Forza Italia (2013): differenze tra le versioni
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Versione delle 22:31, 8 mar 2019
Forza Italia | |
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Presidente | Silvio Berlusconi |
Vicepresidente | Antonio Tajani |
Portavoce | Giorgio Mulé |
Stato | Italia |
Sede | Piazza San Lorenzo in Lucina, 4 - Roma |
Abbreviazione | FI |
Fondazione | 16 novembre 2013 |
Ideologia | Conservatorismo liberale Europeismo[1][2] Riformismo[3] |
Collocazione | Centro-destra |
Coalizione | Coalizione di centro-destra 2018 |
Partito europeo | Partito Popolare Europeo[6] |
Gruppo parl. europeo | Gruppo del Partito Popolare Europeo |
Seggi Camera | 105 / 630
|
Seggi Senato | 61 / 320
|
Seggi Europarlamento | 11 / 73
|
Seggi Consigli regionali | 86 / 897
|
Testata | Il Mattinale |
Organizzazione giovanile | Forza Italia Giovani[7] |
Iscritti | 165 000[8] (2016) |
Colori | Azzurro |
Sito web | www.forzaitalia.it/ |
Forza Italia è un partito politico italiano di centro-destra. Fondato il 16 novembre 2013 da Silvio Berlusconi, riprende il nome e il simbolo dell'omonima formazione politica, attiva dal 1994 al 2009.
Vi è confluita la maggioranza degli esponenti del Popolo della Libertà, dopo la scissione dell'area di Angelino Alfano, passata invece al Nuovo Centrodestra, diventato poi Alternativa Popolare.
Storia
Le ultime vicende del Popolo della Libertà e la scissione
L'ipotesi di un ritorno a Forza Italia inizia a circolare già nel 2011, soprattutto dopo aver preso atto[9][10][11][12][13] delle difficoltà del Popolo della Libertà, lista vincente alle Elezioni politiche italiane del 2008, a diventare un soggetto culturalmente dinamico, plurale e strutturato.[14]
Dopo la deludente performance delle comunali del 2012 i giornali scrivono di un imminente ritorno al progetto originario, allo spirito del '94.
Sarà tuttavia lo stesso Berlusconi a smentire queste ipotesi, annullando le primarie per candidarsi di nuovo alla guida della coalizione del centro-destra[15] in occasione delle elezioni politiche del 2013.
I primi veri passi in tal senso vengono effettuati a giugno 2013,[16] allorquando la sconfitta alle amministrative evidenzia la necessità di un cambiamento radicale.
Dopo mesi di confronti e valutazioni il 25 ottobre l'Ufficio di Presidenza «delibera la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, per convergere verso il rilancio di “Forza Italia”, in attesa della ratifica del Consiglio nazionale del 16 novembre »[17], che confermò la decisione.
Le "colombe", che in quest'organo contano 130 membri sugli 870 totali,[18] non partecipano ai lavori, originando quindi una scissione.[19] Il punto maggiormente contestato riguarda la possibile uscita dall'esecutivo, soprattutto in caso di voto favorevole degli alleati del Partito Democratico sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi.[20]
Lo stesso giorno Angelino Alfano, durante una conferenza stampa alla quale partecipano gli esponenti dell'ala governativa, annuncia la nascita di una seconda formazione dalle ceneri del partito comune, ribattezzata Nuovo Centrodestra[21], alla quale aderiscono 60 parlamentari.
Il 20 novembre 2013 i gruppi assumono la denominazione "Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi presidente" alla Camera e "Forza Italia-Il Popolo della Libertà XVII Legislatura" al Senato.[22][23] A novembre aderiscono Clemente Mastella[24] e sua moglie Sandra Lonardo[25].
Elezioni amministrative del 2013
Il primissimo banco di prova è costituito dalle elezioni regionali in Trentino-Alto Adige del 27 ottobre 2013 dove, per quanto riguarda Bolzano, il cartello "Forza Alto Adige-Lega Nord-Team Autonomie" raccoglie un mortificante 2,5%.
A Trento Giacomo Bezzi ottiene il 4,42%; il centro-destra conquista complessivamente 4 seggi.
Alle regionali in Basilicata del novembre 2013, vinte dal candidato del centro-sinistra con il 59,6% che candidava il Vicepresidente della Giunta uscente di centrosinistra del Presidente Vito De Filippo (dimessosi per gli scandali rimborsi), Marcello Pittella, il simbolo del Popolo della Libertà (presentato per l'ultima volta) ottiene il 12,27% pari a 29 mila voti e solo 2 consiglieri, mentre il candidato Presidente, il senatore di Scelta Civica Salvatore Di Maggio si ferma al 19,38%.
L'opposizione e la riorganizzazione del partito
Il 26 novembre il Governo pone la fiducia sulla legge di stabilità presentando un maxi-emendamento che integra le modifiche della commissione bilancio del Senato. Forza Italia, nella conferenza dei capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta, annuncia il no alla finanziaria e l'uscita dalla maggioranza del Governo Letta[26].
Il 2 gennaio 2014 Berlusconi nomina i primi coordinatori regionali e annuncia per il 26 gennaio gli "stati generali" del partito[27].
Il 18 gennaio 2014 avviene l'incontro tra Silvio Berlusconi e il segretario del PD Matteo Renzi. I due si confronteranno a lungo sul tema della legge elettorale e delle riforme istituzionali[28]. Terminate le nomine dei coordinatori regionali, arrivano le prime deleghe ai relativi comitati di presidenza. Si inizia dalla Lombardia e dalla Liguria.[29] Il 20 febbraio vengono annunciati i congressi territoriali del partito, previsti per l'estate.[30][31]
In seguito una delegazione di 200 volontari parte da Roma per raggiungere i territori non sufficientemente coperti dalla rete internet, al fine di incentivare l'apertura di nuovi club.
