Distribuzione di energia elettrica: differenze tra le versioni

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[[File:Linea MT sezionatori.jpg|thumb|upright|Una [[linea elettrica]] aerea che alimenta due linee in cavo all'ingresso di una cabina secondaria di trasformazione da 15 kV a 230/400V]]
[[File:Linea MT sezionatori.jpg|thumb|upright=0.7|Una [[linea elettrica]] aerea che alimenta due linee in cavo all'ingresso di una cabina secondaria di trasformazione da 15 kV a 230/400V]]
La '''distribuzione di [[energia elettrica]]''', nell'[[ingegneria elettrica]], è l'ultima fase nel processo di consegna dell'energia elettrica all'utente finale dopo la [[Produzione di energia elettrica|produzione]] e la [[Trasmissione di energia elettrica|trasmissione]] e si realizza attraverso un'infrastruttura di rete tipica qual è la rete di distribuzione elettrica capillare fino agli utenti o utilizzatori finali.


La '''distribuzione di energia elettrica''', nell'[[ingegneria elettrica]], è l'ultima fase nel processo di consegna dell'[[energia elettrica]] all'utente finale dopo la [[Produzione di energia elettrica|produzione]] e la [[Trasmissione di energia elettrica|trasmissione]] e si realizza attraverso un'infrastruttura di rete tipica qual è la rete di distribuzione elettrica capillare fino agli utenti o utilizzatori finali.
== Generalità ==


== Generalità ==
Generalmente tale rete comprende [[elettrodotto|linee elettriche]] a [[media tensione]] (tra 1 e 35 k[[Volt|V]]) e linee a [[bassa tensione]] (tra 50 e 1.000 V), impianti di trasformazione [[alta tensione|AT]]/MT ([[Cabina primaria|cabine primarie]]), [[Trasformatore|trasformatori]] su pali o cabine elettriche a media tensione ([[Cabina secondaria|cabine secondarie]]), [[Sezionatore|sezionatori]] e [[Interruttore|interruttori]], [[Strumento di misura|strumenti di misura]]. Le linee ad alta tensione (tra 35 e 400 kV) fanno invece parte della [[trasmissione di energia elettrica|rete di trasmissione]] che alimenta la rete di distribuzione.<ref>{{Cita web |url=http://www.die.ing.unibo.it/pers/cristofo/didattica/dispense/14impel.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=21 gennaio 2013 |dataarchivio=12 giugno 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130612042320/http://www.die.ing.unibo.it/pers/cristofo/didattica/dispense/14impel.pdf |urlmorto=no }}</ref>
Generalmente tale rete comprende [[elettrodotto|linee elettriche]] a [[media tensione]] (tra 1 e 35 k[[Volt|V]]) e linee a [[bassa tensione]] (tra 50 e {{M|1000|u=V}}), impianti di trasformazione [[alta tensione|AT]]/MT ([[Cabina primaria|cabine primarie]]), [[Trasformatore|trasformatori]] su pali o cabine elettriche a media tensione ([[Cabina secondaria|cabine secondarie]]), [[Sezionatore|sezionatori]] e [[Interruttore|interruttori]], [[Strumento di misura|strumenti di misura]]. Le linee ad alta tensione (tra 35 e 400 kV) fanno invece parte della [[trasmissione di energia elettrica|rete di trasmissione]] che alimenta la rete di distribuzione.<ref>{{Cita web |url=http://www.die.ing.unibo.it/pers/cristofo/didattica/dispense/14impel.pdf |titolo=Elementi di impianti elettrici|accesso=21 gennaio 2013 |dataarchivio=12 giugno 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130612042320/http://www.die.ing.unibo.it/pers/cristofo/didattica/dispense/14impel.pdf |urlmorto=no }}</ref>


Il trasporto su lunga distanza è più efficiente operando ad alta tensione. Avvicinandosi all'utente finale, invece, la tensione necessita di essere progressivamente abbassata per motivi di sicurezza (si abbassa il rischio di [[folgorazione]]) e anche perché generalmente i [[carico elettrico|carichi elettrici]] delle utenze industriali e quelli delle utenze domestiche lavorano rispettivamente a media e bassa tensione.
Il trasporto su lunga distanza è più efficiente operando ad alta tensione. Avvicinandosi all'utente finale, invece, la tensione necessita di essere progressivamente abbassata per motivi di sicurezza (si abbassa il rischio di [[folgorazione]]) e anche perché generalmente i [[carico elettrico|carichi elettrici]] delle utenze industriali e quelli delle utenze domestiche lavorano rispettivamente a media e bassa tensione.
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In Italia mentre la trasmissione su lunghe distanze è gestita da un unico operatore ([[Terna (azienda)|Terna]]), per la distribuzione di energia elettrica fino agli utenti finali sono presenti numerose società. In ciascuna area la distribuzione viene data in [[concessione]] ad un unico operatore ([[monopolio]] naturale){{Senza fonte}}, mentre l'attività di vendita di energia è lasciata in capo a soggetti diversi che possono offrire proposte ai [[consumatore|consumatori]]. È stata invece [[liberalizzazione|liberalizzata]] a più operatori l'attività di produzione con il cosiddetto [[Decreto Bersani (1999)|Decreto Bersani]], favorendo la libera [[concorrenza (diritto commerciale)|concorrenza]] nel [[mercato elettrico]].
In Italia mentre la trasmissione su lunghe distanze è gestita da un unico operatore ([[Terna (azienda)|Terna]]), per la distribuzione di energia elettrica fino agli utenti finali sono presenti numerose società. In ciascuna area la distribuzione viene data in [[concessione]] ad un unico operatore ([[monopolio]] naturale){{Senza fonte}}, mentre l'attività di vendita di energia è lasciata in capo a soggetti diversi che possono offrire proposte ai [[consumatore|consumatori]]. È stata invece [[liberalizzazione|liberalizzata]] a più operatori l'attività di produzione con il cosiddetto [[Decreto Bersani (1999)|Decreto Bersani]], favorendo la libera [[concorrenza (diritto commerciale)|concorrenza]] nel [[mercato elettrico]].


