Tetragramma biblico: differenze tra le versioni

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==Nella Bibbia==
==Nella Bibbia==
===Versioni ebraiche===
===Versioni ebraiche===
e geova si alzo e disse...andate e gfracassate i coglioni..
Secondo la [[Jewish Encyclopedia]]:
{{quote|Il Tetragramma compare 5.410 volte nella bibbia, suddiviso nei libri seguenti: Genesi 153 , Esodo 364, [[Levitico]] 285, Numeri 387, Deuteronomio 230 (totale nella Torah 1.419); Giosuè 170, Giudici 158, Samuele 423, Re 467, Isaia 367, Geremia 555, Ezechiele 211, profeti minori 345 (totale nei profeti 2.696); Salmi 645, Proverbi 87, Giobbe 31, Rut 16, lamentazioni 32, Daniele 7, Esdra Neemia 31, Cronache 446 (totale negli Agiografa 1.295).}}

Secondo altre fonti il nome ricorrerebbe 6.828 volte nella forma '''יהוה''' compresi i 134 luoghi in cui i soferim (scribi) ebrei cambiarono il testo ebraico originale da YHWH in Ado-nai<ref>Vedi ''The Massorah'', di C. D. Ginsburg, Ktav Publishing House, New York, ristampa del 1975.</ref> e appare per la prima volta nel Libro della [[Genesi]] ({{Passo biblico|Ge|2,4}});

Nella bibbia ebraica il tetragramma è la forma più diffusa, ma non esclusiva. Ad esempio in alcuni salmi come il salmo 43 (42 secondo la divisione della bibbia greca) si usa solo il titolo [[Elohim]] (forma plurale di Eloah = Divinità). Inoltre non compare nel Cantico dei Cantici, nell'Ecclesiaste e in Ester, un fatto che mostra secondo alcuni studiosi l'epoca tarda di composizione di questi libri, i cui autori sono vissuti in un'epoca in cui non si pronunciava più il Nome divino, e limitando la sua pronuncia integrale perfino nella lettura della bibbia e, a maggior ragione, nell'uso comune. È interessante notare che comunque nel libro dell'Ester è presente un [[acrostico]] all'inverso del Tetragramma.

Il tetragramma è sempre un nome proprio, che distingue Dio in persona e solo lui; invece Elohim ha più il carattere di un nome comune, che senz'altro distingue di solito, ma non necessariamente né invariabilmente, il Supremo. Gli studiosi a partire dal XVIII secolo hanno notato come nella Bibbia siano presenti tradizioni compositive differenti che si distinguono per l'utilizzo dei diversi nomi divini (''vedi voce [[Ipotesi Documentale]]''). Ad esempio nel libro della Genesi è presente una versione della creazione che utilizza il nome Elohim e la cui tradizione è detta [[Eloismo]], a fianco di un'altra tradizione che utilizza il tetragramma.

Nel [[testo masoretico]] il tetragramma compare con le vocali di Adonai per ricordare al lettore di pronunciare Signore.


===Versioni greche===
===Versioni greche===
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Questa forma è quella sulla quale si ha il consenso della maggior parte degli studiosi. Si ritiene che sia derivata dalla pronuncia samaritana del nome divino, infatti [[Teodoreto]] (ca. 393- ca.457) riferendosi al modo di pronunciare dei samaritani, trascrisse il nome in greco come ''Jabe''. Gli studiosi hanno pertanto inserito le vocali del samaritano Jabe nelle originali consonantiche ebraiche pronunciando così Yahweh. La pronuncia Yahweh è inoltre riportata da [[Clemente Alessandrino]], che ne deriva la fonetizzazione dal verbo essere in ebraico, legato anche ad una interpretazione di Esodo III. Alcuni biblisti tuttavia nutrono dubbi su questi precedenti<ref>Si veda ad esempio George Buchanan "How God's Name Was Pronunced" , Biblical Archeology Review, March 1995 o André Caquot in Storia dell'Ebraismo, H.C. Puech pag. 35.</ref>.
Questa forma è quella sulla quale si ha il consenso della maggior parte degli studiosi. Si ritiene che sia derivata dalla pronuncia samaritana del nome divino, infatti [[Teodoreto]] (ca. 393- ca.457) riferendosi al modo di pronunciare dei samaritani, trascrisse il nome in greco come ''Jabe''. Gli studiosi hanno pertanto inserito le vocali del samaritano Jabe nelle originali consonantiche ebraiche pronunciando così Yahweh. La pronuncia Yahweh è inoltre riportata da [[Clemente Alessandrino]], che ne deriva la fonetizzazione dal verbo essere in ebraico, legato anche ad una interpretazione di Esodo III. Alcuni biblisti tuttavia nutrono dubbi su questi precedenti<ref>Si veda ad esempio George Buchanan "How God's Name Was Pronunced" , Biblical Archeology Review, March 1995 o André Caquot in Storia dell'Ebraismo, H.C. Puech pag. 35.</ref>.


====Yehowah (Geova)====
PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!! PORCO DIO !!!
[[Immagine:JEHOVA Raymundus Pugio Fidei 1270 a.png|thumb|360px|right|Estratto da Pugio Fidei di [[Raimondo Martini]] ''Pugio Fidei del [[1270]] DC (pagina 559).]]
[[Immagine:JEHOVAH at RomanCatholic Church Martinskirche Olten.JPG|thumb|200px|right|Il nome di Dio nella chiesa Cattolica di St. Martinskirche, [[Olten]], [[Svizzera]], [[1521]].]]

{{quote|"Jehova" era il nome solenne, il nome per eccellenza di Dio ..." Nota nel testo della Sacra Bibbia di Mons. Martini Arcivescovo di Firenze del 1866 }}
'''Geova''' è la forma italiana di יְהֹוָה che è la vocalizzazione specifica del tetragramma biblico come è presente nel testo masoretico cioè la versione più recente della Bibbia in uso presso gli ebrei.

יְהֹוָה ha le consonanti del tetragramma, e i punti vocalici יְהֹוָה 's sono simili, ma non esattamente gli stessi, dei punti vocalitici presenti in [[Adonai]] (Signore).

Dall'inizio del diciassettesimo secolo, [e forse anche prima] i ricercatori hanno dibattuto se i segni vocalici presenti nel testo masoretico יְהֹוָה siano esattamente i segni vocalici del nome di Dio. La maggior parte degli studi sostiene che יְהֹוָה ha i punti vocalici di אֲדֹנָי (Adonai), quindi gli interpreti cristiani del tredicesimo secolo ed oltre non si resero conto che i punti vocalici (cioè le vocali) di Adonai erano state inserite nel tetragramma proprio affinché si pronunciasse Adonai (Signore), anche se i segni vocalici di queste parole non sono esattamente gli stessi; comunque i ricercatori non sono in accordo sul perché di questa diversità.

I primi testi che contengono יְהֹוָה, con la fonetizzazione ottenuta dal testo masoretico, sono stati scritti nel:

::"Jehova" in 1270 DC Latino.
::"Ieova" 1530 DC . Italiano.
::"Iehova" 1562 DC. Italiano
:: "Jehovah." 1778 Dc. Italiano
::"Geova" in italiano Moderno.

