, il paradiso delle pompe di benzina|sito=Quartamarcia|data=2018-11-22|accesso=2019-12-05}}</ref> a [[Palazzolo Milanese]]. L'imprenditore Guido [[Fisogni]], ragioniere<ref>{{Cita news|autore=|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1997/01/03/page_024.pdf|titolo=Un secolo di benzina nelle stanze del mio museo|pubblicazione=L'Unità|data=3 gennaio 1997}}</ref> figlio del generale degli [[Alpini]] e [[Fisogni|aristocratico]] Federico Fisogni<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.alpinipadernodugnano.it/la-storia/il-colonnello-fisogni/|titolo=Il Colonnello Fisogni|sito=Gruppo Alpini di Paderno Dugnano (MI) - Benvenuti!|lingua=it-IT|accesso=2018-08-28}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://dx.doi.org/10.15438/rr.5.1.28|titolo=Vita, guerre, avventure e altro del nobil uomo Federico Fisogni, Patrizio di Brescia, Colonnello degli Alpini|accesso=2018-08-28}}</ref> e della contessa Elisabetta [[Barbiano di Belgioioso]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|anno=1960|titolo=Fisogni - Famiglia Lombarda iscritta nell'elenco ufficiale della nobiltà italiana con Provvedimento di Giustizia con titolo di nobile|rivista=|volume=|numero=}}</ref> e nipote del politico [[Carlo Fisogni]]<ref name=":2" />, all'epoca costruiva e ristrutturava stazioni di servizio in [[Italia]] e in [[Europa]], e diede il via alla sua vasta collezione partendo da una [[pompa di benzina]] [[Società Anonima Bergomi|Bergomi]] a misurazione visibile con "pentalitri" abbinati, trovata abbandonata nel 1961<ref name=":1" />. |
Il Museo Fisogni nacque nel 1966<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.quartamarcia.it/museo-fisogni-il-paradiso-delle-pompe-di-benzina/|titolo=Museo Fisogni, il paradiso delle pompe di benzina|sito=Quartamarcia|data=2018-11-22|accesso=2019-12-05}}</ref> a [[Palazzolo Milanese]]. L'imprenditore Guido [[Fisogni]], ragioniere<ref>{{Cita news|autore=|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1997/01/03/page_024.pdf|titolo=Un secolo di benzina nelle stanze del mio museo|pubblicazione=L'Unità|data=3 gennaio 1997}}</ref> figlio del generale degli [[Alpini]] e [[Fisogni|aristocratico]] Federico Fisogni<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.alpinipadernodugnano.it/la-storia/il-colonnello-fisogni/|titolo=Il Colonnello Fisogni|sito=Gruppo Alpini di Paderno Dugnano (MI) - Benvenuti!|lingua=it-IT|accesso=2018-08-28}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://dx.doi.org/10.15438/rr.5.1.28|titolo=Vita, guerre, avventure e altro del nobil uomo Federico Fisogni, Patrizio di Brescia, Colonnello degli Alpini|accesso=2018-08-28}}</ref> e della contessa Elisabetta [[Barbiano di Belgioioso]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|anno=1960|titolo=Fisogni - Famiglia Lombarda iscritta nell'elenco ufficiale della nobiltà italiana con Provvedimento di Giustizia con titolo di nobile|rivista=|volume=|numero=}}</ref> e nipote del politico [[Carlo Fisogni]]<ref name=":2" />, all'epoca costruiva e ristrutturava stazioni di servizio in [[Italia]] e in [[Europa]], e diede il via alla sua vasta collezione partendo da una [[pompa di benzina]] [[Società Anonima Bergomi|Bergomi]] a misurazione visibile con "pentalitri" abbinati, trovata abbandonata nel 1961<ref name=":1" />. |
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La collezione era inizialmente conservata nella sede dell'azienda di Guido e del fratello Gerolamo, denominata Ormad-Valseveso, da cui il Museo stesso prendeva il nome.<ref name=":5">{{Cita web|url=https://museo-fisogni.org/blog/museo-fisogni/museo-fisogni-le-origini/|titolo=Museo Fisogni-Le origini|autore=admin|sito=Museo Fisogni|data=2020-10-05|lingua=it-IT|accesso=2023-10-26}}</ref> |
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⚫ | Nel corso degli anni, dal 1966 |
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Nel 1992 l'azienda si fuse con il gruppo SIRM e assunse il nome di SIRM Nord; il 18 dicembre dello stesso fu inaugurata una nuova esposizione del Museo, più ampia e strutturata, che assunse la denominazione Museo SIRM<ref name=":5" />. |
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⚫ | Il 1º gennaio 1994 |
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⚫ | Il 1º gennaio 1994, a fronte di un nuovo cambiamento societario<ref name=":5" />, fu abbandonata la denominazione Museo SIRM per assumere il nome attuale<ref>{{Cita libro|autore=Guido Fisogni|titolo=Museo Fisogni|anno=1995?|SBN=IT\ICCU\LO1\1077148}}</ref>. Nel 1996 fu lanciato il [[sito web]] istituzionale del Museo.<ref>{{Cita web|url=http://museo-fisogni.org/|titolo=Welcome to the Museum Fisogni|sito=web.archive.org|data=1997-12-21|accesso=2021-10-18|dataarchivio=21 dicembre 1997|urlarchivio=https://web.archive.org/web/19971221225630/http://museo-fisogni.org/|urlmorto=sì}}</ref> |