==Sistemi di distribuzione==
== Sistemi di distribuzione ==
Nell'era pionieristica dell'elettricità, la produzione era effettuata in [[corrente continua]] e la consegna avveniva entro brevi distanze alla stessa tensione. Verso la fine del 1800, vi fu un rapido (seppure combattuto, con la cosiddetta [[Guerra delle correnti]]) passaggio alla [[corrente alternata]] con il [[sistema trifase]], che permetteva il funzionamento di trasformatori statici ad alta efficienza e quindi la trasmissione e distribuzione a notevole distanza.
Nell'era pionieristica dell'elettricità, la produzione era effettuata in [[corrente continua]] e la consegna avveniva entro brevi distanze alla stessa tensione. Verso la fine del 1800, vi fu un rapido (seppure combattuto, con la cosiddetta [[Guerra delle correnti]]) passaggio alla [[corrente alternata]] con il [[sistema trifase]], che permetteva il funzionamento di trasformatori statici ad alta efficienza e quindi la trasmissione e distribuzione a notevole distanza.


Gli [[Elettrodotto|elettrodotti]] portano l'energia ad [[altissima tensione]] (tra i 220 e i 380 kV) dalle [[centrale elettrica|centrali elettriche]] fino alle [[Stazione ricevitrice|stazioni ricevitrici]] alle porte delle città o dei distretti di distribuzione. Qui, [[Autotrasformatore|autotrasformatori]] di notevoli dimensioni (con [[Potenza (elettrotecnica)|potenze]] che vanno dai 100 ai 400 MVA) riducono la tensione secondo le esigenze della distribuzione primaria, con tensioni che possono essere di 150, 132 o 60 kV; attraverso elettrodotti aerei o interrati in [[Cavo sottomarino|cavo]] (con isolamento a olio o in gomma etilenpropilenica EPR), l'energia elettrica giunge negli impianti di trasformazione AT/MT (alta tensione / media tensione), denominati cabine primarie, dove, con trasformatori di potenza compresa tra i 10 e i 60 MVA, viene ulteriormente abbassata a una tensione che, a seconda dei distributori, può variare tra gli 8,4 kV (come nella rete di Roma) e i 20 kV, per essere immessa poi nella rete elettrica a media tensione.
Gli [[Elettrodotto|elettrodotti]] portano l'energia ad [[altissima tensione]] (tra i 220 e i 380 kV) dalle [[centrale elettrica|centrali elettriche]] fino alle [[Sottostazione elettrica|sottostazioni elettriche]] alle porte delle città o dei distretti di distribuzione. Qui, [[Autotrasformatore|autotrasformatori]] di notevoli dimensioni (con [[Potenza elettrica|potenze]] che vanno dai 100 ai 400 MVA) riducono la tensione secondo le esigenze della distribuzione primaria, con tensioni che possono essere di 150, 132 o 60 kV; attraverso elettrodotti aerei o interrati in [[Cavo sottomarino|cavo]] (con isolamento a olio o in gomma etilenpropilenica EPR), l'energia elettrica giunge negli impianti di trasformazione AT/MT (alta tensione / media tensione), denominati cabine primarie, dove, con trasformatori di potenza compresa tra i 10 e i 60 MVA, viene ulteriormente abbassata a una tensione che, a seconda dei distributori, può variare tra gli 8,4 kV (come nella rete di Roma) e i 20 kV, per essere immessa poi nella rete elettrica a media tensione.


L'elettricità prosegue su elettrodotti minori su tralicci e pali in aree di campagna, oppure in cavi isolati nel sottosuolo urbano, fino alle sottostazioni di media tensione (cabine secondarie). Nelle cabine secondarie di media tensione (MT) altri trasformatori (con potenze comprese tra 50 e 1.000&nbsp;kVA) riducono la tensione al valore finale di consegna all'utente, in [[Italia]] 400 V trifase. Da questo punto fino al contatore dell'utente si può parlare di consegna di energia elettrica, la quale avviene utilizzando cavi isolati e, più raramente e nel caso di località rurali, su linee aeree su palo. La distribuzione dell'energia elettrica prosegue all'interno degli edifici/aziende attraverso gli [[impianti elettrici]] privati degli utenti finali per alimentare i vari carichi.
L'elettricità prosegue su elettrodotti minori su tralicci e pali in aree di campagna, oppure in cavi isolati nel sottosuolo urbano, fino alle sottostazioni di media tensione (cabine secondarie). Nelle cabine secondarie di media tensione (MT) altri trasformatori (con potenze comprese tra 50 e 1.000&nbsp;kVA) riducono la tensione al valore finale di consegna all'utente, in [[Italia]] 400 V trifase. Da questo punto fino al [[Contatore elettrico|contatore]] dell'utente si può parlare di consegna di energia elettrica, la quale avviene utilizzando cavi isolati e, più raramente e nel caso di località rurali, su linee aeree su palo. La distribuzione dell'energia elettrica prosegue all'interno degli edifici/aziende attraverso gli [[impianti elettrici]] privati degli utenti finali per alimentare i vari carichi.


Gli avvolgimenti primari e secondari del [[trasformatore]] di consegna possono essere configurati a stella o a triangolo.
Gli avvolgimenti primari e secondari del [[trasformatore]] di consegna possono essere configurati a stella o a triangolo.
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* ''stella''-''zig-zag''
* ''stella''-''zig-zag''
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Il sistema più usato nel mondo e anche in [[Italia]] è il ''triangolo''-''stella''.
Il sistema più usato nel mondo e anche in [[Italia]] è il ''triangolo''-''stella''.
In questa configurazione, il centro stella del secondario, chiamato ''neutro'', viene collegato a un impianto di dispersione (puntazze infisse nel terreno) nei pressi del trasformatore; dopo di che, viene consegnato alle abitazioni assieme a una delle tre fasi (si dice centro stella a terra o neutro a terra, prima delle utenze, trattasi di un regime di neutro detto TT, sistema monofase 230 V). In un sistema trifase a 400 V, la tensione presente tra fase e neutro è di 230 V. Agli utilizzatori maggiori (laboratori, industrie, ecc.) vengono consegnate tutte e tre le fasi più il neutro.
In questa configurazione, il centro stella del secondario, chiamato ''neutro'', viene collegato a un impianto di dispersione (puntazze infisse nel terreno) nei pressi del trasformatore; dopo di che, viene consegnato alle abitazioni assieme a una delle tre fasi (si dice centro stella a terra o neutro a terra, prima delle utenze, trattasi di un regime di neutro detto TT, sistema monofase 230 V). In un sistema trifase a 400 V, la tensione presente tra fase e neutro è di 230 V. Agli utilizzatori maggiori (laboratori, industrie, ecc.) vengono consegnate tutte e tre le fasi più il neutro.
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In alcune zone del mondo, e anche in poche zone d'Italia (in particolare nei pressi di Roma tra cui Ostia{{Senza fonte}}), viene usata una distribuzione [[Sistema bifase (elettrotecnica)|bifase]]: nelle case vengono portate due fasi di un [[sistema trifase]] con tensione fase-fase di 220 V. In questo caso, la tensione fase-neutro è di 127 V, e, in alcune nazioni, (per es. gli Stati Uniti) sono messe a disposizione entrambe le tensioni su prese differenti. La tensione minore è usata per l'[[illuminazione]], mentre la maggiore è impiegata per alimentare grossi carichi per [[elettrodomestici]] come lavatrici e condizionatori.
In alcune zone del mondo, e anche in poche zone d'Italia (in particolare nei pressi di Roma tra cui Ostia{{Senza fonte}}), viene usata una distribuzione [[Sistema bifase (elettrotecnica)|bifase]]: nelle case vengono portate due fasi di un [[sistema trifase]] con tensione fase-fase di 220 V. In questo caso, la tensione fase-neutro è di 127 V, e, in alcune nazioni, (per es. gli Stati Uniti) sono messe a disposizione entrambe le tensioni su prese differenti. La tensione minore è usata per l'[[illuminazione]], mentre la maggiore è impiegata per alimentare grossi carichi per [[elettrodomestici]] come lavatrici e condizionatori.


