Paracadutismo: differenze tra le versioni

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== Lanci da palloni aerostatici ==
== Lanci da palloni aerostatici ==
Tra la fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]] e l'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]], aviatori di [[USA]] e [[URSS]] effettuarono lanci da palloni aerostatici posti ad alta quota per mettere a punto i sistemi di salvataggio delle capsule destinate ai futuri voli spaziali con uomini a bordo. In uno di questi lanci, nell'ambito del [[progetto Excelsior]], l'americano [[Joseph Kittinger]] conquistò il record del mondo per il lancio da maggiore altezza (31.300 metri). Durante questo tipo di lanci vi furono anche degli incidenti e in uno di questi perse la vita il colonnello sovietico [[Piotr Dolgov]].
Tra la fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]] e l'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]], aviatori di [[USA]] e [[URSS]] effettuarono lanci da palloni aerostatici posti ad alta quota per mettere a punto i sistemi di salvataggio delle capsule destinate ai futuri voli spaziali con uomini a bordo. In uno di questi lanci, nell'ambito del [[progetto Excelsior]], l'americano [[Joseph Kittinger]] conquistò il record del mondo per il lancio da maggiore altezza (31.300 metri). Durante questo tipo di lanci vi furono anche degli incidenti e in uno di questi perse la vita il colonnello sovietico [[Piotr Dolgov]].

== Statistiche sugli incidenti mortali nel paracadutismo ==
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==

Versione delle 16:17, 21 lug 2011

Una formazione di paracadutisti

Con il termine paracadutismo si intende l'attività, sportiva o militare, di saltare nel vuoto da quote ragguardevoli, solitamente da un aereo o un elicottero, utilizzando poi un paracadute come strumento per rallentare la caduta e consentire un atterraggio sicuro. Impiegato inizialmente in ambiti esclusivamente militari per il lancio delle truppe in zone non adatte all'atterraggio di velivoli, il paracadutismo si è poi diffuso ampiamente come pratica sportiva in seguito all'introduzione del paracadute a profilo alare che, oltre a migliorare drasticamente le garanzie di sicurezza, ne ha esaltato le doti di manovrabilità.

Storia del Paracadutismo

Dall'idea di Leonardo da Vinci, che per primo pensò ad un cono rovesciato in grado di rallentare la caduta di un corpo immerso in un fluido, sul finire della Prima guerra mondiale compaiono i primi pionieri del paracadutismo.

La prima scuola di paracadutismo militare nasce a Castel Benito (Libia), a metà degli anni '30 del XX secolo.

Da allora le tecniche di volo umano abbinate al paracadute, e le relative tecnologie dei materiali impiegati, insieme allo sviluppo del paracadutismo sportivo, hanno subito un'evoluzione molto significativa.

Paracadutismo sportivo

Nella pratica sportiva del paracadutismo (in inglese skydiving) si è soliti saltare da una quota di 4300 metri circa per poi aprire il paracadute normalmente ad una quota consigliata di 900-800 metri, o 1500 metri per i lanci di addestramento ed i lanci in tandem, dopo una caduta libera di circa un minuto. La quota minima di apertura del paracadute è fissata in 750 metri. In ambito agonistico si distinguono diverse specialità:

1. Stile (in inglese "Style", in francese "Voltige"). È la prima vera disciplina sportiva del paracadutismo moderno, ed è prettamente individuale. Consiste in un lancio da una quota di 2200 metri (approssimativamente 7000 piedi), con a disposizione circa una trentina di secondi di caduta libera. In questo frangente si deve eseguire una concatenazione di 6 evoluzioni, volteggi, nel minor tempo possibile che consistono in: un giro sull’orizzonte di 360 gradi, l’inversione di esso, una giravolta (looping) all’indietro e la ripetizione di questi. Per ogni lancio ci sono 4 combinazioni d’esecuzione che vengono sorteggiate in precedenza. Simultaneamente ogni concorrente viene ripreso da terra da una postazione video, e successivamente giudicato da una giuria. Detta giuria deve aggiungere delle frazioni di secondo di penalità al tempo effettivo di esecuzione, se ogni singola figura non viene effettuata correttamente nel beccheggio (pitch), rollio (roll) e giro di 360 gradi. Vince chi a fine gara, dopo più lanci, ha totalizzato un tempo totale inferiore.

2. Precisione in atterraggio, disciplina nata in concomitanza allo “Stile” ed anch'essa consiste in una prestazione individuale. I lanci avvengono da circa 1000 metri. L'obiettivo è centrare in atterraggio con il tallone un bersaglio che, agli albori era un disco rosso di 10 cm di diametro, mutato poi in 5 cm e attualmente in 2 cm[1] situato all’interno di un apparato elettronico che misura fino a 15 cm di errore dal centro. Vince la squadra o l’atleta che facendo la sommatoria dei lanci, totalizza un minor numero di centimetri di errore dal centro. In alcune gare la misura più alta di un round viene annullata. Le squadre sono composte da cinque persone e le categorie sono: femminile, master (oltre i 50 anni in Italia e i 45 nelle gare straniere), senior (dai 25 ai 45 o 50 anni) e junior (dai 18 ai 25 anni).