Il nome dell'iniziativa è "Missione Azzurra".[32] Forza Italia decide inoltre di rimanere all'opposizione del nuovo Governo Renzi, mantenendo comunque un atteggiamento improntato alla responsabilità.[33]
I problemi finanziari
Dal mese di maggio 2014 il partito ha problemi finanziari a causa dell'abolizione progressiva del finanziamento pubblico di cui fino a quel momento aveva goduto. Berlusconi ha esortato gli iscritti a divenire sostenitori del partito, pregando i propri parlamentari di cercare finanziatori.[34] Nell'agosto il partito ha annunciato di non essere in grado di pagare puntualmente gli stipendi ai propri dipendenti a causa della carenza di liquidità. I debiti ammontano a circa 94 milioni di euro[35].
Elezioni europee, regionali ed amministrative del 2014
Alle regionali in Sardegna del 16 febbraio 2014 Forza Italia ricandida il presidente uscente forzista Ugo Cappellacci che ottiene però il 39,6% e viene sconfitto così dall'esponente di centro-sinistra, Francesco Pigliaru (al 42,4%). Forza Italia ottiene il 18,52% ed elegge 10 consiglieri.
Alle europee del 2014 il partito risulta essere la terza lista nazionale con 4.614.364 voti validi, pari al 16,81% dietro al PD e al Movimento 5 Stelle. I seggi conquistati all'europarlamento sono 13; cinque anni prima sono stati 29. Sommando i voti di Forza Italia con quelli del Nuovo Centrodestra e di Fratelli d'Italia i voti ottenuti sono 6.800.000, circa 4 milioni in meno rispetto a quelli presi dal PdL alle europee del 2009.
Contestualmente alle europee si sono svolte le elezioni regionali in Piemonte e in Abruzzo, accompagnate da un rilevante turno di amministrative.
In Piemonte l'azzurro Pichetto, sostenuto anche dalla Lega ma non da FdI, perde con il 22% contro Chiamparino (al 47%) del centrosinistra.
In Abruzzo, il presidente uscente Chiodi è ugualmente sconfitto con il 29,2% dal Dem Luciano D'Alfonso (al 46,2%). Forza Italia ottiene il 15,57% in Piemonte e 6 seggi, il 16,67% e 4 consiglieri in Abruzzo. Alle amministrative, dei 28 comuni capoluogo chiamati al voto 15 sono le amministrazioni uscenti di centro-sinistra e 13 quelle di centro-destra. Il primo turno assegna 9 città al centro-sinistra e 2 al centro-destra che si conferma ad Ascoli Piceno e a Tortolì. Inoltre il partito rimane escluso anche in alcuni ballottaggi, come a Livorno, a Modena e a Caltanissetta. Al secondo turno si conferma a Teramo e vince a Foggia e per la prima volta nelle roccaforti rosse di Perugia ed Urbino. Il centrodestra perde però sei capoluoghi di provincia nel nord-ovest: a Bergamo, Cremona, Pavia (dove viene battuto dal centro-sinistra il giovane sindaco uscente Alessandro Cattaneo, in piena scalata al vertice del partito come volto nuovo di FI), Biella, Verbania e Vercelli vincono i candidati democratici. Il partito infine è sconfitto anche a Pescara e infine, il 26 ottobre, anche a Reggio Calabria.
Alle regionali anticipate del 23 novembre 2014, in Emilia-Romagna Forza Italia sostiene il leghista Alan Fabbri, sconfitto con il 29,8% da Stefano Bonaccini (al 46,2%)e viene superata a destra dalla Lega Nord, raggiungendo solo l'8,3% ed eleggendo 2 consiglieri. Mentre in Calabria (dove la giunta uscente è invece di centro-destra) si impone il candidato del centro-sinistra, Mario Oliverio (con il 61,4%), sulla candidata forzista Wanda Ferro, ferma al 23,5%. Forza Italia ottiene il 12,2% e 5 consiglieri.
L'elezione di Mattarella e i successivi sviluppi
Dopo le dimissioni del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, firmate il 14 gennaio 2015[36], il partito pensa ai nomi da proporre come successori al Colle; nonostante un iniziale apprezzamento per Giuliano Amato e Pier Ferdinando Casini, il 29 gennaio 2015 Renzi annuncia che alla quarta votazione proporrà Sergio Mattarella.
Questa mossa causa sostanzialmente la fine del Patto del Nazareno, provocando delle tensioni[37][38][39]. Il 4 febbraio 2015 Berlusconi respinge le dimissioni dei vertici del partito, chieste dai dissidenti guidati da Raffaele Fitto[40].
Il 21 febbraio Raffaele Fitto e i forzisti a lui vicino lanciano la corrente dei "Ricostruttori".
Il 31 marzo 2015 i senatori Sandro Bondi e Manuela Repetti lasciano il partito e aderiscono al gruppo misto.
Lo scontro nel partito tra Berlusconi e Fitto si acuisce con l'approssimarsi delle elezioni regionali. Con il rischio di vedere i propri fedelissimi tagliati fuori dalle liste di Forze Italia nelle regioni chiamate al voto, l'ex ministro pugliese minaccia la presentazione di liste autonome, ed eventualmente propri candidati a presidente, in contrapposizione a quelle ufficiali del partito.
Elezioni regionali ed amministrative del 2015
Al turno principale delle regionali FI si presenta in coalizioni unitarie di centro-destra in quattro regioni: in Liguria, in Veneto, in Umbria e nell'unica regione amministrata da Forza Italia, la Campania.
Il 10 maggio intanto Forza Italia viene sconfitta ad Aosta e il centrodestra perde il governo della città, mentre anche a Trento e a Bolzano il centrosinistra si riconferma rispettivamente al primo e al secondo turno.
In Veneto si conferma il presidente uscente leghista Luca Zaia col 50,1% contro il 22,7% del centrosinistra. Forza Italia qui registra il suo risultato peggiore di questa tornata, fermandosi al 5,9% ed eleggendo 3 consiglieri.
