Modifica di Uno, nessuno e centomila
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Incominciato almeno nel [[1909]] e rimasto a lungo in gestazione, uscì solo nel dicembre [[1925]] sotto forma di romanzo a puntate nella [[rivista]] ''[[La Fiera Letteraria]]'', e in volume nel [[1926]] (la rivista ''Sapientia'', nel gennaio [[1915]], aveva pubblicato alcuni frammenti con il titolo ''Ricostruire'', che sarebbero confluiti con alcune modifiche nei capitoli VI-XI del secondo libro della versione definitiva). Questo romanzo, l'ultimo di [[Luigi Pirandello|Pirandello]], è denso di enigmi, e secondo lo stesso autore esso è «sintesi completa di tutto ciò che ho fatto e la sorgente di quello che farò». In una lettera autobiografica, Pirandello lo definisce come il romanzo "''più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita''". |
Incominciato almeno nel [[1909]] e rimasto a lungo in gestazione, uscì solo nel dicembre [[1925]] sotto forma di romanzo a puntate nella [[rivista]] ''[[La Fiera Letteraria]]'', e in volume nel [[1926]] (la rivista ''Sapientia'', nel gennaio [[1915]], aveva pubblicato alcuni frammenti con il titolo ''Ricostruire'', che sarebbero confluiti con alcune modifiche nei capitoli VI-XI del secondo libro della versione definitiva). Questo romanzo, l'ultimo di [[Luigi Pirandello|Pirandello]], è denso di enigmi, e secondo lo stesso autore esso è «sintesi completa di tutto ciò che ho fatto e la sorgente di quello che farò». In una lettera autobiografica, Pirandello lo definisce come il romanzo "''più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita''". |
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Il [[protagonista]] Vitangelo Moscarda, infatti, può essere considerato come uno dei [[Personaggio immaginario|personaggi]] più complessi del mondo pirandelliano, e sicuramente quello con maggior autoconsapevolezza. Dal punto di vista formale, stilistico, si può notare la forte |
Il [[protagonista]] Vitangelo Moscarda, infatti, può essere considerato come uno dei [[Personaggio immaginario|personaggi]] più complessi del mondo pirandelliano, e sicuramente quello con maggior autoconsapevolezza. Dal punto di vista formale, stilistico, si può notare la forte inclinaziuniversale. |
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Vitangelo Moscarda è dapprima inconsapevole e impacciato, prigioniero delle opinioni altrui, poi sempre più consapevole e determinato a cercare l'autenticità spirituale dell'esistenza, fino all'affrancamento finale da tutte "le rabbie del mondo". In questo scenario trova spazio l'umorismo di [[Luigi Pirandello]] come modalità di racconto ideale per esprimere la non coincidenza tra l'Io percepito dal soggetto e quello stesso Io interpretato dagli altri. |
Vitangelo Moscarda è dapprima inconsapevole e impacciato, prigioniero delle opinioni altrui, poi sempre più consapevole e determinato a cercare l'autenticità spirituale dell'esistenza, fino all'affrancamento finale da tutte "le rabbie del mondo". In questo scenario trova spazio l'umorismo di [[Luigi Pirandello]] come modalità di racconto ideale per esprimere la non coincidenza tra l'Io percepito dal soggetto e quello stesso Io interpretato dagli altri. |