Michelangelo La Barbera: differenze tra le versioni

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== Detenzione e sentenze ==
== Detenzione e sentenze ==
La Barbera fu arrestato il 4 dicembre [[1994]] dagli uomini del questore [[Arnaldo La Barbera]]<ref>https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/04/ore-il-superboss-finisce-in-manette.html?ref=search</ref> dopo 8 mesi di latitanza. Nello stesso anno, il collaboratore di giustizia [[Antonio Mancini (criminale)|Antonio Mancini]] lo riconobbe come "Angiolino il biondo", misterioso killer venuto dalla [[Sicilia]] in appoggio al terrorista nero [[Massimo Carminati]] per uccidere il giornalista [[Carmine Pecorelli]] nel 1979, testimonianza che però non venne ritenuta attendibile<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/05/dietro-quell-omicidio-clan-banditi-politici.html|titolo=' DIETRO QUELL' OMICIDIO CLAN, BANDITI E POLITICI' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-04-08}}</ref>.
La Barbera fu arrestato il 4 dicembre [[1994]] dagli uomini del questore [[Arnaldo La Barbera]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/04/ore-il-superboss-finisce-in-manette.html|titolo=ORE 4, IL SUPERBOSS FINISCE IN MANETTE - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-04-09}}</ref> dopo 8 mesi di latitanza. Nello stesso anno, il collaboratore di giustizia [[Antonio Mancini (criminale)|Antonio Mancini]] lo riconobbe come "Angiolino il biondo", misterioso killer venuto dalla [[Sicilia]] in appoggio al terrorista nero [[Massimo Carminati]] per uccidere il giornalista [[Carmine Pecorelli]] nel 1979, testimonianza che però non venne ritenuta attendibile<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/05/dietro-quell-omicidio-clan-banditi-politici.html|titolo=' DIETRO QUELL' OMICIDIO CLAN, BANDITI E POLITICI' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-04-08}}</ref>.


È stato condannato a 3 ergastoli di carcere duro in base all'[[Articolo 41-bis|articolo 41 bis]] per i seguenti reati delittuosi:
È stato condannato a 3 ergastoli, che sta scontando in regime di carcere duro in base all'[[Articolo 41-bis|articolo 41 bis]] per i seguenti reati delittuosi:
* Nel 1997, La Barbera venne condannato all'ergastolo nel processo per la strage di Capaci, insieme con i boss Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Pietro Aglieri, Bernardo Brusca, Giuseppe Calò, Raffaele Ganci, Nenè Geraci, Benedetto Spera, Nitto Santapaola, Salvatore Montalto, Giuseppe Graviano e Matteo Motisi.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/09/27/strage-di-capaci-24-ergastoli.html?ref=search STRAGE DI CAPACI, 24 ERGASTOLI - La Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.fondazionefalcone.it/a_documenti/c_ergast.htm Sentenza Strage - CONDANNE ALL'ERGASTOLO<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130613062857/http://www.fondazionefalcone.it/a_documenti/c_ergast.htm|data=13 giugno 2013}}</ref>
* Nel 1997, La Barbera venne condannato all'ergastolo nel processo per la [[strage di Capaci]], insieme con i boss Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Pietro Aglieri, Bernardo Brusca, Giuseppe Calò, Raffaele Ganci, Nenè Geraci, Benedetto Spera, Nitto Santapaola, Salvatore Montalto, Giuseppe Graviano e Matteo Motisi.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/09/27/strage-di-capaci-24-ergastoli.html?ref=search STRAGE DI CAPACI, 24 ERGASTOLI - La Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.fondazionefalcone.it/a_documenti/c_ergast.htm Sentenza Strage - CONDANNE ALL'ERGASTOLO<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130613062857/http://www.fondazionefalcone.it/a_documenti/c_ergast.htm|data=13 giugno 2013}}</ref>
* Nel 1998, La Barbera subì l'altro ergastolo per l'omicidio dell'europarlamentare [[Salvo Lima]] con i boss Salvatore Riina, Francesco Madonia, Bernardo Brusca, Pippo Calò, Salvatore Montalto e il figlio Giuseppe, Salvatore Buscemi, Nenè Geraci, Raffaele Ganci, Antonino Giuffrè, Salvatore Biondino, Simone Scalici e Salvatore Biondo.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/16/Processo_Lima_ergastoli_padrini_Cosa_co_0_980716632.shtml Processo Lima: 18 ergastoli ai padrini di Cosa Nostra] Corriere della Sera, 16 luglio 1998</ref>
* Nel 1998, La Barbera subì l'altro ergastolo per l'omicidio dell'europarlamentare [[Salvo Lima]] con i boss Salvatore Riina, Francesco Madonia, Bernardo Brusca, Pippo Calò, Salvatore Montalto e il figlio Giuseppe, Salvatore Buscemi, Nenè Geraci, Raffaele Ganci, Antonino Giuffrè, Salvatore Biondino, Simone Scalici e Salvatore Biondo.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/16/Processo_Lima_ergastoli_padrini_Cosa_co_0_980716632.shtml Processo Lima: 18 ergastoli ai padrini di Cosa Nostra] Corriere della Sera, 16 luglio 1998</ref>
* Nel 1999 a La Barbera fu comminato l'ergastolo nel processo per la strage di via D'Amelio; insieme a lui furono condannati alla stessa pena i boss Giuseppe "Piddu" Madonia, Nitto Santapaola, Giuseppe Calò, Giuseppe Farinella, Raffaele Ganci, Antonino Giuffrè, Filippo Graviano, Bernardo Provenzano, Salvatore Montalto e il figlio Giuseppe, Salvatore Biondo, Cristoforo Cannella, Domenico Ganci e Stefano Ganci.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/online/cronaca/borsellino/borsellino/borsellino.html|titolo=la Repubblica/cronaca: Omicidio Borsellino pioggia di ergastoli|sito=Repubblica.it|data=9 dicembre 1999|lingua=it|accesso=13 maggio 2021}}</ref>
* Nel 1999 a La Barbera fu comminato l'ergastolo nel processo "Borsellino ''ter''" per la [[strage di via D'Amelio]]; insieme a lui furono condannati alla stessa pena i boss Giuseppe "Piddu" Madonia, Nitto Santapaola, Giuseppe Calò, Giuseppe Farinella, Raffaele Ganci, Antonino Giuffrè, Filippo Graviano, Bernardo Provenzano, Salvatore Montalto e il figlio Giuseppe, Salvatore Biondo, Cristoforo Cannella, Domenico Ganci e Stefano Ganci.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/online/cronaca/borsellino/borsellino/borsellino.html|titolo=la Repubblica/cronaca: Omicidio Borsellino pioggia di ergastoli|sito=Repubblica.it|data=9 dicembre 1999|lingua=it|accesso=13 maggio 2021}}</ref>