In Liguria l'azzurro Giovanni Toti si impone con il 34,4% grazie alle divisioni nello schieramento avversario, la regione torna così al centrodestra dopo 10 anni. FI ottiene il 12,6% e 3 seggi.
In Toscana il partito corre da solo col suo candidato Stefano Mugnai che arriva quarto con il 9,1%, mentre la lista raccoglie l'8,5% ed elegge un solo consigliere.
Nelle Marche FI sostiene, assieme all'NCD, il presidente uscente Gian Mario Spacca, eletto nel 2005 e 2010 con il centrosinistra e non ricandidato dalla sua coalizione per un terzo mandato. Spacca arriva quarto con il 14,2%, Forza Italia ottiene il 9.4% e 2 consiglieri.
In Umbria il centrodestra unito sostiene il sindaco di Assisi Claudio Ricci che ottiene il 39,2% e viene sconfitto per soli circa 13.000 voti. Forza Italia raccoglie l'8,5% ed elegge un consigliere.
In Campania il presidente uscente Stefano Caldoro viene sconfitto con il 38,3%. Gli azzurri raccolgono il 17,8% ed eleggono 7 consiglieri.
In Puglia viene inizialmente lanciata la candidatura dell'ex presidente della provincia di Bari Francesco Schittulli, ma dopo alcune incomprensioni riguardanti la composizione delle liste, con la minaccia di esclusione degli esponenti maggiormente vicini a Fitto, i dirigenti scelgono Adriana Poli Bortone mentre l'ex governatore prosegue nel sostegno a Schittulli. La Poli Bortone arriva quarta con il 14,4%, la lista azzurra ottiene l'11,3% e 5 seggi.
Le Elezioni regionali italiane del 2015 registrano un calo di consensi di Forza Italia, stimato dall'Istituto di studi e di ricerche Carlo Cattaneo, di 840.148 voti rispetto alle Elezioni europee del 2014 in relazione al dato delle medesime 7 regioni; questa flessione proietta il partito di Silvio Berlusconi al secondo posto all'interno dello schieramento di centrodestra, con il sorpasso della Lega Nord in molte regioni.
Alle contemporanee elezioni comunali, tra primo e secondo turno, il centrodestra si conferma a Chieti, Vibo Valentia, Andria e Rovigo, strappa al centrosinistra i comuni di Matera, Arezzo e la roccaforte di Venezia e perde il governo delle città di Mantova e Trani.
La scissione dei Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto
Il 3 giugno 2015, al Senato, nasce il gruppo parlamentare dei Conservatori, Riformisti italiani, che sancisce la definitiva separazione tra il partito di Berlusconi e i ribelli vicini a Raffaele Fitto (che peraltro in data 17 maggio aveva già lasciato il gruppo del Partito Popolare Europeo per aderire ai Conservatori e Riformisti Europei). Fanno parte del nuovo gruppo 12 parlamentari, ben 10 provenienti da Forza Italia e 2 da Grandi Autonomie e Libertà: Anna Cinzia Bonfrisco, Francesco Bruni, Luigi D’Ambrosio Lettieri, Tito Di Maggio (da GAL), Ciro Falanga, Pietro Liuzzi, Eva Longo, Antonio Milo (da GAL), Lionello Marco Pagnoncelli, Luigi Perrone, Lucio Tarquinio e Vittorio Zizza. Viene contestualmente eletta capogruppo, a scrutinio segreto, la senatrice Bonfrisco.
Il 20 novembre 2015 sono invece 10 i deputati che aderiscono al progetto: Trifone Altieri, Maurizio Bianconi, Gianfranco Giovanni Chiarelli, Daniele Capezzone, Nicola Ciracì, Antonio Distaso, Benedetto Francesco Fucci, Cosimo Latronico, Roberto Marti e Rocco Palese.
L'abbandono dei verdiniani
Il 29 luglio Denis Verdini ufficializza la nascita di Alleanza Liberalpopolare - Autonomie, gruppo parlamentare che sostiene le riforme costituzionali dell'attuale esecutivo, al quale hanno aderito Lucio Barani, Giuseppe Compagnone, Vincenzo D'Anna, Antonio Scavone, Riccardo Conti, Riccardo Mazzoni, Ciro Falanga, Pietro Langella ed Eva Longo.
Nei mesi seguenti anche i senatori Francesco Maria Amoruso, Domenico Auricchio, Giuseppe Ruvolo, Pietro Iurlaro, Enrico Piccinelli e Riccardo Villari lasciano Forza Italia e aderiscono ad Alleanza Liberalpopolare.
Il 23 settembre è il turno dei deputati Francesco Saverio Romano, Ignazio Abrignani, Luca D'Alessandro, Monica Faenzi, Giuseppe Galati, Giovanni Mottola e Massimo Parisi, i quali entrano a far parte del Gruppo Misto.
Il 19 maggio l'onorevole Giorgio Lainati abbandona Forza Italia e aderisce ad ALA.
Le nuove adesioni
Il 24 agosto, Nunzia De Girolamo, ex Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali nel Governo Letta, nonché ex capogruppo del Nuovo Centrodestra alla Camera dei deputati, ufficializza l'abbandono a NCD.
Il ritorno a Forza Italia del successivo 22 settembre, oltre ad essere motivato da ragioni sentimentali («È casa mia»), si spiega soprattutto nella condotta di Alfano, a suo avviso colpevole di aver intrapreso un percorso che sfocerà inevitabilmente in una collocazione all'interno del centro-sinistra.[41]
Questa mossa ha comportato una scelta analoga da parte di 120 amministratori locali.[42]
A settembre è il turno dell'eurodeputato Massimiliano Salini, anch' egli deluso da NCD.[43]
Nel dicembre 2015 aderiscono al partito di Berlusconi i deputati nazionali Francantonio Genovese e Maria Tindara Gullo e il deputato regionale siciliano Francesco Rinaldi, provenienti tutti dal PD.[44]
Il 29 febbraio 2016 Adriana Poli Bortone, già candidata in Puglia per la coalizione di centrodestra alle elezioni regionali 2015, annuncia la propria adesione a Forza Italia (dopo la rottura avvenuta già al momento delle regionali con il proprio precedente partito, Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale).[45]
Tuttavia, rispettivamente il 16 marzo e il 18 maggio, i deputati Guglielmo Picchi e Giuseppina Castiello aderiscono alla Lega Nord.