===Schema di distribuzione===
=== Schema di distribuzione ===
Per quanto riguarda lo schema della rete di distribuzione essa può essere principalmente in quattro tipi:
Per quanto riguarda lo schema della rete di distribuzione essa può essere principalmente in quattro tipi:
* radiale;
* radiale;
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* a maglia.
* a maglia.


===Messa a terra===
=== Messa a terra ===
{{Vedi anche|Messa a terra}}
{{vedi anche|Messa a terra}}

In cabina di trasformazione, il neutro dell'avvolgimento BT del trasformatore MT/BT può essere [[messa a terra|messo a terra]], ovvero collegato alla maglia di terra della cabina. Per ridurre la resistenza di contatto, la stessa cosa è ripetuta in più punti lungo la linea di consegna. L'impianto elettrico privato è solitamente messo a terra attraverso un proprio impianto e con un proprio dispersore. In questo modo, in caso di guasto verso terra di un apparecchio, si crea una corrente di ritorno attraverso la terra che provoca lo scatto dell'[[interruttore differenziale]] di protezione.
In cabina di trasformazione, il neutro dell'avvolgimento BT del trasformatore MT/BT può essere [[messa a terra|messo a terra]], ovvero collegato alla maglia di terra della cabina. Per ridurre la resistenza di contatto, la stessa cosa è ripetuta in più punti lungo la linea di consegna. L'impianto elettrico privato è solitamente messo a terra attraverso un proprio impianto e con un proprio dispersore. In questo modo, in caso di guasto verso terra di un apparecchio, si crea una corrente di ritorno attraverso la terra che provoca lo scatto dell'[[interruttore differenziale]] di protezione.


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=== Contabilizzazione ===
=== Contabilizzazione ===
[[File:3phase electrical meter-italian old type.jpg|thumb|Un vecchio contatore monofase e uno trifase]]
[[File:3phase electrical meter-italian old type.jpg|thumb|Un vecchio contatore monofase e uno trifase]]

La consegna a 230/400 V avviene attraverso un gruppo di misura dell'energia e di limitazione della potenza assorbita, che ha lo scopo di contabilizzare i consumi per la fatturazione con un contatore di [[energia]] e definire il punto di consegna ma, in Italia, non quello di offrire una prima protezione contro [[Sovraccarico|sovraccarichi]] e [[Cortocircuito|cortocircuiti]] in quanto si tratta di un semplice limitatore a sgancio elettronico e non di un interruttore magnetotermico.
La consegna a 230/400 V avviene attraverso un gruppo di misura dell'energia e di limitazione della potenza assorbita, che ha lo scopo di contabilizzare i consumi per la fatturazione con un contatore di [[energia]] e definire il punto di consegna ma, in Italia, non quello di offrire una prima protezione contro [[Sovraccarico|sovraccarichi]] e [[Cortocircuito|cortocircuiti]] in quanto si tratta di un semplice limitatore a sgancio elettronico e non di un interruttore magnetotermico.
Lo strumento è essenzialmente un [[wattmetro]] integratore elettromeccanico o, negli apparecchi recenti, elettronico, in grado di totalizzare l'energia attiva ([[potenza attiva]] integrata nel tempo) consumata.
Lo strumento è essenzialmente un [[wattmetro]] integratore elettromeccanico o, negli apparecchi recenti, elettronico, in grado di totalizzare l'energia attiva ([[potenza attiva]] integrata nel tempo) consumata.
Nelle consegne trifase rilevanti, viene contabilizzata a parte anche l'energia reattiva, sulla quale è applicato un sovrapprezzo, in quanto dannosa per l'ente erogatore e perché potrebbe essere ridotta con dei condensatori.
Nelle consegne trifase rilevanti, viene contabilizzata a parte anche l'energia reattiva, sulla quale è applicato un sovrapprezzo, in quanto dannosa per l'ente erogatore e perché potrebbe essere ridotta con dei condensatori.


===Caratteristiche di fornitura===
=== Caratteristiche di fornitura ===
Le caratteristiche tecniche dell'energia elettrica consegnata al cliente sono stabilite dalla [[normativa elettrica]] e sono principalmente determinate da:
Le caratteristiche tecniche dell'energia elettrica consegnata al cliente sono stabilite dalla [[normativa elettrica]] e sono principalmente determinate da:
* Configurazione delle fasi: [[Sistema monofase|monofase]], [[Sistema bifase (elettrotecnica)|bifase]] o [[trifase]];
* Configurazione delle fasi: [[Sistema monofase|monofase]], [[Sistema bifase (elettrotecnica)|bifase]] o [[trifase]];
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* Alcuni gestori offrono la possibilità di tariffazione secondo ''fasce orarie'' ovvero intervalli/scaglioni di tempo durante l'arco delle 24 ore in cui il prezzo dell'energia elettrica venduta varia tipicamente in funzione della sua [[domanda e offerta#Domanda|domanda]] assoluta (es. prezzi maggiori in corrispondenza del picco diurno, prezzi inferiori la sera e la notte). L'utente ha così il vantaggio di minimizzare le proprie spese scegliendo la fascia oraria di minor costo per i propri consumi di energia elettrica.
* Alcuni gestori offrono la possibilità di tariffazione secondo ''fasce orarie'' ovvero intervalli/scaglioni di tempo durante l'arco delle 24 ore in cui il prezzo dell'energia elettrica venduta varia tipicamente in funzione della sua [[domanda e offerta#Domanda|domanda]] assoluta (es. prezzi maggiori in corrispondenza del picco diurno, prezzi inferiori la sera e la notte). L'utente ha così il vantaggio di minimizzare le proprie spese scegliendo la fascia oraria di minor costo per i propri consumi di energia elettrica.