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Negli anni '90 il museo fu a lungo uno dei principali sponsor della squadra di [[calcio femminile]] [[Football Club Femminile Como 2000 Associazione Sportiva Dilettantistica|Como 2000]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|anno=1998|titolo=F.C.F. Como 2000 Serie B nazionale Stagione sportiva 1998/99|rivista=|volume=|numero=}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=|anno=1999|titolo=F.C.F. Como 2000 Serie B nazionale Stagione sportiva 1999/2000|rivista=|volume=|numero=}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Massimo Moscardi|titolo=Un museo sostiene le azzurre|pubblicazione=Il Corriere|data=17 dicembre 1997}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Alessandro Gandolfi|titolo=Un pieno d'epoca|pubblicazione=Il Venerdì di Repubblica|data=28 maggio 1999}}</ref>. |
Negli anni '90 il museo fu a lungo uno dei principali sponsor della squadra di [[calcio femminile]] [[Football Club Femminile Como 2000 Associazione Sportiva Dilettantistica|Como 2000]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|anno=1998|titolo=F.C.F. Como 2000 Serie B nazionale Stagione sportiva 1998/99|rivista=|volume=|numero=}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=|anno=1999|titolo=F.C.F. Como 2000 Serie B nazionale Stagione sportiva 1999/2000|rivista=|volume=|numero=}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Massimo Moscardi|titolo=Un museo sostiene le azzurre|pubblicazione=Il Corriere|data=17 dicembre 1997}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Alessandro Gandolfi|titolo=Un pieno d'epoca|pubblicazione=Il Venerdì di Repubblica|data=28 maggio 1999}}</ref>. |
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Nel 2000 la collezione |
Nel 2000 la collezione fu insignita del Guinness World Record.<ref name=":3" /> |
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Dopo la cessione dell'azienda da parte di Guido Fisogni, nel 2000, il |
Dopo la cessione dell'azienda da parte di Guido Fisogni, nel 2000, il Museo rimase chiuso dalla fine del 2001 per quasi 15 anni, prima di riaprire i battenti il 26 aprile 2015 nella sua attuale sede a Tradate<ref>{{Cita news|autore=|url=http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/slider.html#!museo-fisogni/NobwRAdghgtgpmAXGA1nAngdwPYCcAmYANGAC5wAepSYMArgM5zYAEAZgJYPYDmEHYAL4BdIA|titolo=Con 180 distributori storici apre il museo della benzina|pubblicazione=Corriere della Sera|data=26 aprile 2015}}</ref>, all'interno di un'ala di Villa Castiglioni<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/attualita/2020/04/27/cinemalfa-drive-in-virtuale-dedicato-alle-star-del-biscione_3f485c64-b04d-4e62-ab29-e6e9d8896eed.html|titolo=CinemAlfa, drive-in virtuale dedicato alle star del Biscione - Attualità|sito=ANSA.it|data=2020-04-27|lingua=it|accesso=2020-04-27}}</ref>, che fu dimora di Cesare Castiglioni, [[I Mille|garibaldino dei Mille]] e imprenditore tessile<ref>{{Cita web|url=https://www.villacastiglionifisogni.com/cesare-castiglioni/|titolo=Cesare Castiglioni|sito=Villa Castiglioni Fisogni|lingua=it-IT|accesso=2023-09-26}}</ref> di Tradate. |
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Nel 2018 il Museo fu fra i fondatori del Circuito Lombardo Musei Design (MUDE)<ref>{{Cita web|url=https://www.patriadellabellezza.it/circuito-lombardo-dei-musei-di-design/|titolo=Circuito Lombardo dei Musei di Design|sito=Patria della Bellezza|data=2022-10-27|lingua=it-IT|accesso=2023-10-26}}</ref> e nel 2020 della rete Musei Industriali del Varesotto (MIVA)<ref>{{Cita web|url=https://www.sempionenews.it/cultura/eventi-culturali/nasce-miva-una-nuova-rete-museale-per-valorizzare-larcheologia-industriale-varesina/|titolo=Nasce MIVA: una nuova rete museale per valorizzare l’archeologia industriale varesina.|autore=Filippo Mairani|sito=Sempione News|data=2020-11-03|lingua=it-IT|accesso=2023-10-26}}</ref>. |
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⚫ | Nel tempo, gli oggetti presenti nel museo sono stati messi a disposizione per ricerche degli studenti di ingegneria del [[Politecnico di Milano]] e sono comparsi in produzioni cinematografiche, televisive e pubblicitarie; alcuni pezzi sono visibili, ad esempio, nelle produzioni [[RAI]] ''[[Il grande Fausto]]'', ''[[125 milioni di caz..te]]'' di [[Adriano Celentano]] |
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==Collezione== |
==Collezione== |
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⚫ | Nel corso degli anni, dal 1966 in poi, la collezione, esempio di modernariato<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Tg2 Costume&Società - Museo Fisogni|lingua=it-IT|accesso=2022-09-06|url=https://www.youtube.com/watch?v=MkteaDPmz4g&list=PLeQ_XYDws33BixejYaEShrZvFUGzAmAID&index=1}}</ref> e [[archeologia industriale]], è stata ampliata con l'aggiunta di globi, gadget, insegne, giocattoli, attrezzature e pubblicità, provenienti da diverse parti del mondo. Il museo ospita quasi 200 distributori di benzina e oltre 6.000 pezzi di antiquariato industriale. La collezione ripercorre la storia delle stazioni di servizio dal 1892<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/motori/attualita/2017/03/22/news/museo-fisogni-la-piu-grande-collezione-di-pompe-di-benzina-del-mondo-apre-nelle-giornate-fai-1.34639955|titolo=Museo Fisogni, la più grande collezione di pompe di benzina del mondo apre nelle Giornate FAI|sito=lastampa.it|data=2017-03-22|lingua=it-IT|accesso=2020-09-04}}</ref> ad oggi. |