La [[Chiesa Cattolica]] ha usato questo nome per secoli (ma solo in versioni di studio, mai nella preghiera o nella liturgia, dato che nel Nuovo Testamento non compare mai) come la fonetizzazione di [[nomi di Dio nell'ebraismo|un nome di Dio nella Bibbia]] anche se, una volta resasi conto che è filologicamente errato, ne ha progressivamente abbandonato l'uso, sostituendolo con Yahweh, ma ultimamente si preferisce non vocalizzarlo affatto. La [[Chiesa Cristiana Ortodossa]] ha usato questo nome nello stesso modo durante gli ultimi due secoli. .<ref>Si veda l'uso del nome Jehovah fatto da famosi teologi ortodossi come [[Nectarios|St. Nectarios]], Kolitsaras, e Trempelas.</ref> I [[Testimoni di Geova]] hanno usato questo nome in maniera estesa a partire dal 1927,<ref>in ''Il millenario Regno di Dio si è avvicinato'' pag.240,252 </ref> ufficializzandolo il 26 luglio del 1931 quando hanno assunto l'attuale denominazione. [[mormonismo|La Chiesa dei Santi degli ultimi giorni]] insegna che Geova è il nome del [[Gesù Cristo]] pre-mortale.
In latino Jehovah è visibile nelle decorazioni della chiesa cattolica di S. Agata a Santhià (Vercelli) nella forma Jehova è visibile nella volta di uno degli altari minori del duomo di Fossano (Cuneo) e nella forma Jeova sulla soglia del presbiterio della chiesa di Vezzo, frazione di Stresa (Novara). Si riportano di seguito le posizioni di ebrei, cristiani e testimoni di Geova ed altri :

===== Ebraismo =====
Nell'ebraismo, oltre ad evitare la vocalizzazione del tetragramma in generale, si ritiene filologicamente errata questa forma, come riportato nel 1908 nella [[Jewish Encyclopedia]] [http://www.jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=206&letter=J]:

{{quote|Pronuncia scorretta introdotta da teologi cristiani, ma completamente rifiutata dagli ebrei, dell'ebraico יהוה, nome ineffabile di Dio (tetragramma o "Shem ha-Meforash". Questa pronuncia è grammaticalmente impossibile; è derivata dalla pronuncia delle vocali del "ḳere" (lettura marginale del testo masoretico: "Adonay"), con le consonanti di "ketib" (lettura testuale di "יהוה") - poiché la parola Adonai (Signore) veniva usata come sostituto di יהוה ogni volta che tale parola compariva, con una sola eccezione, in libri biblici o liturgici. Adonai presenta le vocali "shewa" (il composto sotto il gutturale א diventa semplice sotto י), "ḥolem," e "ḳameẓ," e ciò porta a "Jehovah").<br/>[...]<br/>Queste sostituzioni di Adonai ed Eloim al posto di יהוה furono introdotte per evitare la profanazione del Nome Ineffabile.<br/>[...]<br/>La lettura Jehovah è una invenzione relativamente recente. I primi commentatori cristiani riportano che il tetragramma veniva scritto, ma non pronunciato dagli ebrei. Generalmente si ritiene che il nome Jehovah sia stato un'invenzione del confessore di [[papa Leone X]], [[Peter Galatin]], "De Arcanis Catholicæ Veritatis," 1518, folio XLIII.) che fu imitato nell'uso di questa forma ibrida da Fagius. Pare tuttavia che anche prima di Galatin questo nome sia stato in uso comune, e compare nel Pugno Fidei di Raymond Martin, scritto nel 1270.|''Jewish Encyclopedia'', voce Jehovah}}

===== Chiese cristiane =====
La vocalizzazione Jehova o Geova ebbe una certa diffusione fino al XIX secolo ed oltre, soprattutto in ambito protestante, ma attualmente si ritiene filologicamente più corretta l'altra forma di vocalizzazione, per i motivi sopra esposti. Nel mondo inglese comunque si continua ad usare la forma Yehowah, essendo stata diffusa da diverse traduzioni autorevoli come la [[King James Version]].

===== Testimoni di Geova =====
''Vedi paragrafo apposito''

I [[testimoni di Geova]] hanno adottato la forma derivata da Jehovah consolidata ed esistente nelle varie lingue, come nell'italiano Geova. I Testimoni di Geova non considerano la vocalizzazione Geova sicuramente corretta ma la più diffusa nella lingua locale. Sul dibattito sulla corretta fonetizzazione i Testimoni di Geova comunque ritengono non sufficientemente provata la correttezza o erroneità delle fonetizzazioni Jehovah, Yahweh e simili. Più che sulla correttà pronuncia del nome di Dio, essi si soffermano sull'uso dello stesso e ne fanno fulcro della loro adorazione seguendo il comando divino riportato in Proverbi 18:10:

"Il nome di Dio è una forte torre. Il giusto vi corre e gli è data protezione."

===== Altri studiosi in difesa di Jehovah =====
Lo studioso ebreo [[George Wesley Buchanan]], sostiene la possibilità della correttezza di tale traslitterazione. Anche il libro del semitista francese [[Gérard Gertoux]] "''YHWH - Un nome eccellente. Narrazione storica del Nome divino''" (''YHWH in fame only? A historical record of the divine Name'')<ref>[http://gertoux.online.fr/divinename/index.htm Collegamento al sito di Gertoux]</ref>, che fu catalogato da [[Henri Cazelles]], presidente del direttivo dell'[[Institut Catholique de Paris]], come tesi (T594GER) al [[BOSEB]] sostiene che la pronuncia originaria fosse Jehowah. Il traduttore biblico francese [[André Chouraqui]] l'ha citata nel suo libro intitolato "''Mosè''" (p. 161). Lo studioso ha pubblicato successivamente il suo libro intitolato "''Una storia del nome divino. Un Nome eccellente''", che approfondisce maggiormente la tesi.

[http://gertoux.online.fr/divinename/index.htm]
Vedi il link all'sito e opera di Gertoux]


== Utilizzo del tetragramma ==
== Utilizzo del tetragramma ==

Versione delle 10:43, 10 dic 2007

Evoluzione del tetragramma dall'alfabeto fenicio all'attuale ebraico

Il tetragramma biblico, è la sequenza delle quattro lettere ebraiche יהוה che compongono il nome con il quale Dio è più frequentemente indicato nella Bibbia ebraica o Antico Testamento.

Dato che l'ebraico si legge da destra a sinistra, le quattro lettere sono nell'ordine:

י (yod), ה (heh), ו (vav), ה (heh)

Nell'alfabeto latino esse possono essere trascritte come JHWH o YHWH, specialmente in ambienti ad influenza cattolica. La parola tetragramma (dal greco: τέτρα = quattro, γράμματα = lettere) significa appunto "gruppo di quattro lettere".

Gli ebrei, per lunga tradizione, considerano questo nome ineffabile, cioè troppo sacro per essere pronunciato: nella lettura della Bibbia e nelle preghiere essi lo sostituiscono in ebraico con "HaShem" ("il nome") o "Ado-nai" ("Signore"), nelle lingue moderne con "Signore" o "Eterno". Queste due ultime forme sono usate anche dai cristiani.

