[go: nahoru, domu]

Cicala (famiglia)

famiglia nobile genovese

I Cicala furono una famiglia originaria dalla Germania e presente a Genova dall'893. Il nome e lo stemma derivarono da uno sciame di cicale che avrebbero sovrastato, cantando, Pompeo in battaglia contro i pisani, creando panico fra gli stessi e procurandogli la vittoria. Egli, pertanto, assunse quale stemma le cicale fino al 1432 quando il re di Polonia concesse a Giobatta Cicala in premio per le sue vittorie contro i Tatari l'uso del proprio stemma rosso con aquila coronata d'argento. Nel 1528, a seguito della riforma voluta da Andrea Doria, formarono il 7° Albergo.

Cicala/Cigala
D'azzurro, a sei cicale al naturale, poste in cinta. Di rosso, all'acquila spiegata di argento con la bordura di azzurro caricata di sette cicale di oro
Stato Repubblica di Genova
Regno di Napoli
Regno di Sicilia
Titoli
Data di fondazione893
Etniaitaliana
Tomba di Meliaduce Cicala nella chiesa di San Giovanni dei Genovesi in Roma

I Cicala o Cigala, presenti sulla politica cittadina della Repubblica di Genova dal XII secolo, appartenevano alla più antica nobiltà genovese, quella consolare, che aveva dato consoli allo stesso comune nel primo periodo della sua esistenza. Guglielmo fu tra i primi consoli tra il 1155 ed il 1161. Nel corso del secolo successivo la famiglia dette altri uomini di governo, tutti esponenti ghibellini. Le case dell'Albergo erano situate tra la Cattedrale di San Lorenzo (Genova) ed il mercato di San Pietro in Banchi.

Nei secoli XIV e XV, i Cicala si concentrarono nei commerci internazionali e sull'amministrazione dei domini orientali.

Figura di spicco fu Meliaduce Cicala, tesoriere di Papa Sisto IV, che destinò 5.000 lire al Banco di San Giorgio,nel 1481, da impiegare per le doti delle fanciulle povere di Genova.

Inoltre, nominò erede universale la Camera Apostolica con l'obbligo di istituire l'Ospedale di San Giovanni Battista dei Genovesi, destinato all'assistenza dei connazionali che si trovavano nell'Urbe.

I Cicala entrarono a far parte delle famiglie nobili vicine al Cardinale Giovanni Battista Cibo, salito al Soglio Pontificio nel 1484 con il nome di Innocenzo VIII ricevendone benefici ed onori.

La famiglia si diramò in numerose città del Mezzogiorno d'Italia tra cui Lentini, Messina, Lecce e Napoli, ove fu aggregata ad uno dei Sedili di Napoli, quello di Portanuova.

Nel 1609, il Conte Carlo Cicala da Messina, erede di Scipione Cicala, acquistò per 80.000 ducati un villaggio, Castriota, appartenente al feudo di Tiriolo, a nord di Catanzaro, da Giovanna Castriota, figlia di Ferdinando Castriota e pronipote di Vrana Conte.

Carlo Cicala assunse nel 1630 il titolo di Principe di Tiriolo ed il villaggio di Castriota prese il nome di Cicala che tutt'oggi conserva.

Edifici storici

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Palazzo Cicala-Raggio vico Scuole Pie 1, costituì Albergo dei Nobili già nel XIII° secolo. Fu iscritto nei Rolli di Genova nel 1614 a nome di Giacomo Raggio.

Palazzo Gio Andrea Cicala, via Canneto il Lungo 17, edificato per volere di Gio. Andrea Cicala nel 1618 da Bartolomeo Rosso. Inserito nella lista dei Rolli di Genova, nel terzo bussolo, nel 1664.[1]

Personalità

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  1. ^ Palazzi dei Rolli, Genova, De Ferrari
  2. ^ AA.VV.,La grande storia di Genova II°,Genova, Artemisia progetti editoriali, 2008
  3. ^ Enciclopedia Treccani, dizionario bibliogafico

Bibliografia

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  • Angelo M.G. Scorza, Le famiglie nobili genovesi, Genova, F.lli Frilli, 2009, LIG0070353.
  • Sergio Buonadonna, Mario Mercenaro, Rosso Doge. I Dogi della Repubblica di Genova dal 1339 al 1797, Genova, De Ferrari Editori, 1997
  • Autori vari, Palazzi dei Rolli, Genova, De Ferrari, 2003
  • Andrea Lercari, I Cicala: un'antica e nobile famiglia genovese in Sicilia, Genova, La Casana nn.1-2,2005

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