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⚫ | Nel tempo, gli oggetti presenti nel museo sono stati messi a disposizione per ricerche degli studenti di ingegneria del [[Politecnico di Milano]] e sono comparsi in produzioni cinematografiche, televisive e pubblicitarie; alcuni pezzi sono visibili, ad esempio, nelle produzioni [[RAI]] ''[[Il grande Fausto]]'', ''[[125 milioni di caz..te]]'' di [[Adriano Celentano]], ''[[L'amica geniale (serie televisiva)|L'Amica Geniale]]'', nella scenografia di ''[[Striscia la notizia|Striscia la Notizia]]'' del 1991, film come ''[[Ferrari (film)|Ferrari]]'' o ''[[Hill of Vision]]'' e in vari spot televisivi<ref name=":0" />. Il museo è anche sede di eventi e raduni. |
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===Designer e artisti=== |
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Il Museo Fisogni conserva numerosi pezzi e grafiche disegnati da noti illustratori e designer del '900. Tra le grafiche più note, quelle di [[Marcello Nizzoli]] per [[Selenia Lubrificanti|Oliofiat]] e quelle di [[Lora Lamm]], [[Giorgio Muggiani]] e [[Plinio Codognato]] per [[Pirelli (azienda)|Pirelli]], oltre ai [[Cane a sei zampe|loghi Agip]] e [[AgipGas]] di [[Luigi Broggini]] e [[Federico Seneca]]. |
Il Museo Fisogni conserva numerosi pezzi e grafiche disegnati da noti illustratori e designer del '900. Tra le grafiche più note, quelle di [[Marcello Nizzoli]] per [[Selenia Lubrificanti|Oliofiat]] e quelle di [[Lora Lamm]], [[Giorgio Muggiani]] e [[Plinio Codognato]] per [[Pirelli (azienda)|Pirelli]], oltre ai [[Cane a sei zampe|loghi Agip]] e [[AgipGas]] di [[Luigi Broggini]] e [[Federico Seneca]]. |
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[[File:Marcello_nizzoli_e_mario_olivieri,_distributore_di_benzina_supercortemaggiore_per_agip,_1963.jpg|miniatura|274x274px|Distributore prodotto dalla [[Nuovo Pignone]] e progettato da [[Marcello Nizzoli]] e Mario Olivieri, facente parte della collezione Fisogni ed esposto presso la [[Triennale di Milano]]]] |
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Tra i distributori, degni di nota i modelli realizzati da [[Alberto Rosselli (architetto)|Alberto Rosselli]] e dalla coppia Nizzoli-Olivieri per [[Nuovo Pignone]], |
Tra i distributori, degni di nota i modelli realizzati da [[Alberto Rosselli (architetto)|Alberto Rosselli]] e dalla coppia Nizzoli-Olivieri per [[Agip]]-[[Nuovo Pignone]], quelli disegnati da [[Eliot Noyes]] per la [[Mobil]] e quello appartenuto a [[Benito Mussolini]], attribuito a [[Marcello Piacentini]]. |
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Il Museo raccoglie inoltre diverse opere d'arte (sempre a tema carburanti); si tratta sia di originali che di [[Litografia|litografie]] e [[Serigrafia|serigrafie]] autentiche in edizione limitata<ref>{{Cita web|url=https://www.varesenews.it/2023/09/il-museo-fisogni-di-tradate-presenta-la-nuova-raccolta-darte/1722584/|titolo=Il Museo Fisogni di Tradate presenta la nuova raccolta d'arte|autore=Tommaso Guidotti|sito=VareseNews|data=2023-09-26|lingua=it|accesso=2023-09-26}}</ref>. Tra gli autori conservati<ref>{{Cita web|url=https://museo-fisogni.org/arte-stradale/|titolo=Arte "stradale"|sito=Museo Fisogni|lingua=it-IT|accesso=2023-10-24}}</ref> vi sono [[Edward Ruscha|Edward Rusha]]<ref>[[Libro d'arte]] "Twenty six gasoline stations", 1963, ed. 1969</ref>, [[Andy Warhol]]<ref>"[[Mobil|Mobilgas]] Blue", litografia, 1986</ref>, [[Mimmo Rotella]]<ref>"La benzinara" (serigrafia originale, 1978) e "[[Shell (azienda)|Shell]]-Petit monument à Rotella" (scultura in serie, 1960-69)</ref>, [[Mario Schifano]]<ref>Due prove d'artista della serie "[[Exxon|Esso]]"</ref>, [[Mino Maccari]]<ref>"The Petrol", disegno con [[acquerello]] e [[collage]], pezzo unico originale, metà XX sec.</ref>, [[Antonio Carbonati]]<ref>Sei [[Acquaforte|acqueforti]] della [[Aquila (azienda)|Raffineria Aquila]], 1938-39</ref>, [[Pierre Alechinsky]]<ref>"Ruines des compagnies pétrolières", acquaforte, 2000</ref>, [[Shepard Fairey]]<ref>"Endless power petrol palace", litografia, 2010</ref>, [[Fernand Léger]]<ref>"La Ville, La pompe à essence", litografia, 1959</ref>, Franco Villoresi<ref>"Uomo in strada", disegno a [[Pastello|pastelli]] su carta intelata, pezzo unico originale, 1965</ref>, Giuliano Nistri<ref>"Esso al vostro servizio", [[Pittura a tempera|tempera]] su [[cartoncino]], originale di copertina, 1975</ref>, Giovanni Moretti<ref>"Il distributore di via Rotondi [...]", acquerello, originale, 2008</ref>, Allan d'Arcangelo<ref>"[[Texaco]] Morning star", serigrafia, 1980</ref>, Andy Burgess<ref>"The [[Fiat Tagliero]] Building", stampa in bassorilievo, 2016</ref>, Dezache<ref>"Petrol can", latta d'[[Olio lubrificante|olio]] dipinta, 2022</ref> e Federico B. Alliney<ref>"La cavalla alata", calco in resina ceramica, 2024</ref>. |
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Tra gli artisti conservati al Museo, si segnalano inoltre le [[Acquaforte|acqueforti]] di [[Antonio Carbonati]] raffiguranti la [[Aquila (azienda)|raffineria Aquila]]. |
