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Cloralio

composto chimico
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Il cloralio (o idrato di tricloroacetaldeide) è l'idrato della tricloroacetaldeide.

Cloralio
formula di struttura
formula di struttura
Nome IUPAC
idrato di 2,2,2-tricloroetanale
Nomi alternativi
idrato di tricloroacetaldeide
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC2H3Cl3O2
Massa molecolare (u)165,40 g/mol
Aspettosolido bianco
Numero CAS302-17-0
Numero EINECS200-911-5
PubChem6407
DrugBankDBDB02650
SMILES
C(=O)C(Cl)(Cl)Cl
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,91 (20 °C)
Solubilità in acqua6600 g/l (20 °C)
Temperatura di fusione319 (46°C)
Temperatura di ebollizione369 (96°C)
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
Tossico
Frasi R25-36/38
Frasi S25-45

A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco dall'odore pungente. È un composto tossico, irritante.

In miscela con acqua distillata, gomma arabica e glicerina, forma un composto noto in italiano come "miele di Berlese", meglio conosciuto all'estero come "Hoyer's medium", che si usa normalmente per osservazioni al microscopio.

Viene prodotto come intermedio nella sintesi di vari prodotti, ad esempio per il DDT.

Prima della sintesi dei barbiturici veniva molto usato come farmaco ipnotico, ora però il suo utilizzo come farmaco è molto limitato.

Venne sintentizzato per la prima volta nel 1832, è stato uno dei primi antidrepressivi usati per l'induzione del sonno, veniva infatti somministrato circa 30 minuti prima di coricarsi e dopo circa un'ora faceva cadere in un sonno profondo.

Il cloralio è una sostanza che crea dipendenza soprattutto nei soggetti alcolizzati che ne fanno uso per ripristinare il ciclo di veglia e di sonno. Molto spesso il fattore dipendenza si affiancava all'incapacità di replicare gli effetti con singola dose e così se sulle prime bastava una dose per ottenere un ciclo di sonno accettabile, col tempo le dosi dovevano raddoppiare, triplicare e così via.

Come tutti i barbiturici e le droghe "ipnotizzanti" è stato largamente usato dalla comunità di scrittori e artisti appartenenti al XIX secolo come ad esempio Dante Gabriel Rossetti che ne è stato succube fino alla sua morte nel 1882.

Collegamenti esterni

Cloralio e derivati su guidausofarmaci.it