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Faustino Somma, detto Nino, nacque a Vaglio di Basilicata l’11 marzo 1935. È stato un imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano, che ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo economico della Basilicata e del Mezzogiorno d’Italia. Morì a Taranto il 13 agosto 2014.
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Attività Imprenditoriale
=='''dati generali'''==


Siderurgica Lucana (Sider PZ)
* '''titolo di studio''' Laurea in [[Giurisprudenza]]
* '''professione''' [[Imprenditore]][[Dirigente sportivo|,Dirigente sportivo]],[[Politico]]


Nel corso degli anni ’70, Nino Somma fondò la Siderurgica Lucana, comunemente nota come Sider PZ, che diventò un importante polo industriale per la Basilicata, contribuendo alla creazione di posti di lavoro e alla modernizzazione del tessuto economico locale. La Siderurgica Lucana fu una delle prime industrie siderurgiche della regione, puntando a creare una rete industriale nel Sud Italia, e oggi è parte del gruppo Pittini.


Tecnoparco Valbasento
'''Faustino Somma''' ([[Vaglio Basilicata]],[[11 marzo]] [[1935]]-[[Taranto]],[[13 agosto]] [[2014]]) é stato un imprenditore e dirigente sportivo italiano, fondatore della [[banca mediterranea]] .


Nel suo percorso imprenditoriale, Somma fu anche uno dei fondatori di Tecnoparco Valbasento, un’azienda che fornisce infrastrutture industriali e servizi avanzati, focalizzandosi sulla gestione ambientale e l’innovazione tecnologica. Tecnoparco si sviluppò come un progetto di rilievo nell’ambito delle energie rinnovabili e della sostenibilità industriale, anticipando i bisogni di un’industria ecologica e avanzata in Basilicata.
Fu l'artefice di attività imprenditoriali di grande successo in [[Basilicata]] ma in generale in tutto il [[Mezzogiorno (Italia)]] che spaziano dalla [[Finanza]] alla [[Siderurgia]] ,all'[[Informatica]],allo sfruttamento di [[Energia rinnovabile]].


Banca Mediterranea
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Nino Somma fondò inoltre la Banca Mediterranea, con l’intento di creare un istituto finanziario che potesse sostenere le imprese del Sud Italia e favorire l’accesso al credito per la crescita economica. Nonostante il progetto ambizioso, la banca incontrò delle difficoltà, e dopo alcune acquisizioni e ristrutturazioni finanziarie, fu infine chiusa. Rimane comunque un esempio del suo impegno nel promuovere lo sviluppo economico del Mezzogiorno .
== '''biografia''' ==
''Faustino SOMMA'' nasce  a Vaglio di Basilicata l’undici marzo del 1935 da famiglia profondamente cattolica, attiva nel commercio agroalimentare.


Carriera Politica
Compie gli studi medi a Napoli dai Padri Salesiani (ai cui insegnamenti e valori rimane legato per sempre quale ex allievo). Torna quindi a Potenza per frequentare il Liceo Classico e, poi, nuovamente a Napoli per frequentare l’Università, dove consegue la laurea in Giurisprudenza.


Somma fu sindaco di Vaglio di Basilicata dal 1980 al 1983, periodo in cui si impegnò per migliorare le infrastrutture e il benessere della comunità locale. La sua attenzione alla crescita economica e sociale del territorio rifletteva la sua visione imprenditoriale.
Nel vivace clima culturale della Napoli della rinascita post-bellica, mentre completa gli studi, ha anche modo di cominciare ad affinare quelle precipue doti di ''“Imprenditore innovativo volto al sociale”,''' ''''' che caratterizzeranno poi tutta la Sua opera e l’intera Sua vita.


