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Portale:Venezia Giulia e Dalmazia

"Sì com'a Pola presso del Carnaro, ch'Italia chiude e i suoi termini bagna"

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Vista di Ragusa alla metà del XVII secolo.

Con questione della lingua a Ragusa s'intende l'analisi del repertorio linguistico della Repubblica di Ragusa, con particolare attenzione al parlato. Tale questione assunse particolare importanza fra la metà del XIX e la metà del XX secolo, quando l'allora nascente "risorgimento croato" (hrvatski narodni preporod) si scontrò con le istanze irredentistiche italiane: all'epoca ognuno dei due movimenti riteneva che il carattere nazionale fondamentale della Repubblica di Ragusa fosse alternativamente slavo o italiano, con conseguente inserimento della storia ragusea esclusivamente - o prevalentemente - in uno dei due alvei. Per tale motivo, è possibile trovare degli studi che deliberatamente deformarono le fonti o omisero di riportare ciò che non si attagliava con le proprie finalità ideologiche. Nei decenni più recenti la questione è finalmente rientrata in un ambito eminentemente scientifico e culturale.


 
 
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La Cattedrale di San Giacomo a Sebenico

La Cattedrale di San Giacomo (Katedrala sv. Jakova) di Sebenico, Croazia, è una cattedrale della Chiesa cattolica Croata sede del vescovo di Sebenico. La cattedrale è considerata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO fin dal 2000.

La costruzione dell'edificio iniziò nel 1402, nonostante i progetti fossero già pronti nel 1298, quando Sebenico divenne municipalità. I lavori tesi alla modifica della vecchia chiesera presero il via nel 1431. Numerosi artigiani veneti e locali vi lavorarono, secondo lo stile gotico.

Nel 1441 il Gran Consiglio Cittadino affidò i lavori a Giorgio Orsini. Egli ampliò la cattedrale con una navata laterale ed absidi, aggiunse una cupola e varie sculture, tra cui 71 piccole teste umane sulle parti laterali, e un battistero, il tutto in pietra. Giorgio Orsini lavorò sulla cattedrale fino alla sua morte, avvenuta nel 1475.

Tra il 1475 ed il 1536 i lavori vennero proseguiti dal maestro toscano Niccolò di Giovanni Fiorentino. Proseguì nella costruzione in stile rinascimentale, completando la cupola e le sculture esterne raffiguranti San Giacomo e San Marco, il tetto e la parte superiore della facciata. Costruì anche il triforo (gallerie parallele) e lavorò sul presbiterio ed il santuario. Dopo la morte di Fiorentino del 1505 la costruzione venne terminata da un altro gruppo di artigiani veneziani.

La cattedrale venne ufficialmente consacrata nel 1555.


 
 
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Palazzo Modello a Fiume, sede dell'Unione Italiana

L'Unione italiana (in croato Talijanska Unija, in sloveno Italijanska Unija), è un ente di diritto pubblico croato con sede a Fiume, riconosciuto e operativo anche in Slovenia, che rappresenta la Comunità Nazionale Italiana (CNI) storicamente insediata nei territori già jugoslavi, in gran parte ceduti dall'Italia dopo la Seconda guerra mondiale, ed ora appartenenti a Croazia e Slovenia. Nei documenti viene alternativamente chiamata Unione italiana o Unione degli Italiani.

Tradizionalmente l'atto di nascita dell'Unione degli Italiani (col nome di Unione degli Italiani dell'Istria e di Fiume - UIIF) viene fatto risalire ad una data e ad un luogo ben precisi: 10-11 luglio 1944 a Čamparovica (in italiano Paradiso), nei pressi di Albona. Nella Jugoslavia di Tito tradizionalmente ogni anno si commemorava la fondazione del sodalizio in questo stesso luogo, e l'usanza si è mantenuta fino ai nostri giorni.


 
 
Icona modificaSocietà, economia e politica
Dieta Democratica Istriana
Istarski Demokratski Sabor
LeaderIvan Jakovčić
SedePola
Fondazione1990
Ideologiaregionalismo, liberalismo
Sito webwww.ids-ddi.com

La Dieta Democratica Istriana (in croato Istarski Demokratski Sabor, nome ufficiale Istarski Demokratski Sabor/Dieta Democratica Istriana, acronimo IDS-DDI) è un partito politico croato.

È un partito regionale che si fa portavoce delle istanze della Regione Istriana e partecipa regolarmente sia alle elezioni nazionali che a quelle locali.


 
 
Icona modificaMappe
- La Venezia Giulia (mappa del 1928)
- La Dalmazia nei suoi confini storici e geografici
 
 
Icona modifica12 agosto - Oggi accadde


 
 
Icona modificaLa citazione

«Trieste
Ho attraversata tutta la città.
Poi ho salita un'erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all'ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un'aria strana, un'aria tormentosa,
l'aria natia.
La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.»