Elezioni amministrative del 2016
A maggio il centrodestra perde al ballottaggio a Bolzano, tornata al voto dopo solo un anno.
Invece, al primo turno della tornata generale del 5 giugno il centrodestra vede la riconferma soltanto a Cosenza, e l'esclusione di Forza Italia dal ballottaggio in varie città, tra cui Roma e Torino. In quest'ultimi due casi nessun candidato di centrodestra approda al secondo turno. Delle maggiori città andate al ballottaggio il 19 giugno, il centrodestra conquista solo Trieste, mentre viene sconfitto a Milano, Bologna e Napoli. A Roma e Torino si verificano invece le importanti vittorie dei candidati del M5S. Dei restanti capoluoghi di provincia, FI partecipa alle vittorie di Savona, Pordenone, Grosseto, Benevento e Olbia, mentre a Novara, Isernia e Brindisi si impongono altri partiti di centrodestra.
Con la vittoria di Varese e la riconferma di Milano, il centrosinistra si ritrova per la prima volta al governo di tutti e 12 i capoluoghi di provincia lombardi.
Si schiera ufficialmente per il NO al Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016, che vede la vittoria dei contrari alla riforma con il 59,1%.
Elezioni amministrative e regionali in Sicilia del 2017
Il primo turno delle amministrative dell'11 giugno vede la riconferma del centrosinistra a Cuneo e a Palermo e del centrodestra a Frosinone. Dei restanti 22 capoluoghi andati al ballottaggio, Forza Italia e il centrodestra vengono esclusi solo a Parma e Trapani. Il ballottaggio del 25 giugno vede una netta affermazione del centrodestra che strappa al centrosinistra L'Aquila, Piacenza, Rieti, Como, Lodi, Monza, Alessandria, Asti, Oristano e, per la prima volta, Genova, La Spezia e Pistoia, mentre conferma Gorizia e Catanzaro. Il centrosinistra conquista invece al centrodestra Padova e Lecce. Il centrodestra torna così a vincere nei capoluoghi lombardi e piemontesi dopo le sconfitte di cinque anni prima, oltre a strappare roccaforti storiche del centrosinistra nelle "regioni rosse" e in Liguria.
Nel giugno del 2017, aderiscono a Forza Italia i deputati Antonino Minardo, Rocco Palese, Vincenza Labriola, Andrea Causin e Fucsia Fitzgerald Nissoli. In seguito alle dimissioni del deputato di AP Raffaele Calabrò subentra alla Camera l'esponente di Forza Italia Amedeo Laboccetta, portando il numero di deputati a 56. Sempre alla fine di giugno i senatori Enrico Piccinelli e Domenico Auricchio lasciano ALA e rientrano in Forza Italia, portando il numero di senatori a 44. Il 25 luglio aderisce a Forza Italia il senatore Massimo Cassano proveniente da Alternativa Popolare.
A fine agosto il commissario di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Micciché annuncia il sostegno a Nello Musumeci, già candidato alla presidenza nel 2012, alle elezioni regionali siciliane del 5 novembre insieme a Diventerà Bellissima, Fratelli d'Italia, Noi con Salvini, Unione di Centro ed Energie per l'Italia. Il 1º settembre convergono su Musumeci anche altre forze politiche del centro-destra: Cantiere Popolare, Partito dei siciliani MPA, Nuovo CDU, Idea Sicilia, Siciliani indignati e Movimento Sicilia Nazione. Il candidato unitario del centrodestra si afferma con il 39,8% mentre FI è la seconda lista dell'isola e la prima della coalizione con il 16,3% e 14 seggi.
Elezioni politiche, regionali e amministrative del 2018
In vista del rinnovo del parlamento, viene inizialmente stretto un patto a tre tra Forza Italia, la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, successivamente ampliato alla neo formazione centrista Noi con l'Italia - UDC di Raffaele Fitto. Vista la mancanza per la prima volta di una vera leadership all'interno della coalizione, dovuta anche all'incandidabilità di Berlusconi, viene deciso che in caso di vittoria sarà il partito con il maggior numero di voti ad esprimere il candidato premier. Il risultato delle elezioni vede FI ottenere il 14% alla Camera, pari a circa 4.590.000 voti, e il 14,4% al Senato, corrispondenti a circa 4.352.000 voti. Gli azzurri sono la quarta lista a livello nazionale e la seconda nel centrodestra, superati dalla Lega con il 17,3% alla Camera e il 17,6% al Senato. Nel complesso la coalizione di centrodestra risulta la prima formazione nel paese con circa il 37%, i pessimi risultati ottenuti nel meridione impediscono tuttavia di ottenere una maggioranza autonoma nei due rami del parlamento. Forza Italia, tra proporzionale e collegi uninominali, ottiene 104 seggi alla Camera e 57 al Senato.
Contemporaneamente alle politiche si svolgono le regionali in Lombardia e nel Lazio. In Lombardia il centrodestra unito sostiene il leghista Attilio Fontana, eletto presidente con il 49,7%. FI con il 14,3% ottiene 14 seggi. Nel Lazio il candidato del centrodestra Stefano Parisi raccoglie il 31,1% e viene sconfitto dal presidente uscente Zingaretti del centrosinistra al 32,9%. FI con il 14,6% ottiene 6 seggi.
Il 24 marzo la senatrice azzurra Maria Elisabetta Alberti Casellati viene eletta in terza votazione presidente del Senato.