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===La pompa di benzina di Mussolini=== |
===La pompa di benzina di Mussolini=== |
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Il Museo Fisogni presenta nella sua collezione diversi pezzi storici, tra i quali il più noto è probabilmente un esemplare dei distributori di benzina voluti da [[Benito Mussolini]]. Probabilmente disegnato dall'architetto [[Marcello Piacentini]]<ref name=":4">{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/motori/sezioni/attualita/2022/06/22/news/museo_fisogni-354941871/|titolo="Il pieno, per favore".. Noi, la benzina, una volta la mettevamo così...|sito=la Repubblica|data=2022-06-22|lingua=it|accesso=2023-02-28}}</ref>, si tratta di un perfetto esempio di [[stile littorio]], con la pensilina che ricorda il [[saluto romano]] e le linee che ricordano le architetture degli edifici del [[ventennio]]. |
Il Museo Fisogni presenta nella sua collezione diversi pezzi storici, tra i quali il più noto è probabilmente un esemplare dei distributori di benzina voluti da [[Benito Mussolini]]. Probabilmente disegnato dall'architetto [[Marcello Piacentini]]<ref name=":4">{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/motori/sezioni/attualita/2022/06/22/news/museo_fisogni-354941871/|titolo="Il pieno, per favore".. Noi, la benzina, una volta la mettevamo così...|sito=la Repubblica|data=2022-06-22|lingua=it|accesso=2023-02-28}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_aprile_26/180-distributori-storici-apre-museo-benzina-tradate-3240b104-ebf6-11e4-b9d3-aa4aa3ffc489.shtml|titolo=Con 180 distributori storici apre il museo della benzina|sito=Corriere della Sera|data=2015-04-26|lingua=it|accesso=2023-12-20}}</ref>, si tratta di un perfetto esempio di [[stile littorio]], con la pensilina che ricorda il [[saluto romano]] e le linee che ricordano le architetture degli edifici del [[ventennio]]. |
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I pochi esemplari prodotti erano utilizzati principalmente nelle ambasciate e nelle prefetture, a disposizione anche dei gerarchi; quello conservato al Museo, rinvenuto a [[Trieste]], in origine era probabilmente collocato a [[Palazzo Venezia]]<ref name=":4" />. |
I pochi esemplari prodotti erano utilizzati principalmente nelle ambasciate e nelle prefetture, a disposizione anche dei gerarchi; quello conservato al Museo, rinvenuto a [[Trieste]], in origine era probabilmente collocato a [[Palazzo Venezia]]<ref name=":4" />. |
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Su di esso si trova la scritta “benzina pura”, che indica che il carburante non era mischiato con alcol da [[Beta vulgaris|barbabietola]], usato per aggirare le [[Sanzioni economiche all'Italia fascista|sanzioni]] imposte all'Italia per l'[[Guerra d'Etiopia|invasione dell'Etiopia]]<ref name=":4" />. Un altro esemplare, sempre appartenente al Museo Fisogni e proveniente dall'ambasciata italiana a [[Tirana]], è esposto al [[Museo della Mille Miglia]]. |
Su di esso si trova la scritta “benzina pura”, che indica che il carburante non era mischiato con alcol da [[Beta vulgaris|barbabietola]], usato per aggirare le [[Sanzioni economiche all'Italia fascista|sanzioni]] imposte all'Italia per l'[[Guerra d'Etiopia|invasione dell'Etiopia]]<ref name=":4" />. Un altro esemplare, sempre appartenente al Museo Fisogni e proveniente dall'ambasciata italiana a [[Tirana]], è esposto al [[Museo della Mille Miglia]]. |
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=== Archivio Bergomi === |
=== Archivio Bergomi === |
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[[File:Società Anonima Bergomi benzina.jpg|sinistra|miniatura|250x250px|Progetto dell'archivio Bergomi]] |
[[File:Società Anonima Bergomi benzina.jpg|sinistra|miniatura|250x250px|Progetto dell'archivio Bergomi]] |
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Il Museo conserva, tra le altre cose, una parte dell'archivio storico della [[Società Anonima Bergomi|Bergomi]]<ref name=":0">{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.museo-fisogni.org/museo-pompe-benzina-vintage-fisogni/collaborazioni-petroliana-distributori/|titolo=Le collaborazioni del Museo Fisogni (Guinness World Record)|pubblicazione=Museo Fisogni|accesso=2018-10-29}}</ref>, azienda milanese specializzata nella costruzione di distributori<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.museo-fisogni.org/storia/1930-la-produzione-bergomi/|titolo=1930 - La produzione Bergomi {{!}} Museo Fisogni|pubblicazione=Museo Fisogni|data=2015-03-09|accesso=2018-10-29}}</ref> e dispositivi di sicurezza<ref>{{Cita web|url=https://www.bunkertorlonia.it/le-porte-in-ferro.html|titolo=La Società Anonima Bergomi|accesso=2019-02-19}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.museo-fisogni.org/blog/pompe-di-benzina/societa-anonima-bergomi-non-solo-distributori/|titolo=Società Anonima Bergomi: non solo distributori|sito=Museo Fisogni|data=2019-02-01|lingua=it-IT|accesso=2019-02-19}}</ref>, in particolare progetti industriali<ref>{{Cita web|url=https://www.museo-fisogni.org/collezione/|titolo=Archivi Collezione|sito=Museo Fisogni|lingua=it-IT|accesso=2021-05-06}}</ref> e fotografie d'epoca dal 1909 fino agli [[Anni 1950|anni '50]]. |
