Trattato di Toruń (1411): differenze tra le versioni

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[[File:Peace_of_Torun_1411.jpg|miniatura|Il trattato del 1411]]
|Nome= Primo trattato di Toruń
Il '''(primo) trattato di Toruń''' ('''Thorn''') fu un trattato di pace che concluse ufficialmente la [[Guerra polacco-lituano-teutonica|guerra polacco–lituano–teutonica]] tra il [[Regno di Polonia (1385-1569)|Regno di Polonia]] e il [[Granducato di Lituania]] da un lato, e i [[Ordine teutonico|l'ordine teutonico]] dall'altro. Fu firmato il 1º febbraio 1411 a Thorn ([[Toruń]]), una delle città più meridionali dello [[Stato monastico dei Cavalieri Teutonici]]. In [[storiografia]], il trattato è spesso visto come un fallimento diplomatico della Polonia–Lituania perché non sono riusciti a capitalizzare sulla loro vittoria decisiva nella [[battaglia di Grunwald]], avvenuta il 15 luglio 1410. I cavalieri restituirono la terra di Dobrzyń che presero dalla Polonia durante la guerra, e cedettero temporaneamente la [[Samogizia]], che tornò alla Lituania solo nel periodo in cui il re polacco [[Jogaila]] e il Granduca lituano [[Vitoldo]] sono in vita. Tale trattato era instabile. Ci vollero due altre brevi guerre, la [[guerra della fame]] nel 1414 e la [[guerra di Gollub]] nel 1422, per firmare il [[trattato di Melno]] che risolse le contese territoriali. Tuttavia, una pesante [[indennità di guerra]] ebbe un grande impatto alle finanze dei cavalieri, e causò instabilità interna e declino economico. I Cavalieri Teutonici non avrebbero mai più recuperato il loro precedente potere.
|Immagine =Peace of Torun 1411.jpg
|Didascalia =
|Data firma=1º febbraio [[1411]]
|Luogo = [[Toruń]]
|Contesto =Conclusione della [[guerra polacco-lituano-teutonica]]
|Condizioni di ratifica =
|Data di scadenza =
|Parte1 = {{simbolo|Kingdom of Poland-flag.svg}} [[Regno di Polonia (1385-1569)|Regno di Polonia]]<br/>{{simbolo|Alex K Grundwald flags 1410-03.svg}} [[Granducato di Lituania]]
|Parte2 = {{simbolo|Flag of the Teutonic Order.svg}} [[Ordine Teutonico]]
|Firmatario1 =
|Firmatario2 =
}}Il '''(primo) trattato di Toruń''' fu un trattato di pace che concluse ufficialmente la [[Guerra polacco-lituano-teutonica|guerra polacco–lituano–teutonica]] tra il [[Regno di Polonia (1385-1569)|Regno di Polonia]] e il [[Granducato di Lituania]] da un lato, e l'[[ordine teutonico]] dall'altro. Fu firmato il 1º febbraio 1411 a [[Toruń]] (o Thorn), una delle città più meridionali dello [[Stato monastico dei Cavalieri Teutonici]]. In [[storiografia]], il trattato è spesso visto come un fallimento diplomatico della Polonia–Lituania perché essa non riuscì a capitalizzare la vittoria decisiva nella [[battaglia di Grunwald]], avvenuta il 15 luglio 1410. I cavalieri restituirono la [[terra di Dobrzyń]] che presero dalla Polonia durante la guerra, e cedettero temporaneamente la [[Samogizia]], che tornò alla Lituania solo nel periodo in cui il re polacco [[Jogaila]] e il Granduca lituano [[Vitoldo]] sono in vita. Tale trattato era instabile. Ci vollero due altre brevi guerre, la [[guerra della fame]] nel 1414 e la [[guerra di Gollub]] nel 1422, per firmare il [[trattato di Melno]] che risolse le contese territoriali. Tuttavia, una pesante [[indennità di guerra]] ebbe un grande impatto alle finanze dei cavalieri, e causò instabilità interna e declino economico. I Cavalieri Teutonici non avrebbero mai più recuperato il loro precedente potere.


== Contesto ==
== Contesto ==
{{Vedi anche|Guerra polacco-lituano-teutonica|Battaglia di Grunwald}}
{{Vedi anche|Guerra polacco-lituano-teutonica|Battaglia di Grunwald}}
[[File:Teutonic_Order_1410.png|miniatura|300x300px|I Cavalieri Teutonici nel 1410]]
[[File:Mappa dello Stato dei Cavalieri Teutonici 1410.jpg|thumb|upright=1.4|I Cavalieri Teutonici nel 1410]]