I risultati delle elezioni regionali in Molise del 22 aprile e in Friuli-Venezia Giulia del 29 aprile vedono la vittoria dei candidati di centrodestra Donato Toma con il 43,4% e Massimiliano Fedriga con il 57%. La lista azzurra, nelle due regioni, ottiene rispettivamente 3 seggi con il 9,3% e 5 scranni con il 12%. Le regionali in Valle d'Aosta del 20 maggio, dove comunque non si elegge direttamente il presidente, assegnano la vittoria all'UV. La lista Centrodestra Valle d'Aosta (composta da FI e FdI) ottiene solo il 2,9% e nessun seggio.
Dopo aver conquistato al ballottaggio Udine, andata al voto assieme alle regionali in FVG, alla tornate generale delle amministrative del 10 giugno il centrodestra conquista al primo turno Treviso, Vicenza, Barletta e Catania, mentre il centrosinistra conferma Brescia e conquista Trapani. Dei restanti 14 capoluoghi, i candidati sostenuti da FI vengono esclusi dal ballottaggio solo in due città. Il secondo turno vede una netta affermazione del centrodestra che conquista Sondrio, Massa, Pisa, Siena, Terni e Viterbo, andando a vincere in città storicamente rosse del centro Italia. Il centrosinistra conferma Ancona e conquista Teramo e Brindisi. Ad Imperia, Messina e Siracusa si affermano esponenti di liste civiche, mentre nei due comuni dove FI era assente al ballottaggio si impongono il M5S ad Avellino e FdI a Ragusa.
Il 5 luglio Berlusconi nomina Antonio Tajani vicepresidente del partito[46].
Alle regionali in Trentino-Alto Adige del 21 ottobre, FI ottiene l'1% e nessun seggio nella Provincia di Bolzano. In quella di Trento viene eletto presidente con il 46,7% Maurizio Fugatti, candidato unitario del centrodestra, la lista azzurra guadagna 1 seggio con il 2,8%.
Elezioni suppletive e regionali del 2019
A seguito delle dimissioni del deputato pentastellato eletto il 4 marzo nel collegio uninominale di Cagliari, il 20 gennaio 2019 si svolgono le elezioni suppletive per riassegnare il seggio rimasto vacante. La candidata azzurra Daniela Noli, sostenuta da tutto il centrodestra, con il 27,8% si piazza al terzo posto, dietro al candidato del centrosinistra, che si aggiudica lo scranno, e al M5S.
Alle regionali in Abruzzo del 10 febbraio il candidato di FdI Marco Marsilio viene eletto con il 48% dei voti e Forza Italia con il 9% conquista 3 seggi, confermandosi seconda forza della coalizione. Alle regionali in Sardegna del 24 febbraio il candidato del PSd'Az Christian Solinas, sostenuto da tutto il centrodestra, viene eletto presidente con il 47,8%. FI con l'8% conquista 6 seggi.
Ideologia
I riferimenti culturali sono fondamentalmente riconducibili al moderno liberalismo[47] e alla tradizione riformista italiana.[3]
Le tesi della dottrina sociale della Chiesa cattolica trovano spazio nella concezione secondo la quale la famiglia sia il nucleo fondamentale della società[48] e nella difesa del primato della persona in ogni sua consapevole espressione[49][50].
La sensibilità liberal socialista[51] spicca invece nel riconoscere ai diritti sociali la garanzia propria dei diritti di libertà, in quanto condizione imprescindibile del loro effettivo godimento.
Le posizioni in materia economica riflettono in alcuni settori, principalmente nella componente proveniente dalla tradizione socialista (Giulio Tremonti, Renato Brunetta, Maurizio Sacconi, Marco Biagi), una visione di liberalismo sociale. Altra tendenza culturale in materia economica, particolarmente seguita nei primi anni 90, era quella liberista, sostenuta dalla componente di provenienza liberale (Antonio Martino)[52][53].
In generale le posizioni economiche sono comunque liberali in senso ampio, favorevoli all’azione dello Stato nell’economia (Tremonti, Brunetta) per favorire gli investimenti, senza tuttavia porre intralci alla libera iniziativa imprenditoriale. I vincoli all'attività d'impresa e le tasse, sono anzi generalmente mal visti. Alcuni settori sostengono che, al fine orientare i consumi, il sistema tributario debba essere non vessatorio e incentrato sulle imposte indirette e su quelle reali, piuttosto che su quelle dirette e personali[54][55][56][57][58][59][60][61]. Onde ridurre i costi del funzionamento della macchina statale si mira ad una riorganizzazione della pubblica amministrazione e alla soppressione degli enti inutili[62].
Altre opinioni riguardano una linea inequivocabilmente atlantista in materia di politica estera, un coerente europeismo[63][64], un conservatorismo sul piano etico-sociale, il mantenimento di buone relazioni con la Russia[65][66], libertà di coscienza in tematiche di bioetica[67], l'istituzione di un Garante indipendente per la spesa sanitaria e la tutela dei diritti dei diversamente abili, posizioni rigorose contro l'immigrazione clandestina[68], la separazione delle carriere tra magistratura giudicante e magistratura inquirente, nuove assunzioni e risorse per le forze dell'ordine,[69] l'abolizione dell'obbligatorietà dell'azione penale e dei reati di opinione, la limitazione del carcere e della custodia cautelare, l'abrogazione della Legge Merlin[70], l'utilizzo dell'energia nucleare, l'ammodernamento del sistema infrastrutturale italiano, tra cui il completamento dell'Alta Velocità ferroviaria e la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina[71].
Citiamo anche la necessità di incentivi per quanto riguarda le startup[72][73], una detassazione dei redditi per le nuove imprese giovanili, nonché l'opportunità di riforme costituzionali in senso federalista[74].
