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Sergio Bolzonello

politico italiano

Sergio Bolzonello (Pordenone, 14 gennaio 1960) è un politico italiano, consigliere regionale del Friuli-Venezia Giulia dal 2013.

Sergio Bolzonello

Vicepresidente della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia
Durata mandato25 aprile 2013 –
3 maggio 2018
PresidenteDebora Serracchiani
PredecessoreLuca Ciriani
SuccessoreRiccardo Riccardi

Sindaco di Pordenone
Durata mandato26 giugno 2001 –
31 maggio 2011
PredecessoreLuciano Forte
(vicesindaco f.f.)
SuccessoreClaudio Pedrotti

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico (dal 2018)
La Civica Pordenone (dal 2021)
In precedenza:
PLI (1988-1994)
Il Fiume (2001-2021)
Ind. nel PD (2013-2018)
Titolo di studioDiploma di ragioneria
ProfessioneCommercialista

È stato vicepresidente della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, dal 2013 al 2018, e sindaco di Pordenone per due mandati, dal 2001 al 2011.

Biografia

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Nasce nel 1960 a Pordenone, primogenito di tre fratelli in una famiglia di commercianti di prodotti caseari originaria di Santi Angeli nel Montello. Dall'età di 7 anni lavora come garzone nella bottega di famiglia, diplomandosi successivamente nel 1979 in ragioneria, dopo aver frequentato per cinque anni le scuole serali, conciliando così il lavoro nel negozio paterno, e successivamente quello di fattorino presso uno studio di un commercialista, con l'impegno scolastico. Sempre nel 1979 svolge il servizio di leva con i Vigili del Fuoco. Per sette anni lavora presso lo studio di un commercialista. Nel 1986 apre il proprio studio, che nel 1989 diventa studio associato.[1]

Carriera politica

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Interessatosi alla politica dopo la lettura de La Rivoluzione liberale di Piero Gobetti, alle elezioni amministrative del 1988 si candida al consiglio comunale di Pordenone, a soli ventotto anni, dove nelle file del Partito Liberale Italiano viene eletto solo lui, e diventa assessore al Bilancio nella giunta comunale del democristiano Alvaro Cardin. Al termine del mandato torna alla sua professione.

Sindaco a Pordenone

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Nel 2001, assieme a Giovanni Zanolin, crea la lista civica "Il Fiume" che, in coalizione con il centro-sinistra costituito dai Democratici di Sinistra e La Margherita, lo candida nelle elezioni amministrative di quell'anno a sindaco a Pordenone. Al ballottaggio vince con il 58,4% di voti.[2]

Alle elezioni amministrative del 2006 viene riconfermato Sindaco al primo turno con il 64,5% di voti, e la lista civica "Il Fiume" risulta la più votata con il 34,4% di preferenze.[3]

Vicepresidente del Friuli-Venezia Giulia

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Alle elezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia del 2013 si candida nelle liste del Partito Democratico come indipendente, nella mozione dell'europarlamentare Debora Serracchiani, venendo eletto con 9.424 preferenze in consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia[4]. Il 25 aprile 2013 viene nominato vicepresidente della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia e assessore con deleghe regionali alle attività produttive, turismo e cooperazione dal neo-presidente della Regione Debora Serracchiani.

Corsa alla Presidenza del Friuli-Venezia Giulia

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Elezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia del 2018.

Nel 2018, in vista delle elezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia, dopo la rinuncia della Serracchiani a ricandidarsi, presenta la propria candidatura alla presidenza della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, venendo sostenuto da una coalizione di centro-sinistra composta dalle liste: Partito Democratico (a cui aderisce), Open Sinistra FVG (lista associata ad Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista), Slovenska Skupnost e la lista civica "Cittadini per Bolzonello Presidente".

Nel corso della campagna elettorale, dove si è concentrata sulle "potenzialità che non vengono sfruttate a sufficienza" nella Regione, illustra un programma che si concentra sull'incentivo del lavoro stabile e fiscale per chi assume a tempo indeterminato, sul taglio di due punti dell'IRES e azzeramento dell'IRAP per cinque anni, il cui costo complessivo dell’intervento è di 15 milioni di euro, una cifra che Bolzonello afferma sia ampiamente sostenibile per il nostro bilancio.[5]

Alla tornata elettorale perde la competizione, ottenendo il 26,84% dei voti contro il 57,09% del candidato di centro-destra, il deputato leghista Massimiliano Fedriga, venendo sconfitto.[6]

Il 13 gennaio 2022 entra a far parte del gruppo dei 58 delegati delle Regioni, in rappresentanza dell'opposizione in consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, a partecipare all'elezione del Presidente della Repubblica.[7][8][9]

  1. ^ Sergio Bolzonello, Generale, dietro la collina..., a cura di Francesco Guazzoni, 2011, ISBN 978-88-6391-076-6.
  2. ^ Elezioni Amministrative FVG Giugno 2001, su elezionistorico.regione.fvg.it/amministrative2001/SecondoTurno/. URL consultato il 9 novembre 2017.
  3. ^ Elezioni Amministrative FVG Aprile 2006, su elezionistorico.regione.fvg.it/elezioni2006/000167_Com/Coalizioni/000545.html. URL consultato il 9 novembre 2017.
  4. ^ Elezioni Regionali FVG Aprile 2013, su elezionistorico.regione.fvg.it/elezioni2013/000377_Reg/Liste/000006_000708.html. URL consultato il 9 novembre 2017.
  5. ^ Elezioni Friuli Venezia Giulia 2018, intervista a Bolzonello (Pd), su TPI, 29 aprile 2018. URL consultato il 22 gennaio 2022.
  6. ^ Fedriga è il nuovo presidente del Fvg con il 57% dei voti: "Grazie alla mia gente", su Il Piccolo, 30 aprile 2018. URL consultato il 22 gennaio 2022.
  7. ^ Quirinale: Fvg delega Zanin,Fedriga,Bolzonello per voto Roma - Friuli V. G., su Agenzia ANSA, 13 gennaio 2022. URL consultato il 22 gennaio 2022.
  8. ^ Sergio Bolzonello grande elettore per l'opposizione (con Fedriga e Zanin della maggioranza), su ilgazzettino.it, 11 gennaio 2022. URL consultato il 22 gennaio 2022.
  9. ^ Grandi elettori, le Regioni hanno scelto i loro 58 rappresentanti, su RaiNews. URL consultato il 22 gennaio 2022.

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