A maggio del 1409, scoppiò una rivolta in [[Samogizia]], che era sotto il dominio teutonico dalla Pace di Raciąż del 1404.<ref>{{harvnb|Turnbull, 2003|p=20}}</ref> Il Granduca di Lituania [[Vitoldo]] sostenne la rivolta. Anche la Polonia, che era in [[unione personale]] con la Lituania dal 1386, dichiarò il suo sostegno alla causa della Samogizia. Pertanto la rivolta locale si trasformò in una guerra. I Cavalieri Teutonici per prima cosa invasero la Polonia, cogliendo di sorpresa i polacchi e conquistando la terra di Dobrzyń senza molta resistenza.<ref>{{harvnb|Ivinskis, 1978|p=336}}</ref> Tuttavia, nessuno degli schieramenti era pronto per una guerra in larga scala, e ad ottobre del 1409 firmarono un armistizio mediato da [[Venceslao di Lussemburgo]]. Alla scadenza dell'armistizio, nel giugno del 1410, la Polonia–Lituania invase la Prussia e combatté contro i Cavalieri Teutonici nella [[battaglia di Grunwald]]. I Cavalieri furono clamorosamente sconfitti, e molti loro comandanti uccisi. A seguito della battaglia, la maggior parte delle fortezze teutoniche si arresero senza opporre resistenza e ai Cavalieri rimasero otto roccaforti.<ref>{{harvnb|Ivinskis, 1978|p=342}}</ref> Tuttavia, gli alleati polacco–lituani ritardarono l'[[Assedio di Marienburg (1410)|assedio di Marienburg]], dando così ai Cavalieri il tempo sufficiente per organizzare le difese. L'esercito polacco–lituano, per mancanza di munizioni e di morale, fallì nella conquista della capitale teutonica e tornl a casa a settembre.<ref>{{harvnb|Turnbull, 2003|p=75}}</ref> I Cavalieri ripresero le loro fortezze.<ref>{{harvnb|Urban, 2003|p=166}}</ref> Il re polacco Jogaila radunò un nuovo esercito e assestò un'altra sconfitta ai Cavalieri nella battaglia di Koronowo il 10 ottobre 1410. [[Heinrich von Plauen]], il nuovo Gran Maestro Teutonico, voleva continuare a combattere e tentò di reclutare nuovi crociati. Tuttavia, il Consiglio Teutonico preferì la pace ed entrambi gli schieramenti concordarono un armistizio, avente effetto tra il 10 dicembre 1410 e l'11 gennaio 1411.<ref name="t77">{{harvnb|Turnbull, 2003|p=77}}</ref> Le negoziazioni a [[Raciąż]] tra Jogaila e von Plauen durarono solo tre giorni, perché i Cavalieri Teutonici invasero nuovamente la terra di Dobrzyń.<ref name="t77" /> L'incursione risultò in un nuovo turno di negoziazioni che si concluse{{Citation needed|date=January 2019}} con il trattato di Toruń firmato il 1° febbraio 1411.<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.com/books?id=OmSsBDy1G0EC&pg=PA254&dq=Peace+of+Thorn+(1411)+1+february&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwivm-fBhpjgAhUExoMKHShzD5MQ6AEIMjAC#v=onepage&q=Peace%20of%20Thorn%20(1411)%201%20february&f=false|titolo=The Crusades: A History|cognome=Riley-Smith|nome=Jonathan Simon Christopher|data=2005|editore=Yale University Press|anno=|isbn=978-0-300-10128-7|città=|pp=254|lingua=en}}</ref>
A maggio del 1409, scoppiò una [[Rivolte della Samogizia|rivolta in Samogizia]], che era sotto il dominio teutonico dal [[trattato di Raciąż]] del 1404.<ref>{{cita|Turnbull, 2003|p. 20}}.</ref> Il Granduca di Lituania [[Vitoldo]] sostenne la rivolta. Anche la Polonia, che era in [[unione personale]] con la Lituania dal 1386, dichiarò il suo sostegno alla causa della Samogizia. Pertanto la rivolta locale si trasformò in una guerra. I Cavalieri Teutonici per prima cosa invasero la Polonia, cogliendo di sorpresa i polacchi e conquistando la terra di Dobrzyń senza molta resistenza.<ref>{{cita|Ivinskis, 1978|p. 336}}.</ref> Tuttavia, nessuno degli schieramenti era pronto per una guerra in larga scala, e ad ottobre del 1409 firmarono un armistizio mediato da [[Venceslao di Lussemburgo]]. Alla scadenza dell'armistizio, nel giugno del 1410, la Polonia–Lituania invase la Prussia e combatté contro i Cavalieri Teutonici nella [[battaglia di Grunwald]]. I Cavalieri furono clamorosamente sconfitti, e molti loro comandanti uccisi. A seguito della battaglia, la maggior parte delle fortezze teutoniche si arresero senza opporre resistenza e ai Cavalieri rimasero otto roccaforti.<ref>{{cita|Ivinskis, 1978|p. 342}}.</ref> Tuttavia, gli alleati polacco–lituani ritardarono l'[[Assedio di Marienburg (1410)|assedio di Marienburg]], dando così ai Cavalieri il tempo sufficiente per organizzare le difese. L'esercito polacco–lituano, per mancanza di munizioni e di morale, fallì nella conquista della capitale teutonica e tornò a casa a settembre.<ref>{{cita|Turnbull, 2003|p. 75}}.</ref> I Cavalieri ripresero le loro fortezze.<ref>{{cita|Urban, 2003|p. 166}}.</ref> Il re polacco Jogaila radunò un nuovo esercito e assestò un'altra sconfitta ai Cavalieri nella battaglia di Koronowo il 10 ottobre 1410. [[Heinrich von Plauen]], il nuovo Gran Maestro Teutonico, voleva continuare a combattere e tentò di reclutare nuovi crociati. Tuttavia, il Consiglio Teutonico preferì la pace ed entrambi gli schieramenti concordarono un armistizio, avente effetto tra il 10 dicembre 1410 e l'11 gennaio 1411.<ref name="t77">{{cita|Turnbull, 2003|p. 77}}.</ref> Le negoziazioni a [[Raciąż]] tra Jogaila e von Plauen durarono solo tre giorni, perché i Cavalieri Teutonici invasero nuovamente la [[terra di Dobrzyń]].<ref name="t77" /> L'incursione risultò in un nuovo turno di negoziazioni che si concluse{{Senza fonte}} con il trattato di Toruń firmato il 1º febbraio 1411.<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.com/books?id=OmSsBDy1G0EC&pg=PA254&dq=Peace+of+Thorn+(1411)+1+february&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwivm-fBhpjgAhUExoMKHShzD5MQ6AEIMjAC#v=onepage&q=Peace%20of%20Thorn%20(1411)%201%20february&f=false|titolo=The Crusades: A History|cognome=Riley-Smith|nome=Jonathan Simon Christopher|data=2005|editore=Yale University Press|anno=|isbn=978-0-300-10128-7|città=|p=254|lingua=en}}</ref>