Dirigente Sportivo
== '''attività imprenditoriale''' ==
La prima concretizzazione di questo Suo originale (per il contesto socio-culturale meridionale dell’epoca) a''pproccio alla creazione di impresa'' si manifesta nella creazione della ''“Industria Siderurgica Lucana”:''


Oltre alla sua carriera imprenditoriale e politica, Nino Somma fu presidente del Potenza Calcio negli anni ‘70. Sotto la sua guida, la squadra visse un periodo di rilancio, dimostrando il suo interesse non solo per l’economia e la politica, ma anche per lo sport e la cultura locale .
Faustino Somma intuisce il potenziale mercato costituito dalla domanda di acciaio collegata alla ricostruzione del Paese, ne comprende condizioni e vincoli per una iniziativa imprenditoriale di successo, ma non segue, per realizzarla, gli schemi capitale-lavoro, imperanti all’epoca: capitali del sud + lavoro a basso costo del sud, da mettere a disposizione di imprenditori del Nord (è il modello Cassa del Mezzogiorno).  


Eredità
Sente che per fare ''Impresa,'' e non ''Stabilimento,'' deve Lui comprendere a fondo processi, tecnologie e mercati, maturando un ''proprio saper fare''. Per questo non esita ad andare a lavorare in ruoli subordinati nella siderurgia del bresciano, all’epoca capitale italiana dell’acciaio, dove ''immagazzina'' ''tutti i saperi necessari'' per realizzare il Suo progetto.   


Il Comune di Potenza ha deciso di intitolare una strada a Faustino Somma, riconoscendo il suo contributo alla crescita economica e sociale della regione. Somma è considerato uno dei più importanti imprenditori lucani del XX secolo, e il suo impegno per lo sviluppo del territorio rimane una parte fondamentale della storia della Basilicata
Le Sue capacità non passano inosservate ed ha così modo di essere conosciuto ed apprezzato nelle principali famiglie italiane dell’acciaio.  
Fondatore della [[Banca Mediterranea]] e sindaco di [[Vaglio Basilicata]] dal [[1980]] al [[1983]], fu, inoltre, l'artefice di attività imprenditoriali in [[Basilicata]] e in tutto il [[Mezzogiorno (Italia)|mezzogiorno]] che spaziano dalla [[finanza]] alla [[siderurgia]], all'[[informatica]], allo sfruttamento di [[Fonti di energia rinnovabile|energia rinnovabile]].


{{Portale|calcio|economia|politica}}
Potrebbe, come tanti meridionali di valore, restare al Nord e raccogliere più facilmente il frutto delle Sue capacità, ma il Suo obiettivo resta altro e lo persegue con una tenacia irrefrenabile: nel 1960, ritornato a Potenza, avvia il suo progetto di realizzazione della Industria Siderurgica Lucana (La "Ferriera"). Guidata da lucani, genera nuovo lavoro per i lucani; si aggrega e consolida un gruppo di uomini motivato e volitivo che affronta, col piglio di Davide, i Golia del mercato dell’acciaio.
[[Categoria:Presidenti del Potenza Calcio]]

Quando la crisi europea dell'acciaio, negli anni ’70, si riverbera anche sulla Siderurgica Lucana, Faustino Somma rinuncia ad avvalersi dei provvedimenti di legge che riconoscono cospicui incentivi alla chiusura degli impianti e preferisce salvaguardare gli oltre 1000 posti di lavoro che ha creato, tra diretti e indotto, lasciando che la proprietà della Ferriera passi in altre mani.

Giudicata un sogno impossibile: “voler fare una impresa siderurgica del sud al sud”, quando le uniche presenze del settore al sud erano gli stabilimenti della mano pubblica di Napoli e Taranto, telecomandati da Roma, Faustino Somma è consapevole delle difficoltà di voler fare qualcosa mai fatta prima, ma non spaventato. A distanza di oltre cinquanta anni dalla  sua fondazione la Ferriera è ancora attiva.

In questa Sua prima esperienza imprenditoriale ci sono già tutte le caratteristiche precipue della Sua personalità: creatività, umiltà, tenacia, managerialità, etica, attenzione sociale; che applica e continuerà ad applicare per tutta la vita, a beneficio della terra di Lucania.


Ancora il Suo particolare approccio si ripete quando, nel 1970, realizza il Park Hotel, primo Motel realizzato a Potenza, per rispondere alla nuova domanda alberghiera conseguente alla motorizzazione di massa del Paese. In breve tempo, per l’offerta completa di servizi che esprime, la struttura diviene crocevia ed agorà  delle classi dirigenti della città e della regione.