Secondo l'Ebraismo, qualsiasi foglio contenente il tetragramma, tantopiù se scritto da uno scriba in stato di purità su fogli di pergamena, non può essere gettato via e deve essere sotterrato in una apposita parte del cimitero chiamata Ghenizah.

Lo stesso argomento in dettaglio: Nomi di Dio nell'ebraismo.

Dato che nella lingua ebraica non si scrivono le vocali, il tetragramma biblico è costituito unicamente da consonanti; ma poiché esso non viene più pronunciato, non si sa più quali vocali debbano essere interpolate alle consonanti e quindi quale sia la corretta pronuncia del nome sacro. Ciò è stato oggetto di ricerca soprattutto da parte di studiosi cristiani a partire dal XVI secolo ed è tuttora discusso.

Nella Bibbia

Versioni ebraiche

e geova si alzo e disse...andate e gfracassate i coglioni..

Versioni greche

Nei più antichi frammenti pervenuti a noi della versione in lingua greca della Bibbia detta dei Settanta è presente il tetragramma non vocalizzato (ad esempio il frammento Papiri Fouad 266 del I-II secolo a.C.). Nelle parti successive e in molti manoscritti più recenti a noi pervenuti il nome divino è invece reso con Kyrios, cioè "Signore" in greco.

Esistono anche altre versioni in greco della bibbia ebraica (come quella di Aquila) in cui le consonanti del tetragramma sono trascritte in greco.

Alcuni ricercatori come George Howard, Paul Kahle, Sidney Jellicoa, ripresi dall'italiano Matteo Pierro (testimone di Geova) sostengono che, poiché il nome divino nei frammenti più antichi è trascritto in aramaico o in lettere paleoebraiche o traslitterato in lettere greche, allora la sostituzione del tetragramma con Kyrios sarebbe una innovazione cristiana, dato che per loro il nome divino in ebraico non era più comprensibile. Bisogna aggiungere che per gli ebrei la presenza scritta del tetragramma (mantenuta nel testo ebraico) non significa che esso venga effettivamente pronunciato.

Nuovo Testamento e altri manoscritti antichi

L'uso di rendere il tetragramma con "Signore" in greco si è mantenuto in tutti i manoscritti del Nuovo Testamento, dove il tetragramma non compare mai, neppure nelle citazioni dell'Antico Testamento.

Il tetragramma non vocalizzato è presente anche in una trentina di manoscritti non biblici, appartenenti al gruppo dei Manoscritti del Mar Morto, datati fino al primo secolo d.c., secondo l'elenco redatto dal Prof. James H. Charleswort.

Etimologia e significato

L'interpretazione del tetragramma si basa su Esodo 3,14 (citato sopra): in tale versetto esso è solitamente tradotto in italiano con "io sono". La frase completa è tradotta: "io sono ciò che sono", o "io sono colui che sono", o ancora "io sono io sono".

La Jewish encyclopedia riporta:

«è possibile determinare con un buon grado di certezza la pronuncia storica del Tetragramma, e il risultato è in accordo con l'affermazione contenuta in Esodo 3,14, nel quale la radice verbale si rivela come "Io sarò", una frase che è immediatamente preceduta dall'affermazione completa "Io sarò ciò che sarò", oppure, come nelle versioni in italiano (o in inglese) "Io sono" e "Io sono colui che è l'essere". Il nome deriva dalla radice del verbo essere, ed è visto come un imperfetto. Questo punto è decisivo per la pronuncia poiché l'etimologia è basata in questo caso sulla parola nota. Gli esegeti più antichi, come Onkelos, i Targumin di Gerusalemme e lo pseudo-Gionata considerano "Ehyeh" e "Ehyeh asher Ehyeh" come il nome della Divinità, e accettano l'etimologia di "hayah":"essere"»

Il versetto potrebbe anche significare "io mostrerò d'essere ciò che mostrerò d'essere" oppure "Io sono l'essenza dell'essere", come possiamo trovare in Esodo 3,14; il nome per indicare che Dio può manifestarsi nel tempo come tutto ciò che desidera, e che attualmente è fuori del tempo ogni cosa.

Con ciò Dio dice a Mosè di essere colui che è sempre presente a favore del suo popolo. Il nome di Dio assume così un doppio significato:

  • storico-salvifico: io sono colui che è presente per salvare il mio popolo dalla schiavitù d'Egitto; si ritiene che tale significato sia il più fedele al contesto in cui il nome appare.
  • metafisico: io sono colui che esiste di per sé; Dio rivela a Mosè di essere l'Essere assoluto, l'Essere in quanto essere. Tale significato è stato sviluppato in epoca cristiana, soprattutto nell'ambito della riflessione metafisica.

Per altri ebraisti יהוה è una forma verbale, causativo imperfetto di הוה (hawàh, "divenire"), in italiano si potrebbe tradurre "Egli fa divenire". Questo nome sottintende che chi lo porta sia il creatore che "fa divenire", porta all'esistenza le cose o diviene qualsiasi cosa Gli aggradi per adempiere la Sua volontà.

Secondo un'altra teoria, non molto affermata, al tempo di Mosè in Egitto la parola luna era Jah, dunque Jah-wah poteva essere il termine preciso per luna-crescente. Il Dio ebraico deriverebbe quindi da una divinità lunare.

Vocalizzazione e trascrizione

File:Sorfron iehova.jpg
La vocalizzazione ibrida (Jhwh con le vocali di Adonai) scritta su una chiesa norvegese

Dal momento che il tetragramma da secoli non viene più pronunciato e che nell'ebraico biblico non si scrivono le vocali, ma solo le consonanti, la vocalizzazione, che in origine si tramandava oralmente, si è persa lasciando spazio a diverse teorie.

Ogni traduttore moderno quindi deve usare un criterio per inserire nel tetragramma le vocali che permettano di leggerlo in italiano o in un'altra lingua. Nelle edizioni odierne della Bibbia il nome può essere pertanto trascritto in vari modi, a seconda dalle ipotesi sottese.

Le vocalizzazioni più conosciute sono:

  • A E (Yahweh)
  • E O A (Yehowah, da cui in italiano Geova)

La vocalizzazione O A I sembra molto forzata. È accettata la vocalizzazione A E, che fa riferimento al testo del capitolo Esodo 3[1] del libro dell'Esodo in cui Dio rivela il suo nome a Mosè. In questo caso dal testo si evince che יהוה è una forma arcaica del verbo essere in ebraico (hawah, moderno hajah), significante "Io sono", nella forma causativa. [Si veda Yahweh]

Forzata è anche la vocalizzazione I I, che deriverebbe da un'altra trascrizione (יי). Si tenga poi presente che la lettera vav (ו), una volta vocalizzata in O od U, perde il suono V per assumere un suono puramente vocalico, quindi il tetragramma potrebbe tranquillamente essere una sequenza di soli suoni vocalici.

In tempi recenti altri studiosi hanno analizzato alcuni nomi ebraici di persone o luoghi contenuti nelle scritture che contengono una forma abbreviata del nome divino. Le ipotesi scaturite da questi studi separati si concentrano su una fonetizzazione con tre sillabe come ad esempio Yahowah o Yahuwah (George Wesley Buchanan professore emerito del Wesley Theological Seminary di Washington).