== Termini ==
== Termini ==
I confini sono tornati a quelli precedenti al 1409 con l'eccezione della [[Samogizia]].<ref name="t78">{{harvnb|Turnbull, 2003|p=78}}</ref> L'Ordine Teutonico rinunciò alla rivendicazione della Samogizia solo durante la vita del Re polacco [[Jogaila]] e il Granduca lituano [[Vitoldo]]. Dopo la loro morte, la Samogizia sarebbe tornata in possesso ai Cavalieri. (Al tempo entrambi i sovrani erano anziani.<ref name="u175">{{harvnb|Urban, 2003|p=175}}</ref>) Nel sud, la terra di Dobrzyń, catturata dai Cavalieri durante la guerra, fu ceduta alla Polonia. Perciò, i Cavalieri praticamente non subirono la perdita di alcun territorio – una grande conquista diplomatica dopo la sconfitta schiacciante nella battaglia di Grunwald.<ref name="t78" /><ref>{{harvnb|Davies, 2005|p=98}}</ref> Entrambi gli schieramenti furono d'accordo sul fatto che le future contese territoriali o divergenze sui confini saranno risolti per mezzo di un mediatore internazionale. I confini erano aperti per il commercio internazionale, che beneficiò molto le città prussiane.<ref name="u175" /> Jogaila e Vitoldo promisero anche di convertire i rimanenti pagani in Lituania, che si convertirono ufficialmente al Cristianesimo nel 1386, e in Samogizia, che non era ancora convertita ufficialmente.<ref name="t78" /> Dopo la battaglia di Grunwald, la Polonia–Lituania teneva circa 14000 prigionieri.<ref>{{harvnb|Turnbull, 2003|p=68}}</ref> La maggior parte dei civili e dei mercenari fu rilasciata poco dopo la fine della battaglia con la condizione che facessero rapporto a [[Cracovia]] l'11 novembre 1410.<ref>{{harvnb|Turnbull, 2003|p=69}}</ref> Solo coloro dai quali ci si aspettava un riscatto furono tenuti prigionieri. Furono registrati dei riscatti considerevoli; ad esempio, il mercenario Holbracht von Loym dovette pagare ''150 kopa'' di ''groschen di Praga'', o più di 30 kg di argento.<ref>{{harvnb|Pelech, 1987|pp=105–107}}</ref> Il trattato di Thorn stabilì i riscatti ''en masse'': il Re polacco rilasciò tutti i prigionieri in cambio di ''100 000 kopa'' di ''groschen di Praga'', circa {{M|20000|kg}} di argento pagabile in quattro rate annuali.<ref name="u175" /> In caso di una rata non pagata, le indennità sarebbero dovute salire di ulteriori 720 000 groschen di Praga. Il riscatto equivaleva a £850,000, dieci volte il reddito annuale del [[Sovrani d'Inghilterra|Re di Inghilterra]].<ref>{{harvnb|Christiansen, 1997|p=228}}</ref>
I confini sono tornati a quelli precedenti al 1409 con l'eccezione della [[Samogizia]].<ref name=t78>{{cita|Turnbull, 2003|p. 78}}.</ref> L'Ordine Teutonico rinunciò alla rivendicazione della Samogizia solo durante la vita del Re polacco [[Jogaila]] e il Granduca lituano [[Vitoldo]]. Dopo la loro morte, la Samogizia sarebbe tornata in possesso ai Cavalieri. (Al tempo entrambi i sovrani erano anziani.<ref name="u175">{{cita|Urban, 2003|p. 175}}.</ref>) Nel sud, la terra di Dobrzyń, catturata dai Cavalieri durante la guerra, fu ceduta alla Polonia. Perciò, i Cavalieri praticamente non subirono la perdita di alcun territorio – una grande conquista diplomatica dopo la sconfitta schiacciante nella battaglia di Grunwald.<ref name="t78" /><ref>{{cita|Davies, 2005|p. 98}}.</ref> Entrambi gli schieramenti furono d'accordo sul fatto che le future contese territoriali o divergenze sui confini saranno risolti per mezzo di un mediatore internazionale. I confini erano aperti per il commercio internazionale, che beneficiò molto le città prussiane.<ref name="u175" /> Jogaila e Vitoldo promisero anche di convertire i rimanenti pagani in Lituania, che si convertirono ufficialmente al Cristianesimo nel 1386, e in Samogizia, che non era ancora convertita ufficialmente.<ref name="t78" /> Dopo la battaglia di Grunwald, la Polonia–Lituania teneva circa 14000 prigionieri.<ref>{{cita|Turnbull, 2003|p. 68}}.</ref> La maggior parte dei civili e dei mercenari fu rilasciata poco dopo la fine della battaglia con la condizione che facessero rapporto a [[Cracovia]] l'11 novembre 1410.<ref>{{cita|Turnbull, 2003|p. 69}}.</ref> Solo coloro dai quali ci si aspettava un riscatto furono tenuti prigionieri. Furono registrati dei riscatti considerevoli; ad esempio, il mercenario Holbracht von Loym dovette pagare ''150 kopa'' di ''groschen di Praga'', o più di 30 kg di argento.<ref>{{cita|Pelech, 1987|pp. 105–107}}.</ref> Il trattato di Thorn stabilì i riscatti ''en masse'': il Re polacco rilasciò tutti i prigionieri in cambio di ''100 000 kopa'' di ''groschen di Praga'', circa {{M|20000|ul=kg}} di argento pagabile in quattro rate annuali.<ref name="u175" /> In caso di una rata non pagata, le indennità sarebbero dovute salire di ulteriori 720 000 groschen di Praga. Il riscatto equivaleva a £850,000, dieci volte il reddito annuale del [[Sovrani d'Inghilterra|Re di Inghilterra]].<ref>{{cita|Christiansen, 1997|p. 228}}.</ref>


