Pietroburgo (romanzo): differenze tra le versioni

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== Trama ==
== Trama ==
[[File: Andrei Bely in Brussels (1912).jpg|miniatura|left|[[Andrej Belyj]] nel [[1912]]]]
L'azione del romanzo si svolge a [[San Pietroburgo]] nel [[1905]], nel periodo immediatamente precedente la [[Rivoluzione russa del 1905|Prima rivoluzione russa]]. Un comitato rivoluzionario, guidato da un certo Lippančenko, ha ordinato che il suo aderente Nikolaj Apollonovič Ableuchov compia un attentato contro il proprio padre, l'alto funzionario governativo Apollon Apollonovič Ableuchov. Nikolaj non ha intenzione di voler compiere l'attentato; d'altra parte è uno studente di filosofia seguace di [[Immanuel Kant|Kant]] e ha aderito al partito rivoluzionario non per convinzione politica ma in un momento di sconforto per essere stato rifiutato dalla donna di cui era innamorato (Sof'ja Petrovna Lichutina). Dudkin, uno dei terroristi, un alcolizzato che soffre di allucinazioni, viene incaricato di consegnare a Nikolaj la bomba, che ha l'aspetto di una scatola di sardine; la lettera con le istruzioni finisce invece nelle mani di Sof'ja Petrovna Lichutina la quale, credendola uno scherzo, durante un ballo in maschera la consegna ad Apollon Apollonovič. Un agente della polizia segreta, infiltrato nell'associazione di Lippančenko, minaccia Nikolaj se non dovesse tener fede ai suoi propositi terroristici.
L'azione del romanzo si svolge a [[San Pietroburgo]] nel [[1905]], nel periodo immediatamente precedente la [[Rivoluzione russa del 1905|Prima rivoluzione russa]]. Un comitato rivoluzionario, guidato da un certo Lippančenko, ha ordinato che il suo aderente Nikolaj Apollonovič Ableuchov compia un attentato contro il proprio padre, l'alto funzionario governativo Apollon Apollonovič Ableuchov. Nikolaj non ha intenzione di voler compiere l'attentato; d'altra parte è uno studente di filosofia seguace di [[Immanuel Kant|Kant]] e ha aderito al partito rivoluzionario non per convinzione politica ma in un momento di sconforto per essere stato rifiutato dalla donna di cui era innamorato (Sof'ja Petrovna Lichutina). Dudkin, uno dei terroristi, un alcolizzato che soffre di allucinazioni, viene incaricato di consegnare a Nikolaj la bomba, che ha l'aspetto di una scatola di sardine; la lettera con le istruzioni finisce invece nelle mani di Sof'ja Petrovna Lichutina la quale, credendola uno scherzo, durante un ballo in maschera la consegna ad Apollon Apollonovič. Un agente della polizia segreta, infiltrato nell'associazione di Lippančenko, minaccia Nikolaj se non dovesse tener fede ai suoi propositi terroristici.


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Apollon Apollonovič lascia Pietroburgo per ritirarsi in campagna. Suo figlio parte per l'Egitto dove vivrà in solitudine, leggerà le opere di [[Hryhorij Savyč Skovoroda|Skovoroda]] e ritornerà in Russia solo nel 1913, dopo la morte dei suoi genitori.
Apollon Apollonovič lascia Pietroburgo per ritirarsi in campagna. Suo figlio parte per l'Egitto dove vivrà in solitudine, leggerà le opere di [[Hryhorij Savyč Skovoroda|Skovoroda]] e ritornerà in Russia solo nel 1913, dopo la morte dei suoi genitori.