Il democristiano Alcide De Gasperi, il socialdemocratico Giuseppe Saragat, i liberali Luigi Einaudi e Giovanni Malagodi, il «ministro dell'Armonia» Giuseppe Tatarella, il leader socialista Bettino Craxi[75][76] e il filosofo Lucio Colletti sono infine i padri nobili ai quali il partito si richiama.
Associazioni e Fondazioni
- Change di Giovanni Toti, il cui obiettivo è ricostruire una nuova e inclusiva coalizione di centro-destra.
- Free Foundation di Renato Brunetta, ispirata ai valori del socialismo liberale.
- Italia Protagonista di Maurizio Gasparri, parzialmente riconducibile alla corrente di Alleanza Nazionale Destra Protagonista.
- Liberamente. Fondata da Franco Frattini, ad essa hanno aderito Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo. Si attesta su posizioni tipicamente liberali.
- Primavera Italia di Alessandro Cattaneo, aperta essenzialmente a giovani amministratori locali e a docenti universitari.
- Rivolta l'Italia, di Antonio Martino e Giuseppe Moles, di orientamento liberista.
- Siamo italiani, nata per iniziativa di Aldo Patriciello, Salvatore Cicu e Lara Comi. Di carattere marcatamente europeista, ha il fine di valorizzare la tradizione giudaico-cristiana del continente, nell'ambito di principi cardine quali giustizia, libertà, sussidiarietà e rispetto della persona umana.
Scissioni
- Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto - 30 maggio 2015
- Alleanza Liberalpopolare di Denis Verdini - 29 luglio 2015
Struttura
Gli organi principali previsti dallo statuto sono il Congresso Nazionale, il Presidente, il Vicepresidente, il Consiglio Nazionale, l'Ufficio di Presidenza e l'Amministratore Nazionale.
Il Congresso Nazionale definisce la linea da perseguire, elegge il Presidente, 6 membri dell'Ufficio di Presidenza, 50 membri del Consiglio Nazionale e si riunisce in via ordinaria ogni 3 anni; è convocato dal Presidente su delibera dell'Ufficio di Presidenza, che ne stabilisce il luogo, la data e l'ordine del giorno.
Il Presidente resta in carica 3 anni e può essere rieletto. Le sue funzioni consistono nel dirigere e rappresentare il partito in tutte le sedi.
Il Consiglio Nazionale promuove e coordina l'azione politica degli indirizzi programmatici dettati dal Congresso Nazionale e si occupa del Collegio Nazionale dei Probiviri.
L'Amministratore Nazionale, eletto a maggioranza dei presenti dal Consiglio Nazionale su proposta dell'Ufficio di Presidenza, rimane in carica tre anni. Svolge un ruolo di legale rappresentanza di fronte ai terzi ed in giudizio senza alcuna limitazione, per gli atti riferibili agli Organi Nazionali, con tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. Egli è abilitato alla riscossione dei contributi previsti dalla legge.
L'ufficio di Presidenza attua infine le deliberazioni del Congresso Nazionale e del Consiglio Nazionale, coordinando l'attività dei gruppi parlamentari.
Organizzazione interna
La sua composizione è stata formalizzata il 24 marzo 2014 e prevede 30 membri effettivi con diritto di voto, affiancati da altri 38 colleghi.[77]
Presidente
- Silvio Berlusconi (16 novembre 2013 - in carica)
Vicepresidente
- Antonio Tajani (5 luglio 2018 - in carica)
Dipartimenti
- Adriano Galliani: Responsabile Settore Dipartimenti[78]
- Francesco Paolo Sisto: Affari costituzionali
- Enrico Costa: Giustizia
- Valentino Valentini: Affari esteri
- Elio Vito: Difesa e sicurezza
- Renato Brunetta: Politica economica
- Gilberto Pichetto Fratin: Bilancio e Finanze
- Valentina Aprea: Istruzione
- Andrea Cangini: Cultura
- Marco Marin: Sport
- Maria Alessandra Gallone: Ambiente e territorio
- Diego Sozzani: Lavori pubblici
- Paolo Romani: Sviluppo economico
- Massimo Mallegni: Turismo
- Renata Polverini: Lavoro
- Deborah Bergamini: Trasporti, poste e telecomunicazioni
- Claudio Pedrazzini: Affari sociali
- Francesco Battistoni: Agricoltura
- Cristina Rossello: Politiche dell'Unione Europea
- Paolo Russo: Sud
- Giusy Versace: Pari opportunità e disabilità
- Andrea Mandelli: Professioni
- Lucio Malan: Italiani all'estero
- Michela Vittoria Brambilla: Diritti degli animali
- Simone Baldelli: Tutela dei Consumatori
- Antonio Palmieri: Famiglia
- Maurizio Carrara: Industria [79]
- Stefano Caldoro: Autonomie
Altre cariche
- Alfredo Messina: Commissario straordinario e tesoriere
- Marcello Fiori: Coordinatore nazionale Club Forza Silvio e responsabile enti locali
- Stefano Cavedagna: Responsabile del Movimento Giovanile
- Alessandro Cattaneo: Responsabile formazione amministratori locali
- Mara Carfagna: Responsabile Libertà civili e diritti umani
- Gregorio Fontana: Responsabile Adesioni
- Bartolomeo Giachino: Responsabile Trasporti e Logistica
- Sestino Giacomoni: Segretario della Conferenza dei Presidenti dei Comitati Regionali
- Alessandro Cattaneo e Osvaldo Napoli: Responsabili delle alleanze elettorali
- Enrico Pianetta: Responsabile del Movimento Seniores
- Melania Rizzoli: Responsabile Sanità
- Giorgio Silli: Responsabile nazionale Immigrazione
- Cosimo Izzo: Responsabile Dipartimento Artigianato
- Nazzareno Carusi: Responsabile Nazionale per la Musica
Organi territoriali
Club Forza Silvio
Nei giorni immediatamente successivi alla rinascita del partito sono stati lanciati i Club Forza Silvio, guidati da Marcello Fiori.[80]
Alla data dell'8 dicembre 2013 risultavano 3.386 club,[81] saliti, secondo i dati forniti dal partito, a circa 7 000 l'11 gennaio 2014;[82] l'obiettivo di Silvio Berlusconi è quello di arrivare a 12.000 club in Italia entro sei mesi.[81]
Coordinatori regionali[83]
- Piemonte: Paolo Zangrillo (commissario)
- Valle d'Aosta: Roberto Pella [84]
- Lombardia: Mariastella Gelmini
- Veneto: Davide Bendinelli
- Trentino-Alto Adige: vacante
- Friuli-Venezia Giulia: Sandra Savino
- Liguria: Sandro Biasotti
- Emilia-Romagna: Galeazzo Bignami (commissario)
- Toscana: Stefano Mugnai
- Umbria: Catia Polidori
- Marche: Marcello Fiori (commissario)
- Lazio: Claudio Fazzone
- Abruzzo: Nazario Pagano
- Molise: Annaelsa Tartaglione
- Campania: Domenico De Siano
- Basilicata: Giuseppe Moles (commissario)
- Puglia: Mauro D'Attis (commissario)
- Calabria: Jole Santelli
- Sicilia: Gianfranco Micciché (commissario)
- Sardegna: vacante
Forza Italia all'estero
Marcello Fiori, coordinatore nazionale dei Club Forza Silvio, ha designato Maria Garcia quale coordinatrice per l'Europa.