== Conseguenze ==
== Conseguenze ==
Per raccogliere il denaro necessario a pagare il riscatto, il Gran Maestro [[Heinrich von Plauen]] ebbe bisogno di aumentare le tasse. Convocò un consiglio di rappresentanti dalle città prussiane per approvare una speciale imposta. Danzig ([[Danzica]]) e Thorn ([[Toruń]]) fecero rivolta contro la nuova tassa, ma furono sottomesse.<ref name="t782">{{harvnb|Turnbull, 2003|p=78}}</ref> I Cavalieri confiscarono oro e argento dalle chiese e chiesero grossi prestiti all'estero. Le prime due rate furono pagate interamente e in tempo. Tuttavia, fu difficile raccogliere il denaro per i pagamenti successivi perché i Cavalieri svuotarono i loro fondi per ricostruire i loro castelli e l'esercito, che faceva affidamento su mercenari pagati.<ref name="t782" /> Mandarono anche costosi doni al Papa e a Sigismondo di Lussemburgo per assicurare il loro continuo sostegno alla causa teutonica.<ref>{{harvnb|Urban, 2003|pp=176, 189}}</ref> I registri delle tasse indicarono che in quel periodo il raccolto era modesto e che molte comunità erano in ritardo di tre anni nel pagamento delle tasse.<ref>{{harvnb|Urban, 2003|p=188}}</ref> Poco dopo la conclusione del trattato, nacquero delle divergenze riguardanti la cattiva definizione dei confini della Samogizia. Vitoldo sosteneva che tutti i territori a nord del fiume [[Nemunas]], compresa la città portuale di Memel ([[Klaipėda]]), faceva parte della Samogizia e perciò sarebbe dovuta essere trasferita al Granducato di Lituania.<ref>{{harvnb|Ivinskis, 1978|p=345}}</ref> A marzo del 1412, Sigismondo di Lussemburgo fu d'accordo di fare da mediatore per la riduzione della terza rata, la demarcazione del confine samogiziano, e altre questioni. Le delegazioni si incontrarono a [[Buda]] (Ofen), residenza di Sigismondo, dove furono organizzati banchetti sfarzosi, tornei, e cacce. Le celebrazioni compresero il matrimonio di [[Cimburga di Masovia]], la nipote di Jogaila, e [[Ernesto I d'Asburgo]].<ref>{{harvnb|Urban, 2003|p=191}}</ref> Ad agosto del 1412, Sigismondo dichiarò che il trattato di Toruń era giusto ed equo<ref>{{harvnb|Urban, 2003|p=192}}</ref> e nominò [[Benedict Makrai]] ad indagare sulle pretese per i confini. Le rate non furono ridotte e l'ultimo pagamento fu eseguito in tempo a gennaio del 1413.<ref>{{harvnb|Urban, 2003|p=193}}</ref> Makrai annunciò la sua decisione a maggio del 1413, destinando l'intera riva settentrionale, compresa Memel, alla Lituania.<ref>{{harvnb|Ivinskis, 1978|pp=346–347}}</ref> I Cavalieri rifiutarono la decisione e nel 1414 scatenarono la guerra della fame. Le negoziazioni proseguirono al [[Concilio di Costanza]] e la disputa non si risolse fino al [[trattato di Melno]] del 1422. In generale, il trattato di Toruń nel lungo termine ebbe un impatto negativo alla Prussia. Nel 1419, il 20% delle terre teutoniche era abbandonato e la sua valuta fu [[Svilimento della moneta|svilita]] per affrontare le spese.<ref>{{harvnb|Stone, 2001|p=17}}</ref> L'aumento delle tasse e il declino economico portò a lotte politiche intestine tra vescovi, cavalieri secolari e cittadini.<ref>{{harvnb|Christiansen, 1997|p=230}}</ref> Questi screzi sarebbero poi cresciuti con ulteriori guerre contro la Polonia–Lituania e risultarono infine nella [[Confederazione Prussiana|confederazione prussiana]] e nella guerra civile che spaccò la Prussia a metà ([[Guerra dei tredici anni]]).
