Anchise: differenze tra le versioni
→Ultimi anni e morte: Aggiunti collegamenti Etichette: Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile Modifica da applicazione Android |
No2 (discussione | contributi) m Corretto il collegamento Ippodamia con link removed; link removed (DisamAssist) |
||
(46 versioni intermedie di 23 utenti non mostrate) | |||
Riga 4: | Riga 4: | ||
|nome italiano = Anchise |
|nome italiano = Anchise |
||
|nome = Ἀγχίσης |
|nome = Ἀγχίσης |
||
|epiteto = |
|epiteto = il pastore di buoi |
||
|immagine = |
|immagine = Anchises.jpg |
||
|didascalia = Statua raffigurante Anchise da giovane |
|||
|didascalia = ''La fuga di Enea, che sorregge Anchise sulle spalle'', opera di [[Charles-André van Loo]], 1729, [[Parigi]], [[Museo del Louvre|Musée du Louvre]]. |
|||
|prima apparizione = ''[[Iliade]]'' |
|prima apparizione = ''[[Iliade]]'' |
||
|professione = principe di [[Dardania (Asia minore)|Dardania]] |
|||
}} |
}} |
||
'''Anchise''' ({{lang-grc|Ἀγχίσης|Anchísēs}}) è |
'''Anchise''' ({{lang-grc|Ἀγχίσης|Anchísēs}}) è un personaggio della [[mitologia greca]]. Fu un principe di [[Dardania (Asia minore)|Dardania]] ed il suo nome significa "curvo" oppure "storto". |
||
Anchise, oltre ad essere citato nella mitologia greca (ed essere il protagonista della leggenda in cui [[Zeus]] lo rese zoppo), è anche un personaggio della [[mitologia romana]] poiché viene indicato come padre di [[Enea]]<ref name="Apol3.12.2"/>. |
|||
⚫ | |||
⚫ | |||
⚫ | |||
== Genealogia == |
|||
⚫ | |||
Figlio di [[Capi (fondatore di Capua)|Capi]]<ref name="Apol3.12.2"/><ref name=I>[[Omero]], ''[[Iliade]]'', XX, v. 239</ref><ref name="Diodor4.75.5">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/DiodorusSiculus4D.html#32 |
|||
|titolo= Diodoro Siculo, Biblioteca Historica IV, 75.5|lingua=en|accesso= 10 giugno 2019}}</ref><ref>[[Ovidio]], ''[[Fasti (Ovidio)|Fasti]]'' IV, 19-62</ref> e di [[Temiste (figlia di Ilo)|Temiste]]<ref name="Apol3.12.2">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Apollodorus3.html#12 |
|||
|titolo= Apollodoro, Biblioteca III, 12.2|lingua=en|accesso= 8 giugno 2019}}</ref> (oppure di [[Ieromnene]]<ref name="Dion62">{{cita web|url= http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Dionysius_of_Halicarnassus/1C*.html#62 |
|||
|titolo= Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane I, 62|lingua=en|accesso= 8 giugno 2019}}</ref>), divenne padre di [[Enea]]<ref name="Apol3.12.2"/> e di [[Lirno]]<ref name="Apol3.12.2"/> (o Liro) avuti da [[Afrodite]]<ref name="Apol3.12.2"/> , nonché di Ippodamia<ref>[[Scholia]] a ''[[Iliade]]'', 13. 429</ref> (moglie di [[Alcatoo (figlio di Esiete)|Alcatoo]]), quest'ultima avuta da [[Eriopide]]<ref> [[Omero]], [[Iliade]], XIII, 428.</ref>. |
|||
== Mitologia == |
|||
⚫ | |||
[[File:Villa_Nichesola-Conforti,_Ponton_di_Sant'Ambrogio_di_Valpolicella_(VR)._Sala_Verde_6.jpg|alt=|sinistra|miniatura|[[Paolo Farinati]]'', Incendio di Troia'' (il pio Enea che fugge portando in salvo il padre Anchise, il figlio Ascanio e la statua di Pallade Atena, protettrice della città), 1590 circa, affresco, [[Villa Nichesola-Conforti]], Ponton di Sant'Ambrogio di Valpolicella (Verona).]] |
