[go: nahoru, domu]

Il termine actio copre un'area semantica estremamente ampia.

Il sostantivo (di genere femminile) deriva dal verbo ago, -is, egi, actum, agere, e ha significato generico di "azione, atto".

Nel linguaggio tecnico del diritto indica genericamente l'azione giudiziaria (actio judiciaria), ma il suo significato si evolve nel corso del tempo. Quando si parla di legis actiones, infatti, l'actio rappresenta la dichiarazione dei propri diritti fatta da una delle parti coinvolte. Successivamente l'actio passa ad indicare le formule fisse utilizzate dal pretore.

L'actio è, inoltre, uno dei cinque momenti della creazione dell'orazione. L'oratore, infatti, dopo inventio, dispositio ed elocutio, nell'actio si concentra sull'impostazione della voce, sulla modulazione dei toni e sulla prova generale dei gesti da fare al momento della performance.[1]

Bibliografia

Fonti antiche

Fonti moderne

  • Bice Mortara Garavelli, Manuale di retorica, Milano, Bompiani, 2003, ISBN 88-452-4750-3.
  • Laurent Pernot, La retorica dei greci e dei romani, Napoli, Palumbo, 2006, ISBN 88-6017-017-6.

Note

  1. ^ Marco Fabio Quintiliano, Institutio oratoria, 90-96 d.C..