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== Villa Castiglioni == |
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La villa, già appartenente alla famiglia Pusterla, venne acquistata dai Castiglioni (ramo della [[Castiglione (famiglia)|famiglia aristocratica]] originaria di [[Castiglione Olona]]) nel 1781 ed ampliata nel corso del [[XIX secolo]], soprattutto per mano del [[garibaldino]] [[Cesare Castiglioni (garibaldino)|Cesare Castiglioni]], che la ribattezzò "Villa Rina" in onore della moglie e vi installò anche alcune attività [[Industria tessile|tessili]]; a lui si deve anche la creazione del parco del complesso. |
La villa, già appartenente alla [[famiglia Pusterla]], venne acquistata dai Castiglioni (ramo della [[Castiglione (famiglia)|famiglia aristocratica]] originaria di [[Castiglione Olona]]) nel 1781 ed ampliata nel corso del [[XIX secolo]], soprattutto per mano del [[garibaldino]] [[Cesare Castiglioni (garibaldino)|Cesare Castiglioni]], soldato dei [[I Mille|Mille]] che la ribattezzò "Villa Rina" in onore della moglie (sorella di [[Enrico Scalini]]<ref>{{Cita web|url=https://www.villacastiglionifisogni.com/news/cesare-castiglioni-il-gentiluomo/|titolo=Cesare Castiglioni - Il gentiluomo|autore=admin|sito=Villa Castiglioni Fisogni|data=2021-04-21|lingua=it-IT|accesso=2024-03-28}}</ref>) e vi installò anche alcune attività [[Industria tessile|tessili]]; a lui si deve anche la creazione del parco del complesso. |
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L’aspetto attuale risale alla metà dell'800, sebbene il catasto lo segnali solo dal 1875; il cortile oggi di pertinenza del Museo risale invece almeno al 1840<ref>{{Cita libro|autore=Ernesto Restelli|titolo=Lonate Ceppino|anno=2001|editore=Reggiani}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Davide Zaffaroni|anno=2008|titolo=Cesare Castiglioni dei Mille di Marsala|rivista=I Quaderni dell’Associazione Studi Storici Tradatesi|editore=Macchione|volume=|numero=}}</ref>. |
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L'ala della villa in cui erano situate le tessiture è stata progressivamente abbandonata nel corso dei decenni, ma nel 2015 è stata ristrutturata e adibita a Museo e a location per eventi; la parte residenziale della villa (in stile [[Architettura neogotica|neogotico]]) è tuttora abitata dai discendenti |
L’aspetto attuale risale alla metà dell'800, sebbene il [[catasto]] lo segnali solo dal 1875; il cortile oggi di pertinenza del Museo risale invece almeno al 1840<ref>{{Cita libro|autore=Ernesto Restelli|titolo=Lonate Ceppino|anno=2001|editore=Reggiani}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Davide Zaffaroni|anno=2008|titolo=Cesare Castiglioni dei Mille di Marsala|rivista=I Quaderni dell’Associazione Studi Storici Tradatesi|editore=Macchione|volume=|numero=}}</ref>. |
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L'ala della villa in cui erano situate le tessiture è stata progressivamente abbandonata nel corso dei decenni, ma nel 2015 è stata ristrutturata e adibita a Museo e a location per eventi; la parte residenziale della villa (in stile [[Architettura neogotica|neogotico]]) è tuttora abitata dai discendenti delle famiglie Castiglioni e Fisogni<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.museo-fisogni.org/blog/arte-e-architettura/storia-di-villa-castiglioni-xviii-xix-sec/|titolo=Storia di Villa Castiglioni (XVIII-XIX sec.) {{!}} Museo Fisogni|pubblicazione=Museo Fisogni|data=2018-11-30|accesso=2018-12-02}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.museo-fisogni.org/museo-pompe-benzina-vintage-fisogni/i-lavori-di-restauro-del-museo-fisogni/|titolo=I lavori di restauro del Museo|pubblicazione=Museo Fisogni|accesso=2018-12-02}}</ref>. |
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== Note == |
== Note == |
Versione delle 16:14, 3 giu 2024
Museo Fisogni | |
---|---|
Interno del Museo | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Tradate |
Indirizzo | Via Giacomo Bianchi, 25b |
Coordinate | 45°42′47.12″N 8°54′04.4″E |
Caratteristiche | |
Tipo | archeologia industriale |
Periodo storico collezioni | XIX-XXI secolo |
Superficie espositiva | 500 (circa) m² |
Fondatori | Guido Fisogni |
Apertura | 1966 |
Proprietà | Privato |
Gestione | Privato |
Visitatori | 5 000 (2019) |
Sito web | |
Il Museo Fisogni della stazione di servizio (in passato anche Museo SIRM[1] e Museo Ormad-Valseveso[2]), situato a Tradate, è un museo di pompe di benzina e di oggetti da collezione delle stazioni di rifornimento fondato da Guido Fisogni nel 1966. Al suo interno, con oltre 8.000 pezzi tra pompe, cartelli e gadget[3], è presente la più completa collezione al mondo di distributori di carburante e petroliana (certificata Guinness World Record nel 2000[4]).[5][6] Il Museo fa anche parte del Circuito Lombardo dei Musei del Design[7] e della Rete dei Giacimenti del Design Italiano, promossa dalla Triennale di Milano[8][9] (che espone anche due distributori della collezione Fisogni)[10].