[[File:Villa_Nichesola-Conforti,_Ponton_di_Sant'Ambrogio_di_Valpolicella_(VR)._Sala_Verde_6.jpg|alt=|sinistra|miniatura|[[Paolo Farinati]]'', Incendio di Troia'' (il pio Enea che fugge portando in salvo il padre Anchise, il figlio Ascanio e la statua di Pallade Atena, protettrice della città), 1590 circa, affresco, [[Villa Nichesola-Conforti]], Ponton di Sant'Ambrogio di Valpolicella (Verona).]] |
||
⚫ | |||
⚫ | |||
⚫ | La dea Afrodite s'innamorò di Anchise, allora giovane e bellissimo, che si stava recando a [[Pascolo|pascere]] le sue mandrie nei pressi di Troia e per convincerlo a corrispondere il suo amore aveva assunto le vesti di una principessa [[frigi]]a. Poi, prima di procreare Enea, rivelò ad Anchise la sua vera identità e gli preannunziò che il nuovo arrivato avrebbe avuto fama eterna. L'amore della dea per Anchise è narrato nell'''Inno omerico ad Afrodite''. Secondo la leggenda, Anchise, ubriaco, osò vantarsi del suo amore con la dea durante una festa e [[Zeus]] per punirlo lo colpì con un [[fulmine]] rendendolo zoppo (cfr. anche [[Omero]], [[Iliade]] II, 819 ss.; V, 3 11 ss.; [[Esiodo]], ''[[Teogonia (Esiodo)|Teogonia]]'' 1008 ss.). |
||
⚫ | Prima che nascesse Enea, Anchise si era sposato con Eriopide, dalla quale ebbe numerose figlie, la maggiore delle quali si chiamava Ippodamia. Anchise non disdegnò nemmeno la compagnia di alcune schiave, che gli diedero alcuni figli, tra cui [[Elimo]] ed [[Echepolo]]. Per l'aggravarsi delle condizioni di salute affidò il piccolo [[Enea]] al genero [[Alcatoo (figlio di Esiete)|Alcatoo]] perché se ne occupasse. La moglie Eriopide morì prima che scoppiasse la [[guerra di Troia]]. |
||
=== Ultimi anni e morte === |
=== Ultimi anni e morte === |
||
Nella drammatica notte della caduta di Troia, Enea caricò Anchise sulle spalle, fuggendo quindi dalla città in fiamme. Anchise infatti secondo alcune fonti |
Nella drammatica notte della caduta di Troia, Enea caricò Anchise sulle spalle, fuggendo quindi dalla città in fiamme. Anchise infatti secondo alcune fonti era anche diventato cieco, oppure, secondo altre, paralitico. |
||
Anchise morì a [[Drepanon|Drepano]] (l'odierna [[Trapani]]) e il figlio gli diede onorata sepoltura sul monte [[Eryx (Sicilia)|Eryx]] (dove ora sorge [[Erice]]) in cui vi era un tempio consacrato ad [[Afrodite]]. Oggi sulla spiaggia dove egli morì si può vedere la stele che ricorda l'evento. La stele, detta appunto stele di Anchise, si trova presso la contrada Pizzolungo, che fa parte del Comune di Erice. |
Anchise morì a [[Drepanon|Drepano]] (l'odierna [[Trapani]]) e il figlio gli diede onorata sepoltura sul monte [[Eryx (Sicilia)|Eryx]] (dove ora sorge [[Erice]]) in cui vi era un tempio consacrato ad [[Afrodite]]. Oggi sulla spiaggia dove egli morì si può vedere la stele che ricorda l'evento. La stele, detta appunto stele di Anchise, si trova presso la contrada Pizzolungo, che fa parte del Comune di Erice. |
||
Riga 27: | Riga 38: | ||