== Genesi dell'opera ==
Andrej Belyj iniziò a scrivere il romanzo, il secondo della progettata trilogia "Oriente o Occidente", nell'autunno del [[1911]]. Inizialmente il romanzo avrebbe dovuto intitolarsi ''Putniki'' (''I viandanti''), i personaggi avrebbero dovuto essere gli stessi del romanzo ''Il colombo d'argento'' e Nikolaj Apollonovič Ableuchov avrebbe avuto una particina episodica. Tuttavia, a mano a mano l'autore che procedeva nella stesura, il romanzo diventava completamente da quanto previsto; Belyj attribuì al romanzo numerosi titoli (''La guglia dell’Ammiragliato'', ''Ombre funeste'', ''La carrozza laccata'', ''Il domino rosso'') prima di adottare ''Pietroburgo'', il titolo suggeritogli da [[Vjačeslav Ivanovič Ivanov]] il quale riteneva che protagonista del romanzo fosse proprio la città<ref name = RipeP/>.


== Edizioni ==
== Edizioni ==

Versione delle 21:39, 28 feb 2021

Pietroburgo
Titolo originaleПетербург
Peterburg
"Peterburg", prima edizione (1916)
AutoreAndrej Belyj
1ª ed. originale1916
1ª ed. italiana1961
Genereromanzo
Lingua originalerusso
AmbientazionePietroburgo, 1905
Personaggi
  • Apollon Apollonovič Ableuchov
  • Nikolaj Apollonovič Ableuchov (Nikolen'ka / Kolen'ka)
  • Anna Petrovna Ableuchova
  • Sof'ja Petrovna Lichutina
  • Sergej Sergeevič Lichutin
  • Nikolaj Stepanovič Lippančenko
  • Aleksandr Ivanovič Dudkin
  • Pavel Jakovlevič Morkovin o Voronkov
SerieOriente e Occidente
Preceduto daIl colombo d'argento
Seguito daKotik Letaev

Pietroburgo (titolo originale: in russo Петербург?, Peterburg) è un romanzo dello scrittore russo Andrej Belyj pubblicato in volume in prima edizione nel 1916.

Trama

Andrej Belyj nel 1912

L'azione del romanzo si svolge a San Pietroburgo nel 1905, nel periodo immediatamente precedente la Prima rivoluzione russa. Un comitato rivoluzionario, guidato da un certo Lippančenko, ha ordinato che il suo aderente Nikolaj Apollonovič Ableuchov compia un attentato contro il proprio padre, l'alto funzionario governativo Apollon Apollonovič Ableuchov. Nikolaj non ha intenzione di voler compiere l'attentato; d'altra parte è uno studente di filosofia seguace di Kant e ha aderito al partito rivoluzionario non per convinzione politica ma in un momento di sconforto per essere stato rifiutato dalla donna di cui era innamorato (Sof'ja Petrovna Lichutina). Dudkin, uno dei terroristi, un alcolizzato che soffre di allucinazioni, viene incaricato di consegnare a Nikolaj la bomba, che ha l'aspetto di una scatola di sardine; la lettera con le istruzioni finisce invece nelle mani di Sof'ja Petrovna Lichutina la quale, credendola uno scherzo, durante un ballo in maschera la consegna ad Apollon Apollonovič. Un agente della polizia segreta, infiltrato nell'associazione di Lippančenko, minaccia Nikolaj se non dovesse tener fede ai suoi propositi terroristici.

Il cavaliere di bronzo, monumento equestre dedicato a Pietro il Grande, opera di Falconet

Il mattino dopo Nikolaj, conversando con Dudkin, gli ribadisce di non voler commettere un parricidio, di non averlo mai promesso e accusa il partito di crudeltà. Dudkin si rende conto che Nikolaj ignora l'imminenza dell'attentato contro il padre. Dudkin si convince inoltre che nella vicenda si siano creati malintesi ed errori e si ripromette di sistemare il tutto. Dudkin si reca da Lippančenko e gli racconta i problemi che ha rilevato. Lippančenko accusa inaspettatamente Dudkin di mancanza di fervore rivoluzionario; gli dice inoltre che Nikolaj merita di dover sottostare a una prova crudele perché ha denunciato alla polizia i suoi compagni. Dudkin si rende improvvisamente conto che Lippančenko è un provocatore e sta mentendo. La notte successiva Dudkin, in preda ad allucinazioni più forti nel corso delle quali riceve una benedizione dal Cavaliere di bronzo, uccide Lippančenko con delle forbicine, poi si accomoda sul cadavere nella posa del Cavaliere di Bronzo. Nel frattempo Apollon Apollonovič si reca nella stanza del figlio, trova la scatoletta-bomba in un cassetto dello scrittoio e, all'oscuro del suo contenuto, la porta distrattamente nel suo studio. Più tardi il figlio, che vorrebbe gettare la bomba nella Neva, non la trova più nel cassetto e la cerca invano dappertutto.Durante la notte la bomba esplode: il padre rimane illeso.

