[go: nahoru, domu]

Inverso Porte era un comune sparso della provincia di Torino, soppresso nel 1928.[2] Il suo territorio è oggi situato nel comune di San Germano Chisone.

Invero Porte
ex comune
Invero Porte – Veduta
Invero Porte – Veduta
Veduta del capoluogo
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Provincia Torino
CircondarioNon presente
MandamentoNon presente
Amministrazione
Data di istituzioneXVIII secolo
Data di soppressione1928
Territorio
Coordinate44°53′10.99″N 7°15′14.57″E
Altitudine525[1] m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale10065
Prefisso0121
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Regno d'Italia
Invero Porte
Invero Porte

Geografia fisica

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Il comune era situato sulle prime pendici delle Alpi Cozie, nei pressi dello sbocco della Val Chisone sulla pianura. Il suo territorio variava da una altezza minima di 436 m s.l.m. a una massima di 1.325 m s.l.m..[1] Era bagnato da due rii, Turmilla e Civrino[3], entrambi affluenti in destra idrografica del Chisone.

 
Lapide ai caduti

Nella zona antistante all'attuale parrocchiale di San Carlo, a Turina, sono state rinvenute vestigia di frequentazione in epoca romana[4]. Il comune di Inverso Porte venne istituito tra il 1640 e il 1650; in precedenza apparteneva al territorio di Porte.[5] La chiesa di San Carlo Borromeo, costruita su progetto dell'architetto Buniva[6] e che sostituì una preesistente chiesa di Santa Maria attestata fin dall'XI secolo[4], venne eretta a parrocchia il 7 marzo 1740.[6] A volte il comune veniva denominato "Turina"[7], e cioè con il nome del capoluogo. Il territorio era in buona parte coperto da boschi che davano i principali prodotti destinati alla vendita, ovvero legna da ardere e pali per vigneto. Attorno alla metà del XIX secolo contava 549 abitanti.[3]

Il comune di Inverso Porte fu soppresso nel 1928 con il regio decreto n. 971 del 15 aprile 1928, e venne fuso assieme a San Germano Chisone e a Pramollo in un nuovo comune denominato Germano Chisone, in seguito ridenominato San Germano Chisone. Mentre Pramollo nel 1954 recuperò la propria autonomia, il territorio di Inverso Porte rimase parte di San germano Chisone.[8]

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b AA.VV., 11° CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE - 24 OTTOBRE 1971 (PDF), III, ISTAT, p. 33. URL consultato il 24 maggio 2024.
  2. ^ Comune ISTAT "001831 Inverso Porte (Torino)" - Codice Catastale "E312", su elesh.it, Storia dei Comuni. URL consultato il 24 maggio 2024.
  3. ^ a b Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna compilato per cura del professore Goffredo Casalis, vol. 8, G. Maspero, 1841, pp. 503-504. URL consultato il 24 maggio 2024.
  4. ^ a b AA.VV., Archeologia Medievale, XXIV, All'Insegna del Giglio, 1997, p. 366, ISBN 9788878141476. URL consultato il 24 maggio 2024.
  5. ^ Gabriella Ballesio, Porte, su archiviocasalis.it, Centro Interuniversitario di Storia Territoriale "G.Casalis", 1996. URL consultato il 24 maggio 2024.
  6. ^ a b Luciano Tamburini, BUNIVA, Giuseppe Gerolamo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 15, Istituto Treccani, 1972. URL consultato il 24 maggio 2024.
  7. ^ Goffredo Casalis e Vittorio Angius, Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli stati di S.M. il re di Sardegna: Tornaco-Verboux, Presso G. Maspero librajo, 1853, p. 380. URL consultato il 24 maggio 2024.
  8. ^ DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 marzo 1954, n. 279 - Ricostituzione del comune di Pramollo, in provincia di Torino, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 135, 15 giugno 1954. URL consultato il 24 maggio 2024.

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