Secondo quanto afferma [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], Enea, disceso vivo nell'aldilà con l'aiuto della [[Sibilla]], incontra il padre che gli dà le profezie sulla grandezza di [[Roma]]. |
Secondo quanto afferma [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], Enea, disceso vivo nell'aldilà con l'aiuto della [[Sibilla]], incontra il padre che gli dà le profezie sulla grandezza di [[Roma]]. |
||
== |
== Discendenza di Anchise == |
||
{{Albero genealogico/inizio}} |
{{Albero genealogico/inizio}} |
||
{{Albero genealogico | | | |ANC|V|VEN| |LAT|ANC=Anchise<ref name="StraboneItaliaV3.2">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 3,2.</ref>|VEN=[[Afrodite]]/[[Venere (dea)|Venere]]|LAT=[[Latino (mitologia)|Latino]]}} |
{{Albero genealogico | | | |ANC|V|VEN| |LAT|ANC=Anchise<ref name="StraboneItaliaV3.2">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 3,2.</ref>|VEN=[[Afrodite]]/[[Venere (dea)|Venere]]|LAT=[[Latino (mitologia)|Latino]]}} |
||
Riga 65: | Riga 76: | ||
{{Albero genealogico | | | | | | | |KIN|KIN=[[Prima (mitologia)|Prima]] e [[Avilio]]}} |
{{Albero genealogico | | | | | | | |KIN|KIN=[[Prima (mitologia)|Prima]] e [[Avilio]]}} |
||
{{Albero genealogico/fine}} |
{{Albero genealogico/fine}} |
||
== Nell'arte == |
|||
*''[[Incendio di Borgo]]'', affresco di [[Raffaello Sanzio]] |
|||
*''[[Enea, Anchise e Ascanio]]'', gruppo marmoreo di [[Gianlorenzo Bernini]] |
|||
⚫ | |||
* Il comune di Roma gli ha intitolato una via. |
|||
== Note == |
== Note == |
||
Riga 78: | Riga 96: | ||
== Altri progetti == |
== Altri progetti == |
||
{{interprogetto}} |
{{interprogetto}} |
||
== Collegamenti esterni == |
|||
* {{Collegamenti esterni}} |
|||
{{Controllo di autorità}} |
{{Controllo di autorità}} |
||
Riga 86: | Riga 107: | ||
[[Categoria:Personaggi citati nella Divina Commedia (Inferno)]] |
[[Categoria:Personaggi citati nella Divina Commedia (Inferno)]] |
||
[[Categoria:Personaggi dell'Eneide]] |
[[Categoria:Personaggi dell'Eneide]] |
||
[[Categoria:Personaggi della mitologia greca]] |
|||
[[Categoria:Personaggi immaginari con disabilità]] |
[[Categoria:Personaggi immaginari con disabilità]] |
||
[[Categoria:Amori di Afrodite]] |
[[Categoria:Amori di Afrodite]] |
Versione attuale delle 09:23, 1 giu 2024
Anchise | |
---|---|
Statua raffigurante Anchise da giovane | |
Saga | Ciclo Troiano |
Nome orig. | Ἀγχίσης |
1ª app. in | Iliade |
Caratteristiche immaginarie | |
Epiteto | il pastore di buoi |
Professione | principe di Dardania |
Anchise (in greco antico: Ἀγχίσης?, Anchísēs) è un personaggio della mitologia greca. Fu un principe di Dardania ed il suo nome significa "curvo" oppure "storto".
Anchise, oltre ad essere citato nella mitologia greca (ed essere il protagonista della leggenda in cui Zeus lo rese zoppo), è anche un personaggio della mitologia romana poiché viene indicato come padre di Enea[1].
Genealogia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Capi[1][2][3][4] e di Temiste[1] (oppure di Ieromnene[5]), divenne padre di Enea[1] e di Lirno[1] (o Liro) avuti da Afrodite[1] , nonché di Ippodamia[6] (moglie di Alcatoo), quest'ultima avuta da Eriopide[7].