Intorno alla metà degli anni 70’ la [[Banca d'Italia]], riconoscendone le spiccate doti imprenditoriali e manageriali, incarica Faustino Somma di portare a termine la liquidazione coatta amministrativa della  Banca Popolare Cooperativa di Pescopagano.

Istituto di antica fondazione, con sette sportelli, nato, come tante altre piccole banche private del sud, per dare supporto finanziario ad una agricoltura povera ed al piccolo commercio locale ignorati dal grande sistema finanziario nazionale, è da tempo in profonda crisi. La banca è stremata e la liquidazione sarebbe la logica e convenzionale conclusione del suo percorso: pazienza se la piccola imprenditoria locale perderà il suo istituto di riferimento. Ma Faustino Somma non è né caratterialmente, né culturalmente un “liquidatore”, non vive da “terzo”  la tragedia della banca, non si sente un “consulente” (non ha mai amato i consulenti anche se, ovviamente, se ne è avvalso quando necessario), decide perciò di “metterci la faccia” chiedendo la revoca del provvedimento di liquidazione e candidandosi a guidare il processo di rifondazione della banca.

Analizzando gli asset della banca, la struttura dell’azionariato popolare, le esigenze della clientela, il mercato potenziale, intuisce e mette a fuoco un nuovo percorso per la rinascita dell’Istituto, difficile, ma possibile: far crescere dimensionalmente e culturalmente e ristrutturare societariamente e organizzativamente dal profondo la piccola banca locale, per renderla capace di competere nel sistema bancario e finanziario del Mezzogiorno.  

Realizza questi obiettivi avvalendosi di due strumenti: il primo, soggettivamente non facile, ancorchè convenzionale, consiste nel convincere altre piccole banche a rinunciare alla propria individualità per aggregarsi in un soggetto più consistente e competitivo: avviene così l’integrazione prima con la Popolare di Brindisi e poi con la Banca di Lucania, dando vita, alla fine del processo, alla Banca Mediterranea. E’ in questa ultima fase che attiva anche un secondo strumento, per alcuni versi mai esplorato: la trasformazione della popolare in società per azioni (esperimento tentato e fallito da banche ben piu’ blasonate, quali la Popolare di Milano). Si adopera allora per ricomporre e rilanciare la compagine societaria, renderla consapevole dei rischi ma anche delle nuove prospettive convincendola, prima esperienza del genere in Italia, a trasformare la banca da popolare in società per azioni, cioè a passare dal voto-per-testa al voto-per-quota, primo elemento essenziale per assicurare alla banca i mezzi idonei a competere nel mercato.         

Con queste operazioni, condotte con grande tenacia nel corso di poco più di un decennio, Faustino Somma riesce non solo a rivitalizzare il piccolo istituto bancario, ma soprattutto a portare nuova ricchezza e nuovo lavoro sul territorio del sud.  

Nel corso degli anni ’80, sotto la sua guida di imprenditore e manager, la banca diviene “Gruppo Bancario”, le dimensioni si accrescono rapidamente mediante l'apertura di nuove filiali in tutto il Mezzogiorno. Nascono le società dedicate al Leasing (General Leasing), al Factoring (General Factor), alle assicurazioni (General Brokers), all'informatica (Basica - in società con Siemens) e ai servizi aziendali (Star Service). Nel 1992 la Banca Mediterranea è il 48esimo istituto bancario nazionale sul totale di 1200 banche ed occupa oltre 1500 addetti. Il bouquet coordinato dei servizi offerti dal Gruppo, l’attento studio del mercato, le politiche commerciali innovative verso la clientela pubblica e privata, portano la banca a primeggiare in alcuni settori, quali, ad esempio, i servizi di tesoreria: oltre 500 enti e aziende meridionali si avvalgono della Banca Mediterranea ed i benefici si riverberano sui loro lavoratori e le loro famiglie.  

I tratti peculiari da rimarcare in questa esperienza: Faustino Somma, a quaranta anni compiuti, non ha timore ad approcciare un settore economico e produttivo molto complesso, chiuso e formale, la Banca, totalmente estraneo alla sua esperienza. Ancora una volta lo fa studiando con modestia ed umiltà questa realtà per lui nuova, ma subito portandovi i suoi tratti distintivi: la capacità di innovare, la sfida del mai prima realizzato, la capacità di motivare, l’impegno per la crescita degli uomini e delle famiglie del sud.

