Coordinate: 48°00′33″N 0°11′56″E

Cattedrale di San Giuliano (Le Mans): differenze tra le versioni

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Versione delle 11:06, 17 nov 2016

Cattedrale di San Giuliano
Esterno
StatoFrancia (bandiera) Francia
Regione  Paesi della Loira
LocalitàLe Mans
Coordinate48°00′33″N 0°11′56″E
ReligioneCristiana cattolica di rito romano
TitolareGiuliano di Le Mans
DiocesiDiocesi di Le Mans
Stile architettonicogotico e romanico
Inizio costruzioneVI secolo
CompletamentoXIV secolo

La cattedrale di San Giuliano di Le Mans (in francese: cathédrale Saint-Julien du Mans) è un edificio religioso della città di Le Mans. Essa è il simbolo della diocesi di Le Mans ed è uno dei più grandi edifici dell'epoca dello stile gotico-romanico di Francia. È dedicata a san Giuliano, primo vescovo di Le Mans.

Essa è spesso paragonata alla cattedrale di Reims od a quella di Chartres. Meno nota, quella di Le Mans ha subito numerose ricostruzioni dalla sua fondazione. Iniziata dal vescovo Vulgrin, nel 1060, fu completata, nella sua forma attuale, verso il 1430. In effetti, tuttavia, essa non fu mai completamente terminata: avrebbe dovuto essere ancora ampliata verso il 1500, ma la carenza di fondi fece sì che le autorità religiose dell'epoca vi rinunciassero.

Attaccata dall'inquinamento atmosferico nel corso degli anni, soggetta a naturale invecchiamento, la cattedrale di San Giuliano è un cantiere quasi permanente di restaurazione. Essa ospita le tombe di san Giuliano di Le Mans e di Carlo IV d'Angiò. Posta sulla collinetta della vecchia Le Mans, possiede una torre alta 64 m, il che la rende l'edificio più alto di tutta la zona.[1] Essa offre una vista panoramica eccezionale sull'insieme del Pays du Mans.[2] Nel 2009 sulla torre venne ripristinata la sua cuspide, il che ne aumenta ancora di qualche metro l'altezza.

Con i suoi 283 613 visitatori, la cattedrale di San Giuliano è stato il monumento più visitato dei Paesi della Loira nel 2009.[3]

Storia

Prima costruzione

La fondazione della cattedrale risale al IV o V secolo. Le prime tracce storiche sono quelle del vescovo Vulgrin nel 1056. Egli scelse personalmente il luogo dell'edificio, all'estremità opposta del muro di cinta settentrionale della città, scelta che non si rivelerà la migliore per l'ampliamento futuro della cattedrale. Dieci anni dopo la sua prima costruzione, l'edificio crollò. I successori di Vulgrin decisero di proseguirne l'opera. Il vescovo Arnaud, in carica dal 1067, ne riprese la costruzione. Nel 1081, il coro e la cripta erano terminati, così come le fondamenta del transetto e del suo intorno. Di questa ricostruzione rimangono oggi solo qualche frammento dell'arco del transetto a settentrione. Nel 1085 il vescovo Hoël decise di proseguire i lavori e, ammiratore dei lavori normanni, fece appello ai lavoratori di questa regione per procedere nella costruzione. I contorni e la parte bassa della navata furono eseguiti in questo stile. Durante questo lungo periodo di costruzione, ai pellegrini fi impossibile accostarsi alle reliquie ed alla tomba di san Giuliano, grande figura del cristianesimo orientale.

L'economia locale ne risentì talmente, che gli abitanti costrinsero l'architetto ad aprire l'edificio ai visitatori, il che avvenne il 17 ottobre 1093, quando anche la parte terminata della cattedrale venne mostrata al pubblico.

Fra ampliamenti e ricostruzioni

L’interno di una delle cappelle a raggiera della cattedrale
Inumazione in una delle 13 cappelle a raggiera

Passarono tre anni prima che il nuovo vescovo, Hildebert de Lavardin, riprendesse la direzione dei lavori, che di fatto era stata affidata ad un certo Giovanni, monaco di Vendôme. La cattedrale fu considerata completamente finita nel 1120. La dedicazione fu celebrata dal vescovo Hildebert e le autorità dell'epoca rimasero impressionate dai risultati.

In verità, la cattedrale di allora assomigliava poco a quella attuale. Grande per quei tempi, essa era paragonabile ad una grande chiesa di oggi. Nel 1134 una violenta tempesta si abbatté sulla città di Le Mans. Tutte le case site sulla "collina Plantageneto" furono distrutte da un incendio (i tetti a quei tempi erano in stoppie e paglia e furono incendiati dai fulmini). La cattedrale non nescampò. Le parti più danneggiate furono tosto riparate, ma quattro anni dopo un incendiò colpì nuovamente la città e la cattedrale. Sia la navata centrale che la torre furono rifatte: la prima divenne un edificio superbo: 55 metri di lunghezza per 23 di larghezza, in puro stile romanico.

