Capricorn One: differenze tra le versioni

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== Trama ==
== Trama ==
[[Houston]], [[Texas]]. A [[John F. Kennedy Space Center|Capo Kennedy]] sta per prendere il via, dopo 15 anni di preparazione e un grande dispendio di mezzi [[Tecnologia|tecnici]] ed [[Economia|economici]], la missione spaziale che prevede lo sbarco sul [[pianeta]] [[Marte (astronomia)|Marte]]. I tre [[astronauti]] scelti per l'impresa sono il [[colonnello]] Charles Brubaker (al comando della missione), il [[tenente colonnello]] Peter Willis, dell'[[US Air Force]], e il [[Comandante_(grado_militare)#Stati_Uniti|comandante]] John Walker, della [[US Navy]].
A [[John F. Kennedy Space Center|Cape Canaveral]] è il conto alla rovescia per il lancio della missione ''Capricorn One'' per il pianeta [[Marte (astronomia)|Marte]], frutto di quindici anni di ricerca e con grande dispendio di mezzi e di capitale. L'equipaggio è costituito da militari con Charles Brubaker al comando della missione, Peter Willis e John Walker.


Il disinteresse della [[politica]] per l'impresa, concretizzato dalla presenza al lancio del [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|vicepresidente]] in luogo del [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidente]], è motivo di frustrazione per il dottor James Kelloway, colui che ha coltivato per anni questo sogno. Egli è a conoscenza, insieme ad alcuni colleghi dell'ente spaziale, di un difetto a un componente essenziale della missione, dovuto alle "economie" dell'azienda che lo produce, che potrebbe addirittura provocare la morte degli astronauti, ma per non rinunciare al suo "sogno", architetta una messinscena volta a proseguire nel programma e togliere argomenti a chi ritiene che le ingenti risorse per le missioni spaziali debbano essere impiegate per altri scopi.
Il disinteresse della [[politica]], evidenziato dalla presenza al lancio del solo [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|vicepresidente]], è motivo di frustrazione per il dottor James Kelloway, patron del progetto. Con alcuni collaboratori, è a conoscenza di un difetto a un componente vitale per la missione, che potrebbe letale per gli astronauti. Pur di portare avanti il programma, egli ha architettato una messinscena onde evitare opposizione e l'accantonamento.


Pochi minuti prima del lancio i tre astronauti vengono fatti uscire dalla [[Veicolo spaziale|capsula]] e, mentre il [[razzo]] parte senza equipaggio, i tre vengono trasportati in [[aereo]] in un luogo segreto, dove vengono messi al corrente del piano organizzato da Kelloway (un finto sbarco su Marte da realizzarsi in uno [[Teatro di posa|studio cinematografico]]) e delle sue motivazioni. Essi inizialmente rifiutano di prendere parte alla macchinazione, ma vengono costretti all'obbedienza dalla minaccia di ritorsioni sulle loro famiglie.
Pochi minuti prima del lancio, i tre astronauti vengono evacuati in gran segreto dalla [[Veicolo spaziale|capsula]], facendo partire il razzo privo di equipaggio. Davanti allo sgomento, essi nei mesi a venire dovranno essere confinati in un luogo segreto nel deserto del Nevada e recitare in un simulatore, pena ritorsioni sulle loro famiglie.


Pubblico e il Controllo Missione a Houston ignorano completamente la macchinazione, mentre un tecnico addetto alla [[telemetria]] inizia a notare delle anomalie, riferendolo a un suo amico giornalista Robert Caulfield, per presto sparire misteriosamente. Il cronista, incredulo e trovando della reticenza dapprima dall'ente spaziale poi una sparizione di ogni traccia, subisce alcuni attentati cui scampa miracolosamente. Contattando Kay, moglie del comandante Brubaker, nota in lei un sospetto per un dialogo avuto con il marito, circa un set cinematografico ''western'', e che sembra un indizio fornito da lui per indurre a considerare l'idea di una simulazione.
La missione "prosegue" tramite una finta sala [[Controllo automatico|controllo]], che trasmette i dati registrati durante le prove; ma i [[Onde radio|segnali radio]] provenienti da sole 300 [[Miglio (unità di misura)|miglia]] di distanza dalla base suscitano le perplessità di Elliot Whitter, un tecnico della sala controllo. Egli fa presente i suoi dubbi, ricevendo solo fredde risposte; lo riferisce allora all'amico [[giornalista]] Robert Caulfield, ma subito dopo sparisce misteriosamente. Caulfield cerca di ricontattarlo, ma alla NASA negano di avere in servizio qualcuno con quel nome e il suo appartamento risulta abitato da una donna che sostiene di viverci da più di un anno.