Storia
Il Museo Fisogni nacque nel 1966[11] a Palazzolo Milanese. L'imprenditore Guido Fisogni, ragioniere[12] figlio del generale degli Alpini e aristocratico Federico Fisogni[13][14] e della contessa Elisabetta Barbiano di Belgioioso[15] e nipote del politico Carlo Fisogni[13], all'epoca costruiva e ristrutturava stazioni di servizio in Italia e in Europa, e diede il via alla sua vasta collezione partendo da una pompa di benzina Bergomi a misurazione visibile con "pentalitri" abbinati, trovata abbandonata nel 1961[11].
La collezione era inizialmente conservata nella sede dell'azienda di Guido e del fratello Gerolamo, denominata Ormad-Valseveso, da cui il Museo stesso prendeva il nome.[16]
Nel 1992 l'azienda si fuse con il gruppo SIRM e assunse il nome di SIRM Nord; il 18 dicembre dello stesso fu inaugurata una nuova esposizione del Museo, più ampia e strutturata, che assunse la denominazione Museo SIRM[16].
Il 1º gennaio 1994, a fronte di un nuovo cambiamento societario[16], fu abbandonata la denominazione Museo SIRM per assumere il nome attuale[17]. Nel 1996 fu lanciato il sito web istituzionale del Museo.[18]
Negli anni '90 il museo fu a lungo uno dei principali sponsor della squadra di calcio femminile Como 2000[19][20][21][22].
Nel 2000 la collezione fu insignita del Guinness World Record.[4]
Dopo la cessione dell'azienda da parte di Guido Fisogni, nel 2000, il Museo rimase chiuso dalla fine del 2001 per quasi 15 anni, prima di riaprire i battenti il 26 aprile 2015 nella sua attuale sede a Tradate[23], all'interno di un'ala di Villa Castiglioni[24], che fu dimora di Cesare Castiglioni, garibaldino dei Mille e imprenditore tessile[25] di Tradate.
Nel 2018 il Museo fu fra i fondatori del Circuito Lombardo Musei Design (MUDE)[26] e nel 2020 della rete Musei Industriali del Varesotto (MIVA)[27].
Collezione
Nel corso degli anni, dal 1966 in poi, la collezione, esempio di modernariato[28] e archeologia industriale, è stata ampliata con l'aggiunta di globi, gadget, insegne, giocattoli, attrezzature e pubblicità, provenienti da diverse parti del mondo. Il museo ospita quasi 200 distributori di benzina e oltre 6.000 pezzi di antiquariato industriale. La collezione ripercorre la storia delle stazioni di servizio dal 1892[29] ad oggi.
Nel tempo, gli oggetti presenti nel museo sono stati messi a disposizione per ricerche degli studenti di ingegneria del Politecnico di Milano e sono comparsi in produzioni cinematografiche, televisive e pubblicitarie; alcuni pezzi sono visibili, ad esempio, nelle produzioni RAI Il grande Fausto, 125 milioni di caz..te di Adriano Celentano, L'Amica Geniale, nella scenografia di Striscia la Notizia del 1991, film come Ferrari o Hill of Vision e in vari spot televisivi[30]. Il museo è anche sede di eventi e raduni.
Al 2022, pezzi del Museo Fisogni sono esposti al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, alla Triennale di Milano, al Museo della Mille Miglia di Brescia e al Museo Frera di Tradate.
Designer e artisti
Il Museo Fisogni conserva numerosi pezzi e grafiche disegnati da noti illustratori e designer del '900. Tra le grafiche più note, quelle di Marcello Nizzoli per Oliofiat e quelle di Lora Lamm, Giorgio Muggiani e Plinio Codognato per Pirelli, oltre ai loghi Agip e AgipGas di Luigi Broggini e Federico Seneca.
