Song Meiling: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==

Versione delle 14:20, 11 giu 2020

Song Meiling
宋美龄

First Lady della Repubblica di Cina
Durata mandato1928 circa –
5 aprile 1975
PresidenteChiang Kai-shek
SuccessoreLiu Chi-chun

Dati generali
Partito politicoKuomintang
FirmaFirma di Song Meiling 宋美龄

Song Meiling[1] (宋美齡T, 宋美龄S, Sòng MěilíngP, Sung Mei-lingW, in contesto anglosassone anche Soong May-ling o Mayling; Shanghai, 5 marzo 1898New York, 23 ottobre 2003), nota anche come madame Chiang Kai-shek o Chiang Mei-ling, è stata la moglie del Generalissimo e presidente della Repubblica di Cina Chiang Kai-shek.

Fu la più giovane e l'ultima sopravvissuta delle sorelle Song, che ebbero ruoli significativi nella storia della Cina.[2]

Biografia

Song Meiling nacque a Shanghai (Cina), nel distretto di Hongkou, il 5 marzo 1898, sebbene alcune biografie riportino come anno di nascita il 1897, in quanto la tradizione cinese ritiene che, alla nascita, si abbia già un anno di vita[3]. Fu la quarta dei sei figli di Ni Kwei-tseng e Charlie Soong, ricco uomo d'affari ed ex missionario metodista proveniente da Hainan. Tra i suoi familiari si ricordano le sorelle maggiori Ai-ling (la più anziana) e Ching-ling, il fratello maggiore Tse-ven e i fratelli minori Tse-liang (T.L.) e Tse-an (T.A.)[4].

Song Meiling parlava correntemente l'inglese, avendo vissuto per diversi anni negli Stati Uniti,[3] dove si laureò al Wellesley College[5].

Sposò Chiang Kai-shek il 1º dicembre 1927.[6] Fu una figura significativa nel panorama politico della Repubblica di Cina e ricoprì anche la carica di preside dell'Università Cattolica Fu Jen.

Promosse la lobbying cinese a Washington: nel 1949 avrebbe sostenuto Henry Luce, Walter Judd e Richard Nixon nelle accuse al segretario di Stato Dean Acheson di non aver saputo contrastare l'ascesa di Mao nella Cina continentale.[7] Era considerata dal giornalista britannico Jonathan Fenby la donna più potente del mondo nei primi anni '40[8][9] , mentre Ernest Hemingway la paragonò a una "imperatrice della Cina"[10][8].

Dopo la morte del marito, si trasferì a New York[3]. Rientrò nella Repubblica Popolare Cinese una sola volta dopo il 1949, quando le autorità di Pechino le concessero di partecipare ai funerali della sorella Song Qingling, vedova di Sun Yat-sen, il fondatore e "padre" della Repubblica di Cina.

Morì nel 2003, all'età di 105 anni, a New York.

Note

  1. ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Song" è il cognome.
  2. ^ TAIWAN: E' TORNATA MADAME CHIANG KAI-SHEK, su www1.adnkronos.com, 10 settembre 1994. URL consultato il 27 gennaio 2019.
  3. ^ a b c (EN) Seth Faison, Madame Chiang Kai-shek, a Power in Husband’s China and Abroad, Dies at 105, in The New York Times, 24 ottobre 2003. URL consultato il 17 giugno 2012.
  4. ^ Laura Tyson Li, p. 5.
  5. ^ Clyde Prestowitz, Stato canaglia - La follia dell'unilateralismo americano, traduzione di Irene Floriani, Fazi Editore, 2003, ISBN 88-8112-444-0.
  6. ^ LIBRI: 'SOONG MEI-LING, LA PASIONARIA CINESE' DI ZORATTO, su www1.adnkronos.com, 6 giugno 1995. URL consultato il 27 gennaio 2019.
  7. ^ (EN) Hannah Pakula, The Last Empress: Madame Chiang Kai-shek and the Birth of Modern China, New York, Simon & Schuster, 2009, p. 557
  8. ^ a b (EN) Jonathan Fenby, The extraordinary secret of Madame Chiang Kai-shek, in The Guardian, 5 novembre 2003. URL consultato il 27 gennaio 2019.
  9. ^ (EN) Jonathan Fenby, Madame Chiang Kai-shek, su The Independent, 25 ottobre 2003. URL consultato il 27 gennaio 2019.
  10. ^ Bamboo Hirst, L'ultimo ballo nella città proibita, Piemme, 2013, ISBN 88-585-0930-7.

Bibliografia

  • Bruno Zoratto, Soong Mei-ling, la «pasionaria» cinese - Madame Chang Kai-shek, una vita per il suo paese, Fasano, Schena Editore, 1995, ISBN 88-7514-770-1.
  • (FR) Philippe Paquet, Madame Chiang Kai-Shek, Parigi, Librairie Académique Perrin, 2008, ISBN 978-2-262-02217-4.
  • (EN) Laura Tyson Li, Madame Chiang Kai-Shek: China's Eternal First Lady, New York, Grove Press, 2007, ISBN 978-0-8021-4322-8.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN50034607 · ISNI (EN0000 0001 2210 9064 · BAV 495/4889 · ULAN (EN500048827 · LCCN (ENn50059493 · GND (DE119365952 · BNE (ESXX1245644 (data) · BNF (FRcb15011277f (data) · J9U (ENHE987007259756705171 · NDL (ENJA00624903