==In Italia==
== In Italia ==

Precedentemente al processo di normalizzazione della rete elettrica nazionale, queste erano le tensioni d'esercizio (in volt), per illuminazione/applicazioni domestiche, nei principali centri cittadini<ref>''Libro di casa'', Editoriale Domus, 1946 e 1954.</ref>:
Precedentemente al processo di normalizzazione della rete elettrica nazionale, queste erano le tensioni d'esercizio (in volt), per illuminazione/applicazioni domestiche, nei principali centri cittadini<ref>''Libro di casa'', Editoriale Domus, 1946 e 1954.</ref>:


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[[Agrigento]], 150/260<br />
[[Agrigento]], 150/260<br />
[[Alessandria]], 160/280<br />
[[Alessandria]], 160/280<br />
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[[Viterbo]], 140/240<br />
[[Viterbo]], 140/240<br />
(''[[Zara]]''), 150/300<br />
(''[[Zara]]''), 150/300<br />
{{Div col end}}
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<small>* = Due diverse aziende elettriche con tensioni d'esercizio differenti.</small>
<small>* = Due diverse aziende elettriche con tensioni d'esercizio differenti.</small>


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A partire dagli [[Anni 1960|anni sessanta]] la consegna e la distribuzione dell'energia elettrica in Italia veniva svolta in regime di [[monopolio]] pubblico da parte dell'[[ENEL]]; negli [[Anni 1990|anni novanta]] il settore è stato progressivamente [[privatizzazione|privatizzato]] e [[liberalizzazione|liberalizzato]] a più gestori ([[Decreto Bersani (1999)|decreto legislativo n. 79]] del [[1999]]), e attualmente diverse aziende tra cui società private e municipalizzate svolgono il servizio producendo in proprio l'energia o acquistandola alla [[borsa elettrica]] da produttori e trasportatori. Attualmente invece è [[Terna (azienda)|Terna]] la società che in Italia si occupa di gestire tutti gli aspetti legati alla [[trasmissione dell'energia elettrica]] sulla rete nazionale ad alta e altissima tensione.
A partire dagli [[Anni 1960|anni sessanta]] la consegna e la distribuzione dell'energia elettrica in Italia veniva svolta in regime di [[monopolio]] pubblico da parte dell'[[Enel]]; negli [[Anni 1990|anni novanta]] il settore è stato progressivamente [[privatizzazione|privatizzato]] e [[liberalizzazione|liberalizzato]] a più gestori ([[Decreto Bersani (1999)|decreto legislativo n. 79]] del [[1999]]), e attualmente diverse aziende tra cui società private e municipalizzate svolgono il servizio producendo in proprio l'energia o acquistandola alla [[borsa elettrica]] da produttori e trasportatori. Attualmente invece è [[Terna (azienda)|Terna]] la società che in Italia si occupa di gestire tutti gli aspetti legati alla [[trasmissione dell'energia elettrica]] sulla rete nazionale ad alta e altissima tensione.


Nel [[2012]] le tensioni di 125 (già di fatto abbandonata), 220 e 380 V furono rese obsolete e le norme di legge divennero 230 V di fase e 400 V tra [[sistema trifase#Tensioni di fase e concatenate|fasi concatenate]], recependo la norma CEI 6-8<ref>{{Cita legge italiana
Nel [[2012]] le tensioni di 125 (già di fatto abbandonata), 220 e 380 V furono rese obsolete e le norme di legge divennero 230 V di fase e 400 V tra [[sistema trifase#Tensioni di fase e concatenate|fasi concatenate]], recependo la norma CEI 6-8<ref>{{Cita legge italiana
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}}</ref>.
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===Contatore elettronico===
=== Contatore elettronico ===
{{Vedi anche|Contatore elettrico|Contatore intelligente}}
{{vedi anche|Contatore elettrico|Contatore intelligente}}
{{Multimedia|allineamento = destra|larghezza = 300|file = Telelettura contatore elettrico GEMIS 2017 OM.410 sulla radiofrequenza di 86 kHz.ogg|titolo = ''Smart meter'': campione audio|descrizione = ''«Telelettura contatore elettrico GEMIS 2017 OM.410<br />con trasmissione dei dati sulla radiofrequenza di 86&nbsp;kHz»''}}
{{Multimedia|allineamento = destra|larghezza = 300|file = Telelettura contatore elettrico GEMIS 2017 OM.410 sulla radiofrequenza di 86 kHz.ogg|titolo = ''Smart meter'': campione audio|descrizione = ''«Telelettura contatore elettrico GEMIS 2017 OM.410<br />con trasmissione dei dati sulla radiofrequenza di 86&nbsp;kHz»''}}
I misuratori elettronici (''smart meter'') sono stati installati presso quasi tutti gli utenti finali, sulla spinta della flessibilità tariffaria propugnata dall'[[AEEG]], seguendo una tempistica di installazione pianificata dalla delibera n. 292/06. Nel 2007 si è conclusa l'installazione dei contatori elettronici per gli utenti in media tensione, mentre nel 2011 l'installazione copriva il 95% delle utenze in bassa tensione.<ref>{{Cita libro|autore = Alessandro Ammetto|titolo = Il Mercato dell'energia elettrica|anno = 2014|editore = McGraw-Hill|città = Milano|p = 106|ISBN = 978-88-386-7450-1}}</ref>