Tra i distributori, degni di nota i modelli realizzati da Alberto Rosselli e dalla coppia Nizzoli-Olivieri per Agip-Nuovo Pignone, quelli disegnati da Eliot Noyes per la Mobil e quello appartenuto a Benito Mussolini, attribuito a Marcello Piacentini.
Il Museo raccoglie inoltre diverse opere d'arte (sempre a tema carburanti); si tratta sia di originali che di litografie e serigrafie autentiche in edizione limitata[31]. Tra gli autori conservati[32] vi sono Edward Rusha[33], Andy Warhol[34], Mimmo Rotella[35], Mario Schifano[36], Mino Maccari[37], Antonio Carbonati[38], Pierre Alechinsky[39], Shepard Fairey[40], Fernand Léger[41], Franco Villoresi[42], Giuliano Nistri[43], Giovanni Moretti[44], Allan d'Arcangelo[45], Andy Burgess[46], Dezache[47] e Federico B. Alliney[48].
La pompa di benzina di Mussolini
Il Museo Fisogni presenta nella sua collezione diversi pezzi storici, tra i quali il più noto è probabilmente un esemplare dei distributori di benzina voluti da Benito Mussolini. Probabilmente disegnato dall'architetto Marcello Piacentini[9][49], si tratta di un perfetto esempio di stile littorio, con la pensilina che ricorda il saluto romano e le linee che ricordano le architetture degli edifici del ventennio. I pochi esemplari prodotti erano utilizzati principalmente nelle ambasciate e nelle prefetture, a disposizione anche dei gerarchi; quello conservato al Museo, rinvenuto a Trieste, in origine era probabilmente collocato a Palazzo Venezia[9]. Su di esso si trova la scritta “benzina pura”, che indica che il carburante non era mischiato con alcol da barbabietola, usato per aggirare le sanzioni imposte all'Italia per l'invasione dell'Etiopia[9]. Un altro esemplare, sempre appartenente al Museo Fisogni e proveniente dall'ambasciata italiana a Tirana, è esposto al Museo della Mille Miglia.
Archivio Bergomi
Il Museo conserva, tra le altre cose, una parte dell'archivio storico della Bergomi[30], azienda milanese specializzata nella costruzione di distributori[50] e dispositivi di sicurezza[51][52], in particolare progetti industriali[53] e fotografie d'epoca dal 1909 fino agli anni '50.
Villa Castiglioni
La villa, già appartenente alla famiglia Pusterla, venne acquistata dai Castiglioni (ramo della famiglia aristocratica originaria di Castiglione Olona) nel 1781 ed ampliata nel corso del XIX secolo, soprattutto per mano del garibaldino Cesare Castiglioni, soldato dei Mille che la ribattezzò "Villa Rina" in onore della moglie (sorella di Enrico Scalini[54]) e vi installò anche alcune attività tessili; a lui si deve anche la creazione del parco del complesso.
L’aspetto attuale risale alla metà dell'800, sebbene il catasto lo segnali solo dal 1875; il cortile oggi di pertinenza del Museo risale invece almeno al 1840[55][56]. L'ala della villa in cui erano situate le tessiture è stata progressivamente abbandonata nel corso dei decenni, ma nel 2015 è stata ristrutturata e adibita a Museo e a location per eventi; la parte residenziale della villa (in stile neogotico) è tuttora abitata dai discendenti delle famiglie Castiglioni e Fisogni[57][58].
Note
- ^ Museo SIRM, Electa, 1993, ISBN 88-435-4738-0.
- ^ Mauro Baldrati, Mai a corto di carburante, in Capital, febbraio 1993.
- ^ Cultura, a rischio 15 musei. Li vuole il sultano del Bahrein, su archivio.corriere.it, 18 aprile 2006. URL consultato il 26 maggio 2018.
- ^ a b Guinness World records 2002 : il guinness dei primati, Mondadori, 2001, ISBN 88-04-49721-1.
- ^ Tutto nuovo il museo delle pompe di benzina Alice Dutto. Corriere della Sera. 15 Aprile 2015. URL consultato il 13 Aprile 2016.
- ^ Pompe di benzina, apre il museo da Guinness dei primati Manuel Sgarella. VareseNews. 17 Aprile 2015. URL consultato il 13 Aprile 2016.
- ^ Museo Fisogni | Musei Design, su museidesign.it. URL consultato il 13 giugno 2019.
- ^ Joseph Grima (a cura di), Triennale Milano. La rete dei giacimenti del Design Italiano, Electa, 2020, ISBN 9788891826794.
- ^ a b c d "Il pieno, per favore".. Noi, la benzina, una volta la mettevamo così..., su la Repubblica, 22 giugno 2022. URL consultato il 28 febbraio 2023.
- ^ Le collaborazioni del Museo Fisogni (Guinness World Record), su Museo Fisogni. URL consultato il 1º aprile 2020.
- ^ a b Museo Fisogni, il paradiso delle pompe di benzina, su Quartamarcia, 22 novembre 2018. URL consultato il 5 dicembre 2019.
- ^ Un secolo di benzina nelle stanze del mio museo (PDF), in L'Unità, 3 gennaio 1997.
- ^ a b Il Colonnello Fisogni, su Gruppo Alpini di Paderno Dugnano (MI) - Benvenuti!. URL consultato il 28 agosto 2018.
- ^ Vita, guerre, avventure e altro del nobil uomo Federico Fisogni, Patrizio di Brescia, Colonnello degli Alpini, su dx.doi.org. URL consultato il 28 agosto 2018.