Per raccogliere il denaro necessario a pagare il riscatto, il Gran Maestro [[Heinrich von Plauen]] ebbe bisogno di aumentare le tasse. Convocò un consiglio di rappresentanti dalle città prussiane per approvare una speciale imposta. Danzig ([[Danzica]]) e Thorn ([[Toruń]]) fecero rivolta contro la nuova tassa, ma furono sottomesse.<ref name=t78 /> I Cavalieri confiscarono oro e argento dalle chiese e chiesero grossi prestiti all'estero. Le prime due rate furono pagate interamente e in tempo. Tuttavia, fu difficile raccogliere il denaro per i pagamenti successivi perché i Cavalieri svuotarono i loro fondi per ricostruire i loro castelli e l'esercito, che faceva affidamento su mercenari pagati.<ref name=t78 /> Mandarono anche costosi doni al Papa e a [[Sigismondo di Lussemburgo]] per assicurare il loro continuo sostegno alla causa teutonica.<ref>{{cita|Urban, 2003|pp. 176, 189}}.</ref> I registri delle tasse indicarono che in quel periodo il raccolto era modesto e che molte comunità erano in ritardo di tre anni nel pagamento delle tasse.<ref>{{cita|Urban, 2003|p. 188}}.</ref> Poco dopo la conclusione del trattato, nacquero delle divergenze riguardanti la cattiva definizione dei confini della Samogizia. Vitoldo sosteneva che tutti i territori a nord del fiume [[Nemunas]], compresa la città portuale di Memel ([[Klaipėda]]), facevano parte della Samogizia e perciò sarebbero dovuti essere trasferiti al Granducato di Lituania.<ref>{{cita|Ivinskis, 1978|p. 345}}.</ref> A marzo del 1412, Sigismondo di Lussemburgo accettò di fare da mediatore per la riduzione della terza rata, la demarcazione del confine samogiziano, e altre questioni. Le delegazioni si incontrarono a [[Buda]] (Ofen), residenza di Sigismondo, dove furono organizzati banchetti sfarzosi, tornei, e cacce. Le celebrazioni compresero il matrimonio di [[Ernesto I d'Asburgo]] e [[Cimburga di Masovia]], nipote di Jogaila.<ref>{{cita|Urban, 2003|p. 191}}.</ref> Ad agosto del 1412, Sigismondo dichiarò che il trattato di Toruń era giusto ed equo<ref>{{cita|Urban, 2003|p. 192}}.</ref> e nominò [[Benedict Makrai]] ad indagare sulle pretese per i confini. Le rate non furono ridotte e l'ultimo pagamento fu eseguito in tempo a gennaio del 1413.<ref>{{cita|Urban, 2003|p. 193}}.</ref> Makrai annunciò la sua decisione a maggio del 1413, destinando l'intera riva settentrionale, compresa Memel, alla Lituania.<ref>{{cita|Ivinskis, 1978|pp. 346–347}}.</ref> I Cavalieri rifiutarono la decisione e nel 1414 scatenarono la guerra della fame. Le negoziazioni proseguirono al [[Concilio di Costanza]] e la disputa non si risolse fino al [[trattato di Melno]] del 1422. In generale, il trattato di Toruń nel lungo termine ebbe un impatto negativo alla Prussia. Nel 1419, il 20% delle terre teutoniche era abbandonato e la sua valuta fu [[Svilimento della moneta|svilita]] per affrontare le spese.<ref>{{cita|Stone, 2001|p. 17}}.</ref> L'aumento delle tasse e il declino economico portò a lotte politiche intestine tra vescovi, cavalieri secolari e cittadini.<ref>{{cita|Christiansen, 1997|p. 230}}.</ref> Questi screzi sarebbero poi cresciuti con ulteriori guerre contro la Polonia–Lituania e risultarono infine nella [[Confederazione Prussiana|confederazione prussiana]] e nella guerra civile che spaccò la Prussia a metà (la [[guerra dei tredici anni]]).