Furono provate nuove tecniche di fondazione per ricostruire le volte e si adottò la crociera di ogiva. I pilastri furono ristrutturati e furono inserite finestre più alte e più larghe. Un grande portale venne aperto sulla via principale della città: posto sul fianco sud della navata, da allora non è stato più rimosso. Il nuovo vescovo, Guillaume de Passavant, inaugurò e dedicò la nuova cattedrale il 18 aprile 1158. I lavori ripresero nel 1220. Il vecchio coro pareva trosppo buio e troppo stretto al vescovo di allora e ne venne intrapresa la nuova costruzione: il risultato, a quel che si disse, fu «grande e magnifico». In questa ottica, dal 1217, il tratto meridionale del muro di cinta della città fu distrutto e ricostruito con materiali diversi dai precedenti, utilizzati dai primi re Plantageneti. Senza questa iniziativa, la città plantageneta avrebbe potuto essere ancor oggi totalmente circondata da mura gallo-romane. La cattedrale riunisce in sé due degli stili maggiori nello stesso edificio: quello romanico (navata) e quello nuovo, il gotico (il nuovo coro). Le vetrate sono ancor oggi il simbolo di questa "fusione di stili".

La forma finale

La navata romanica e il coro gotico

Le tracce della storia della ricostruzione si perdettero allora. Le dimensioni del cantiere erano gigantesche. Fu una vera e propria trasformazione. Solo tre nomi di architetti sono presenti nei registri degli archivi della città, ma ve ne furono certamente molti di più. Il nuovo coro fu terminato nel 1254. Esso sovrasta di 10 metri il resto della chiesa. Dopo cento anni di tranquillità, riprese la ricostruzione. Venne edificata una sacrestia che comunicava a sud con il deambulatorio che era servito per la costruzione del coro: l'edificio ne guadagnò ancora in grandezza.

I canonici videro in seguito che la costruzione "a due velocità" dell'edificio lo aveva reso piuttosto sporco. L'incontro dei due stili fra le parti ristrutturate e non ridusse lo splendore dell'edificio. Il transetto e la navata dovevano allora essere alzati di 10 metri per porsi al medesimo livello di altezza del coro. I lavori furono iniziati nel 1385 dall'architetto Jehan le Mazçon.

Il transetto sud fu terminato verso il 1392 e fu in questa data che Carlo V di Francia giunse a Le Mans. Una sala per archivi nacque al di sopra del portale della navata. Nel 1403 iniziarono i lavori del transetto nord. Era un periodo nero per tutto il nord della Francia e la guerra dei cent'anni causò la sospensione dei lavori. Nel 1419 la cattedrale minacciava di crollare. Fortunatamente le fondamenta erano da tempo consolidate ed il transetto nord fu completato verso il 1430 e fu in tale data che la cattedrale assunse l'aspetto che ha oggi. Dalla fine della guerra dei cent'anni furono elaborati numerosi progetti per ampliare una costruzione già di per sé impressionante per dimensioni, in particolare l'elevazione della navata. Ma le casse erano vuote e gli ampliamenti non ebbero luogo.

Nel corso dei secoli la cattedrale subì numerosi restauri. Nel XX secolo, nel corso delle due guerre mondiali, la cattedrale, a differenza dei ponti della città, non subì danni dai bombardamenti. L'inquinamento atmosferico ha conferito alla cattedrale un aspetto tetro a partire dagli anni settanta.

Progetti ed architetture

L'architettura della cattedrale è complessa. Essa è romanica pour nella navata e gotica nel coro e nel transetto.

Nell'intaglio delle pietre vi sono chiare rappresentazioni di singoli artigiani, quasi delle firme o delle manifestazioni di dissenso. Gli artigiani che lavoravano al progetto ricevevano paghe molto basse, ma erano alloggiati e nutriti dall'organizzazione ecclesiastica. Quando era delusi dai loro regolamenti o si auguravano una ribellione, essi creavano piccoli personaggi nella pietra. Ed esempio, si vedono scolpiti uccelli, simboli di libertà desiderata. Elementi decorativi, essi mostrano la contestazione di molti lavoratori espressa in forme artistiche. I rilievi scolpiti sulla navata, come sul portale, sono ancor oggi testimoni di quest'epoca di costruzione.

La cattedrale possiede sul fianco occidentale un particolare raro e prezioso: si tratta di un menhir in roccia arenaria alto 4,55 metri. Esso è di epoca preistorica e fu installato in piazza Saint Michel nel 1778 a seguito della distruzione del cosiddetto Dolmen de la Pierre au lait. Si tratta di un monumento dichiarato storico nel 1889.[4].

Dimensioni

Dimensioni della cattedrale di Saint-Julien
Lunghezza esterna 134 metri
Lunghezza della navata 57 metri
Lunghezza del transetto 52 metri
Altezza della navata romanica, sotto volta 24metri
Altezza del transetto e del coro, sotto volta 34 metri
Altezza del doppio deambulatorio 11 metri, 22 metri

Galleria d'immagini

L'organo

Il grande organo, installato al fondo della crociera meridionale del transetto fu realizzato, fra il 1529 ed il 1535, dal fabbricante Pierre Bert in una cassa d'organo in stile rinascimentale. Concepito e intagliato secondo le direttive di Symon Hayeneufve.

Nel 1634 i fratelli Jean e François de Héman restaurarono l'organo che allora aveva 42 registri.

Nel 1848 la parte del recitativo fu ingrandita e quella della pedaliera rinforzata dai fratelli Claude che portarono il numero dei registri a 46.

Nel 1913 il numero dei registri fu aumentato a 52. Louis Vierne inaugurò lo strumento così trasformato.

Nel 1954 la parte strumentale dell'organo fu classificata tra i Monumenti Storici.

Dal 1959 al 1963 Pierre Chéron iniziò un restauro fu portato a termine da Joseph Beuchet per la parte meccanica e la ditta Danion-Gonzalez per la parte sonora neoclassica. Lo strumento fu inaugurato da Gaston Litaize nel 1974.

Voci correlate

Notes

Altri progetti

Collegamenti esterni

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