Yahweh

Questa forma è quella sulla quale si ha il consenso della maggior parte degli studiosi. Si ritiene che sia derivata dalla pronuncia samaritana del nome divino, infatti Teodoreto (ca. 393- ca.457) riferendosi al modo di pronunciare dei samaritani, trascrisse il nome in greco come Jabe. Gli studiosi hanno pertanto inserito le vocali del samaritano Jabe nelle originali consonantiche ebraiche pronunciando così Yahweh. La pronuncia Yahweh è inoltre riportata da Clemente Alessandrino, che ne deriva la fonetizzazione dal verbo essere in ebraico, legato anche ad una interpretazione di Esodo III. Alcuni biblisti tuttavia nutrono dubbi su questi precedenti[2].

Yehowah (Geova)

Estratto da Pugio Fidei di Raimondo Martini Pugio Fidei del 1270 DC (pagina 559).
Il nome di Dio nella chiesa Cattolica di St. Martinskirche, Olten, Svizzera, 1521.

«"Jehova" era il nome solenne, il nome per eccellenza di Dio ..." Nota nel testo della Sacra Bibbia di Mons. Martini Arcivescovo di Firenze del 1866»

Geova è la forma italiana di יְהֹוָה che è la vocalizzazione specifica del tetragramma biblico come è presente nel testo masoretico cioè la versione più recente della Bibbia in uso presso gli ebrei.

יְהֹוָה ha le consonanti del tetragramma, e i punti vocalici יְהֹוָה 's sono simili, ma non esattamente gli stessi, dei punti vocalitici presenti in Adonai (Signore).

Dall'inizio del diciassettesimo secolo, [e forse anche prima] i ricercatori hanno dibattuto se i segni vocalici presenti nel testo masoretico יְהֹוָה siano esattamente i segni vocalici del nome di Dio. La maggior parte degli studi sostiene che יְהֹוָה ha i punti vocalici di אֲדֹנָי (Adonai), quindi gli interpreti cristiani del tredicesimo secolo ed oltre non si resero conto che i punti vocalici (cioè le vocali) di Adonai erano state inserite nel tetragramma proprio affinché si pronunciasse Adonai (Signore), anche se i segni vocalici di queste parole non sono esattamente gli stessi; comunque i ricercatori non sono in accordo sul perché di questa diversità.

I primi testi che contengono יְהֹוָה, con la fonetizzazione ottenuta dal testo masoretico, sono stati scritti nel:

"Jehova" in 1270 DC Latino.
"Ieova" 1530 DC . Italiano.
"Iehova" 1562 DC. Italiano
"Jehovah." 1778 Dc. Italiano
"Geova" in italiano Moderno.

La Chiesa Cattolica ha usato questo nome per secoli (ma solo in versioni di studio, mai nella preghiera o nella liturgia, dato che nel Nuovo Testamento non compare mai) come la fonetizzazione di un nome di Dio nella Bibbia anche se, una volta resasi conto che è filologicamente errato, ne ha progressivamente abbandonato l'uso, sostituendolo con Yahweh, ma ultimamente si preferisce non vocalizzarlo affatto. La Chiesa Cristiana Ortodossa ha usato questo nome nello stesso modo durante gli ultimi due secoli. .[3] I Testimoni di Geova hanno usato questo nome in maniera estesa a partire dal 1927,[4] ufficializzandolo il 26 luglio del 1931 quando hanno assunto l'attuale denominazione. La Chiesa dei Santi degli ultimi giorni insegna che Geova è il nome del Gesù Cristo pre-mortale. In latino Jehovah è visibile nelle decorazioni della chiesa cattolica di S. Agata a Santhià (Vercelli) nella forma Jehova è visibile nella volta di uno degli altari minori del duomo di Fossano (Cuneo) e nella forma Jeova sulla soglia del presbiterio della chiesa di Vezzo, frazione di Stresa (Novara). Si riportano di seguito le posizioni di ebrei, cristiani e testimoni di Geova ed altri :

Ebraismo

Nell'ebraismo, oltre ad evitare la vocalizzazione del tetragramma in generale, si ritiene filologicamente errata questa forma, come riportato nel 1908 nella Jewish Encyclopedia [1]:

«Pronuncia scorretta introdotta da teologi cristiani, ma completamente rifiutata dagli ebrei, dell'ebraico יהוה, nome ineffabile di Dio (tetragramma o "Shem ha-Meforash". Questa pronuncia è grammaticalmente impossibile; è derivata dalla pronuncia delle vocali del "ḳere" (lettura marginale del testo masoretico: "Adonay"), con le consonanti di "ketib" (lettura testuale di "יהוה") - poiché la parola Adonai (Signore) veniva usata come sostituto di יהוה ogni volta che tale parola compariva, con una sola eccezione, in libri biblici o liturgici. Adonai presenta le vocali "shewa" (il composto sotto il gutturale א diventa semplice sotto י), "ḥolem," e "ḳameẓ," e ciò porta a "Jehovah").
[...]
Queste sostituzioni di Adonai ed Eloim al posto di יהוה furono introdotte per evitare la profanazione del Nome Ineffabile.
[...]
La lettura Jehovah è una invenzione relativamente recente. I primi commentatori cristiani riportano che il tetragramma veniva scritto, ma non pronunciato dagli ebrei. Generalmente si ritiene che il nome Jehovah sia stato un'invenzione del confessore di papa Leone X, Peter Galatin, "De Arcanis Catholicæ Veritatis," 1518, folio XLIII.) che fu imitato nell'uso di questa forma ibrida da Fagius. Pare tuttavia che anche prima di Galatin questo nome sia stato in uso comune, e compare nel Pugno Fidei di Raymond Martin, scritto nel 1270.»

Chiese cristiane

La vocalizzazione Jehova o Geova ebbe una certa diffusione fino al XIX secolo ed oltre, soprattutto in ambito protestante, ma attualmente si ritiene filologicamente più corretta l'altra forma di vocalizzazione, per i motivi sopra esposti. Nel mondo inglese comunque si continua ad usare la forma Yehowah, essendo stata diffusa da diverse traduzioni autorevoli come la King James Version.

Testimoni di Geova

Vedi paragrafo apposito

I testimoni di Geova hanno adottato la forma derivata da Jehovah consolidata ed esistente nelle varie lingue, come nell'italiano Geova. I Testimoni di Geova non considerano la vocalizzazione Geova sicuramente corretta ma la più diffusa nella lingua locale. Sul dibattito sulla corretta fonetizzazione i Testimoni di Geova comunque ritengono non sufficientemente provata la correttezza o erroneità delle fonetizzazioni Jehovah, Yahweh e simili. Più che sulla correttà pronuncia del nome di Dio, essi si soffermano sull'uso dello stesso e ne fanno fulcro della loro adorazione seguendo il comando divino riportato in Proverbi 18:10:

"Il nome di Dio è una forte torre. Il giusto vi corre e gli è data protezione."