== Note ==
== Note ==
<references/>

=== Citazioni ===
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*{{Cita libro|nome=Eric|cognome=Christiansen|titolo=The Northern Crusades|url=https://www.worldcat.org/oclc/38197435|accesso=21 febbraio 2019 |edizione=2|anno=1997|editore=Penguin|cid=Christiansen, 1997|oclc=38197435|ISBN=0-14-026653-4|lingua=en}}
{{refbegin}}
*{{Cita libro|nome=Eric|cognome=Christiansen|titolo=The Northern Crusades|url=https://www.worldcat.org/oclc/38197435|accesso=21 febbraio 2019 |edizione=2|anno=1997|editore=Penguin|cid=Christiansen, 1997|OCLC=38197435|ISBN=0-14-026653-4|lingua=en}}
* {{cita libro |autore=Norman Davies|titolo=God's Playground. A History of Poland. The Origins to 1795 |volume=1 |edizione=rivisitata|editore=[[Oxford University Press]] |anno=2005 |isbn=978-0-19-925339-5|lingua=en|cid=Davies, 2005 }}
* {{cita libro |autore=Norman Davies|titolo=God's Playground. A History of Poland. The Origins to 1795 |volume=1 |edizione=rivisitata|editore=[[Oxford University Press]] |anno=2005 |isbn=978-0-19-925339-5|lingua=en|cid=Davies, 2005 }}
*{{Cita libro|autore=Zenonas Ivinskis|titolo=Lietuvos istorija iki Vytauto Didžiojo mirties|anno=1978|editore=Lietuvių katalikų mokslo akademija|città=Roma|lingua=lt|cid=Ivinskis, 1978|OCLC=464401774}}
*{{Cita libro|autore=Zenonas Ivinskis|titolo=Lietuvos istorija iki Vytauto Didžiojo mirties|anno=1978|editore=Lietuvių katalikų mokslo akademija|città=Roma|lingua=lt|cid=Ivinskis, 1978|oclc=464401774}}
* {{cita pubblicazione |autore=Markian Pelech |titolo=W sprawie okupu za jeńców krzyżackich z Wielkiej Wojny (1409–1411) |anno=1987 |rivista=Zapiski Historyczne |volume=2 |numero=52 |url=http://dziedzictwo.polska.pl/katalog/skarb,Zobowiazanie_rycerza_krzyzackiego_do_zaplacenia_wykupu_z_niewoli_polskiej_z_dnia_20_XII_1410_roku,gid,110012,cid,1918.htm?body=desc |lingua= pl |urlmorto=yes |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110928220335/http://dziedzictwo.polska.pl/katalog/skarb,Zobowiazanie_rycerza_krzyzackiego_do_zaplacenia_wykupu_z_niewoli_polskiej_z_dnia_20_XII_1410_roku,gid,110012,cid,1918.htm?body=desc |dataarchivio=28 settembre 2011 |cid=Pelech, 1987 }}
* {{cita pubblicazione |autore=Markian Pelech |titolo=W sprawie okupu za jeńców krzyżackich z Wielkiej Wojny (1409–1411) |anno=1987 |rivista=Zapiski Historyczne |volume=2 |numero=52 |url=http://dziedzictwo.polska.pl/katalog/skarb,Zobowiazanie_rycerza_krzyzackiego_do_zaplacenia_wykupu_z_niewoli_polskiej_z_dnia_20_XII_1410_roku,gid,110012,cid,1918.htm?body=desc |lingua= pl |urlmorto= |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110928220335/http://dziedzictwo.polska.pl/katalog/skarb,Zobowiazanie_rycerza_krzyzackiego_do_zaplacenia_wykupu_z_niewoli_polskiej_z_dnia_20_XII_1410_roku,gid,110012,cid,1918.htm?body=desc |cid=Pelech, 1987 }}
*{{Cita libro|autore=Stephen Turnbull|titolo=Tannenberg 1410: Disaster for the Teutonic Knights|anno=2003|editore=Osprey|città=Londra|lingua=en|volume=122|cid=Turnbull, 2003|ISBN=978-1-84176-561-7}}
*{{Cita libro|autore=Stephen Turnbull|titolo=Tannenberg 1410: Disaster for the Teutonic Knights|anno=2003|editore=Osprey|città=Londra|lingua=en|volume=122|ISBN=978-1-84176-561-7|cid=Turnbull, 2003}}
* {{Cita libro|autore=Daniel Stone|titolo=The Polish-Lithuanian state, 1386–1795|editore=University of Washington Press|anno=2001|url=https://books.google.com/books?id=LFgB_l4SdHAC&pg=PA16&cd=1#v=onepage&q&f=false|cid=Stone, 2001|isbn=978-0-295-98093-5|lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Daniel Stone|titolo=The Polish-Lithuanian state, 1386–1795|editore=University of Washington Press|anno=2001|url=https://books.google.com/books?id=LFgB_l4SdHAC&pg=PA16&cd=1#v=onepage&q&f=false|cid=Stone, 2001|isbn=978-0-295-98093-5|lingua=en}}
*{{Cita libro|autore=William L. Urban|titolo=Tannenberg and after: Lithuania, Poland, and the Teutonic Order in search of immortality|url=https://www.worldcat.org/oclc/46328979|accesso=21 febbraio 2019 |anno=2003|editore=Lithuanian Research and Studies Center|cid=Urban, 2003|OCLC=46328979|ISBN=0-929700-25-2|lingua=en}}
*{{Cita libro|autore=William L. Urban|titolo=Tannenberg and after: Lithuania, Poland, and the Teutonic Order in search of immortality|url=https://www.worldcat.org/oclc/46328979|accesso=21 febbraio 2019 |anno=2003|editore=Lithuanian Research and Studies Center|cid=Urban, 2003|oclc=46328979|ISBN=0-929700-25-2|lingua=en}}
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Primo trattato di Toruń
ContestoConclusione della guerra polacco-lituano-teutonica
Firma1º febbraio 1411
LuogoToruń
Parti Regno di Polonia
Granducato di Lituania
Ordine Teutonico
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Il (primo) trattato di Toruń fu un trattato di pace che concluse ufficialmente la guerra polacco–lituano–teutonica tra il Regno di Polonia e il Granducato di Lituania da un lato, e l'ordine teutonico dall'altro. Fu firmato il 1º febbraio 1411 a Toruń (o Thorn), una delle città più meridionali dello Stato monastico dei Cavalieri Teutonici. In storiografia, il trattato è spesso visto come un fallimento diplomatico della Polonia–Lituania perché essa non riuscì a capitalizzare la vittoria decisiva nella battaglia di Grunwald, avvenuta il 15 luglio 1410. I cavalieri restituirono la terra di Dobrzyń che presero dalla Polonia durante la guerra, e cedettero temporaneamente la Samogizia, che tornò alla Lituania solo nel periodo in cui il re polacco Jogaila e il Granduca lituano Vitoldo sono in vita. Tale trattato era instabile. Ci vollero due altre brevi guerre, la guerra della fame nel 1414 e la guerra di Gollub nel 1422, per firmare il trattato di Melno che risolse le contese territoriali. Tuttavia, una pesante indennità di guerra ebbe un grande impatto alle finanze dei cavalieri, e causò instabilità interna e declino economico. I Cavalieri Teutonici non avrebbero mai più recuperato il loro precedente potere.

