[go: nahoru, domu]

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== Biografia ==
Vissuto nel [[I secoloIIsecolo a.C.]] <ref>''Enciclopedia Italiana Treccani'' alla voce corrispondente</ref> filosofo peripatetico che per primo introdusse l'analisi [[filologia|filologica]] nell'ambito del [[Peripato]], di cui fu decimo scolarca dal [[78 a.C.|78]] al 47 a.C.<ref>''Enciclopedia Garzanti di Filosofia'' alla voce corrispondente</ref> dopo [[Aristotele]].
 
Riordinò tra il [[40 a.C.|40]] e il [[20 a.C.]] l'edizione critica delle opere acroamatiche <ref>Della produzione filosofica aristotelica più matura ci sono giunti solo gli scritti composti per il suo insegnamento nel Peripato, detti ''libri acroamatici'' (in [[greco antico|greco]]: "ciò che si ascolta") o ''[[esoterismo|esoterici]]''; oltre a questi Aristotele aveva scritto e pubblicato, durante la sua precedente permanenza nell'[[Accademia di Platone]], anche dei dialoghi destinati al pubblico, per questo motivo detti ''[[essoterismo|essoterici]]'', che sono però pervenuti in frammenti.</ref> di Aristotele e di quelle del suo successore [[Teofrasto]] <ref>Il suo nome era in realtà Tirtamo, ma fu Aristotele stesso a chiamarlo Teofrasto per la grazia e la soavità del suo eloquio (Strabone, XIII; Diogene Laerzio, V 38)</ref>.