Altri studiosi in difesa di Jehovah

Lo studioso ebreo George Wesley Buchanan, sostiene la possibilità della correttezza di tale traslitterazione. Anche il libro del semitista francese Gérard Gertoux "YHWH - Un nome eccellente. Narrazione storica del Nome divino" (YHWH in fame only? A historical record of the divine Name)[5], che fu catalogato da Henri Cazelles, presidente del direttivo dell'Institut Catholique de Paris, come tesi (T594GER) al BOSEB sostiene che la pronuncia originaria fosse Jehowah. Il traduttore biblico francese André Chouraqui l'ha citata nel suo libro intitolato "Mosè" (p. 161). Lo studioso ha pubblicato successivamente il suo libro intitolato "Una storia del nome divino. Un Nome eccellente", che approfondisce maggiormente la tesi.

[2] Vedi il link all'sito e opera di Gertoux]

Utilizzo del tetragramma

La particolarità della differenza fra testo scritto e pronuncia presso gli ebrei e i diversi modi di tradurre il tetragramma nelle lingue diverse dall'ebraico può far sorgere la questione di come le varie comunità religiose usino riferirsi a questo nome.

Ebraismo

Tetragramma.

L'ebraismo insegna che il nome di Dio, pur esistendo in forma scritta, è troppo sacro per essere pronunciato. Tutte le moderne forme di ebraismo proibiscono il completamento del nome divino. Il solo che poteva pronunciarlo era il Sommo sacerdote nel giorno dell'espiazione: dato che la figura del Sommo Sacerdote è sparita nel 70 d.C., da allora il tetragramma non viene mai pronunciato durante riti ebraici. La tradizione ebraica vuole che ciò avvenisse all'Interno del Kodesh HaKodashim, il Sancta sanctorum del Tempio di Gerusalemme: il Sommo Sacerdote dimenticava la pronuncia del Tetragramma immediatamente dopo averla "effettuata". Il secondo ed ultimo momento in cui il Sommo Sacerdote poteva pronunciare il Tetragramma avveniva con la Benedizione Sacerdotale sul popolo d'Israele:

« Il Signore parlò a Mosè dicendo: <<Parla ad Aronne ed ai suoi figli e di' loro così: "In questo modo benedirete i figli di Israel, dicendo loro: Ti benedica il Signore (Y-H-W-H) e ti custodisca. Faccia il Signore risplendere il Suo Volto su di te e ti conceda grazia. Rivolga il Signore il Suo Volto verso di te e ti dia pace". Essi porranno il Mio Nome (Y-H-W-H) sui figli di Israel ed Io li benedirò>> »   ( Numeri 6.22-27, su laparola.net.)

Gli ebrei usano inoltre non pronunciarlo ad alta voce in nessuna occasione e per nessuna ragione. Per discutere l'argomento della vocalizzazione del nome, solo per motivi scientifici, e mai in conversazioni futili o in preghiera, si preferisce scrivere le vocali a cui ci si riferisce e lasciare alla mente dell'ascoltatore la ricostruzione del nome vocalizzato. Invece di pronunciare il tetragramma durante le preghiere, gli ebrei dicono Ado-nai.

È probabile che la proibizione della pronuncia del tetragramma risalga all'epoca di Esdra e Neemia, ossia al ritorno dall'esilio babilonese, quando fu riaperto il Tempio di Gerusalemme e furono fissati molti dei canoni della liturgia.

Alcuni spostano l'effettivo disuso della pronuncia del tetragramma ad un periodo successivo, dal III secolo a.C. fino al III secolo d.C. Qualunque sia la data di disuso, nel mondo ebraico la proibizione è certa, ed è stata costante fino ad oggi.

La legge ebraica richiede che regole "rabbiniche" siano decretate in aggiunta alle regole della Torah per ridurre l'eventualità che la legge originale sia trasgredita. Per questo motivo è diffusa la pratica di limitare l'uso della parola Ado-nai solo ai momenti di preghiera. Nelle conversazioni quotidiane gli ebrei dicono "HaShem" (in ebraico "il nome", come appare nel libro del Levitico Levitico 24,11[6]) quando si riferiscono all'Eterno. Molti ebrei estendono la proibizione a tutti i nomi con i quali ci si riferisce all'Altissimo nella Bibbia, oppure aggiungono suoni che alterano la pronuncia al di fuori dei contesti liturgici, come ad esempio kel o elokim. Anche nello scritto possono comparire alterazioni, come ad esempio "D-o". Sebbene questa alterazione scritta non sia richiesta da alcuna legge religiosa (solo il nome in ebraico è sacro, non la sua traduzione in italiano o altre lingue) essa ha lo scopo di ricordare al lettore la santità connessa al nome del Signore.

Chiese cristiane

Vetrata con il Nome in ebraico nella chiesa di Saint-Germain a Parigi

Nella prima Chiesa cristiana si sono immediatamente affermate, nell'uso comune e liturgico, le forme "Signore" e "Dio" perché prevalenti al tempo del Nuovo Testamento, nel cui testo sono impiegate in modo esclusivo. Nella chiesa latina il greco Kyrios è stato tradotto con Dominus e, nelle traduzioni in italiano, con Signore. È rimasta come testimonianza la forma litanica "Kyrie eleison" a ricordo della tradizionale liturgia greca che era in uso anche nella chiesa latina. Come esempio di uso, nelle collette e nelle preghiere della liturgia cattolica, ci si rivolge a Dio con gli epiteti "Dio onnipotente ed eterno" oppure "Dio, padre onnipotente" o simili. L'unica volta in cui si utilizza un termine ebraico (non il tetragramma) è, una volta all'anno, in una delle sette antifone maggiori dell'Avvento "O Adonai" (nel testo latino - nel testo liturgico italiano è reso con "O Signore"). Questo utilizzo delle forme Dio e Signore è stato mantenuto anche nel protestantesimo storico, come ad esempio nella versione di Lutero della Bibbia.

Le traduzioni moderne in cui è presente (perlopiù in nota) una vocalizzazione del tetragramma, sono opera di eruditi senza che abbiano un utilizzo al di fuori della cerchia della critica biblica, e servono soprattutto per evidenziare le stratificazioni e la formazione del testo (ad esempio le cosiddette tradizioni Jahvista, Elohista, Sacerdotale ecc).

Bibbie cattoliche

Nella maggior parte delle versioni moderne delle bibbie cattoliche e in tutte quelle utilizzate pubblicamente nelle chiese, il nome ineffabile (secondo la definizione dei padri della Chiesa), quando presente nell'Antico Testamento, viene reso con "Signore", adottando l'uso del Nuovo Testamento in cui il tetragramma non è mai presente e dove, nelle citazioni della bibbia ebraica, si usa il greco Kyrios (Signore). Questo uso è attestato anche nella maggior parte dei manoscritti della bibbia in greco, detta Septuaginta, e nella vocalizzazione del tetragramma del testo masoretico. Anche nella versione latina precedentemente in uso nella Chiesa occidentale (la Vulgata) il termine è reso con Dominus, cioè Signore. La presunta vocalizzazione del tetragramma non compare mai nel testo ufficiale della bibbia utilizzato per la liturgia pubblica in italiano.