- ^ Fisogni - Famiglia Lombarda iscritta nell'elenco ufficiale della nobiltà italiana con Provvedimento di Giustizia con titolo di nobile, 1960.
- ^ a b c admin, Museo Fisogni-Le origini, su Museo Fisogni, 5 ottobre 2020. URL consultato il 26 ottobre 2023.
- ^ Guido Fisogni, Museo Fisogni, 1995?, SBN IT\ICCU\LO1\1077148.
- ^ Welcome to the Museum Fisogni, su web.archive.org, 21 dicembre 1997. URL consultato il 18 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 1997).
- ^ F.C.F. Como 2000 Serie B nazionale Stagione sportiva 1998/99, 1998.
- ^ F.C.F. Como 2000 Serie B nazionale Stagione sportiva 1999/2000, 1999.
- ^ Massimo Moscardi, Un museo sostiene le azzurre, in Il Corriere, 17 dicembre 1997.
- ^ Alessandro Gandolfi, Un pieno d'epoca, in Il Venerdì di Repubblica, 28 maggio 1999.
- ^ Con 180 distributori storici apre il museo della benzina, in Corriere della Sera, 26 aprile 2015.
- ^ CinemAlfa, drive-in virtuale dedicato alle star del Biscione - Attualità, su ANSA.it, 27 aprile 2020. URL consultato il 27 aprile 2020.
- ^ Cesare Castiglioni, su Villa Castiglioni Fisogni. URL consultato il 26 settembre 2023.
- ^ Circuito Lombardo dei Musei di Design, su Patria della Bellezza, 27 ottobre 2022. URL consultato il 26 ottobre 2023.
- ^ Filippo Mairani, Nasce MIVA: una nuova rete museale per valorizzare l’archeologia industriale varesina., su Sempione News, 3 novembre 2020. URL consultato il 26 ottobre 2023.
- ^ Tg2 Costume&Società - Museo Fisogni. URL consultato il 6 settembre 2022.
- ^ Museo Fisogni, la più grande collezione di pompe di benzina del mondo apre nelle Giornate FAI, su lastampa.it, 22 marzo 2017. URL consultato il 4 settembre 2020.
- ^ a b Le collaborazioni del Museo Fisogni (Guinness World Record), in Museo Fisogni. URL consultato il 29 ottobre 2018.
- ^ Tommaso Guidotti, Il Museo Fisogni di Tradate presenta la nuova raccolta d'arte, su VareseNews, 26 settembre 2023. URL consultato il 26 settembre 2023.
- ^ Arte "stradale", su Museo Fisogni. URL consultato il 24 ottobre 2023.
- ^ Libro d'arte "Twenty six gasoline stations", 1963, ed. 1969
- ^ "Mobilgas Blue", litografia, 1986
- ^ "La benzinara" (serigrafia originale, 1978) e "Shell-Petit monument à Rotella" (scultura in serie, 1960-69)
- ^ Due prove d'artista della serie "Esso"
- ^ "The Petrol", disegno con acquerello e collage, pezzo unico originale, metà XX sec.
- ^ Sei acqueforti della Raffineria Aquila, 1938-39
- ^ "Ruines des compagnies pétrolières", acquaforte, 2000
- ^ "Endless power petrol palace", litografia, 2010
- ^ "La Ville, La pompe à essence", litografia, 1959
- ^ "Uomo in strada", disegno a pastelli su carta intelata, pezzo unico originale, 1965
- ^ "Esso al vostro servizio", tempera su cartoncino, originale di copertina, 1975
- ^ "Il distributore di via Rotondi [...]", acquerello, originale, 2008
- ^ "Texaco Morning star", serigrafia, 1980
- ^ "The Fiat Tagliero Building", stampa in bassorilievo, 2016
- ^ "Petrol can", latta d'olio dipinta, 2022
- ^ "La cavalla alata", calco in resina ceramica, 2024
- ^ Con 180 distributori storici apre il museo della benzina, su Corriere della Sera, 26 aprile 2015. URL consultato il 20 dicembre 2023.
- ^ 1930 - La produzione Bergomi | Museo Fisogni, in Museo Fisogni, 9 marzo 2015. URL consultato il 29 ottobre 2018.
- ^ La Società Anonima Bergomi, su bunkertorlonia.it. URL consultato il 19 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2019).
- ^ Società Anonima Bergomi: non solo distributori, su Museo Fisogni, 1º febbraio 2019. URL consultato il 19 febbraio 2019.
- ^ Archivi Collezione, su Museo Fisogni. URL consultato il 6 maggio 2021.
- ^ admin, Cesare Castiglioni - Il gentiluomo, su Villa Castiglioni Fisogni, 21 aprile 2021. URL consultato il 28 marzo 2024.
- ^ Ernesto Restelli, Lonate Ceppino, Reggiani, 2001.
- ^ Davide Zaffaroni, Cesare Castiglioni dei Mille di Marsala, in I Quaderni dell’Associazione Studi Storici Tradatesi, Macchione, 2008.
- ^ Storia di Villa Castiglioni (XVIII-XIX sec.) | Museo Fisogni, in Museo Fisogni, 30 novembre 2018. URL consultato il 2 dicembre 2018.
- ^ I lavori di restauro del Museo, in Museo Fisogni. URL consultato il 2 dicembre 2018.
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