Contesto

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra polacco-lituano-teutonica e Battaglia di Grunwald.
I Cavalieri Teutonici nel 1410

A maggio del 1409, scoppiò una rivolta in Samogizia, che era sotto il dominio teutonico dal trattato di Raciąż del 1404.[1] Il Granduca di Lituania Vitoldo sostenne la rivolta. Anche la Polonia, che era in unione personale con la Lituania dal 1386, dichiarò il suo sostegno alla causa della Samogizia. Pertanto la rivolta locale si trasformò in una guerra. I Cavalieri Teutonici per prima cosa invasero la Polonia, cogliendo di sorpresa i polacchi e conquistando la terra di Dobrzyń senza molta resistenza.[2] Tuttavia, nessuno degli schieramenti era pronto per una guerra in larga scala, e ad ottobre del 1409 firmarono un armistizio mediato da Venceslao di Lussemburgo. Alla scadenza dell'armistizio, nel giugno del 1410, la Polonia–Lituania invase la Prussia e combatté contro i Cavalieri Teutonici nella battaglia di Grunwald. I Cavalieri furono clamorosamente sconfitti, e molti loro comandanti uccisi. A seguito della battaglia, la maggior parte delle fortezze teutoniche si arresero senza opporre resistenza e ai Cavalieri rimasero otto roccaforti.[3] Tuttavia, gli alleati polacco–lituani ritardarono l'assedio di Marienburg, dando così ai Cavalieri il tempo sufficiente per organizzare le difese. L'esercito polacco–lituano, per mancanza di munizioni e di morale, fallì nella conquista della capitale teutonica e tornò a casa a settembre.[4] I Cavalieri ripresero le loro fortezze.[5] Il re polacco Jogaila radunò un nuovo esercito e assestò un'altra sconfitta ai Cavalieri nella battaglia di Koronowo il 10 ottobre 1410. Heinrich von Plauen, il nuovo Gran Maestro Teutonico, voleva continuare a combattere e tentò di reclutare nuovi crociati. Tuttavia, il Consiglio Teutonico preferì la pace ed entrambi gli schieramenti concordarono un armistizio, avente effetto tra il 10 dicembre 1410 e l'11 gennaio 1411.[6] Le negoziazioni a Raciąż tra Jogaila e von Plauen durarono solo tre giorni, perché i Cavalieri Teutonici invasero nuovamente la terra di Dobrzyń.[6] L'incursione risultò in un nuovo turno di negoziazioni che si concluse[senza fonte] con il trattato di Toruń firmato il 1º febbraio 1411.[7]

Termini

I confini sono tornati a quelli precedenti al 1409 con l'eccezione della Samogizia.[8] L'Ordine Teutonico rinunciò alla rivendicazione della Samogizia solo durante la vita del Re polacco Jogaila e il Granduca lituano Vitoldo. Dopo la loro morte, la Samogizia sarebbe tornata in possesso ai Cavalieri. (Al tempo entrambi i sovrani erano anziani.[9]) Nel sud, la terra di Dobrzyń, catturata dai Cavalieri durante la guerra, fu ceduta alla Polonia. Perciò, i Cavalieri praticamente non subirono la perdita di alcun territorio – una grande conquista diplomatica dopo la sconfitta schiacciante nella battaglia di Grunwald.[8][10] Entrambi gli schieramenti furono d'accordo sul fatto che le future contese territoriali o divergenze sui confini saranno risolti per mezzo di un mediatore internazionale. I confini erano aperti per il commercio internazionale, che beneficiò molto le città prussiane.[9] Jogaila e Vitoldo promisero anche di convertire i rimanenti pagani in Lituania, che si convertirono ufficialmente al Cristianesimo nel 1386, e in Samogizia, che non era ancora convertita ufficialmente.[8] Dopo la battaglia di Grunwald, la Polonia–Lituania teneva circa 14000 prigionieri.[11] La maggior parte dei civili e dei mercenari fu rilasciata poco dopo la fine della battaglia con la condizione che facessero rapporto a Cracovia l'11 novembre 1410.[12] Solo coloro dai quali ci si aspettava un riscatto furono tenuti prigionieri. Furono registrati dei riscatti considerevoli; ad esempio, il mercenario Holbracht von Loym dovette pagare 150 kopa di groschen di Praga, o più di 30 kg di argento.[13] Il trattato di Thorn stabilì i riscatti en masse: il Re polacco rilasciò tutti i prigionieri in cambio di 100 000 kopa di groschen di Praga, circa 20000 kg di argento pagabile in quattro rate annuali.[9] In caso di una rata non pagata, le indennità sarebbero dovute salire di ulteriori 720 000 groschen di Praga. Il riscatto equivaleva a £850,000, dieci volte il reddito annuale del Re di Inghilterra.[14]

