Hänsel e Gretel

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Hänsel e Gretel
Titolo originaleHänsel und Gretel
Hänsel che è chiuso in gabbia e Gretel che spinge la strega nel forno in un'illustrazione di Theodor Hosemann.
Autorefratelli Grimm, Jacob Grimm e Wilhelm Grimm
1ª ed. originale1812
Generefiaba
Lingua originaletedesco
ProtagonistiHänsel e Gretel
Antagonistila matrigna, la strega
Altri personaggiil taglialegna
SerieLe fiabe del focolare

Hänsel e Gretel (in tedesco: Hänsel und Gretel; pronuncia: [ˈhɛnzl̩ ʊnt ˈɡʁeːtl̩]; pronuncia italiana: /ˈansel e ˈɡrɛtel; ˈhɛn-/)[1][2] è una fiaba tedesca riportata dai fratelli Grimm nel 1812 nella raccolta Le fiabe del focolare, nella quale occupa il numero 15. Nel sistema di classificazione delle fiabe di Aarne-Thompson, la fiaba rappresenta il tipo 327A e presenta numerosi punti di contatto con Pollicino di Charles Perrault. Fu nota nelle prime traduzioni italiane anche con i titoli Giovanni e Margherita, Nannino e Ghita o Nino e Rita.[3][4][5]

Secondo alcune fonti,il racconto per bambini sembra ispirarsi a dei fatti macabri che si dice siano successi realmente.

Hänsel e Gretel che si spaventano nel vedere la strega sull'uscio della sua casa di dolci in un'illustrazione di Ludwig Richter.
Otto Kubel (1868 – 1951)

La fiaba è ambientata in una foresta della Germania in un periodo di carestia. I nomi dei protagonisti sono i vezzeggiativi di Hans, diminutivo di Johannes, che corrisponde all'italiano Giovanni, e di Gretel, diminutivo di Margarethe, nomi che in italiano trovano corrispondenza rispettivamente in Greta e Margherita.

Hänsel e Gretel sono un bambino e una bambina, figli di un povero taglialegna che si è risposato dopo essere rimasto vedovo. Visto che l'uomo non riesce più a sfamare la famiglia, la sua nuova moglie lo persuade a disfarsi dei bambini, quindi egli, con la scusa di farsi aiutare nel lavoro, li conduce nel bosco accompagnato dalla moglie e li abbandona. I due però hanno origliato la sera prima la conversazione dei genitori, Hänsel si è quindi premunito e ha segnato il percorso con dei sassolini bianchi: seguendo la scia, riescono a ritrovare la strada di casa. La matrigna però non demorde e ordina al taglialegna di portare Hänsel e Gretel ancora più in profondità nel bosco il giorno seguente. Stavolta Hänsel non riesce a riempirsi le tasche di sassolini e tenta di usare al loro posto le briciole del pane che la matrigna ha dato ai fratelli per pranzo, che però vengono mangiate dagli uccelli; così, una volta che il padre li ha lasciati, i bambini si smarriscono.

Dopo aver vagato tanto nel bosco, Hänsel e Gretel vengono guidati da un passerotto in una radura in cui sorge una piccola casa, che con meraviglia scoprono essere fatta interamente di dolci. Spinti dalla fame, i due ne staccano dei pezzi e li mangiano, finché non vengono sorpresi da una vecchina uscita dalla casa. Molto affabile, questa li invita a entrare e i bambini accettano con gratitudine; la signora offre loro un'ottima cena e li fa coricare in morbidi letti. Al risveglio però la vecchia svela la sua vera natura: si tratta di una terribile strega, che, sfruttando come esca la sua casa di golosità, cattura i bambini per poi divorarli. La strega rinchiude Hänsel in una gabbia e lo mette all'ingrasso, intenzionata a mangiarlo per primo e poi costringe Gretel a farle da sguattera. Ogni giorno la strega tasta l'indice del ragazzino per controllare se sia ingrassato, ma Hänsel riesce a ingannarla: sfruttando il fatto che la strega è molto miope, ogni volta non le porge il suo dito ma un osso di pollo. In questo modo la strega non si accorge dell'inganno e si convince che il bambino sia sempre troppo magro.

A un certo punto la strega perde la pazienza e decide di mangiarselo comunque, quindi accende il forno per cuocere il pane e ordina a Gretel di infilarci dentro la testa per verificare se è ben caldo. Gretel però capisce che, se facesse ciò, la strega richiuderebbe di colpo il forno per cuocerla e mangiarsi anche lei, quindi non cede all'inganno, fingendo di non capire; la strega, spazientita, infila la testa nel forno per mostrarle come dovrebbe fare, allora Gretel le dà una spinta e la chiude nel forno, lasciandola morire nel fuoco e facendo quindi quello che la malvagia donna avrebbe voluto fare a lei. I bambini si impadroniscono del tesoro che la strega nascondeva in casa e con esso fuggono. Arrivati a un fiume lo attraversano con l'aiuto di un'anatra e giunti a riva seguono la strada che conduce alla loro casa, dove nel frattempo la matrigna è morta. Il taglialegna corre incontro ad Hänsel e Gretel, che gli mostrano il tesoro della strega, grazie al quale padre e figli vivono felici per sempre, non soffrendo più la fame.