La maggioranza degli esegeti cattolici contemporanei propende per una vocalizzazione del tetragramma come Yahvè o le sue forme Javhè, Iahvè o Iavè , e talvolta questa forma può apparire, oltre che nei testi di critica biblica, anche nelle note e nelle introduzioni o, più raramente (una o due volte) nel testo dell'Antico Testamento, quando si tratta di evitare ambiguità per la presenza vicina di altri nomi divini. È presente più spesso in alcune versioni letterali degli anni sessanta a indirizzo storico critico, allo scopo di evidenziare le diverse tradizioni presenti nella formazione del testo. In traduzioni degli ultimi anni è citato il tetragramma in caratteri latini (Jhwh) senza alcuna vocalizzazione. Non compare mai nel Nuovo Testamento perché non è presente in nessuno dei manoscritti antichi da cui vengono fatte le traduzioni.

Bibbie protestanti

Nelle Bibbie (Antico Testamento) protestanti solitamente il tetragramma viene reso con Signore o con "Eterno". In nota o raramente nel testo compare sempre più la forma Jahvé. La Riveduta Luzzi, la Nuova Diodati e la King James Version in Genesi 22,14 riportano il nome di località Jehovah-jireh, la cui radice deriva dal tetragramma, ma altre bibbie protestanti traducono diversamente. In alcune traduzioni anglosassoni della bibbia si traduce il tetragramma con LORD (Signore), tutto in maiuscolo, per distinguerlo da "Signore" quando si traduce Adonai.

Relazione ebrei-cristiani

Il 16 gennaio 2006, in visita a papa Benedetto XVI, il rabbino capo di Roma Riccardo di Segni ha sollevato il problema del fastidio che provoca fra gli ebrei l'uso del nome divino fra i cristiani, a causa della particolare sensibilità ebraica dovuta al divieto di pronunciare il nome di Dio nei dieci comandamenti.

Il papa ha risposto che la tradizione cattolica, a differenza di quella protestante, è arrivata a questa facilità di espressione molto recentemente, per influsso dello storicismo, e che i cattolici devono lavorare perché si torni all'origine del culto.

Lo scrittore ateo Erri De Luca, nei suoi libri, propone e utilizza la formula Iod, prima lettera del Nome Sacro e, gioco possibile solo in italiano, anagramma della parola Dio.

Testimoni di Geova

I testimoni di Geova usano la forma Geova, una delle forme moderne di vocalizzazione del sacro tetragramma biblico YHWH usato dagli ebrei antichi, la cui esatta pronuncia è andata persa nei secoli. Nel Testo masoretico, cioè nella Bibbia in uso presso le comunità ebraiche, vennero inserite nel tetragramma, secondo alcuni studiosi, le vocali E O A della parola Adonai (in ebraico "Signore"), affinché il lettore ricordasse di pronunciare questa parola ogni volta che incontrava il tetragramma. Verso la fine del medioevo studiosi cristiani interpretarono quelle vocali come quelle originali del tetragramma. Da qui Yehowah, da cui deriva il latino Jehova forma ampiamente diffusa nell'italiano letterario fino all'Ottocento, come nella bibbia di Antonio Martini [1780], oppure sull'altare della chiesa di Vezzo, frazione di Stresa (del 1886) dove è visibile la scritta Jeova. Nei tempi moderni però la maggior parte degli studiosi ha preferito usare la forma convenzionale di Yahweh, perché vicina all'originale e terza persona del verbo "essere".

Per i Testimoni di Geova, come anche per altri studiosi cristiani (che tuttavia minimizzano l'importanza di JHWH) Dio è rivelato nella Bibbia con un nome unico : יהוה (YHWH). I Testimoni vedono nella presenza del nome di Dio nella Bibbia ebraica quasi 7000 volte un segno della importanza della conoscenza e dell'uso di questo nome, e ammettono che nessuno può attualmente dire con certezza quale fosse la pronuncia originale. Anche se ci sono dibattiti tra gli studiosi ancora aperti sull'effettiva pronuncia del nome, per i Testimoni di Geova è importante usare un nome univoco e non un titolo come "Signore" o "Eterno'". La forma utilizzata dai Testimoni è Geova, una parola che appare in alcune traduzioni bibliche in lingua italiano preparate già dal XIV secolo. Essi giustificano tale pronuncia, preferendola a quella Yahweh, sostenendo che Geova è più attestato storicamente nella lingua italiana , presente infatti anche in alcune opere di Giosuè Carducci. Si veda ad esempio la poesia provocatoria del Carducci " A Satana". Inoltre, da una breve ricerca nei dizionari si riscontra che il nome Geova è estesamente accettato come equivalente del Tetragramma biblico.

Per spiegarne l'importanza della conoscenza del nome divino i Testimoni si appoggiano ad esempio alla preghiera modello o Padre Nostro, insegnata da Gesù Cristo in Matteo 6:9, che inizia con "Padre Nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome", dove, anche se il tetragramma non è presente, il collegamento alla presenza del nome di Dio presentato in tutto l'Antico Testamento è molto forte. (Si veda ad esempio Isaia 12:4,5)

All'obiezione che la forma Geova del nome divino non è quella pronunciata nei tempi biblici e probabilmente erronea perché derivata dalle vocali di Adonai, i Testimoni asseriscono che non essendo nota la corretta pronuncia non si può avere la completa sicurezza che la forma Geova sia errata. Anche se così fosse altri nomi biblici vengono usati in forme diverse all'originale. Ad esempio nei tempi biblici il nome Gesù forse si pronunciava Yeshua o Yehoshua. Eppure in tutto il mondo si usano varie forme del nome Gesù, pronunciandolo diversamente in ciascuna lingua. Nessuno esita ad usare il nome di Gesù solo perché non si sa come si pronunciava nel I secolo. L'incertezza sull'antica pronuncia del nome di Dio non è una buona ragione per non usarlo. Inoltre, l'illustre ebraista Buchanan (non testimone di Geova) afferma con sicurezza che Javè tutto è meno che una pronuncia che suoni semitica e preferisce Geova.

All'obiezione che il motivo per cui il nome di Dio viene omesso in molte traduzioni della Bibbia derivi da una tradizione invalsa da tempo fra gli ebrei, i quali sostengono che il nome di Dio non vada mai pronunciato, i Testimoni asseriscono che questa è un erronea interpretazione della legge biblica che dice "Non ti devi servire del nome di Geova tuo Dio in modo indegno, perché Geova tuo Dio non lascerà impunito chi si serve del suo nome in modo indegno". Esodo 20:7 Infatti i Testimoni sostengono che l'uso rispettoso del nome di Dio non è errato in quanto attestato dalle scritture ebraiche. [Vedi Giovanni 17:26]. A prescindere dalla propria opinione, comunque, dal punto di vista letterario e della fedeltà del testo, secondo i testimoni di Geova, il Tetragramma, quando non tradotto, dovrebbe comunque essere rappresentato senza sostituzioni arbitrarie con vocaboli quali "Signore" e "Dio" che non ne rendono il significato originale e secondo loro confondono l'unicità dell'attributo divino (ad es. cfr. Deu 6:4 "Geova nostro Dio è un solo Geova") e disperdono la caratteristica della fede giudaico-cristiana in un solo Dio, in contrapposizione col politeismo adottato in pratica da tutte le popolazioni contemporanee alla stesura delle Scritture.