Mitologia
[modifica | modifica wikitesto]Giovinezza
[modifica | modifica wikitesto]Eroe di Troia, era cugino di Priamo in quanto ambedue discendenti da Dardano. In gioventù partecipò alle campagne militari contro le Amazzoni.
La dea Afrodite s'innamorò di Anchise, allora giovane e bellissimo, che si stava recando a pascere le sue mandrie nei pressi di Troia e per convincerlo a corrispondere il suo amore aveva assunto le vesti di una principessa frigia. Poi, prima di procreare Enea, rivelò ad Anchise la sua vera identità e gli preannunziò che il nuovo arrivato avrebbe avuto fama eterna. L'amore della dea per Anchise è narrato nell'Inno omerico ad Afrodite. Secondo la leggenda, Anchise, ubriaco, osò vantarsi del suo amore con la dea durante una festa e Zeus per punirlo lo colpì con un fulmine rendendolo zoppo (cfr. anche Omero, Iliade II, 819 ss.; V, 3 11 ss.; Esiodo, Teogonia 1008 ss.).
Prima che nascesse Enea, Anchise si era sposato con Eriopide, dalla quale ebbe numerose figlie, la maggiore delle quali si chiamava Ippodamia. Anchise non disdegnò nemmeno la compagnia di alcune schiave, che gli diedero alcuni figli, tra cui Elimo ed Echepolo. Per l'aggravarsi delle condizioni di salute affidò il piccolo Enea al genero Alcatoo perché se ne occupasse. La moglie Eriopide morì prima che scoppiasse la guerra di Troia.
Ultimi anni e morte
[modifica | modifica wikitesto]Nella drammatica notte della caduta di Troia, Enea caricò Anchise sulle spalle, fuggendo quindi dalla città in fiamme. Anchise infatti secondo alcune fonti era anche diventato cieco, oppure, secondo altre, paralitico.
Anchise morì a Drepano (l'odierna Trapani) e il figlio gli diede onorata sepoltura sul monte Eryx (dove ora sorge Erice) in cui vi era un tempio consacrato ad Afrodite. Oggi sulla spiaggia dove egli morì si può vedere la stele che ricorda l'evento. La stele, detta appunto stele di Anchise, si trova presso la contrada Pizzolungo, che fa parte del Comune di Erice.
Secondo quanto afferma Virgilio, Enea, disceso vivo nell'aldilà con l'aiuto della Sibilla, incontra il padre che gli dà le profezie sulla grandezza di Roma.
Discendenza di Anchise
[modifica | modifica wikitesto]Nell'arte
[modifica | modifica wikitesto]- Incendio di Borgo, affresco di Raffaello Sanzio
- Enea, Anchise e Ascanio, gruppo marmoreo di Gianlorenzo Bernini
Omaggi
[modifica | modifica wikitesto]- Il comune di Roma gli ha intitolato una via.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f (EN) Apollodoro, Biblioteca III, 12.2, su theoi.com. URL consultato l'8 giugno 2019.
- ^ Omero, Iliade, XX, v. 239
- ^ (EN) Diodoro Siculo, Biblioteca Historica IV, 75.5, su theoi.com. URL consultato il 10 giugno 2019.
- ^ Ovidio, Fasti IV, 19-62
- ^ (EN) Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane I, 62, su penelope.uchicago.edu. URL consultato l'8 giugno 2019.
- ^ Scholia a Iliade, 13. 429
- ^ Omero, Iliade, XIII, 428.
- ^ a b c d e f g Strabone, Geografia, V, 3,2.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Vittorio Sermonti, Inferno, Rizzoli 2001.
- Umberto Bosco e Giovanni Reggio, La Divina Commedia - Inferno, Le Monnier 1988.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Anchise
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Anchise
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Anchise, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Anchises, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Anchise, su Goodreads.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 23361040 · GND (DE) 135589746 · BNF (FR) cb15068010b (data) · J9U (EN, HE) 987007294730905171 |
---|