Forza Italia Giovani
Inizialmente l'organizzazione giovanile è stata la Giovane Italia, già operante all'interno del PdL e membro dei Giovani del Partito Popolare Europeo.
Successivamente è stata riassunta la precedente denominazione[85].
Alla presidenza viene confermata Annagrazia Calabria, il suo vice è Armando Cesaro (figlio di Luigi Cesaro), con Maria Tripodi che assume la carica la responsabile nazionale dell'organizzazione.
Al Congresso di Forza Italia Giovani (FIG) dell’11 novembre 2018 al posto della Calabria viene eletto Stefano Cavedagna, presidente del movimento giovanile in Emilia-Romagna; il suo vice è Alessio Pagliacci, di Ascoli.
Rappresentanti istituzionali
Capogruppo alla Camera
- Renato Brunetta (22 novembre 2013 - 27 marzo 2018)
- Mariastella Gelmini (27 marzo 2018 - in carica)
Capogruppo al Senato
- Paolo Romani (22 novembre 2013 - 27 marzo 2018)
- Anna Maria Bernini (27 marzo 2018 - in carica)
Capo delegazione al Parlamento europeo
- Raffaele Baldassarre (VII legislatura)
- Elisabetta Gardini (VIII legislatura)
Nelle istituzioni
Camera dei deputati
Gruppo Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi presidente[22]
XVII legislatura |
---|
67 deputati [86] |
Gruppo Forza Italia - Berlusconi Presidente[87]
XVIII legislatura |
---|
105 deputati |
Senato della Repubblica
Gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà XVII Legislatura[23]
XVII legislatura |
---|
61 senatori [88] |
Gruppo Forza Italia Berlusconi Presidente[89]
XVIII legislatura |
---|
61 senatori |
Parlamento Europeo
Gruppo del Partito Popolare Europeo
VII legislatura |
---|
15 eurodeputati |
VIII legislatura |
12 eurodeputati |
Presidente del Senato
Presidente del Parlamento Europeo
Vicepresidente della Camera dei Deputati
Risultati elettorali
Voti | % | Seggi | ||
---|---|---|---|---|
Europee 2014 | 4 614 364 | 16,81 | 13 / 73
| |
Politiche 2018 | Camera | 4 590 774 | 14,00 | 104 / 630
|
Senato | 4 352 380 | 14,43 | 57 / 315
|
Iscritti
- 2013: dati non disponibili
- 2014: dati non disponibili
- 2015: 100 000[90]
- 2016: 111 000[91]
- 2017: dati non disponibili
- 2018: dati non disponibili
Simboli storici e attuali
-
Simbolo standard di Forza Italia (2013-)
-
Simbolo elettorale di Forza Italia (2014-)
Note
- ^ [1]
- ^ [2]
- ^ a b Askanews, Berlusconi:ora progetto governo liberal-riformatore centrodestra, in Tiscali, 2 maggio 2017.
- ^ (EN) Wolfram Nordsieck, Italy, su Parties and Elections in Europe, 2013. URL consultato il 24 gennaio 2014.
- ^ [3]
- ^ [4]
- ^ [5]
- ^ Forza Italia, i tormenti di un partito
- ^ Berlusconi si ricandiderà a premier L'ipotesi di un ticket con Alfano
- ^ Berlusconi torna in campo e agita la politica, su archiviostorico.corriere.it.
- ^ «Ecco il sondaggio che ha convinto il Cavaliere a muoversi»
- ^ „Wir wollen kein deutscheres Europa“
- ^ Berlusconi: torna Forza Italia Aut aut di Alfano a Minetti
- ^ 1° Congresso Nazionale del PDL Roma 27-29 marzo 2009, ponentevarazzino.com, 29 marzo 2009. URL consultato il 24 febbraio 2014.
- ^ Pdl, il ritorno a Forza Italia non convince Poi la smentita di Silvio: "Parole equivocate", Repubblica, 16 luglio 2012. URL consultato il 24 febbraio 2014.
- ^ Berlusconi: il governo deve durare due anni
- ^ Forza Italia - Ufficio di Presidenza: Il testo integrale della delibera, su www.forzaitalia.it. URL consultato il 15 febbraio 2019.
- ^ FI, al Consiglio nazionale 613 votanti su 870 aventi diritto, TM News, 16 novembre 2013. URL consultato il 17 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
- ^ Ansa: scissione PdL vista dai quotidiani stranieri
- ^ Pdl, mediazione tra Berlusconi e Alfano per evitare la scissione
- ^ Il "Nuovo centrodestra", gruppi in crescita e logo tricolore, su Repubblica.it, 16 novembre 2013. URL consultato il 15 febbraio 2019.