Gli studiosi di molte confessioni e chiese cristiane tuttavia criticano soprattutto la sostituzione di "Geova" al posto di Signore e Dio in numerosi passi [senza fonte] dell'Antico e del Nuovo Testamento, perchè non giustificata dai manoscritti antichi che riportano varie forme del nome divino dal generico El, spesso seguito da aggettivi come Shaddai, ad Elohim e fino al neotestamentario Abba. Ritengono quindi la modifica operata dagli estensori della Nuovo Mondo arbitraria perche cambia il senso originale degli autori. I testimoni ribattono che in alcune versioni moderne in ebraico del Nuovo Testamento edite da varie società bibliche di alcune chiese cristiane (vedi ad esempio l'edizione delle United Bible Societies) viene inserito il tetragramma negli stessi luoghi in cui i testimoni inseriscono Geova. Inoltre in diversi topoi cristiani il Nome, anche nella forma contratta "Iah" è presente e correntemente usato ("HalleluJah" "Lodate Jah").

I testimoni collocano l'abbandono della pronuncia del tetragramma ad un epoca posteriore al I secolo d.c.[senza fonte] Tra i ragionamenti mostrati, alcuni ricercatori Testimoni di Geova fanno notare che nella preghiera ebraica di invocazione sugli eretici (Birkath-ha-Minim), introdotta nella liturgia sinagogale intorno all'85 d.c., nella dodicesima richiesta è contenuto il nome divino nella forma del tetragramma. Secondo loro questo dimostra che il nome divino era ancora usato liberamente in tale periodo. Tra le altre fonti a conforto di tale scelta si possono citare alcune opere del giudaismo [senza fonte] in cui gli scritti cristiani, considerati eretici, e quindi alla stregua di rotoli "vuoti" dovevano essere bruciati solo dopo aver ritagliato tutti i "nomi divini" da essi, logicamente tutti i luoghi in cui appariva il Tetragramma יהוה (YHWH).

La Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture edita dai Testimoni di Geova dal 1967 (e tuttavia riveduta nel 1987 alla luce di alcune più recenti versione del testo antico come : Biblia Ebraica Stuttgartensia edita nel 1977, o il testo pubblicato nel 1975 dalle United Bible Societies e il Nestle-Aland del 1979 ) usa sempre Geova nel Antico Testamento (chiamato da loro "Scritture Ebraico-Aramaiche") laddove negli scritti originali è presente o si presumeva fosse presente all'origine secondo una comparazione dei testi nelle varie trascrizioni ad oggi disponibili. Nel Nuovo Testamento (chiamato da loro "Scritture Greche-Cristiane") al posto di "Signore" nel testo greco usa Geova, in tutte le citazioni e nelle parafrasi del Antico Testamento dove il Nome è presente negli scritti originali ma anche in molti altri punti (257 volte) seguendo la strada tracciata da alcune traduzioni moderne dal greco all'ebraico.

Secondo i Testimoni di Geova, il tetragramma era presente anche in testi originali ebraici del Nuovo Testamento, vedi Tetragramma Biblico, come ad esempio la versione del vangelo di Matteo scritta nella lingua madre dell'apostolo, l'ebraico Shem Tob ben Isaac Ibn Sharbrut, medico ebreo del XIV secolo, in una sua opera polemica contro i cristiani inserisce un testo ebraico del vangelo di Matteo che secondo diversi studiosi come Robert Shedinger, od il prof. George Howard sostengono che non è una traduzione dal graco, ma è un testo precedente che egli ha ricevuto dalle prime generazioni di polemisti ebrei. Ad oggi comunque nonostante le svariate migliaia di manoscritti ritrovati, nessuno riporta Matteo in ebraico.

I 27 libri canonici delle Scritture Greche furono scritti nel greco comune dell'epoca. Sembra però che il libro di Matteo sia stato scritto prima nell'ebraico biblico, a beneficio degli ebrei. Così dice Girolamo, traduttore biblico del IV secolo, aggiungendo che il libro fu in seguito tradotto in greco. Probabilmente fu Matteo stesso a fare la traduzione, poiché, avendo lavorato alle dipendenze delle autorità romane come esattore di tasse, conosceva senza dubbio l'ebraico, il latino e il greco. — Marco. 2:14-17.

Gli altri scrittori cristiani della Bibbia, Marco, Luca, Giovanni, Paolo, Pietro, Giacomo e Giuda, scrissero tutti in koinè, la lingua comune, viva, compresa dai cristiani e dalla maggioranza della popolazione del I secolo. L'ultimo dei documenti originali fu scritto da Giovanni verso il 98 d.C. Per quanto si sa, nessuno di questi 27 manoscritti originali in koinè è giunto fino a noi. Comunque, degli originali ci sono pervenute copie, copie delle copie e famiglie di copie, che formano un'immensa riserva di manoscritti delle Scritture Greche Cristiane.

Si potrebbe comunque ipotizzare [senza fonte]che tra le lettere di Paolo, la lettera agli Ebrei sia stata originariamente scritta in ebraico (e non in greco), poiché indirizzata alla congregazione cristiana ebraica, mentre altre lettere (come ad esempio le lettere ai Corinti, Colossesi ed Efesini) siano state scritte in greco perché indirizzate a congregazioni greche.

Neopaganesimo

Robert Graves, un poeta britannico, esperto tra l'altro di mitologia, ha proposto una sua teoria sulla vera natura dell'Ineffabile Nome Divino. Tutta personale, ma che ha avuto molto seguito, soprattutto tra i fautori del neopaganesimo.