Conseguenze

Per raccogliere il denaro necessario a pagare il riscatto, il Gran Maestro Heinrich von Plauen ebbe bisogno di aumentare le tasse. Convocò un consiglio di rappresentanti dalle città prussiane per approvare una speciale imposta. Danzig (Danzica) e Thorn (Toruń) fecero rivolta contro la nuova tassa, ma furono sottomesse.[8] I Cavalieri confiscarono oro e argento dalle chiese e chiesero grossi prestiti all'estero. Le prime due rate furono pagate interamente e in tempo. Tuttavia, fu difficile raccogliere il denaro per i pagamenti successivi perché i Cavalieri svuotarono i loro fondi per ricostruire i loro castelli e l'esercito, che faceva affidamento su mercenari pagati.[8] Mandarono anche costosi doni al Papa e a Sigismondo di Lussemburgo per assicurare il loro continuo sostegno alla causa teutonica.[15] I registri delle tasse indicarono che in quel periodo il raccolto era modesto e che molte comunità erano in ritardo di tre anni nel pagamento delle tasse.[16] Poco dopo la conclusione del trattato, nacquero delle divergenze riguardanti la cattiva definizione dei confini della Samogizia. Vitoldo sosteneva che tutti i territori a nord del fiume Nemunas, compresa la città portuale di Memel (Klaipėda), facevano parte della Samogizia e perciò sarebbero dovuti essere trasferiti al Granducato di Lituania.[17] A marzo del 1412, Sigismondo di Lussemburgo accettò di fare da mediatore per la riduzione della terza rata, la demarcazione del confine samogiziano, e altre questioni. Le delegazioni si incontrarono a Buda (Ofen), residenza di Sigismondo, dove furono organizzati banchetti sfarzosi, tornei, e cacce. Le celebrazioni compresero il matrimonio di Ernesto I d'Asburgo e Cimburga di Masovia, nipote di Jogaila.[18] Ad agosto del 1412, Sigismondo dichiarò che il trattato di Toruń era giusto ed equo[19] e nominò Benedict Makrai ad indagare sulle pretese per i confini. Le rate non furono ridotte e l'ultimo pagamento fu eseguito in tempo a gennaio del 1413.[20] Makrai annunciò la sua decisione a maggio del 1413, destinando l'intera riva settentrionale, compresa Memel, alla Lituania.[21] I Cavalieri rifiutarono la decisione e nel 1414 scatenarono la guerra della fame. Le negoziazioni proseguirono al Concilio di Costanza e la disputa non si risolse fino al trattato di Melno del 1422. In generale, il trattato di Toruń nel lungo termine ebbe un impatto negativo alla Prussia. Nel 1419, il 20% delle terre teutoniche era abbandonato e la sua valuta fu svilita per affrontare le spese.[22] L'aumento delle tasse e il declino economico portò a lotte politiche intestine tra vescovi, cavalieri secolari e cittadini.[23] Questi screzi sarebbero poi cresciuti con ulteriori guerre contro la Polonia–Lituania e risultarono infine nella confederazione prussiana e nella guerra civile che spaccò la Prussia a metà (la guerra dei tredici anni).

Note

  1. ^ Turnbull, 2003, p. 20.
  2. ^ Ivinskis, 1978, p. 336.
  3. ^ Ivinskis, 1978, p. 342.
  4. ^ Turnbull, 2003, p. 75.
  5. ^ Urban, 2003, p. 166.
  6. ^ a b Turnbull, 2003, p. 77.
  7. ^ (EN) Jonathan Simon Christopher Riley-Smith, The Crusades: A History, Yale University Press, 2005, p. 254, ISBN 978-0-300-10128-7.
  8. ^ a b c d e Turnbull, 2003, p. 78.
  9. ^ a b c Urban, 2003, p. 175.
  10. ^ Davies, 2005, p. 98.
  11. ^ Turnbull, 2003, p. 68.
  12. ^ Turnbull, 2003, p. 69.
  13. ^ Pelech, 1987, pp. 105–107.
  14. ^ Christiansen, 1997, p. 228.
  15. ^ Urban, 2003, pp. 176, 189.
  16. ^ Urban, 2003, p. 188.
  17. ^ Ivinskis, 1978, p. 345.
  18. ^ Urban, 2003, p. 191.
  19. ^ Urban, 2003, p. 192.
  20. ^ Urban, 2003, p. 193.
  21. ^ Ivinskis, 1978, pp. 346–347.
  22. ^ Stone, 2001, p. 17.
  23. ^ Christiansen, 1997, p. 230.

Bibliografia