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- ^ Mastella: «Voli di Stato, Boldrini linciata come me quando andai a Monza», su Corriere del Mezzogiorno, 16 dicembre 2013. URL consultato il 15 febbraio 2019.
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- ^ Forza Italia esce dalla maggioranzaAlfano: «Un errore sabotare Letta», su Corriere della Sera, 26 novembre 2013. URL consultato il 15 febbraio 2019.
- ^ Berlusconi annuncia la nomina di 7 coordinatori regionali di Forza Italia[collegamento interrotto]
- ^ Renzi-Berlusconi: su legge elettorale ci sono «profonda sintonia» e «accordo», su Corriere della Sera, 18 gennaio 2014. URL consultato il 15 febbraio 2019.
- ^ Politica - Arcore, Berlusconi disegna la mappa di Forza Italia in Liguria, su www.ilsecoloxix.it. URL consultato il 15 febbraio 2019.
- ^ Lettera Congressi (PDF), su forzaitalia.it.
- ^ Lettera Adesioni (PDF), su forzaitalia.it.
- ^ Missione A zzurra, su missioneazzurra.forzaitalia.it.
- ^ Toti al corriere: Forza Italia è e resta all'opposizione[collegamento interrotto]
- ^ Citato in Riforme, B. ai senatori di FI: “Partito in rosso, pagate le quote e trovate sponsor”, Il Fatto Quotidiano.it, 3 luglio 2014
- ^ Forza Italia, dipendenti senza stipendio da luglio: casse del partito in profondo rosso, Il Fatto Quotidiano.it, 2 agosto 2014.
- ^ Quirinale, la corsa al Colle. Giorgio Napolitano ha firmato la lettere di dimissioni, su ansa.it, 14 gennaio 2015. URL consultato il 14 gennaio 2015 (archiviato il 22 gennaio 2015).
- ^ Renzi: "Abbiamo i numeri anche senza Fi". Scelta Civica, in otto migrano nel Pd, su Repubblica.it, 6 febbraio 2015. URL consultato il 15 febbraio 2019.
- ^ Blog | Renzi ha demolito Forza Italia, su Il Fatto Quotidiano, 5 febbraio 2015. URL consultato il 15 febbraio 2019.
- ^ Salta il patto del Nazareno, Forza Italia: "Non è più vincolante", su Repubblica.it, 4 febbraio 2015. URL consultato il 15 febbraio 2019.
- ^ Forza Italia, respinte dimissioni dei vertici Toti: "Nazareno è rotto", il Pd: "Meglio così", su Tgcom24. URL consultato il 15 febbraio 2019.
- ^ Nunzia De Girolamo lascia Ncd ed entra in Forza Italia, su ansa.it.
- ^ De Girolamo, l’addio ufficiale «Lascio Ncd e torno in Forza Italia», su Corriere della Sera, 22 settembre 2015. URL consultato il 15 febbraio 2019.
- ^ https://www.ilsussidiario.net/redazione/, ADDIO NCD/ Massimiliano Salini lascia Lupi e torna in Forza Italia, in IlSussidiario.net, 25 settembre 2015. URL consultato il 15 febbraio 2019.
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- ^ (EN) Berlusconi seeks return to liberal roots, in Financial Times, 22 luglio 2012.
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- ^ Copia archiviata, su ilfoglio.it. URL consultato il 4 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2017).
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- ^ Goffredo De Marchis, "Silvio, pensaci tu". Merkel e Berlusconi, l'asse anti-populisti, in la Repubblica, 18 agosto 2017.
- ^ Flavia Perina, Berlusconi abbraccia la Merkel e l'europeismo, ed era ora, in Linkiesta, 5 agosto 2017.
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- ^ Paola Tavola, Tajani: “Centrodestra vince se guida Forza Italia. Europa da cambiare, ma non in discussione”, su Euronews, 28 giugno 2017.
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- ^ [9]
- ^ [10]
- ^ http://www.secoloditalia.it/2014/03/prostituzione-la-legge-merlin-ha-fallito-forza-italia-propone-un-referendum-popolare//
- ^ Copia archiviata, su rainews.it. URL consultato il 25 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2018).
- ^ Berlusconi a Palermo: «Zero tasse per le start up», su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 15 febbraio 2019.
- ^ Fabrizio de Feo, "L'economia deve ripartire dai giovani. Ecco il piano per sostenere le start up", su ilGiornale.it. URL consultato il 15 febbraio 2019.
- ^ Copia archiviata, su iltempo.it. URL consultato il 25 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2018).
- ^ Angelo Scarano, Craxi, il ricordo di Berlusconi: "Mi manca, simbolo di dignità", su ilGiornale.it. URL consultato il 15 febbraio 2019.
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- ^ Berlusconi rinnova l'organizzazione di Forza Italia: i nomi dei 25 responsabili dei Dipartimenti, su forza-italia.it.
- ^ Maurizio Carrara, delegato nazionale di Forza Italia per l’industria, in Gazzetta di Pistoia, 4 luglio 2018. URL consultato il 27 ottobre 2018.
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- ^ XVIII Legislatura - Deputati e Organi Parlamentari - Composizione Gruppi parlamentari, su www.camera.it. URL consultato il 15 febbraio 2019.
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Voci correlate
Altri progetti
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Forza Italia
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su forzaitalia.it.
- Forza Italia (canale), su YouTube.
- Forza Italia, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Forza Italia, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Eventi organizzati da Forza Italia / Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- Statuto di Forza Italia (PDF), su forzaitalia.it.
- Carta dei Valori di Forza Italia, su forzaitalia.it.
- Sito ufficiale di Azzurra Libertà, su azzurraliberta.org.
- Il Mattinale, su ilmattinale.it.