I misuratori elettronici (''smart meter'') sono stati installati presso quasi tutti gli utenti finali, sulla spinta della flessibilità tariffaria propugnata dall'[[AEEG]], seguendo una tempistica di installazione pianificata dalla delibera n. 292/2006. Nel 2007 si è conclusa l'installazione dei contatori elettronici per gli utenti in media tensione, mentre nel 2011 l'installazione copriva il 95% delle utenze in bassa tensione.<ref>{{Cita libro|autore = Alessandro Ammetto|titolo = Il Mercato dell'energia elettrica|anno = 2014|editore = McGraw-Hill|città = Milano|p = 106|ISBN = 978-88-386-7450-1}}</ref>
I contatori elettronici permettono la misura della [[potenza attiva]] e [[potenza reattiva]] immesse e prelevate; l'utente può quindi fornire energia alla rete, e ciò incentiva l'autoproduzione e l'uso delle [[energie rinnovabili|fonti rinnovabili]] (in particolare gli impianti [[fotovoltaico|fotovoltaici]]). Tali contatori permettono inoltre di applicare tariffe diversificate per fasce orarie, spingendo gli utenti all'utilizzo degli elettrodomestici al di fuori delle ore di punta, e riflettendo giustamente il valore dell'energia elettrica sulla borsa dell'energia.


I contatori elettronici permettono la misura della [[potenza attiva]] e [[potenza reattiva]] immesse e prelevate; l'utente può quindi fornire energia alla rete, e ciò incentiva l'autoproduzione e l'uso delle [[energie rinnovabili|fonti rinnovabili]] (in particolare gli impianti [[fotovoltaico|fotovoltaici]]). Tali contatori permettono inoltre di applicare tariffe diversificate per fasce orarie, spingendo gli utenti all'utilizzo degli elettrodomestici al di fuori delle ore di punta, e riflettendo giustamente il valore dell'energia elettrica sulla borsa dell'energia.
===Dettaglio consumatori per classi di potenza contrattuale===


=== Dettaglio consumatori per classi di potenza contrattuale ===
Il dettaglio della distribuzione di energia elettrica nel 2018 per classi di potenza contrattuale e relativi consumi elettrici dei clienti domestici residenti è la seguente:<ref>{{Cita web |url=https://www.arera.it/allegati/relaz_ann/19/RA19_volume1.pdf |titolo=Relazione Annuale 2019 - Volume 1 - Stato dei servizi |sito=www.arera.it |autore=[[Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente]] |accesso=26 gennaio 2020 |dataarchivio=26 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200126163724/https://www.arera.it/allegati/relaz_ann/19/RA19_volume1.pdf |urlmorto=no }}</ref>
Il dettaglio della distribuzione di energia elettrica nel 2018 per classi di potenza contrattuale e relativi consumi elettrici dei clienti domestici residenti è la seguente:<ref>{{Cita web |url=https://www.arera.it/allegati/relaz_ann/19/RA19_volume1.pdf |titolo=Relazione Annuale 2019 - Volume 1 - Stato dei servizi |autore=[[Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente]] |accesso=26 gennaio 2020 |dataarchivio=26 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200126163724/https://www.arera.it/allegati/relaz_ann/19/RA19_volume1.pdf |urlmorto=no }}</ref>


{| class=wikitable style="text-align: right;"
{| class=wikitable style="text-align: right;"
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Ai clienti domestici risultano riferiti un totale di 29.524 contratti con un prelievo totale di 57.750 GWh nel 2018, risultando in una media di consumo per contratto di 1.956 kWh/annui.
Ai clienti domestici risultano riferiti un totale di 29.524 contratti con un prelievo totale di 57.750 GWh nel 2018, risultando in una media di consumo per contratto di 1.956 kWh/annui.


==Distribuzione di prossima generazione==
== Distribuzione di prossima generazione ==
Un campo di ricerca attivo è quello che riguarda le cosiddette [[smart grid]] ovvero reti di distribuzioni elettriche intelligenti capaci di indirizzare altrove eventuali surplus energetici prodotti localmente tramite [[generazione distribuita]], massimizzando così l'efficienza di produzione ed evitando sprechi. Questo è reso possibile da opportuni sistemi di automazione tramite [[software]]. Tali sistemi diventerebbero indispensabili nel caso la rete elettrica di distribuzione dovesse integrare ai suoi estremi grandi contributi di produzione da parte di [[fonte energetica|fonti energetiche]] [[energia rinnovabile|rinnovabili]] come [[energia eolica|eolico]] e [[fotovoltaico]] che hanno, a livello locale, caratteristiche intrinseche di intermittenza e variabilità di produzione.
Un campo di ricerca attivo è quello che riguarda le cosiddette [[smart grid]] ovvero reti di distribuzioni elettriche intelligenti capaci di indirizzare altrove eventuali surplus energetici prodotti localmente tramite [[generazione distribuita]], massimizzando così l'efficienza di produzione ed evitando sprechi. Questo è reso possibile da opportuni sistemi di automazione tramite [[software]]. Tali sistemi diventerebbero indispensabili nel caso la rete elettrica di distribuzione dovesse integrare ai suoi estremi grandi contributi di produzione da parte di [[fonte energetica|fonti energetiche]] [[energia rinnovabile|rinnovabili]] come [[energia eolica|eolico]] e [[fotovoltaico]] che hanno, a livello locale, caratteristiche intrinseche di intermittenza e variabilità di produzione.


==Note==
== Note ==
<references/>
<references/>


==Voci correlate==
== Voci correlate ==
*[[Cavo sottomarino]]
* [[Cavo sottomarino]]
*[[Elettrodotto]]
* [[Elettrodotto]]
*[[Standard elettrici nel mondo]]
* [[Standard elettrici nel mondo]]
*[[Produzione di energia elettrica]]
* [[Produzione di energia elettrica]]
*[[Rete elettrica]]
* [[Rete elettrica]]
*[[Linea elettrica]]
* [[Linea elettrica]]
*[[Sistema trifase]]
* [[Sistema trifase]]
*[[Servizi ancillari]]
* [[Servizi ancillari]]
*[[Smart grid]]
* [[Smart grid]]


== Altri progetti ==
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{interprogetto|preposizione=sulla}}


==Collegamenti esterni==
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=https://www.e-distribuzione.it/|titolo=Home page|accesso=20 giugno 2019|sito=e-distribuzione.it|dataarchivio=no|urlmorto=no}}
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* {{Cita web|url=https://www.arera.it/it/docs/riferimenti/mse_071221.htm|titolo=Revisione e aggiornamento dei decreti 20 luglio 2004, concernenti l'incremento dell'efficienza energetica degli usi finali di energia, il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili.|accesso=20 giugno 2019|sito=arera.it|dataarchivio=no|urlmorto=no}}

Versione attuale delle 23:40, 9 lug 2024

Una linea elettrica aerea che alimenta due linee in cavo all'ingresso di una cabina secondaria di trasformazione da 15 kV a 230/400V

La distribuzione di energia elettrica, nell'ingegneria elettrica, è l'ultima fase nel processo di consegna dell'energia elettrica all'utente finale dopo la produzione e la trasmissione e si realizza attraverso un'infrastruttura di rete tipica qual è la rete di distribuzione elettrica capillare fino agli utenti o utilizzatori finali.

