Corpus Chronicorum Bononiensium: differenze tra le versioni

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Sono un tipico esempio di [[italiano medioevale]] a cavallo tra la [[lingua italiana]], frammentaria, non stabile e molto latineggiante prima della scoperta dell'America, e la [[lingua latina]] e [[lingua franca|franca]]. Parecchi tratti dei testi delineano la '''[[Lingua emiliana]] medioevale'''.
Sono un tipico esempio di [[italiano medioevale]] a cavallo tra la [[lingua italiana]], frammentaria, non stabile e molto latineggiante prima della scoperta dell'America, e la [[lingua latina]] e [[lingua franca|franca]]. Parecchi tratti dei testi delineano la '''[[Lingua emiliana]] medioevale'''.


La prima raccolta è stata fatta la prima volta da [[Albano Sorbelli]] nel 1906. Negli anni successivi sono state pubblicate le versioni critiche, tra cui quella del 1968, a cura di [[Emma Coen]], per la casa editrice Zanichelli, inserita nella collana [[Rerum italicarum scriptores]] patrocinata dall'[[Istituto storico italiano per il medio evo]].
La prima raccolta è stata fatta da [[Albano Sorbelli]] nel 1906. Negli anni successivi sono state pubblicate le versioni critiche, tra cui quella del 1968, a cura di [[Emma Coen]], per la casa editrice Zanichelli, inserita nella collana [[Rerum italicarum scriptores]] patrocinata dall'[[Istituto storico italiano per il medio evo]].


== Riferimenti ==
== Riferimenti ==

Versione delle 11:54, 18 lug 2023

 

Il Corpus Chronicorum Bononiensium è una raccolta di cronache di epoca rinascimentale che trattano la storia di Bologna .

La collezione comprende le strettamente imparentate Cronaca Rampona [1] e Cronaca Varignana . La Cronaca Rampona era anticamente attribuita erroneamente a Ridolfo Ramponi (donde il titolo convenzionale). Il testo di queste cronache consiste per lo più nelle Antichità di Bologna del frate francescano Bartolomeo della Pugliola (c. 1358–1422/5), che consta di annali fino al 1420, che nel caso della Cronaca Rampona fu ampliato in stile simile fino all'anno 1535.

I testi delle due cronache sono conservati presso la Biblioteca Universitaria di Bologna in codici della fine del sec. XV.
Sono un tipico esempio di italiano medioevale a cavallo tra la lingua italiana, frammentaria, non stabile e molto latineggiante prima della scoperta dell'America, e la lingua latina e franca. Parecchi tratti dei testi delineano la Lingua emiliana medioevale.

La prima raccolta è stata fatta da Albano Sorbelli nel 1906. Negli anni successivi sono state pubblicate le versioni critiche, tra cui quella del 1968, a cura di Emma Coen, per la casa editrice Zanichelli, inserita nella collana Rerum italicarum scriptores patrocinata dall'Istituto storico italiano per il medio evo.

Riferimenti

  1. ^ Peter Damian-Grint. "Cronaca Rampona". Encyclopedia of the Medieval Chronicle. Brill Online, 2013.