Dissonanza cognitiva: differenze tra le versioni

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=== Tecniche di neutralizzazione ===
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In contesti di [[Devianza (sociologia)|devianza]], per risolvere (o almeno attenuare) il disagio provocato dal conflitto delle proprie azioni con le regole morali e con la morale sociale, è tipico il ricorso del soggetto alle cosiddette [[tecniche di neutralizzazione]], espedienti di varia natura , tutti tendenti a escludere o affievolire la [[responsabilità individuale|responsabilità morale individuale]], negandone o attenuandone l'illiceità attraverso una ridefinizione del senso del proprio agire. Ad esempio, la posizione dell'accusato può essere "alleggerita" attribuendo alla [[vittima]] in tutto o in parte la responsabilità di quanto accaduto ([[colpevolizzazione della vittima]]), oppure sminuendo la portata della trasgressione attraverso una ridefinizione [[eufemismo|eufemistica]] del senso delle azioni compiute.
In contesti di [[Devianza (sociologia)|devianza]], per risolvere (o almeno attenuare) il disagio provocato dal conflitto delle proprie azioni con le regole morali e con la morale sociale, è tipico il ricorso del soggetto alle cosiddette [[tecniche di neutralizzazione]], espedienti di varia natura , tutti tendenti a escludere o affievolire la [[responsabilità individuale|responsabilità morale individuale]], negandone o attenuandone l'illiceità attraverso una ridefinizione del senso del proprio agire. Ad esempio, la posizione dell'accusato può essere "alleggerita" attribuendo alla [[vittima]] in tutto o in parte la responsabilità di quanto accaduto ([[colpevolizzazione della vittima]]), oppure sminuendo la portata della trasgressione attraverso una ridefinizione [[eufemismo|eufemistica]] del senso delle azioni compiute.
Il "Principio 17" del Potenziale Umano – "Riduzione delle dissonanze cognitive" - afferma che le energie mentali diminuiscono o si esauriscono quando l’individuo vive dissonanze cognitive interne consapevoli ma non riesce a trovare vie di risoluzione, e quando l’individuo vive dissonanze cognitive interne inconsapevoli, sconosciute a sé stesso, non ancora emerse allo stato di coscienza. La dissonanza, secondo tale approccio, può quindi essere neutralizzata attraverso apposite sessioni di terapia e di counseling ove alla persona sia concesso di rivisitare le proprie credenze di fondo e scoprire le dissonanze attive, che, una volta emerse, vengono esaminate e portate alla luce passando da inconsapevoli a consapevoli e quindi trattabili.<ref>''Il potenziale umano. Metodi e tecniche di coaching e training per lo sviluppo delle performance'', di Daniele Trevisani, Editore: Franco Angeli, edizione: 2016, prima edizione 2009, p 137.</ref>


== Note ==
== Note ==

Versione delle 17:40, 23 gen 2020

La dissonanza cognitiva è una teoria della psicologia sociale introdotta da Leon Festinger nel 1957[1] (e ripreso in seguito da Milton Erickson nell'ambito della psicologia clinica) per descrivere la situazione di complessa elaborazione cognitiva in cui credenze, nozioni, opinioni esplicitate contemporaneamente nel soggetto in relazione ad un tema si trovano in contrasto funzionale tra loro; esempi ne sono la "dissonanza per incoerenza logica", la dissonanza con le tendenze del comportamento passato, la dissonanza relativa all'ambiente con cui l'individuo si trova a interagire (dissonanza per costumi culturali).

Descrizione

Un individuo che attivi idee, o comportamenti, tra loro coerenti, si trova in una situazione emotiva soddisfacente (consonanza cognitiva); al contrario, si verrà a trovare in difficoltà discriminatoria ed elaborativa se le due rappresentazioni sono tra loro contrapposte o divergenti. Questa incoerenza è quella che produce, appunto, una dissonanza cognitiva, che l'individuo cerca automaticamente di eliminare o ridurre a causa del marcato disagio psicologico che essa comporta (ad esempio riduzione dell'autostima); questo può portare all'attivazione di vari processi elaborativi, che permettono di compensare la dissonanza (e ripristinare l'autostima).

Un'applicazione esemplificativa di tali processi si può avere, ad esempio, quando un soggetto che disprezza esplicitamente i ladri si trova a comprare un oggetto a un prezzo troppo esiguo per non intuirne la provenienza illecita. Per ridurre questa contraddizione, secondo Festinger, lo stesso individuo potrà, ad esempio, smettere di disprezzare i ladri (modificando quindi l'atteggiamento), oppure rifiutarsi di acquistare l'oggetto proposto (modificando quindi il comportamento).

La volpe e l'uva

Generalizzando, la dissonanza cognitiva può essere ridotta in tre modi:

  1. producendo un cambiamento nell'ambiente;
  2. modificando il proprio comportamento;
  3. modificando il proprio mondo cognitivo (ovvero il sistema delle proprie rappresentazioni cognitive e delle loro relazioni funzionali interne).

Esempi

Un esempio celebre di dissonanza cognitiva è rappresentato nel celebre racconto La volpe e l'uva, tratto dalle Favole di Esopo, in cui la dissonanza fra il desiderio dell'uva e l'incapacità di arrivarvi conduce la volpe a elaborare la conclusione che "l'uva è acerba".

Tecniche di neutralizzazione

Lo stesso argomento in dettaglio: Tecniche di neutralizzazione.

In contesti di devianza, per risolvere (o almeno attenuare) il disagio provocato dal conflitto delle proprie azioni con le regole morali e con la morale sociale, è tipico il ricorso del soggetto alle cosiddette tecniche di neutralizzazione, espedienti di varia natura , tutti tendenti a escludere o affievolire la responsabilità morale individuale, negandone o attenuandone l'illiceità attraverso una ridefinizione del senso del proprio agire. Ad esempio, la posizione dell'accusato può essere "alleggerita" attribuendo alla vittima in tutto o in parte la responsabilità di quanto accaduto (colpevolizzazione della vittima), oppure sminuendo la portata della trasgressione attraverso una ridefinizione eufemistica del senso delle azioni compiute. Il "Principio 17" del Potenziale Umano – "Riduzione delle dissonanze cognitive" - afferma che le energie mentali diminuiscono o si esauriscono quando l’individuo vive dissonanze cognitive interne consapevoli ma non riesce a trovare vie di risoluzione, e quando l’individuo vive dissonanze cognitive interne inconsapevoli, sconosciute a sé stesso, non ancora emerse allo stato di coscienza. La dissonanza, secondo tale approccio, può quindi essere neutralizzata attraverso apposite sessioni di terapia e di counseling ove alla persona sia concesso di rivisitare le proprie credenze di fondo e scoprire le dissonanze attive, che, una volta emerse, vengono esaminate e portate alla luce passando da inconsapevoli a consapevoli e quindi trattabili.[2]

Note

  1. ^ Leon Festinger, A Theory of Cognitive Dissonance. California, Stanford University Press 1957 (tr. it. Teoria della dissonanza cognitiva, Milano, Angeli, 1973).
  2. ^ Il potenziale umano. Metodi e tecniche di coaching e training per lo sviluppo delle performance, di Daniele Trevisani, Editore: Franco Angeli, edizione: 2016, prima edizione 2009, p 137.

Bibliografia

  • Joel Cooper, Cognitive Dissonance: Fifty Years of a Classic Theory, Los Angeles, SAGE Publications, 2007.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 18485 · LCCN (ENsh85027753 · GND (DE4164464-5 · BNF (FRcb11978103j (data) · J9U (ENHE987007283911205171