Apollon Apollonovič lascia Pietroburgo per ritirarsi in campagna. Suo figlio parte per l'Egitto dove vivrà in solitudine, leggerà le opere di Skovoroda e ritornerà in Russia solo nel 1913, dopo la morte dei suoi genitori.

Genesi dell'opera

Andrej Belyj iniziò a scrivere il romanzo, il secondo della progettata trilogia "Oriente o Occidente", nell'autunno del 1911. Inizialmente il romanzo avrebbe dovuto intitolarsi Putniki (I viandanti), i personaggi avrebbero dovuto essere gli stessi del romanzo Il colombo d'argento e Nikolaj Apollonovič Ableuchov avrebbe avuto una particina episodica. Tuttavia, a mano a mano l'autore che procedeva nella stesura, il romanzo diventava completamente da quanto previsto; Belyj attribuì al romanzo numerosi titoli (La guglia dell’Ammiragliato, Ombre funeste, La carrozza laccata, Il domino rosso) prima di adottare Pietroburgo, il titolo suggeritogli da Vjačeslav Ivanovič Ivanov il quale riteneva che protagonista del romanzo fosse proprio la città[1].

Edizioni

Sono state pubblicate varie edizioni del romanzo. Nel 1912 Belyj preparò una edizione per lo stampatore Nekrasov di Jaroslavl’, che riuscì a stampare solo una decina di fogli[1]. Riscritto di sana pianta, il romanzo fu pubblicato dalla casa editrice simbolistica Sirin di Pietroburgo, che lo pubblicò a puntate, in tre numeri del proprio almanacco, nel 1913-1914, e in volume nel 1916[2]. Nel frattempo, nel 1914 Belyj aveva riveduto il romanzo per la versione tedesca, che tuttavia fu pubblicata solo nel 1919[3]. Nel 1922 fu edita una quinta redazione in lingua russa, in due volumi, molto accorciata, per i tipi della casa editrice Epocha di Berlino[4]. Questa variante fu pubblicata nelle ristampe sovietiche successive ed è la versione tradotta di solito nelle altre lingue[1].

  • (RU) Andrej Belyj, Peterburg, Peterburg, Sirin, 1916.
  • (DE) Andrej Belyj, Petersburg, traduzione di N. Strasser, München, Georg Müller, 1919.
  • (RU) Andrej Belyj, Peterburg, Berlin, Epocha, 1922.
  • Andrej Belyj, Pietroburgo, a cura di Angelo Maria Ripellino, traduzione di Angelo Maria Ripellino, prefazione di Angelo M. Ripellino, Torino, Einaudi, 1961.
  • Andrej Belyj, Pietroburgo, a cura di Angelo Maria Ripellino, traduzione di Angelo Maria Ripellino, con un saggio di Angelo M. Ripellino, Milano, Adelphi, 2014, ISBN 978-88-459-2920-5.

Note

Bibliografia

  • Angelo Maria Ripellino, "Pietroburgo": un poema d'ombre, in Andrej Belyj (a cura di), Pietroburgo, Torino, Einaudi, 1980.
  • Angelo Maria Ripellino, Pietroburgo | Peterburg, in Dizionario Bompiani delle opere e dei personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature, VII, Milano, RCS Libri, 2005, pp. 6906, ISSN 1825-78870 (WC · ACNP).
  • Ettore Lo Gatto, Il mito di Pietroburgo : storia, leggenda, poesia, Milano, Feltrinelli, 2011, ISBN 978-88-07-72303-2.