3. Combinata, ovvero la combinata delle due precedenti discipline. Vince l’atleta o la squadra che facendo la somma numerica della classifica di ogni singola disciplina totalizza un numero inferiore; ad es., chi è arrivato terzo in Stile e quarto in Precisione, vince su chi è arrivato primo in Stile e settimo in Precisione.

4. Paraski, nata dalla necessità di sviluppare il soccorso alpino. Consiste nella combinata di una gara di sci di slalom gigante, ed una gara di precisione in atterraggio in montagna, su piano e su pendio. Essendo una gara che combina due differenti discipline, la classifica viene stilata con metodi analoghi alla competizione citata precedentemente.

5. Formazioni in Caduta Libera (FCL), o Relative Work (RW). Nel lavoro relativo, squadre composte da due o più paracadutisti compongono durante la caduta libera più figure prefissate, seguendo dei criteri di velocità, precisione o stile a seconda delle categorie di gara. Solitamente vengono effettuate figure a quattro ed otto elementi.

6. Canopy Relative Work. Squadre di due o più paracadutisti s'impegnano dopo brevissima caduta (1 secondo o poco più) nel costituire formazioni a paracadute aperto, con prese di mani e piedi sulla velatura e sulle bretelle. Costituita una formazione a quattro il primo in alto molla le prese, e con varie metodiche ruota verso il basso e riaggancia la formazione (rotazione), oppure vengono costruite formazioni predeterminate (sequential); od ancora otto paracadutisti chiudono una formazione verticale nel più breve tempo possibile. Altamente spettacolare per la visibilità da terra, è tuttavia pericolosa per la possibilità di collisioni con avviluppo.

7. Free Style. In questa disciplina i paracadutisti, durante la caduta libera, si esibiscono in figure a corpo libero che ricordano esercizi di danza o ginnastica artistica.

8. Skysurf. Disciplina resa celebre da Patrick de Gayardon, lo skysurf consiste nell'affrontare la caduta libera con una versione ridotta della tavola da snowboard agganciata stabilmente ai piedi. La tavola consente di 'scivolare' sull'aria traslando e girando su se stessi a grande velocità. La tavola viene poi sganciata immediatamente prima di atterrare.

9. Speed skydiving. È la pratica estrema del paracadutismo di velocità, dove l'atleta, con un lancio da quota ordinaria (4500 metri) o superiore, si pone in posizione verticale a testa in giù per raggiungere la massima velocità possibile (superiore ai 350 km/h) entro i 1700 metri di quota, dopo i quali si pone di nuovo in posizione orizzontale al fine di rallentare, per poi procedere all'apertura del paracadute.

10. Freefly. Nasce nel 1996, e diventa l'evoluzione del volo tridimensionale. le squadre sono composte da due elementi più il tecnico video, e volano insieme creando coreografie. Esistono anche squadre a quattro elementi più il tecnico video, che lavorano come una squadra di RW4 con figure obbligatorie.

11. Vertical Relative Work (VRW) o Vertical Formation Skydiving (VFS). è una disciplina piuttosto giovane che consiste nel costruire formazioni in caduta libera, durante le quali i performers mantengono posizioni verticali tipiche del freefly. Le squadre sono composte da 4 (VRW-4way) o 8 (VRW-8way) elementi, oltre ad un operatore video.

12. Swoop Pratica di recente nascita, consiste nel toccare con un piede il filo dell'acqua di una apposita piscina profonda un metro, per la maggior distanza possibile.

Corsi di Paracadutismo AFF

Il corso di tipo A.F.F. (Accelerated Free Fall) nasce negli Stati Uniti agli inizi degli anni '80 e si basa su una moderna metodologia d'insegnamento. Dura circa due weekend ed è composto da approfondite lezioni teoriche con supporti multimediali e sette salti in caduta libera da circa 4.300 metri. Ogni livello porta alla fase successiva e l'obiettivo è quello di rendere il paracadutista autonomo nel lancio. L'ultimo salto l'allievo lo effettuerà infatti da solo, uscendo dall'aereo in autonomia, trovando la posizione corretta, aprendo il paracadute alla quota giusta ed atterrando comodamente in zona libera da ostacoli. Nella caduta libera ci saranno due istruttori nei primi tre livelli che voleranno accanto all'allievo e lo sosterranno fino a che non troverà l'equilibrio necessario, superati i quali si ridurranno a solo uno per i successivi. Verranno utilizzati paracadute appositamente costruiti per allievi, con facilità d'apertura e morbidi atterraggi

Il paracadute Tandem è costruito per sostenere due persone imbracate insieme. Dà la possibilità di uscire fuori dall’aereo - con volo stabilizzato da un piccolo paracadute (il pilotino) che servirà poi all'apertura di quello principale - a 4.500 metri d’altezza imbracati ad un istruttore. Utilizzato per provare un lancio anche per chi non ha una preparazione specifica, permette di volare per circa sessanta secondi a 50 m/s (ovvero a circa 180 km/h), finché l’istruttore non aprirà il paracadute a circa 1500 metri. Il paracadute tandem è molto più grande di uno normale, sorregge tranquillamente due persone e consente un morbido atterraggio.

