Tetraplegia: differenze tra le versioni

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Nei casi di para o tetraplegia da trauma (incidenti auto/moto, tuffi, colpi di arma da fuoco etc) la guarigione risulta impossibile in quanto nella zona della lesione si forma una "cicatrice" che impedisce ai nervi di ricongiungersi e ricollegarsi, in media un nervo cresce 1mm al mese. Oltre alle cellule staminali ci sono studi sui macrofagi che riuscirebbero a "mangiare" la cicatrice e rendere così libera la starda ai nervi per una ricrescita.
Nei casi di para o tetraplegia da trauma (incidenti auto/moto, tuffi, colpi di arma da fuoco etc) la guarigione risulta impossibile in quanto nella zona della lesione si forma una "cicatrice" che impedisce ai nervi di ricongiungersi e ricollegarsi, in media un nervo cresce 1mm al mese. Oltre alle cellule staminali ci sono studi sui macrofagi che riuscirebbero a "mangiare" la cicatrice e rendere così libera la starda ai nervi per una ricrescita.
Anche la biomeccanica sta studiando un modo per riuscire a baypassare la cicatrice e creare un ponte tra il livello sopra e sotto lesione.
Anche la biomeccanica sta studiando un modo per riuscire a bypassare la cicatrice e creare un ponte tra il livello sopra e sotto lesione.


== Tetraplegia da lesione cerebrale ==
== Tetraplegia da lesione cerebrale ==

Versione delle 02:22, 18 mag 2008

La tetraplegia è un disturbo del movimento e della sensibilità a livello dei quattro arti (superiori e inferiori). Con questo termine vengono designate due differenti categorie sindromiche neurologiche.

Paraplegia e Tetraplegia da lesione midollare

L’interruzione delle vie ascendenti e discendenti del midollo spinale, per un trauma, un processo tumorale o un'ischemia determina una paralisi degli arti inferiori e nei casi più gravi, anche di quelli superiori.

Le lesioni spinali possono essere complete o incomplete. Per incompleta si intende generalmente una lesione che consente al paziente di mantenere una parte della sensibilità o della possibilità di controllo motorio al di sotto del livello neurologico della lesione. Si parla allora di tetraplegia se la zona del midollo spinale colpita è quella cervicale, di paraplegia se invece la zona ad essere colpita è quella dorsale o lombare.

Bisogna anche conoscere la difficoltà delle persone colpite da questo tipo di paralisi ad espletare le normali funzioni corporali, infatti nella maggior parte dei casi urinare spontaneamente diventa impossibile vescica neurologica lo sfintere vescicale essendo un muscolo volontario non funzionando lo rende impossibile. Si deve in questi casi ricorrere all'utilizzo di un catetere estemporaneo che permette di svuotare la vescina completamente e al bisogno. Anche le funzioni intestinali sono compromesse, venendo a mancare parte dei muscoli addominali, la sensibilità e il controllo dello sfintere anale, muscolo volontario, la maggior parte delle persone deve ricorrere all'aiuto di manovre manuali per riuscire ad ottenere uno svuotamento dell'ampolla rettale.

Oggi non esiste ancora una cura per la paralisi causata da danni al midollo spinale, esistono però studi di rigenerazione del sistema nervoso centrale, basati sulle cellule staminali. A supporto di questi studi, negli ultimi anni sono nate importanti organizzazioni non profit per la raccolta fondi finalizzati al finanziamento della ricerca scientifica, fondate molto spesso da persone con lesione midollare.

Nei casi di para o tetraplegia da trauma (incidenti auto/moto, tuffi, colpi di arma da fuoco etc) la guarigione risulta impossibile in quanto nella zona della lesione si forma una "cicatrice" che impedisce ai nervi di ricongiungersi e ricollegarsi, in media un nervo cresce 1mm al mese. Oltre alle cellule staminali ci sono studi sui macrofagi che riuscirebbero a "mangiare" la cicatrice e rendere così libera la starda ai nervi per una ricrescita. Anche la biomeccanica sta studiando un modo per riuscire a bypassare la cicatrice e creare un ponte tra il livello sopra e sotto lesione.

Tetraplegia da lesione cerebrale

Una lesione cerebrale in età infantile precoce (paralisi cerebrale infantile) o in epoche successive della vita provoca una tetraplegia se vengono danneggiate estesamente le aree encefaliche deputate al controllo della motilità volontaria.

Nell'ambito della paralisi cerebrale infantile i termini tetraplegia e tetraparesi sono di fatto sinonimi, poiché la paralisi completa del movimento (tetraplegia) in questa patologia è un evento rarissimo.

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