Trascrizioni del tetragramma nelle versioni italiane della Bibbia

  • La Biblia di Antonio Brucioli, 1530 rev. 1551. Protestante. Usa Signore tranne in Esodo 6:3 dove usa Ieova. Nella revisione del 1562 la forma 'Iehova' ricorre decine di volte.
  • La Sacra Bibbia di Giovanni Diodati. 1607 riedita 1946. Protestante. Usa Signore. In alcune edizioni nella sovrascritta di Isaia 41 ha Geova.
  • Sacra Bibbia di Antonio Martini, 1778 riedita 1963. Cattolica. Usa Signore. Nella nota di Esodo 3,14-15 ha Jehovah.
  • Versione Riveduta Giovanni Luzzi, 1925 riedita 1966. Protestante. Usa Eterno. Nelle note a Esodo 3,15 e 6,3 usa la forma Jahveh. Nella nota a Matteo 1:21 usa la forma Gèova. In Genesi 22,14 ha Iehovah come parte di un nome composto.
  • La Bibbia, Eusebio Tintori, 1945. Cattolica . Usa Signore. Nelle note ha Jahve.
  • La Sacra Bibbia, Ricciotti. 1955. Cattolica. Usa sempre Signore e in alcune note come Esodo 3,14 ha Jahvè.
  • La Bibbia, Edizione Paoline. 1958 ed ediz. 1968. Cattolica. Usa Signore tranne in Esodo 6,2-3 e Geremia 1,6 dove usa Jahvé.
  • La Bibbia a cura di Fulvio Nardoni, 1960. Cattolica. Il nome Jahweh vi ricorre più volte nel testo ad esempio in Esodo 6,2 6,3 6,6 6,8; Isaia 1,24; 3,1; 10,33; 26,4; 40,10; 51,22.
  • La Sacra Bibbia, Pontificio Istituto Biblico 1961. Cattolica. Oltre a Signore usa varie volte nel testo Jahve, ad esempio in Esodo 3,15; 6,2; Salmo 83,19 .
  • La Bibbia di Mons. Garofalo, 1964. Cattolica. Usa sempre Jahve.
  • Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture. Testimoni di Geova. 1967 ed. riv. 1987. Usa sempre Geova.
  • La Bibbia Concordata, 1968. Interconfessionale. Rende Signore tranne Salmo 83:19 dove usa Iavè.
  • La Sacra Bibbia, Galbiati, Penna e Rossano. Cattolica. 1968. Usa sempre Iahvé .
  • La Sacra Bibbia CEI, 1974. Cattolica. Rende Signore. Nella nota in calce a Esodo 3:14, 15 ha JHWH; nella nota a 1 Maccabei 3:18 usa Jahveh.
  • La Bibbia di Gerusalemme, 1974. Cattolica. Ha lo stesso testo della CEI. Nelle note menziona Jahveh, come quelle su Esodo 3:13, Isaia 42:8, ecc.
  • La Bibbia Edizione Paoline. 1987. Cattolica. Usa Signore. Nelle note usa Jahveh.
  • La Nuova Diodati. Protestante. 1991. Usa sempre Eterno. Nella prefazione usa Jehovah e Yah. In nomi composti come Genesi 22,14 usa Jehovah.
  • Il libro di Isaia, Moraldi. 1994. Cattolica. Usa sempre Jhwh.
  • La Bibbia. Versione Nuova Riveduta, Società Biblica di Ginevra. 1994. Protestante. Rende il tetragramma con 'SIGNORE' tutto in maiuscolo per distinguerlo dalla parola abraica signore "adhonai". Nella prefazione usa YHWH.
  • La Bibbia, Edizione Paoline. 1997. Cattolica. A seconda delle edizioni usa Jhwh nelle parentesi nel testo vedi Esodo 6,3.
  • La Bibbia, Oscar Mondadori. 2000. Aconfessionale. Usa sempre Jhwh.

Citazioni moderne del Nome di Dio

In molte opere dell'uomo viene menzionato il Nome di Dio, nella vocalizzazione Jahvé o Geova (nelle varie forme) e come Tetragramma.

Nell'arte

Nella letteratura

  • Il pendolo di Foucault[8]
Menziona il Tetragramma sia lettera per lettera: "... jod, he, waw, het. Iahveh, il nome di Dio".
Che tutto insieme: "...trovare tutte le combinazioni del nome di Dio? ... IHVH".
  • La Bibbia aveva ragione[9]
Cita diverse volte il Nome di Dio nella forma Geova.
  • Le due Babilonie[10]
Riporta varie volte la forma Geova e contiene anche la forma abbreviata Iah.
In entrambe compaiono alcune volte il Nome di Dio nella forma italiana Geova.
  • "L'Antisemitisme, son histoire er ses causes" di Bernarde Lazare, 1884
"solo Israele è posto sotto l'occhio stesso di Gèova"

Nella musica

Parte 4 Scena 4 Coro Immenso Jeovha
La fortuna di Nabucco è strettamente legata al successo di una delle pagine più celebri, il coro “Va pensiero” che, erroneamente, certa critica sostiene essere stato bissato alla prima esecuzione, laddove fu invece il coro “Immenso Jeovha” a essere replicato.
"Andate e predicate il mio Vangelo: parola di Jahvè"
Alleluia, Allelujah o Halleluyah
Alleluia è composto da Hallelu e Yah. Si traduce letteralmente dall'ebraico "Lodate Yah!" (In italiano: "Lodate Geova"). Yah è la forma abbreviata del nome divino, di YHWH o (yod) ה (heh) ו (vav) ה (heh) o יהוה (la scrittura ebraica è da destra a sinistra), spesso indicato come il Tetragramma.
  • Trovasi talvolta in alcuni oratorii handeliani (Samson, per esempio) nella forma inglese Jeovah.

Nel cinema

Titolo originale: Indiana Jones and the last crusade
Regia di: Steven Spielberg
Soggetto: George Lucas, Philip Kaufman, Menno Meyjes
Sceneggiatura: George Lucas, Steven Spielberg, Jeffrey Boam
con: Harrison Ford nella parte di Indiana Jones e Sean Connery nella parte di suo padre.
Indiana Jones deve attraversare una stanza col pavimento fatto di piastre, che nascondono trappole, contraddistinte da lettere. Avanzare sulla lettera sbagliata farebbe scattare una trappola mortale. Un antico manoscritto latino offre un indizio per l'attraversamento sicuro: deve camminare sulle piastre le cui lettere in sequenza formano il "nome di Dio". Indy mette il piede sulla J... e per un pelo non precipita in un abisso! In latino infatti non si scrive "Jehovah", come in inglese, ma "Iehovah".
  • La Storia di Ruth[14]
Titolo originale: The Story of Ruth (1960)
Regia di: Henry Koster
Scritto da: Norman Corwin
con: Elana Eden nella parte di Ruth
Viene spesso citato il Nome di Dio nella forma Geova, quando Ruth si difende dalle accuse dei Sacerdoti di Moloch.
  • I grandi eroi della Bibbia
Titolo originale: Greatest Heroes of the Bible. 1976.
Serie di 15 telefilm di James L. Conway in tre serie di 5 episodi
In molti episodi viene spesso citato il Nome di Dio nella forma Geova.

Riferimenti e note

  1. ^ Es 3, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Si veda ad esempio George Buchanan "How God's Name Was Pronunced" , Biblical Archeology Review, March 1995 o André Caquot in Storia dell'Ebraismo, H.C. Puech pag. 35.
  3. ^ Si veda l'uso del nome Jehovah fatto da famosi teologi ortodossi come St. Nectarios, Kolitsaras, e Trempelas.
  4. ^ in Il millenario Regno di Dio si è avvicinato pag.240,252
  5. ^ Collegamento al sito di Gertoux
  6. ^ Lv 24,11, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  7. ^ Santuario della Via Crucis di Cerveno BS
  8. ^ Il pendolo di Foucault di Umberto Eco - 1^ edizione Bompiani ottobre 1988
  9. ^ La Bibbia aveva ragione di Werner Keller prefazione di G. Ricciotti - 2^ edizione Garzanti Editore gennaio 1957
  10. ^ Le due Babilonie del Rev. Alexander Hislop - 4^ edizione - ristampa 1976 - Legatoria SACCHI marzo 1990.
  11. ^ i versi "Ghiacciato è il fulmine A Geova in mano.", e "Hai vinto il Geova De i sacerdoti." tratti da "Inno a Satana", 1865;
  12. ^ G. Verdi 'Il Nabucco' parte4 scena4 Immenso Jeovha
  13. ^ Born to be Abramo: Parola di Jahvé
  14. ^ The Story of Ruth

Bibliografia

  • Paolo Sconocchini, La Bibbia dei Testimoni di Geova, Leumann, Editore Elle Di Ci, 1992.ISBN 88-01-10458-8
  • Martin Klann, Il Geova della Torre di Guardia, Napoli, Editore Centro Biblico, 1968.

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