Atterraggio proibito
Atterraggio proibito (The Astronauts Must Not Land) è un romanzo di fantascienza del 1963 dello scrittore inglese John Brunner.
Atterraggio proibito | |
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Titolo originale | The Astronauts Must Not Land |
Altri titoli | More Things in Heaven |
Autore | John Brunner |
1ª ed. originale | 1963 |
1ª ed. italiana | 1964 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | fantascienza |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Quito |
Protagonisti | David Drummond |
Coprotagonisti | Carmela Hermanos |
Altri personaggi | Leon Drummond |
Storia editoriale
modificaIl romanzo fu pubblicato dalla Ace Books nel 1963 con il titolo The Astronauts Must Not Land e nel 1973 fu ripubblicato da Dell Publishing, con il titolo More Things in Heaven.
Il romanzo è stato tradotto in italiano per la Arnoldo Mondadori Editore nel marzo 1964 nella collana Urania e più volte ripubblicato.
Trama
modificaA Quito, capitale mondiale delle esplorazioni spaziali, si è in attesa del rientro da Alpha Centauri della nave esploratrice Starventure. Anche David Drummond e la sua fidanzata Carmela Hermanos sono in attesa del rientro dei rispettivi fratelli, imbarcati sulla nave.
Durante l'avvicinamento alla terra, mostruose figure si materializzano nei cieli e sia Carmela che David sono sicuri di aver visto i loro parenti camminare per Quito.
Arrivata nell'orbita terrestre la Starventure non è lasciata atterrare, provocando dapprima sorpresa e poi sgomento, anche perché questo ritardo è messo in relazione alla comparsa di altri mostri nei cieli.
David, come giornalista e fratello di Leon, uno degli astronauti, riesce ad imbarcarsi su un traghetto[1] per la Starventure, minacciando uno scandalo, e scopre che il ritardo nello sbarco è dovuto al fatto che i corpi degli astronauti non sono più umani, anche se la personalità è rimasta intatta.
A terra si decide di ritrovare i presunti sosia degli astronauti, che appaiono in grandi città discorrendo con le folle di filosofia, scienza e religione.
David trova a Quito il fratello di Carmela. Il sosia gli spiega che in effetti la terra è un sub-universo, parte di un universo più grande e più evoluto e la Starventure, viaggiando nell'iperspazio, ha messo in contatto i due universi.
Alla fine gli umani rimangono in osservazione per capire se potranno essere integrati nell'universo più ampio, e i sosia abbandonano i corpi restituendoli agli astronauti.
Edizioni
modifica- John Brunner, The Astronauts Must Not Land, Ace Books, 1963.
- John Brunner, More Things in Heaven, Dell Publishing, 1973.
- John Brunner, Atterraggio proibito, traduzione di Cesare Scaglia, collana Urania n° 330, Arnoldo Mondadori Editore, 1964.
- John Brunner, Atterraggio proibito, traduzione di Cesare Scaglia, copertina di Karel Thole, collana Urania n° 706, Arnoldo Mondadori Editore, 1976.
- John Brunner, Atterraggio proibito, traduzione di Cesare Scaglia, copertina di Oscar Chichoni, collana Classici Urania n° 105, Arnoldo Mondadori Editore, 1985, p. 175.
Note
modifica- ^ I "traghetti" descritti da Brunner nel 1963, utilizzati nel romanzo per collegare la terra con le stazioni orbitali, sono identici come agli Shuttle attuali, con partenza tramite razzi e atterraggio come aerei.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Edizioni di Atterraggio proibito, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- Bibliografia italiana di Atterraggio proibito, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.