Coniglio veneto
Il coniglio veneto (cunicio, conejo) è inserito nell'elenco dei prodotti tipici veneti.
Coniglio veneto | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regione | Veneto |
Zona di produzione | tutta la regione |
Dettagli | |
Categoria | secondo piatto |
Riconoscimento | P.A.T. |
Settore | Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione |
Il Veneto è tradizionalmente una delle regioni con il maggior numero di allevamenti cunicoli del mondo: fino a trent'anni fa ogni famiglia aveva un piccolo allevamento di conigli sia per il proprio consumo che per garantirsi un reddito integrativo attraverso il commercio di carne e pelli.
La Marca trevigiana, possiede a tutt'oggi la più alta concentrazione al mondo di tali allevamenti: delle circa 50 razze di conigli allevati nel mondo 40 sono selezionate in Italia, per lo più in quest'area dove sono presenti industrie che producono attrezzature e mangimi[1].
Uso in cucina
modificaIl coniglio viene consumato giovane, possibilmente prima che raggiunga la maturità sessuale (ad una età di 84/90 giorni, al raggiungimento di 2,5 kg di peso) per evitare che la carne assuma un odore acre e sgradevole, tagliandolo a pezzi e cuocendolo in una casseruola di terracotta per due ore dopo averlo lasciato marinare una notte con un trito di verdure, alloro e vino rosso. Anche il coniglio, come molti piatti veneti, è servito con la polenta e, in stagione, con un contorno di pissacan in tecia ovvero foglie di tarassaco leggermente amarognole, cucinate con aglio, olio e lardo.
Note
modifica- ^ Mondo agricolo veneto Archiviato il 7 agosto 2007 in Internet Archive.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikibooks contiene ricette su Coniglio veneto