Emilio Prini: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==


Originario di Stresa, Emilio Prini è stato incluso da subito nel collettivo di artisti fondatori della cosiddetta corrente Arte Povera.<ref>{{Cita web|url=https://www.rivistasegno.eu/emilio-prini-lartista-che-visse-larte-povera-in-maniera-integrale/|titolo=Emilio Prini. L’artista che visse l’arte povera in maniera integrale}}</ref> Il movimento, fondato dal critico d'arte Germano Celant nel 1967, include oltre a Emilio Prini i seguenti artisti: Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio.<ref>{{Cita web|url=https://www.stilearte.it/cose-larte-povera-londra-la-celebra-christie-la-vende/|titolo=Cos’è l’Arte Povera? Londra la celebra, Christie la vende}}</ref>
Originario di Stresa, Emilio Prini è stato incluso da subito nel collettivo di artisti fondatori della cosiddetta corrente [[Arte povera|Arte Povera]].<ref>{{Cita web|url=https://www.rivistasegno.eu/emilio-prini-lartista-che-visse-larte-povera-in-maniera-integrale/|titolo=Emilio Prini. L’artista che visse l’arte povera in maniera integrale}}</ref> Il movimento, fondato dal critico d'arte [[Germano Celant]] nel 1967, include oltre a Emilio Prini i seguenti artisti: [[Giovanni Anselmo]], [[Pier Paolo Calzolari]], [[Luciano Fabro]], [[Jannis Kounellis]], [[Mario Merz]], [[Giulio Paolini]], [[Marisa Merz]], [[Pino Pascali]], [[Giuseppe Penone]], [[Michelangelo Pistoletto]] e [[Gilberto Zorio]].<ref>{{Cita web|url=https://www.stilearte.it/cose-larte-povera-londra-la-celebra-christie-la-vende/|titolo=Cos’è l’Arte Povera? Londra la celebra, Christie la vende}}</ref>


Emilio Prini ha caratterizzato la sua carriera artistica da un atteggiamento schivo e riservato. Il numero delle opere da lui prodotte è molto limitato. La sua arte concettuale è contraddistinta dalla cosiddetta non responsabilità soggettiva del proprio lavoro.<ref>{{Cita web|url=https://arte.sky.it/2016/09/morte-emilio-prini-arte-povera/#:~:text=Originario%20di%20Stresa%2C%20Prini%20ha,nel%20gesto%20performativo%20e%20nel|titolo=Addio a Emilio Prini, l’artista della riservatezza}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.artribune.com/tribnews/2016/09/morto-emilio-prini-artista-arte-povera/|titolo=È morto Emilio Prini, artista protagonista dell’Arte Povera. Ecco come lo ricordano galleristi e amici}}</ref>
Emilio Prini ha caratterizzato la sua carriera artistica da un atteggiamento schivo e riservato. Il numero delle opere da lui prodotte è molto limitato. La sua arte concettuale è contraddistinta dalla cosiddetta non responsabilità soggettiva del proprio lavoro.<ref>{{Cita web|url=https://arte.sky.it/2016/09/morte-emilio-prini-arte-povera/|titolo=Addio a Emilio Prini, l’artista della riservatezza|sito=Sky Arte|data=2 settembre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.artribune.com/tribnews/2016/09/morto-emilio-prini-artista-arte-povera/|titolo=È morto Emilio Prini, artista protagonista dell’Arte Povera. Ecco come lo ricordano galleristi e amici|sito=Art Tribune|data=2 settembre 2016}}</ref>


Ha partecipato alle principali mostre internazionali della corrente dell'arte povera fra il 1967 e il 1971. Quindi se ne è distanziato unendosi alle mostre dedicate al movimento solo per Documenta X a Kassel nel 1997 e Arte Povera alla Tate Gallery di Londra nel 2001.<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/torinosette/eventi/2019/10/25/news/emilio-prini-alla-fondazione-merz-520780|titolo=EMILIO PRINI ALLA FONDAZIONE MERZ}}</ref>
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== Note ==
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Versione attuale delle 16:16, 26 mar 2024

Emilio Prini (Stresa, 1943Roma, 2 settembre 2016) è stato un artista italiano, esponente di quella corrente che il critico Germano Celant ha definito "arte povera".

Originario di Stresa, Emilio Prini è stato incluso da subito nel collettivo di artisti fondatori della cosiddetta corrente Arte Povera.[1] Il movimento, fondato dal critico d'arte Germano Celant nel 1967, include oltre a Emilio Prini i seguenti artisti: Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Marisa Merz, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio.[2]

Emilio Prini ha caratterizzato la sua carriera artistica da un atteggiamento schivo e riservato. Il numero delle opere da lui prodotte è molto limitato. La sua arte concettuale è contraddistinta dalla cosiddetta non responsabilità soggettiva del proprio lavoro.[3][4]

Ha partecipato alle principali mostre internazionali della corrente dell'arte povera fra il 1967 e il 1971. Quindi se ne è distanziato unendosi alle mostre dedicate al movimento solo per Documenta X a Kassel nel 1997 e Arte Povera alla Tate Gallery di Londra nel 2001.[5]

Controllo di autoritàVIAF (EN96540083 · ISNI (EN0000 0000 7866 9063 · Europeana agent/base/139111 · ULAN (EN500115821 · LCCN (ENnr2001020880 · GND (DE121971341 · BNF (FRcb125282931 (data)
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