Dalla stesura del manoscritto originale nel 1810 (Das Brüderchen und das Schwesterchen, "Il fratellino e la sorellina") alla sesta edizione de Le fiabe del focolare (Kinder- und Hausmärchen) del 1850, i fratelli Grimm apportarono diversi cambiamenti alla storia.

Nell'edizione originale la moglie del taglialegna è la madre biologica dei bambini, ma inizia a essere chiamata "matrigna" a partire dalla quarta edizione (1840). Tuttavia i Grimm mantennero il termine "madre" in alcuni passaggi. Anche la settima e ultima edizione (1857) rimane ambigua circa il suo ruolo, riferendosi alla moglie del taglialegna due volte come "madre" e una come "matrigna". Anche la sequenza in cui l'anatra aiuta i fratelli ad attraversare il fiume è un'aggiunta successiva. Nel manoscritto del 1810 i bambini erano chiamati "fratellino" e "sorellina", poi chiamati Hänsel e Gretel nella prima edizione.[6]

La fiaba dei fratelli Grimm ha certamente origine nel Medioevo, epoca in cui la scarsità di cibo e la diffusione della fame facevano dell'infanticidio, o almeno dalla sua minaccia, una pratica comune[senza fonte]. Hänsel e Gretel non condannano il proprio genitore per il tentato abbandono; al contrario, semplicemente si "riscattano" portandogli in pegno grandi ricchezze con cui sfamarsi tutti. Questa pratica lasciò numerose impronte nell'immaginario collettivo: basti pensare alla ballata Babes in the wood, che narra la tragica avventura di un bambino e una bambina abbandonati nel bosco dai genitori.

La trama di Hänsel e Gretel è in gran parte simile a quella di Pollicino di Perrault; l'episodio dei sassolini e delle briciole di pane, per esempio, è identico in entrambe le fiabe, sebbene in tal senso venga ricordata di più la fiaba di Perrault. La fiaba ha inoltre numerosi punti in comune con Finette Cendron di Marie-Catherine d'Aulnoy.[7] Di Hänsel e Gretel è soprattutto nota l'immagine della "casa di marzapane", che costituisce l'opposto della casa povera e affamata dei bambini, e la materializzazione quasi "eccessiva" dei loro desideri, ma si rivela al contempo una trappola per trasformarli in cibo; vi si potrebbe leggere qualche analogia con il Paese dei Balocchi di Carlo Collodi. L'incipit della fiaba ricalca temi contenuti nella fiaba Ninnillo et Nennella de Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, in particolare l'episodio dell'abbandono dei bambini nel bosco con il ritorno a casa mediante l'espediente delle tracce lasciate per la via. I fratelli Grimm ben conoscevano il testo, avendolo fatto tradurre in tedesco ed avendone curato la prefazione.[8][9]

  • La strega e il panpepato. La vera storia di Hänsel e Gretel (Die Wahrheit über Hänsel und Gretel) (1963) di Hans Traxler.
  • In una notte buia e spaventosa (A Tale Dark & Grimm) (2010) di Adam Gidwitz.
  1. ^ Luciano Canepari, Hänsel, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  2. ^ Luciano Canepari, Gretel, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  3. ^ Bibliografia italiana : giornale dell'Associazione Tipografico-libraria Italiana, su archive.org, p. 848.
  4. ^ Fratelli Grimm, Cinquanta novelle per i bambini e per la casa, traduzione di Fanny Vanzi Mussini, Milano, Hoepli, 1897, SBN IT\ICCU\CUB\0327192.
  5. ^ Hänsel e Gretel (Nino e Rita): fiaba musicale in tre atti, su archive.org.
  6. ^ Grimm 015: Hansel and Gretel, su sites.pitt.edu. URL consultato il 9 gennaio 2024.
  7. ^ Madame d'Aulnoy, Finette Cendron. URL consultato il 9 gennaio 2024.
  8. ^ I padri italiani delle favole: Basile e Straparola, su dolcegabbana.it, Dolce & Gabbana. URL consultato il 5 marzo 2023.
  9. ^ Cecilia Barella, Lo cunto de li cunti padre di favole, su fantasymagazine.it, FantasyMagazine, 20 dicembre 2004. URL consultato il 5 marzo 2023.
  • (EN) Jakob e Wilhelm Grimm, Hansel and Gretel, in Andrew Lang (a cura di), The Blue Fairy Book, traduzione di Leonora Blanche Alleyne, New York, Dover, 1965 [1889].
  • Jakob e Wilhelm Grimm, Tutte le fiabe, a cura di Brunamaria Dal Lago Veneri, I Mammut, n. 208, Roma, Newton & Compton, 2017, ISBN 9788822704634.

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