Clitonimo: differenze tra le versioni
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'''Cletonimo''' (detto anche '''Clisonimo''' o '''Eanete''') era, nella [[mitologia greca]], un fanciullo figlio di [[Anfidamante (figlio di Busiride)|Anfidamante]] di [[Opunte]]. Si misurò in una partita a dadi con il giovanissimo amico [[Patroclo]], ma l'eroe lo uccise involontariamente per una lite, infiammato d'ira. Per espiare il crimine, il padre [[Menezio (argonauta)|Menezio]] affidò il figlio a [[Peleo]], re di [[Ftia]], che lo crebbe nella sua corte insieme al figlio [[Achille]]. Qui si sviluppò il rapporto intimo tra i due eroi. |
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L'omicidio del giovinetto è raccontato nel ventitreesimo canto dell'<nowiki/>''[[Iliade]]'', ma il suo nome è tralasciato. Apollodoro gli conferisce il nome di Clitonimo, mentre [[Strabone]] quello di Eanete. |
L'omicidio del giovinetto è raccontato nel ventitreesimo canto dell'<nowiki/>''[[Iliade]]'', ma il suo nome è tralasciato. Apollodoro gli conferisce il nome di Clitonimo, mentre [[Strabone]] quello di Eanete. |
Versione attuale delle 16:43, 29 ago 2023
Cletonimo (detto anche Clisonimo o Eanete) era, nella mitologia greca, un fanciullo figlio di Anfidamante di Opunte. Si misurò in una partita a dadi con il giovanissimo amico Patroclo, ma l'eroe lo uccise involontariamente per una lite, infiammato d'ira. Per espiare il crimine, il padre Menezio affidò il figlio a Peleo, re di Ftia, che lo crebbe nella sua corte insieme al figlio Achille. Qui si sviluppò il rapporto intimo tra i due eroi.
L'omicidio del giovinetto è raccontato nel ventitreesimo canto dell'Iliade, ma il suo nome è tralasciato. Apollodoro gli conferisce il nome di Clitonimo, mentre Strabone quello di Eanete.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- Omero, Iliade, libro XXIII, v. 87.
- Pseudo-Apollodoro, Biblioteca, libro III, 13, 8.
- Strabone, libro IX, 4, 2.