Generalmente tale rete comprende linee elettriche a media tensione (tra 1 e 35 kV) e linee a bassa tensione (tra 50 e 1000 V), impianti di trasformazione AT/MT (cabine primarie), trasformatori su pali o cabine elettriche a media tensione (cabine secondarie), sezionatori e interruttori, strumenti di misura. Le linee ad alta tensione (tra 35 e 400 kV) fanno invece parte della rete di trasmissione che alimenta la rete di distribuzione.[1]

Il trasporto su lunga distanza è più efficiente operando ad alta tensione. Avvicinandosi all'utente finale, invece, la tensione necessita di essere progressivamente abbassata per motivi di sicurezza (si abbassa il rischio di folgorazione) e anche perché generalmente i carichi elettrici delle utenze industriali e quelli delle utenze domestiche lavorano rispettivamente a media e bassa tensione.

In Italia mentre la trasmissione su lunghe distanze è gestita da un unico operatore (Terna), per la distribuzione di energia elettrica fino agli utenti finali sono presenti numerose società. In ciascuna area la distribuzione viene data in concessione ad un unico operatore (monopolio naturale)[senza fonte], mentre l'attività di vendita di energia è lasciata in capo a soggetti diversi che possono offrire proposte ai consumatori. È stata invece liberalizzata a più operatori l'attività di produzione con il cosiddetto Decreto Bersani, favorendo la libera concorrenza nel mercato elettrico.

Sistemi di distribuzione

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Nell'era pionieristica dell'elettricità, la produzione era effettuata in corrente continua e la consegna avveniva entro brevi distanze alla stessa tensione. Verso la fine del 1800, vi fu un rapido (seppure combattuto, con la cosiddetta Guerra delle correnti) passaggio alla corrente alternata con il sistema trifase, che permetteva il funzionamento di trasformatori statici ad alta efficienza e quindi la trasmissione e distribuzione a notevole distanza.

Gli elettrodotti portano l'energia ad altissima tensione (tra i 220 e i 380 kV) dalle centrali elettriche fino alle sottostazioni elettriche alle porte delle città o dei distretti di distribuzione. Qui, autotrasformatori di notevoli dimensioni (con potenze che vanno dai 100 ai 400 MVA) riducono la tensione secondo le esigenze della distribuzione primaria, con tensioni che possono essere di 150, 132 o 60 kV; attraverso elettrodotti aerei o interrati in cavo (con isolamento a olio o in gomma etilenpropilenica EPR), l'energia elettrica giunge negli impianti di trasformazione AT/MT (alta tensione / media tensione), denominati cabine primarie, dove, con trasformatori di potenza compresa tra i 10 e i 60 MVA, viene ulteriormente abbassata a una tensione che, a seconda dei distributori, può variare tra gli 8,4 kV (come nella rete di Roma) e i 20 kV, per essere immessa poi nella rete elettrica a media tensione.

L'elettricità prosegue su elettrodotti minori su tralicci e pali in aree di campagna, oppure in cavi isolati nel sottosuolo urbano, fino alle sottostazioni di media tensione (cabine secondarie). Nelle cabine secondarie di media tensione (MT) altri trasformatori (con potenze comprese tra 50 e 1.000 kVA) riducono la tensione al valore finale di consegna all'utente, in Italia 400 V trifase. Da questo punto fino al contatore dell'utente si può parlare di consegna di energia elettrica, la quale avviene utilizzando cavi isolati e, più raramente e nel caso di località rurali, su linee aeree su palo. La distribuzione dell'energia elettrica prosegue all'interno degli edifici/aziende attraverso gli impianti elettrici privati degli utenti finali per alimentare i vari carichi.

Gli avvolgimenti primari e secondari del trasformatore di consegna possono essere configurati a stella o a triangolo. (Nota: esiste anche il collegamento a zig-zag che sebbene permetta di unire i vantaggi degli altri due e riequilibrare i carichi squilibrati è caduto in disuso per ragioni economiche)

Le combinazioni possibili sono:

  • triangolo-triangolo
  • triangolo-stella
  • triangolo-zig-zag
  • stella-stella
  • stella-triangolo
  • stella-zig-zag

Il sistema più usato nel mondo e anche in Italia è il triangolo-stella. In questa configurazione, il centro stella del secondario, chiamato neutro, viene collegato a un impianto di dispersione (puntazze infisse nel terreno) nei pressi del trasformatore; dopo di che, viene consegnato alle abitazioni assieme a una delle tre fasi (si dice centro stella a terra o neutro a terra, prima delle utenze, trattasi di un regime di neutro detto TT, sistema monofase 230 V). In un sistema trifase a 400 V, la tensione presente tra fase e neutro è di 230 V. Agli utilizzatori maggiori (laboratori, industrie, ecc.) vengono consegnate tutte e tre le fasi più il neutro.

In alcune zone del mondo, e anche in poche zone d'Italia (in particolare nei pressi di Roma tra cui Ostia[senza fonte]), viene usata una distribuzione bifase: nelle case vengono portate due fasi di un sistema trifase con tensione fase-fase di 220 V. In questo caso, la tensione fase-neutro è di 127 V, e, in alcune nazioni, (per es. gli Stati Uniti) sono messe a disposizione entrambe le tensioni su prese differenti. La tensione minore è usata per l'illuminazione, mentre la maggiore è impiegata per alimentare grossi carichi per elettrodomestici come lavatrici e condizionatori.

Schema di distribuzione

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Per quanto riguarda lo schema della rete di distribuzione essa può essere principalmente in quattro tipi:

  • radiale;
  • radiale a circuiti paralleli;
  • ad anello;
  • a maglia.