=== Assoluzioni ===
=== Assoluzioni ===

Versione delle 14:51, 9 apr 2023

Michelangelo La Barbera detto Angelo o Angelino (Palermo, 10 settembre 1943) è un mafioso italiano, membro della "Commissione provinciale" di Cosa nostra.

Biografia

Affiliato alla cosca di Boccadifalco, era inizialmente alleato dei boss Stefano Bontate e Salvatore Inzerillo, ma si schierò con i corleonesi nella seconda guerra di mafia insieme al cugino Salvatore Buscemi uccidendo con le modalità della lupara bianca Calogero Di Maggio e Santo Inzerillo (rispettivamente zio e fratello del boss Salvatore)[1]. Nel 1983 ha partecipato al triplice omicidio del capitano dei carabinieri Mario D'Aleo e degli appuntati Giuseppe Bommarito e Pietro Morici[2].

Dopo la condanna del cugino, La Barbera divenne capo del mandamento di Passo di Rigano-Boccadifalco e membro della Commissione provinciale che tra settembre 1991 e gennaio 1992 decise l'omicidio di Salvo Lima e gli stragi dei giudici Falcone e Borsellino. Nel 1993, per fermare la caccia dello Stato come conseguenza delle stragi di Falcone e Borsellino, La Barbera insieme a Bernardo Provenzano, Raffaele Ganci, Salvatore Cancemi, Pietro Aglieri e Benedetto Spera sono contrari alla continuazione delle stragi nell'Italia continentale invece Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, i fratelli Graviano e Matteo Messina Denaro volevano le stragi.[senza fonte]

Detenzione e sentenze

La Barbera fu arrestato il 4 dicembre 1994 dagli uomini del questore Arnaldo La Barbera[3] dopo 8 mesi di latitanza. Nello stesso anno, il collaboratore di giustizia Antonio Mancini lo riconobbe come "Angiolino il biondo", misterioso killer venuto dalla Sicilia in appoggio al terrorista nero Massimo Carminati per uccidere il giornalista Carmine Pecorelli nel 1979, testimonianza che però non venne ritenuta attendibile[4].

È stato condannato a 3 ergastoli, che sta scontando in regime di carcere duro in base all'articolo 41 bis per i seguenti reati delittuosi:

  • Nel 1997, La Barbera venne condannato all'ergastolo nel processo per la strage di Capaci, insieme con i boss Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Pietro Aglieri, Bernardo Brusca, Giuseppe Calò, Raffaele Ganci, Nenè Geraci, Benedetto Spera, Nitto Santapaola, Salvatore Montalto, Giuseppe Graviano e Matteo Motisi.[5][6]
  • Nel 1998, La Barbera subì l'altro ergastolo per l'omicidio dell'europarlamentare Salvo Lima con i boss Salvatore Riina, Francesco Madonia, Bernardo Brusca, Pippo Calò, Salvatore Montalto e il figlio Giuseppe, Salvatore Buscemi, Nenè Geraci, Raffaele Ganci, Antonino Giuffrè, Salvatore Biondino, Simone Scalici e Salvatore Biondo.[7]
  • Nel 1999 a La Barbera fu comminato l'ergastolo nel processo "Borsellino ter" per la strage di via D'Amelio; insieme a lui furono condannati alla stessa pena i boss Giuseppe "Piddu" Madonia, Nitto Santapaola, Giuseppe Calò, Giuseppe Farinella, Raffaele Ganci, Antonino Giuffrè, Filippo Graviano, Bernardo Provenzano, Salvatore Montalto e il figlio Giuseppe, Salvatore Biondo, Cristoforo Cannella, Domenico Ganci e Stefano Ganci.[8]

Assoluzioni

  • Nel 2002, venne assolto dall'accusa di essere uno dei due esecutori materiali dell'omicidio del giornalista Mino Pecorelli.[9]

Note

Voci correlate

Mafia

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