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Asperen

località dei Paesi Bassi

Asperen è una località di circa 3.200 abitanti[1][2] del centro-sud dei Paesi Bassi, facente parte della provincia della Gheldria e situata lungo il corso del fiume Linge[1][2][3], nella regione della Batavia (Betuwe)[1]. Dal punto di vista amministrativo, si tratta di un-ex-comune[1][4] (facente però ufficialmente parte della provincia dell'Olanda Meridionale), dal 1986 accorpato alla municipalità di Vuren[2][4], comune a sua volta inglobato nel 1987 alla nuova municipalità di Lingewaal[1][2][4] di cui Asperen è stato il capoluogo, inglobato a sua volta nel 2019 nel comune di West Betuwe.

Asperen
villaggio; ex-comune
Asperen – Stemma
Asperen – Bandiera
Asperen – Veduta
Asperen – Veduta
Localizzazione
StatoPaesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi
Provincia Gheldria
ComuneWest Betuwe
Territorio
Coordinate51°52′53″N 5°05′24″E
Abitanti3 220 (2010)
Altre informazioni
LingueOlandese
Cod. postale4147
Prefisso(+31)
Fuso orarioUTC+1
Codice CBS0488
Cartografia
Mappa di localizzazione: Paesi Bassi
Asperen
Asperen
Il fiume Linge con la chiesa di Santa Caterina (edificio classificato come rijksmonument) ad Asperen

Geografia fisica

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Il villaggio di Asperen si trova nella parte sud-occidentale della provincia della Gheldria[5], lungo il confine con la provincia dell'Olanda Meridionale[1][5] ed è situato a circa metà strada tra le località di Culemborg e Brakel (rispettivamente a sud della prima e a nord della seconda)[5], a circa 15 km[6] ad ovest di Geldermalsen.

Dalla fondazione ai giorni nostri

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La località esisteva già in epoca romana e corrispondeva ad un insediamento noto come Caspingium.[2]

In seguito, Asperen costituì a lungo una signoria, che confinava a nord con la signoria di Gellicum e a sud con la signoria di Herwijnen.[2]

Nel 1313 la baronia di Asperen fu ceduta in regalo al conte Willem II, il quale la donò a sua volta a Giovanni il Forte.[2] Quest'ultimò si autoproclamò primo signore di Asperen.[2]

Il 2 luglio 1463, la località fu investita da un grosso incendio che distrusse parecchi edifici della città, tra cui - probabilmente - anche la chiesa di Santa Caterina.[2][7]

Circa cinquant'anni dopo, nel 1517, la cittadina subì un saccheggio da parte di truppe tedesche comandate probabilmente da Johan van Selbach.[2]

In seguito, nel corso della seconda metà del XVI secolo, la città fu più volte conquistata e riconquistata dagli Spagnoli e dagli Olandesi.[2]

Un nuovo grosso incendio colpì poi la cittadina mercoledì 4 marzo 1896.[2]

Simboli

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Lo stemma di Asperen raffigura un castello con cinque torri.[4]

Lo stemma è una rappresentazione della città e corrisponde a quello del casato locale di Van Asperen.[4].

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Chiesa di Santa Caterina

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Tra gli edifici principali di Asperen, figura la chiesa di Santa Caterina, situata al nr. 2 della Voorstraat e risalente al 1460, ma danneggiata dagli incendi del 1463 e del 1896.[7][8]

Architetture militari

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Fort Asperen

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Altra struttura d'interesse è Fort Asperen, che costituisce una parte della Nieuwe Hollandse Waterlinie.[3]

Società

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Evoluzione demografica

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Al censimento del 2010, Asperen contava una popolazione pari a 3.220 abitanti.[2]

  1. ^ a b c d e f (NL) Asperen, su plaatsengids.nl, Plaatsengids. URL consultato l'11 aprile 2016.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m (NL) Asperen, su genwiki.nl, GenWiki. URL consultato l'11 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2016).
  3. ^ a b Harmans, Gerard M.L. (a cura di), Olanda, Dorling Kindersley, London, 2005 - Mondadori, Milano, 2003, p. 345
  4. ^ a b c d e (NL) Asperen, su ngw.nl, Nederlandse Gemeentewapens. URL consultato l'11 aprile 2016.
  5. ^ a b c Harmans, Gerard M.L. (a cura di), op. cit., p. 332
  6. ^ Itinerario da Asperen a Geldermalsen, su viamichelin.it, ViaMichelin.it. URL consultato il 12 aprile 2016.
  7. ^ a b (NL) Geschiedenis van het kerkgebouw, su hervormdasperen.nl, Hervormd Asperen. URL consultato l'11 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2016).
  8. ^ (NL) Asperen, Voorstraat 2 - Catharina, su reliwiki.nl, ReliWiki. URL consultato il 12 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2016).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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