Messa a terra

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Lo stesso argomento in dettaglio: Messa a terra.

In cabina di trasformazione, il neutro dell'avvolgimento BT del trasformatore MT/BT può essere messo a terra, ovvero collegato alla maglia di terra della cabina. Per ridurre la resistenza di contatto, la stessa cosa è ripetuta in più punti lungo la linea di consegna. L'impianto elettrico privato è solitamente messo a terra attraverso un proprio impianto e con un proprio dispersore. In questo modo, in caso di guasto verso terra di un apparecchio, si crea una corrente di ritorno attraverso la terra che provoca lo scatto dell'interruttore differenziale di protezione.

Questo sistema è detto Terra-Terra (TT), poiché la corrente di guasto ritorna al neutro attraverso la terra.

Contabilizzazione

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Un vecchio contatore monofase e uno trifase

La consegna a 230/400 V avviene attraverso un gruppo di misura dell'energia e di limitazione della potenza assorbita, che ha lo scopo di contabilizzare i consumi per la fatturazione con un contatore di energia e definire il punto di consegna ma, in Italia, non quello di offrire una prima protezione contro sovraccarichi e cortocircuiti in quanto si tratta di un semplice limitatore a sgancio elettronico e non di un interruttore magnetotermico. Lo strumento è essenzialmente un wattmetro integratore elettromeccanico o, negli apparecchi recenti, elettronico, in grado di totalizzare l'energia attiva (potenza attiva integrata nel tempo) consumata. Nelle consegne trifase rilevanti, viene contabilizzata a parte anche l'energia reattiva, sulla quale è applicato un sovrapprezzo, in quanto dannosa per l'ente erogatore e perché potrebbe essere ridotta con dei condensatori.

Caratteristiche di fornitura

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Le caratteristiche tecniche dell'energia elettrica consegnata al cliente sono stabilite dalla normativa elettrica e sono principalmente determinate da:

  • Configurazione delle fasi: monofase, bifase o trifase;
  • Tensione nominale: in Italia 400 V fase-fase, ovvero 230 V fase-neutro con tolleranza ±10% (questo secondo la norma tecnica CEI 8-6 Tensioni nominali dei sistemi elettrici di distribuzione pubblica a bassa tensione, diventata obbligatoria a seguito dell'entrata in vigore del Decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, articolo 21, in materia di "Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitivita'");
  • Frequenza: In Europa 50 Hz
  • Corrente nominale massima (dipendente dal contratto di fornitura);
  • Massimo sfasamento ammesso dall'azienda erogatrice;
  • Stato del neutro e delle masse rispetto alla terra: TT, TN, TN-S, TN-C o TN-C-S (v. Sistemi di Terra);
  • Corrente massima di cortocircuito (dichiarata al punto di consegna dall'ente erogatore);
  • Massimo livello e frequenza dei transienti, delle sovratensioni temporanee e delle microinterruzioni;
  • Continuità del servizio, garanzie contro i black-out;
  • Alcuni gestori offrono la possibilità di tariffazione secondo fasce orarie ovvero intervalli/scaglioni di tempo durante l'arco delle 24 ore in cui il prezzo dell'energia elettrica venduta varia tipicamente in funzione della sua domanda assoluta (es. prezzi maggiori in corrispondenza del picco diurno, prezzi inferiori la sera e la notte). L'utente ha così il vantaggio di minimizzare le proprie spese scegliendo la fascia oraria di minor costo per i propri consumi di energia elettrica.

Precedentemente al processo di normalizzazione della rete elettrica nazionale, queste erano le tensioni d'esercizio (in volt), per illuminazione/applicazioni domestiche, nei principali centri cittadini[2]:

Agrigento, 150/260
Alessandria, 160/280
Ancona, 127/220
Aosta, 150/260
Arezzo, 125/220
Ascoli Piceno, 127/260
Asti, 127/220
Avellino, 150/260
Bari, 150/260
Belluno, 125/220
Benevento, 150/260
Bergamo, 160/280
Bologna, 125/220
Brescia, 125/220
Cagliari, 150/260
Campobasso, 137/240
Caserta, 150/260
Catania, 150/260
Catanzaro, 150/260
Chieti, 150/260
Como, 125/220
Cosenza, 150/260
Cremona, 125/220
Ferrara, 125/220
Firenze, 160/275
(Fiume), 105/210
Foggia, 127/220
Forlì, 125/220
Frosinone, 150/260
Genova, 125/220
Gorizia*, 125/220
Gorizia*, 220/380
Grosseto, 150/260
Imperia, 125/220
L'Aquila, 127/220
Lecce, 150/260
Livorno, 150/260
Lucca, 150/260
Macerata, 127/220
Mantova, 125/220
Massa, 125/220
Matera, 127/220
Messina, 150/260
Milano*, 160/160
Milano*, 160/280
Modena, 125/220
Napoli, 150/260
Novara, 125/220
Padova, 130/230
Palermo, 150/250
Parma*, 125/250
Parma*, 150/300
Pavia, 125/220
Perugia, 127/220
Pesaro, 127/220
Pescara, 127/220
Pisa, 110/190
Pistoia, 150/260
(Pola), 220/380
Potenza, 127/220
Ravenna, 127/220
Reggio Calabria, 125/220
Reggio Emilia*, 125/220
Reggio Emilia*, 150/260
Rieti, 127/220
Roma*, 105/105
Roma*, 125/220
Sassari, 150/260
Savona, 150/260
Siracusa, 150/260
Sondrio, 110/190
Taranto, 150/260
Teramo, 127/220
Terni, 120/210
Torino, 125/220
Trapani, 125/220
Trento, 220/220
Treviso, 125/220
Trieste*, 110/110
Trieste*, 125/220
Udine, 125/220
Varese, 125/220
Venezia, 125/220
Vercelli*, 125/220
Vercelli*, 160/160
Verona, 125/220
Vicenza, 125/220
Viterbo, 140/240
(Zara), 150/300

* = Due diverse aziende elettriche con tensioni d'esercizio differenti.