Al momento del presunto rientro sulla Terra, si riscontra un'avaria allo [[scudo termico]] della capsula, che nella realtà porterebbe alla morte certa dell'equipaggio. Certi della loro uccisione, per eliminare ogni prova, Brubaker e i compagni fuggono disperatamente con un jet ma sono presto costretti a un atterraggio di fortuna in pieno deserto.
Caulfield si mette a indagare, nonostante lo scetticismo del suo [[capoedattore]] Walter Loughlin, e inizia a subire strani attentati: i [[Freno|freni]] della sua auto vengono manomessi. Si reca comunque a casa del colonnello Brubaker: una strana reazione della moglie Kay a una trasmissione dallo spazio del marito lo spinge a visitare una [[città fantasma]], dove un anno prima la famiglia Brubaker si era recata per assistere alla preparazione della scena di un [[Western|film western]]. Durante la visita gli viene sparato con un [[fucile]].


Caulfield nel frattempo viene rilasciato su cauzione in seguito a un arresto con una falsa accusa di possesso di stupefacenti e licenziato dal giornale. Si rivolge così a una collega e amica, Judy Drinkwater, che gli presta dei soldi, la sua auto e lo informa dell'esistenza di una [[base militare]] abbandonata, a 300 miglia da Houston, nella quale Caulfield trova il set cinematografico utilizzato per fingere lo sbarco su Marte. Nella terra rossa del pavimento trova una medaglietta di Brubaker, a conferma definitiva dei suoi sospetti. Intanto Willis e Walker vengono catturati dagli uomini di Kelloway.
Alla fine della missione, mentre la navicella (vuota) si avvicina alla [[Terra]], si brucia a causa dello [[scudo termico]] difettoso durante il contatto con l'[[Atmosfera terrestre|atmosfera]]. Viene annunciato che gli astronauti sono morti a causa del malfunzionamento. Nel frattempo gli astronauti dal luogo segreto ove si trovano vengono imbarcati su un aereo per essere piazzati nella navicella, ma l'aereo cambia rotta inaspettatamente e torna all'[[Aeroporto|aerodromo]]. Si rendono conto che qualcosa è andato storto nel processo di rientro e che quindi non potranno più essere rilasciati.


Caulfield noleggia un aereo adibito alla [[disinfestazione]] dei campi e comincia a sorvolare la zona alla ricerca dell'astronauta superstite, salvandolo proprio mentre sta per essere catturato. Nella sequenza finale Kelloway, insieme alle vedove degli astronauti, sta assistendo a una cerimonia commemorativa presieduta dal Presidente ma inaspettatamente giungono Brubaker e Caulfield, ponendo fine all'inganno.
La situazione disperata li spinge alla fuga: rubano un piccolo jet che, tuttavia, a causa della scarsa quantità di [[carburante]], li costringe a un atterraggio di fortuna nel [[deserto]]. Per aumentare le loro probabilità di successo, decidono di proseguire a piedi in direzioni diverse, per trovare un centro abitato dove possano essere visti, smontando così la [[cospirazione]] e salvandosi la vita.

Caulfield nel frattempo è arrestato con una falsa accusa di possesso di [[cocaina]]. Rilasciato sotto cauzione, versata dal caporedattore Loughlin, è da questi [[Licenziamento|licenziato]]. Si rivolge così a una collega e amica, Judy Drinkwater, che gli presta dei soldi, la sua auto e lo informa dell'esistenza di una [[base militare]] abbandonata, a 300 miglia da Houston, nella quale Caulfield trova il set cinematografico utilizzato per fingere lo sbarco su Marte. Nella terra rossa del pavimento trova una medaglietta di Brubaker, a conferma definitiva dei suoi sospetti. Intanto Willis e Walker vengono catturati dagli uomini di Kelloway.

Conscio di trovarsi finalmente sulla pista giusta, Caulfield noleggia un aereo adibito alla [[disinfestazione]] dei campi e comincia a sorvolare la zona alla ricerca dell'astronauta superstite, salvandolo proprio mentre sta per essere catturato.

Nella sequenza finale Kelloway, insieme alle mogli degli astronauti, sta assistendo a una cerimonia commemorativa presieduta dal presidente in onore dei tre eroi scomparsi: inaspettatamente giungono Brubaker e Caulfield, ponendo fine all'inganno.


== Contesto storico ==
== Contesto storico ==

Versione delle 19:46, 26 mag 2020

Capricorn One
Una scena del film
Titolo originaleCapricorn One
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno
Durata123 min
Rapporto2,20 : 1
Generethriller, fantascienza
RegiaPeter Hyams
SoggettoPeter Hyams
SceneggiaturaPeter Hyams
ProduttorePaul N. Lazarus III
FotografiaBill Butler
MontaggioJames Mitchell
Effetti specialiBruce Mattox
MusicheJerry Goldsmith
ScenografiaAlbert Brenner, David Haber, Rick Simpson
CostumiPatricia Norris
TruccoMichael Westmore, Emma DiVittorio
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

[[Categoria:Film statunitensi del 1978]]

Capricorn One è un film del 1978 diretto da Peter Hyams e prodotto dalla compagnia di produzione ITC Entertainment di Lew Grade per conto della Warner Bros.