Caduta libera

La precisione in atterraggio è una categoria in cui il paracadute è utilizzato come mezzo per raggiungere l'obiettivo. Tralasciando le varie specialità agonistiche, nella caduta libera il paracadutista si pone in posizione orizzontale, con braccia e gambe leggermente divaricate ed il bacino proteso in basso, in modo che il corpo assuma un profilo arcuato che consente di "stabilizzare la caduta", sia nel senso di seguire un asse verticale di discesa, sia nel senso di evitare rotazioni sull'asse di caduta stesso. In queste condizioni, la velocità limite equivale grossomodo a 180 km/h, e corrisponde alla velocità minima che può essere mantenuta in caduta libera, e la più adatta quindi all'apertura del paracadute che rallenterà la discesa a velocità trascurabili, dell'ordine dei 3-5 metri al secondo per i paracadute a profilo alare e di 7 metri al secondo circa per i paracadute militari a calotta sferica. La pratica di questo sport avviene necessariamente in luoghi attrezzati per il decollo e l'atterraggio del velivolo utilizzato per portare i paracadutisti in quota, luoghi dotati molto spesso di una scuola autorizzata per l'addestramento degli aspiranti skydiver.

Esistono anche altre specialità, come lo Swoop, o che prevedono l'impiego di paracadute (meglio definiti "vele") con una breve caduta libera, ed in cui quindi si gareggia controllando e gestendo dinamicamente vele aperte. Per l'esattezza lo Swoop è una multidisciplina con varie specialità, che spesso consistono in una perdita di quota in breve tempo per aumentare considerevolmente la velocità verticale, per poi trasformarla in veloci avanzamenti sfiorando il terreno con diverse acrobazie aerodinamiche, estremamente spettacolari, poco prima dell'atterraggio. Questa manovra se non eseguita correttamente può essere molto rischiosa, ma allo stesso tempo è molto divertente in quanto tutta la velocità verticale accumulata, pochi secondi prima di impattarsi con il suolo, si trasforma trazionando in vario modo le bretelle e i comandi (freni) in movimenti orizzontali, dando così luogo a lunghe "scivolate" sul terreno. Si misura la velocità massima raggiunta, la lunghezza dello swoop (la scivolata), e lo stile.

Paracadutismo militare

Il paracadutismo militare è utilizzato per impieghi strategici e tattici dalle forze armate di numerosi stati. I parcadutisi militari possono far parte dell'esercito o dell'areonautica (come "fanteria dell'aria"). Ad esempio in Italia, Gran Bretagna e USA i reparti di paracadutisti militari fanno parte dell'esercito, in Germania e Francia dell'aereonautica.

In Italia la relativa scuola militare nazionale è istituita presso la caserma "Gamerra" di Pisa, dove è operativo il Centro Addestramento di Paracadutismo, ex SMIPAR. Presso il centro vengono svolti tutti i corsi di base per lancio vincolato, prevalentemente per gli allievi della Brigata paracadutisti "Folgore", ma anche per tutte le Forze armate e dell'Ordine dello Stato: Alpini, Carabinieri, Polizia, piloti dell'Aeronautica e della Marina, Incursori e corpi speciali, e talvolta per corpi di forze armate straniere. Per i lanci vengono utilizzati i velivoli della 46ª Brigata Aerea di stanza nel vicino aeroporto di Pisa San Giusto, con gli aerei Lockheed C-130J. In seguito, una volta "brevettati", si utilizzano gli elicotteri dell'esercito AB 205 e CH-47 Chinook per l'addestramento in missioni e operazioni militari. Solitamente si salta da una altezza di circa 450 mt, presso il campo di volo di Tassignano vicino a Lucca.

Lanci da palloni aerostatici

Tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni sessanta, aviatori di USA e URSS effettuarono lanci da palloni aerostatici posti ad alta quota per mettere a punto i sistemi di salvataggio delle capsule destinate ai futuri voli spaziali con uomini a bordo. In uno di questi lanci, nell'ambito del progetto Excelsior, l'americano Joseph Kittinger conquistò il record del mondo per il lancio da maggiore altezza (31.300 metri). Durante questo tipo di lanci vi furono anche degli incidenti e in uno di questi perse la vita il colonnello sovietico Piotr Dolgov.

Voci correlate

Note

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