La normalizzazione delle tensioni cominciò nel 1950. Da quella data, tutte le nuove reti di distribuzione di corrente dovevano essere almeno predisposte a lavorare alle tensioni di 125 o 220 V nei circuiti monofase e alle tensioni concatenate di 220 o 380 V per i trifase (implicando quindi una tensione di fase di 125 o 220 V). Restavano consentite reti funzionanti a 160-275 V e loro ampliamenti, purché non interessassero zone servite con la nuova tensione normale. L'uniformazione della tensione era prevista entro il 1960 per le reti che non fossero esercite nelle tensioni ancora tollerate di 160-275 V, mentre per queste ultime era prevista una graduale trasformazione dopo il '60[3].

A partire dagli anni sessanta la consegna e la distribuzione dell'energia elettrica in Italia veniva svolta in regime di monopolio pubblico da parte dell'Enel; negli anni novanta il settore è stato progressivamente privatizzato e liberalizzato a più gestori (decreto legislativo n. 79 del 1999), e attualmente diverse aziende tra cui società private e municipalizzate svolgono il servizio producendo in proprio l'energia o acquistandola alla borsa elettrica da produttori e trasportatori. Attualmente invece è Terna la società che in Italia si occupa di gestire tutti gli aspetti legati alla trasmissione dell'energia elettrica sulla rete nazionale ad alta e altissima tensione.

Nel 2012 le tensioni di 125 (già di fatto abbandonata), 220 e 380 V furono rese obsolete e le norme di legge divennero 230 V di fase e 400 V tra fasi concatenate, recependo la norma CEI 6-8[4].

Contatore elettronico

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Lo stesso argomento in dettaglio: Contatore elettrico e Contatore intelligente.
Smart meter: campione audio (info file)
start=
«Telelettura contatore elettrico GEMIS 2017 OM.410
con trasmissione dei dati sulla radiofrequenza di 86 kHz»

I misuratori elettronici (smart meter) sono stati installati presso quasi tutti gli utenti finali, sulla spinta della flessibilità tariffaria propugnata dall'AEEG, seguendo una tempistica di installazione pianificata dalla delibera n. 292/2006. Nel 2007 si è conclusa l'installazione dei contatori elettronici per gli utenti in media tensione, mentre nel 2011 l'installazione copriva il 95% delle utenze in bassa tensione.[5]

I contatori elettronici permettono la misura della potenza attiva e potenza reattiva immesse e prelevate; l'utente può quindi fornire energia alla rete, e ciò incentiva l'autoproduzione e l'uso delle fonti rinnovabili (in particolare gli impianti fotovoltaici). Tali contatori permettono inoltre di applicare tariffe diversificate per fasce orarie, spingendo gli utenti all'utilizzo degli elettrodomestici al di fuori delle ore di punta, e riflettendo giustamente il valore dell'energia elettrica sulla borsa dell'energia.

Dettaglio consumatori per classi di potenza contrattuale

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Il dettaglio della distribuzione di energia elettrica nel 2018 per classi di potenza contrattuale e relativi consumi elettrici dei clienti domestici residenti è la seguente:[6]

Classe di potenza Numero di contratti Incidenza Consumo totale della classe (GWh) Prelievo medio annuo per contratto (kWh)
fino a 1,5 kW 131.000 0,55% 103 787
più di 1,5 a 3 kW 21.548.000 90,85% 43.379 2.013
più di 3 a 4,5 kW 1.191.000 5,02% 3.945 3.313
più di 4,5 a 6 kW 737.000 3,11% 2.985 4.050
più di 6 a 10 kW 81.000 0,34% 535 6.637
più di 10 a 15 kW 24.000 0,10% 245 10.092
più di 15 kW 7.000 0,03% 131 19.408
Totale residenti 23.719.000 100,00% 51.323 2.164

Il dettaglio della distribuzione di energia elettrica nel 2018 per classi di potenza contrattuale e relativi consumi elettrici dei clienti domestici non residenti è la seguente:

Classe di potenza Numero di contratti Incidenza Consumo totale della classe (GWh) Prelievo medio annuo per contratto (kWh)
fino a 1,5 kW 329.000 5,67% 94 286
più di 1,5 a 3 kW 4.706.000 81,07% 4.040 858
più di 3 a 4,5 kW 369.000 6,36% 780 2.112
più di 4,5 a 6 kW 327.000 5,63% 901 2.755
più di 6 a 10 kW 48.000 0,83% 268 5.530
più di 10 a 15 kW 18.000 0,31% 171 9.575
più di 15 kW 7.000 0,12% 173 24.220
Totale non residenti 5.805.000 100,00% 6.426 1.107

Ai clienti domestici risultano riferiti un totale di 29.524 contratti con un prelievo totale di 57.750 GWh nel 2018, risultando in una media di consumo per contratto di 1.956 kWh/annui.

Distribuzione di prossima generazione

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Un campo di ricerca attivo è quello che riguarda le cosiddette smart grid ovvero reti di distribuzioni elettriche intelligenti capaci di indirizzare altrove eventuali surplus energetici prodotti localmente tramite generazione distribuita, massimizzando così l'efficienza di produzione ed evitando sprechi. Questo è reso possibile da opportuni sistemi di automazione tramite software. Tali sistemi diventerebbero indispensabili nel caso la rete elettrica di distribuzione dovesse integrare ai suoi estremi grandi contributi di produzione da parte di fonti energetiche rinnovabili come eolico e fotovoltaico che hanno, a livello locale, caratteristiche intrinseche di intermittenza e variabilità di produzione.

  1. ^ Elementi di impianti elettrici (PDF), su die.ing.unibo.it. URL consultato il 21 gennaio 2013 (archiviato il 12 giugno 2013).
  2. ^ Libro di casa, Editoriale Domus, 1946 e 1954.
  3. ^ Legge 23 aprile 1949, n. 105, in materia di "Normalizzazione delle reti di distribuzione di energia elettrica a corrente alternata, in derivazione, a tensione compresa tra 100 e 1000 volt."
  4. ^ Decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, articolo 21, in materia di "Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività" e Tensioni nominali dei sistemi elettrici di distribuzione pubblica a bassa tensione (Norma italiana CEI 8-6), 1998-04 (archiviato il 14 aprile 2021).
  5. ^ Alessandro Ammetto, Il Mercato dell'energia elettrica, Milano, McGraw-Hill, 2014, p. 106, ISBN 978-88-386-7450-1.
  6. ^ Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, Relazione Annuale 2019 - Volume 1 - Stato dei servizi (PDF), su arera.it. URL consultato il 26 gennaio 2020 (archiviato il 26 gennaio 2020).

Voci correlate

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