Henman e George Fawcus, quest'ultimo per tornare a un ruolo meramente presidenziale, lasciano il calcio giocato. Dalla Svizzera giungono Francesco Calì e Salvatore Calì, vengono ingaggiati gli italiani Alberto Delamare e Federico D'Amato e l'italo-tedesco Oscar Schöller.
Pur essendo in rosa Ernesto De Galleani non fu disponibile per la finale per malattia.
In seguito all'assemblea generale dei soci del 26 gennaio 1901 viene deliberato, per 5 voti favorevoli contro quattro contrari, il cambiamento dei colori sociali, passati dal bianco-azzurro al granata-blu scuro.[1]
Il Genoa giocherà solo la finale di campionato a Genova, venendo travolto dal Milan per 3-0.
La maglia per le partite casalinghe presentava i colori attuali (anche se la dicitura ufficiale era rosso granato e blu) ma a differenza di oggi il blu era posizionato a destra e la maglia era una camicia.
La seconda maglia era la classica maglia bianca con le due strisce orizzontali rosso-blu sormontate dallo stemma cittadino.
^Corriere dello Sport – La Bicicletta, Milano, 6 maggio 1901.
^abSi ritiene che gli autori della seconda e della terza rete furono rispettivamente Kilpin e Negretti, in quanto citati da varie fonti; inoltre Negretti viene spesso considerato, erroneamente, anche autore del primo gol, cfr. Lorenzo Mondelli, Lo sport del popolo (PDF), su magliarossonera.it. URL consultato il 5 ottobre 2019.