Il film è per tematica un tipico thriller anni settanta su una congiura governativa; la trama è ispirata alla teoria del complotto sull'Apollo 11, la quale sostiene che la missione relativa al primo sbarco umano sulla Luna sarebbe stata un inganno orchestrato dalla NASA.

Trama

A Cape Canaveral è il conto alla rovescia per il lancio della missione Capricorn One per il pianeta Marte, frutto di quindici anni di ricerca e con grande dispendio di mezzi e di capitale. L'equipaggio è costituito da militari con Charles Brubaker al comando della missione, Peter Willis e John Walker.

Il disinteresse della politica, evidenziato dalla presenza al lancio del solo vicepresidente, è motivo di frustrazione per il dottor James Kelloway, patron del progetto. Con alcuni collaboratori, è a conoscenza di un difetto a un componente vitale per la missione, che potrebbe letale per gli astronauti. Pur di portare avanti il programma, egli ha architettato una messinscena onde evitare opposizione e l'accantonamento.

Pochi minuti prima del lancio, i tre astronauti vengono evacuati in gran segreto dalla capsula, facendo partire il razzo privo di equipaggio. Davanti allo sgomento, essi nei mesi a venire dovranno essere confinati in un luogo segreto nel deserto del Nevada e recitare in un simulatore, pena ritorsioni sulle loro famiglie.

Pubblico e il Controllo Missione a Houston ignorano completamente la macchinazione, mentre un tecnico addetto alla telemetria inizia a notare delle anomalie, riferendolo a un suo amico giornalista Robert Caulfield, per presto sparire misteriosamente. Il cronista, incredulo e trovando della reticenza dapprima dall'ente spaziale poi una sparizione di ogni traccia, subisce alcuni attentati cui scampa miracolosamente. Contattando Kay, moglie del comandante Brubaker, nota in lei un sospetto per un dialogo avuto con il marito, circa un set cinematografico western, e che sembra un indizio fornito da lui per indurre a considerare l'idea di una simulazione.

Al momento del presunto rientro sulla Terra, si riscontra un'avaria allo scudo termico della capsula, che nella realtà porterebbe alla morte certa dell'equipaggio. Certi della loro uccisione, per eliminare ogni prova, Brubaker e i compagni fuggono disperatamente con un jet ma sono presto costretti a un atterraggio di fortuna in pieno deserto.

Caulfield nel frattempo viene rilasciato su cauzione in seguito a un arresto con una falsa accusa di possesso di stupefacenti e licenziato dal giornale. Si rivolge così a una collega e amica, Judy Drinkwater, che gli presta dei soldi, la sua auto e lo informa dell'esistenza di una base militare abbandonata, a 300 miglia da Houston, nella quale Caulfield trova il set cinematografico utilizzato per fingere lo sbarco su Marte. Nella terra rossa del pavimento trova una medaglietta di Brubaker, a conferma definitiva dei suoi sospetti. Intanto Willis e Walker vengono catturati dagli uomini di Kelloway.

Caulfield noleggia un aereo adibito alla disinfestazione dei campi e comincia a sorvolare la zona alla ricerca dell'astronauta superstite, salvandolo proprio mentre sta per essere catturato. Nella sequenza finale Kelloway, insieme alle vedove degli astronauti, sta assistendo a una cerimonia commemorativa presieduta dal Presidente ma inaspettatamente giungono Brubaker e Caulfield, ponendo fine all'inganno.

Contesto storico

Con il termine del Programma Apollo nel 1972 e l'ultimo volo americano con equipaggio nel Luglio 1975, rea una politica di tagli al bilancio per l'Ente Aerospaziale Americano NASA, era cessato definitivamente ogni entusiasmo che aveva caratterizzato la Corsa allo Spazio del decennio precedente. L'opinione pubblica americana era colpita da un senso di sfiducia per il fallimento della Guerra del Vietnam e per lo Scandalo Watergate.

Doppiaggio

Nella versione televisiva viene riportata quella cinematografica con l'aggiunta di alcuni dialoghi in lingua originale sottotitolati, tra il direttore del programma spaziale e gli astronauti. In quella in DVD vi sono i minuti iniziali con il finto lancio del razzo e il commento dello speaker, anche qui in inglese sottotitolato.

Nella versione italiana, uno degli astronauti, davanti all'assurdo della situazione, spera di trovarsi in uno sketch di Specchio segreto, una trasmissione RAI degli anni sessanta, omologo dell'americano Candid Camera.

Opere derivate

Dalla sceneggiatura del film è stato tratto un romanzo omonimo pubblicato sempre nel 1978 da Ken Follett sotto lo pseudonimo di Bernard L. Ross.[1]

Negli Usa dalla sceneggiatura del film fu tratto un romanzo di Ron Goulart con lo stesso titolo nel 1978, pubblicato in Italia da Sonzogno.

Note

  1. ^ (EN) Carlos Ramet, Ken Follett: The Transformation of a Writer, Popular Press, 1º gennaio 1999, pp. 12–, ISBN 978-0-87972-798-7.

Voci correlate

Altri progetti

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