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Father Was a Fullback

film del 1949 diretto da John M. Stahl

Father Was a Fullback è un film del 1949 diretto da John M. Stahl.

Father Was a Fullback
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1949
Durata84 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generecommedia, sportivo
RegiaJohn M. Stahl
SoggettoClifford Goldsmith
SceneggiaturaAleen Leslie, Casey Robinson, Mary Loos, Richard Sale
ProduttoreFred Kohlmar
Produttore esecutivoDarryl F. Zanuck
Casa di produzioneTwentieth Century Fox Film Corporation
FotografiaLloyd Ahern
MontaggioJ. Watson Webb Jr.
Effetti specialiFred Sersen
MusicheCyril J. Mockridge
ScenografiaChester Gore, Lyle R. Wheeler (art director)
Thomas Little, Stuart A. Reiss (set decorator)
CostumiKay Nelson
TruccoJames R. Barker, Irene Brooks, Clair Holgate, Ben Nye, Ernie Parks, Faye Smith
Interpreti e personaggi

È una commedia a sfondo sportivo statunitense con Fred MacMurray (che interpreta un allenatore di football americano in un college), Maureen O'Hara, Betty Lynn e Rudy Vallee. È basato sulla commedia teatrale del 1945 Mr. Cooper's Left Hand di Clifford Goldsmith e sull'articolo sportivo Football Fans Aren't Human di Mary Stuhldreher.[1]

George Cooper è l'allenatore della locale squadra universitaria di football, che, nell'ultima stagione, ha perso tutte le partite finora giocate. George e sua moglie Elizabeth sono genitori di due figlie: Connie, adolescente al limite dell'età adulta, e la sorellina Ellen. La passione di Connie è la letteratura: scrive. Nello stesso tempo è in crisi perché è convinta (a ragione) che i ragazzi a lei coetanei la sfuggano, non considerandola particolarmente attraente. E per tale motivo si deprime, giungendo al punto di chiedere ed ottenere dai genitori di essere esentata dai pranzi comuni con la famiglia, preferendo consumare i suoi pasti nella solitudine della sua cameretta.

A nulla valgono le macchinazioni di suo padre George, che – preoccupato per l'equilibrio psichico di sua figlia - chiede aiuto al suo amico e vicino di casa, il professor Sullivan, perché fornisca falsi pretendenti alla ragazza.

Un bel giorno Connie riesce a pubblicare un racconto su una rivista locale: in esso l'autrice figura come personificazione autobiografica di una ragazza dedita alla bubble dance, una danza erotica (il contenuto del racconto è solo un parto della sua immaginazione). I pretendenti alla ragazza allora si moltiplicano. Connie ammette solo Joe Birch, col quale inizia un rapporto sereno.

George perde l'ultima partita della stagione. Sta per essere esonerato dal suo ruolo, quando ci si rende conto che Joe Birch è un promettente asso del football, che sicuramente risolleverà le sorti della squadra per la stagione successiva. George viene quindi riconfermato, mentre le sue difficoltà con la prole sembrano essersi risolte.

Ma la piccola Ellen si è fatta un poco più grande; ella chiede ai genitori di servirle i pasti in camera.

Produzione

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Il film, diretto da John M. Stahl su una sceneggiatura di Aleen Leslie, Casey Robinson, Mary Loos e Richard Sale e un soggetto di Clifford Goldsmith, fu prodotto da Fred Kohlmar[2] per la Twentieth Century Fox Film Corporation[3] e girato dal 14 marzo a fine aprile 1949. Il titolo di lavorazione fu Blind Date.[1]

Le riprese cominciarono sotto la direzione di Elliott Nugent chi fu poi sostituito da Stahl (alla sua ultima regia) dopo pochi giorni riprese a causa di disaccordi con la produzione. Il film fu adattato per un episodio della serie antologica radiofonica Lux Radio Theatre trasmesso il 20 marzo 1950.[1]

Distribuzione

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Il film fu distribuito negli Stati Uniti nell'ottobre 1949[4] (première a Los Angeles il 30 settembre[1]) al cinema dalla Twentieth Century Fox.[3]

Altre distribuzioni:[4]

Promozione

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La tagline è: I wanted to live DANGEROUSLY so I married a football coach (who lost every game).[5]

  1. ^ a b c d (EN) American Film Institute, su afi.com. URL consultato il 2 gennaio 2014.
  2. ^ (EN) IMDb - Cast e crediti completi, su imdb.com. URL consultato il 2 gennaio 2014.
  3. ^ a b (EN) IMDb - Crediti per le compagnie, su imdb.com. URL consultato il 2 gennaio 2014.
  4. ^ a b (EN) IMDb - Distribuzioni, su imdb.com. URL consultato il 2 gennaio 2014.
  5. ^ (EN) IMDb - Tagline, su imdb.com. URL consultato il 2 gennaio 2014.

Collegamenti esterni

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