I nuovi assetti fortemente aggregati, decisi dai vertici della Banca di Italia per il sistema bancario nazionale, forse in vista  della attesa-temuta moneta unica, condizioneranno il futuro non solo della Banca Mediterranea, ma dell’intero sistema di banche del sud, frettolosamente e con poca attenzione incluse, in vario modo, in medi gruppi nazionali che, a loro volta, nel giro di pochi anni, vengono venduti e/o inclusi in altre banche del Nord, o straniere.

Una storia complessa, ancora oggi al centro del dibattito economico e politico nazionale. Quello che è da rimarcare che gli “sportelli” della Banca Mediterranea con i loro uomini e dietro di loro, le loro famiglie, sono, in gran parte, ancora sul territorio ad operare nell’economia del sud, pur se con altra “casacca” e, forse, diversi obiettivi.

   

Nel 2001 Tecnoparco SpA, ultimo residuo della strategia di sviluppo in Basilicata dell’ENI di Mattei è una società al 100% pubblica che rende servizi di utilities alle imprese reinsediatesi in ValBasento a seguito della dismissione dello stabilimento ENI. Il futuro della società è critico, con impianti obsoleti e mal gestiti e personale demotivato l’azienda perde circa 500 milioni di lire al mese e la Regione non può certo continuare a ripianarne i bilanci per garantire un “salario sociale”, pur su un territorio già tanto provato.

Faustino Somma analizzando questa realtà, si convince della presenza di un potenziale inespresso, e, pur valutandone  le grandi difficoltà non solo tecnico-commerciali, ma anche di ordine politico-sindacale, decide di tentarne il risanamento e rilancio, affrontando, a sessantasei anni, ancora una volta in prima persona, una nuova sfida imprenditoriale e manageriale in un settore produttivo, energia e servizi ambientali, per lui totalmente nuovo.

Decidendo, come sempre, di rischiare in proprio sulle sue idee, rileva la partecipazione della FIME (Finanziaria Meridionale) e da avvio al processo di privatizzazione e rilancio della società Tecnoparco spa, convincendo ad associarsi a quest’impresa, consapevole dell’elevato spessore tecnologico dell’iniziativa, un primario gruppo industriale, la CIR di De Benedetti, già da tempo attiva nel settore energetico.

Coperte le perdite e pressoché azzerato e subito ricostituito il capitale sociale nel 2002, Somma avvia un percorso di rilancio, guidandolo in prima persona, che affronta: il rinnovo degli impianti, migliorandone produttività, costi di funzionamento e, soprattutto riducendone l’impatto ambientale; il rilancio delle politiche commerciali, ampliando e fidelizzando la clientela, e praticando tariffe competitive, ma anche adeguatamente remunerative dei costi di produzione; riorganizzando e razionalizzando la struttura professionale e rimotivandola verso il rilancio della società per il conseguimento di un futuro sicuro perché competitivo e non perché assistito.

Oggi la società ha stabilizzato la base occupazionale, ha investito oltre 50 milioni di euro in nuovi impianti e macchinari e  garantisce servizi di qualità affidabile e quantità adeguata,  essenziali per le aziende insediate nell'area industriale della Val Basento. Peculiare di questa impresa è stata la capacità di Somma di coniugare stabilmente, nella nuova compagine societaria, interesse pubblico e interesse privato intorno ad obiettivi di grande rilevanza sociale.

Con la sua iniziativa Faustino Somma, non solo ha evitato un ulteriore impoverimento della valle con la chiusura di Tecnoparco e la perdita di ulteriori centinaia di posti di lavoro (e di reddito delle famiglie), ma ha anche contribuito ad contrastare il riverbero sulla valle della piu’ generale crisi nazionale e internazionale di questi anni che avrebbe, stante le precedenti situazioni, portato piu’ di una delle aziende insediate in Valbasento a rivedere piu’ drasticamente i propri piani di contenimento della crisi.  