 
 
Icona modificaStoria
La Provincia romana della Dalmazia (in rosso chiaro), con territori circostanti

La Storia della Dalmazia riguarda il territorio dei Balcani occidentali che si affaccia sull' Adriatico. Ai tempi dei Romani per Dalmazia si intendeva una regione più ampia dell'attuale, che oggi è praticamente solo costiera.

Storia

L'Illiria e l'Impero Romano

La storia della Dalmazia iniziò quando le tribù, dalle quali la regione prende il nome, si dichiararono indipendenti da Genzio, il re dell'antica Illiria, per fondare una repubblica. La sua capitale era Delminium, la collocazione della quale è sconosciuta (probabilmente nel territorio meridionale dell'attuale Bosnia-Erzegovina); il suo territorio si estendeva verso nord dal fiume Narenta al fiume Cetina e in seguito sino il Cherca, dove raggiungeva i confini della Liburnia.

L'Impero Romano iniziò l'occupazione dell'Illiria nell'anno 168 a.C. formando la provincia dell'Illiricum. Nel 156 a.C. i Dalmati vennero attaccati per la prima volta da un esercito romano e costretti a pagare tributo. Nel 10, durante il regno di Augusto, l'Illiricum venne diviso in Pannonia a nord e Dalmazia a sud, dopo che l'ultima di molte furiose rivolte era stata schiacciata da Tiberio nel 9. Questo evento fu seguito dalla totale sottomissione e dalla pronta accettazione della civiltà latina che si diffuse in tutta l'Illiria.

La provincia di Dalmazia si espanse verso l'interno per coprire tutte le Alpi Dinariche e gran parte della costa adriatica orientale: la sua capitale fu la città di Salona, ora Solin.


 
 
Icona modificaIl personaggio

Boris Pahor (Trieste, 28 agosto 1913) è uno scrittore italiano, di lingua slovena.

Biografia

Pahor nacque a Trieste, allora porto principale dell'Impero Austro-Ungarico. A sette anni vide l'incendio del Narodni dom, sede centrale delle organizzazioni della comunità slovena di Trieste. L'esperienza lo segnò per tutta la vita, tornandovi spesso nei suoi romanzi e racconti.

Finita la scuola media frequentò il seminario di Capodistria che non terminò. Dopo essersi laureato in Lettere all'Università di Padova, torna nella sua città natale dove si dedica all'insegnamento della letteratura italiana. Stabilisce stretti rapporti con alcuni giovani intellettuali sloveni di Trieste; tra questi spiccano le figure del poeta Stanko Vuk, di Zorko Jelinčič, cofondatore della organizzazione antifascista slovena TIGR (e padre dello scrittore Dušan Jelinčič) e dei pittori Augusto Černigoj e Lojze Spacal. Negli stessi anni incomincia il carteggio con il poeta e pensatore personalista sloveno Edvard Kocbek, nel quale riconoscerà un'importante guida morale ed estetica.


 
 
Icona modificaLo sapevi che...
...il primo giuliano-dalmata decorato di medaglia d'oro al valor militare combattente per l'Italia nel corso della Grande Guerra fu il triestino Angelo di Valentini, caduto sul Pal Piccolo il 24 maggio 1915 (primo giorno di guerra per l'Italia).


 
 
Icona modificaIl libro del giorno

Die Osterreichisch-Ungarische Monarchie in Wort und Bild. Dalmatien, Druck und Verlag der Kaiserlich-Konigleichen Hof-und Staatsdruckerei, Wien 1892

Sotto gli auspici dell’allora erede al trono imperiale Rodolfo d’Asburgo, a partire dal 1883 vennero iniziati i lavori per pubblicare un’opera enciclopedica, allo scopo di descrivere il multiforme impero austroungarico. I 24 volumi che ne sortirono fra il 1885 e il 1902 sono quanto di meglio si potesse trovare all’epoca. Il volume sulla Dalmazia uscì nel 1892, e per la sua compilazione vennero chiamati alcuni fra i più famosi studiosi, compresi non pochi dalmati. Il capitolo sulla letteratura italiana in Dalmazia è opera dello zaratino Adolfo Mussafia, mentre quello sulla letteratura serbocroata è dell’arbesano Marcel Kusar. Fra gli altri autori segnaliamo Giuseppe Gelcich, Pietro/Petar Tartaglia, Francesco Gondola, Giorgio/Djuro Kolombatovic. A distanza di oltre centovent’anni, rimane sempre un’opera fondamentale.


 
 
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Geografia (Regioni storiche e attuali, isole principali, province e capoluoghi comunali, fiumi e laghi. I comuni istriani sono tutti nella sezione "Istria". Le località minori non sono state inserite)


Storia e letteratura (In ordine cronologico)


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