Académie des beaux-arts
Académie des beaux-arts | |
---|---|
L'Institut de France, sede della Académie des beaux-arts a Parigi | |
Tipo | Accademia |
Fondazione | 1803 |
Sede centrale | Parigi |
Indirizzo | Quai de Conti |
Lingua ufficiale | francese |
Sito web | |
L'Académie des beaux-arts di Parigi venne creata nel 1803. Fu l'erede dell'Académie royale de peinture et de sculpture (1648), de l'Académie de musique (1669) e dell'Académie royale d'architecture (1671).
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La rivoluzione francese soppresse tutte le accademie esistenti ed aveva creato, in seno all'Institut de France, tre sezioni di cui una di letteratura e belle arti, con otto indirizzi (grammatica, lingue antiche, poesia, antichità e monumenti, pittura, scultura, architettura, musica e declamazione). L'ordinanza dei consoli del 3 brumaio dell'anno XI (1803) divise questa classe in tre nuovi indirizzi e una di queste venne denominata belle arti. Ciò costituì la base della nuova Accademia nata nel 1816.
A seguito della legge sulla ricerca del 2006, l'Académie des beaux-arts rimane un ente morale di diritto pubblico a statuto speciale. L'Académie prevede 56 seggi ma soltanto 46 membri ne facevano parte al 13 ottobre del 2020. Di questi 7 erano donne.
Sezioni
[modifica | modifica wikitesto]L'Académie è divisa in otto sezioni:
- I: Pittura
- II: Scultura
- III: Architettura
- IV: Incisione
- V: Composizione musicale
- VI: Membri liberi
- VII: Creazione artistica nel cinema e nell'audiovisivo (sezione creata nel 1985)
- VIII: Fotografia (sezione creata nel 2005)
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Nathalie Heinich, Du peintre à l'artiste. Artisans et académiciens à l'âge classique, Parigi, Éditions de Minuit, 1993, ISBN 2-7073-1454-4.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Académie des beaux-arts
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito dell'Académie des Beaux-Arts, su academie-des-beaux-arts.fr. URL consultato il 31 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2009).
- Storia sul sito de l'Institut de France, su institut-de-france.fr. URL consultato il 31 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2005).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 123832218 · ISNI (EN) 0000 0001 2150 4951 · BAV 494/6105 · ULAN (EN) 500276812 · LCCN (EN) n82165623 · GND (DE) 4277299-0 · BNE (ES) XX181493 (data) · BNF (FR) cb11872833s (data) · J9U (EN, HE) 987007569937005171 |
---|