Tecnoparco spa, infatti, è opinione comune, sia tra le imprese insediate, sia tra gli investitori interessati a nuovi insediamenti nell’area, costituisce un fattore attrattivo di rilevante interesse, capace di orientare favorevolmente decisioni imprenditoriali.

Infine è il caso di ricordare come Faustino Somma, in tutta la sua parabola imprenditoriale abbia sempre mantenuto una fortissima attenzione a sostenere le azioni volte al buon governo, alla crescita sociale ed alla diffusione della pratica dello sport, considerati importanti strumenti di emancipazione per il nostro Mezzogiorno. A conferma di ciò basti solo ricordare che: con larghissimo consenso, fu Sindaco di Vaglio di Basilicata, Suo paese natale, dal ’75 all’80; fu Socio Fondatore della fondazione “Centesimus Annus pro Pontifice” con sede nella Città del Vaticano.
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== '''attività sportiva''' ==
Fu l'artefice della celebre salita in [[Serie C]] del [[Potenza Calcio]] e main sponsor del [[Foggia Calcio 2015-2016|Foggia Calcio]] di [[Zeman]] e signori.


Si spense improvvisamente il 13 agosto del 2014

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Versione attuale delle 20:26, 11 set 2024

Faustino Somma, detto Nino, nacque a Vaglio di Basilicata l’11 marzo 1935. È stato un imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano, che ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo economico della Basilicata e del Mezzogiorno d’Italia. Morì a Taranto il 13 agosto 2014.

Attività Imprenditoriale

Siderurgica Lucana (Sider PZ)

Nel corso degli anni ’70, Nino Somma fondò la Siderurgica Lucana, comunemente nota come Sider PZ, che diventò un importante polo industriale per la Basilicata, contribuendo alla creazione di posti di lavoro e alla modernizzazione del tessuto economico locale. La Siderurgica Lucana fu una delle prime industrie siderurgiche della regione, puntando a creare una rete industriale nel Sud Italia, e oggi è parte del gruppo Pittini.

Tecnoparco Valbasento

Nel suo percorso imprenditoriale, Somma fu anche uno dei fondatori di Tecnoparco Valbasento, un’azienda che fornisce infrastrutture industriali e servizi avanzati, focalizzandosi sulla gestione ambientale e l’innovazione tecnologica. Tecnoparco si sviluppò come un progetto di rilievo nell’ambito delle energie rinnovabili e della sostenibilità industriale, anticipando i bisogni di un’industria ecologica e avanzata in Basilicata.

Banca Mediterranea

Nino Somma fondò inoltre la Banca Mediterranea, con l’intento di creare un istituto finanziario che potesse sostenere le imprese del Sud Italia e favorire l’accesso al credito per la crescita economica. Nonostante il progetto ambizioso, la banca incontrò delle difficoltà, e dopo alcune acquisizioni e ristrutturazioni finanziarie, fu infine chiusa. Rimane comunque un esempio del suo impegno nel promuovere lo sviluppo economico del Mezzogiorno .

Carriera Politica

Somma fu sindaco di Vaglio di Basilicata dal 1980 al 1983, periodo in cui si impegnò per migliorare le infrastrutture e il benessere della comunità locale. La sua attenzione alla crescita economica e sociale del territorio rifletteva la sua visione imprenditoriale.

Dirigente Sportivo

Oltre alla sua carriera imprenditoriale e politica, Nino Somma fu presidente del Potenza Calcio negli anni ‘70. Sotto la sua guida, la squadra visse un periodo di rilancio, dimostrando il suo interesse non solo per l’economia e la politica, ma anche per lo sport e la cultura locale .

Eredità

Il Comune di Potenza ha deciso di intitolare una strada a Faustino Somma, riconoscendo il suo contributo alla crescita economica e sociale della regione. Somma è considerato uno dei più importanti imprenditori lucani del XX secolo, e il suo impegno per lo sviluppo del territorio rimane una parte fondamentale della storia della Basilicata Fondatore della Banca Mediterranea e sindaco di Vaglio Basilicata dal 1980 al 1983, fu, inoltre, l'artefice di attività imprenditoriali in Basilicata e in tutto il mezzogiorno che spaziano dalla finanza alla siderurgia, all'informatica, allo sfruttamento di energia rinnovabile.