Giotto Dainelli: differenze tra le versioni

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Figlio di un generale, si abituò sin da giovanissimo a viaggiare. Laureatosi in Scienze naturali nel [[1900]] all'[[Università di Firenze|Istituto di Studi Superiori]] di [[Firenze]] con [[Carlo De Stefani]], di cui fu discepolo, si perfezionò in seguito all'[[Università di Vienna]]. Nel [[1903]] divenne libero docente in geologia e geografia fisica a Firenze, e dal [[1914]] al [[1921]] tenne la cattedra di geografia a [[Pisa]]. Dopo una breve parentesi a [[Napoli]], fece ritorno a Firenze, dove nel [[1924]] assunse la cattedra di Geologia e paleontologia.
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Compì numerose spedizioni esplorative in Africa Orientale e in Asia: nel [[1905]]-[[1906]] in [[Eritrea]]; nel [[1913]]-[[1914]] nel [[Karakorum]], in quella che fu la più importante spedizione esplorativa italiana in [[Asia]] del ventesimo secolo; nel [[1936]]-[[1937]] sul [[lago Tana]], in [[Etiopia]], su incarico dell'Accademia d'Italia. Portano il nome di Dainelli una trentina di specie fossili e quattro viventi. Egli inoltre scoprì la sorgente del fiume [[Yarcand]] in [[Tibet]]. Fu presidente della [[Società Geologica Italiana]], socio della [[Pontificia Accademia delle Scienze]] e dell'[[Accademia dei Lincei]], quindi dell'[[Accademia d'Italia]].
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Nel febbraio del 1944 fu nominato [[podestà]] di Firenze, l'ultimo prima della liberazione di Firenze nell'agosto del 1944. Con l'arrivo degli Alleati Dainelli si trasferì a [[Repubblica di Salò|Salò]], continuando il suo incarico di direttore dell'Accademia d'Italia.<ref>{{cita web|url=http://www.ippolito-desideri.net/doc/biografie/Dainelli.pdf |titolo= Scheda biografica di Giotto Dainelli|accesso=13 aprile 2012}}</ref>


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==L'Accademia d'Italia==
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==L'Accademia d'Italia==
Dal [[1953]] si ritirò dall'insegnamento, stabilendosi a [[Roma]]. Nel [[1954]] ricevette la medaglia d'oro della [[Società Geografica Italiana]]. Morì novantenne a Firenze.<br />
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Fu autore di oltre 600 pubblicazioni scientifiche.<br />
Scrisse anche "''La conquista della Terra. Storia delle esplorazioni''" ([[1950]]), testo non scientifico ma di notevole livello storico, tecnico e divulgativo.


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==

Versione delle 15:08, 6 giu 2014

Giotto Dainelli

Giotto Dainelli (Firenze, 19 maggio 1878Firenze, 16 dicembre 1968) è stato un geografo e geologo italiano.

Figlio di un generale, si abituò sin da giovanissimo a viaggiare. Laureatosi in Scienze naturali nel 1900 all'Istituto di Studi Superiori di Firenze con Carlo De Stefani, di cui fu discepolo, si perfezionò in seguito all'Università di Vienna. Nel 1903 divenne libero docente in geologia e geografia fisica a Firenze, e dal 1914 al 1921 tenne la cattedra di geografia a Pisa. Dopo una breve parentesi a Napoli, fece ritorno a Firenze, dove nel 1924 assunse la cattedra di Geologia e paleontologia.

Compì numerose spedizioni esplorative in Africa Orientale e in Asia: nel 1905-1906 in Eritrea; nel 1913-1914 nel Karakorum, in quella che fu la più importante spedizione esplorativa italiana in Asia del ventesimo secolo; nel 1936-1937 sul lago Tana, in Etiopia, su incarico dell'Accademia d'Italia. Portano il nome di Dainelli una trentina di specie fossili e quattro viventi. Egli inoltre scoprì la sorgente del fiume Yarcand in Tibet.

Fu presidente della Società Geologica Italiana, socio della Pontificia Accademia delle Scienze e dell'Accademia dei Lincei, quindi dell'Accademia d'Italia. Nel febbraio del 1944 fu nominato podestà di Firenze, l'ultimo prima della liberazione di Firenze nell'agosto del 1944. Con l'arrivo degli Alleati Dainelli si trasferì a Salò, continuando il suo incarico di direttore dell'Accademia d'Italia.[1]

L'Accademia d'Italia

Aderì alla Repubblica Sociale Italiana e, in seguito all'uccisione di Giovanni Gentile da parte dei gappisti, divenne presidente dell'Accademia d'Italia, carica che mantenne fra il 1944 ed il 1945. Dal 1953 si ritirò dall'insegnamento, stabilendosi a Roma. Nel 1954 ricevette la medaglia d'oro della Società Geografica Italiana. Morì novantenne a Firenze. Fu autore di oltre 600 pubblicazioni scientifiche. Scrisse anche La conquista della Terra. Storia delle esplorazioni (1950), testo non scientifico ma di notevole livello storico, tecnico e divulgativo.

Bibliografia

  • Giuseppe Vedovato, Giotto Dainelli tra scienza e politica, in "Rivista di studi di politica Internazionale", a. LXXVI, 2009, n. 3, pp. 381-421.

Note

  1. ^ Scheda biografica di Giotto Dainelli (PDF), su ippolito-desideri.net. URL consultato il 13 aprile 2012.

Predecessore Presidente della Reale Accademia d'Italia Successore
Giovanni Gentile 1944 - 1945 nessuno