[go: nahoru, domu]

Modifica di Agostino d'Ippona

Attenzione: non sei un utente registrato oppure non hai effettuato l'accesso. Ogni contributo, anche di utenti non registrati, è benvenuto, ma alcune funzioni e alcuni servizi sono accessibili solo agli utenti registrati. Tieni comunque conto che il tuo indirizzo IP (visibile qui) verrà registrato nella cronologia di questa pagina.

Questa modifica può essere annullata. Controlla le differenze mostrate sotto fra le due versioni per essere certo che il contenuto corrisponda a quanto desiderato, e quindi pubblicare le modifiche per completare la procedura di annullamento.

Versione attuale Il tuo testo
Riga 286: Riga 286:
I più notevoli dei suoi lavori biblici illustrano o una teoria dell'esegesi (generalmente approvata) che si diletta nel trovare interpretazioni mistiche ed allegoriche, o lo stile della predicazione che si fonda su quei punti di vista. La sua produzione strettamente esegetica è ben lontana, tuttavia, dall'eguagliare il valore scientifico di quella di [[Sofronio Eusebio Girolamo|Girolamo]]: la sua conoscenza delle lingue bibliche era insufficiente. Da giovane comprendeva il greco con qualche difficoltà<ref>"As Augustine only seems to have become fluent in Greek later in his career, he was initially dependent on translations." (H. A. G. Houghton, ''Augustine’s Text of Johnː Patristic Citations and Latin Gospel Manuscripts'', New York, Oxford University Press, 2008, p. 48; "he himself [Agostino] knew no Hebrew, and his knowledge of even the Greek language progressed to a proficient level only in his later years", Edmon L. Gallagher, "Augustine on the Hebrew Bible", ''The Journal of Theological Studies'', NS, 2016, p. 3.</ref> e, per quanto riguarda l'ebraico, tutto ciò che si può desumere dagli studi di Martin Schanz e Odilo Rottmanner è che aveva familiarità con il [[Lingua punica|punico]],<ref>Michael G. Cox, {{cita testo|url=https://journal.fi/store/article/view/49737|titolo=''Augustine, Jerome, Tyconius and the Lingua Punica''}}, "Studia Orientalia", vol. 64, 1988, pp. 83-106.</ref> una lingua simile all'ebraico. Inoltre, le due grandi qualità del suo genio, la prodigiosa sottigliezza e l'ardente sensibilità, lo portarono a destreggiarsi tra interpretazioni che a volte erano più ingegnose che realistiche. Tra le sue opere vanno ricordate:
I più notevoli dei suoi lavori biblici illustrano o una teoria dell'esegesi (generalmente approvata) che si diletta nel trovare interpretazioni mistiche ed allegoriche, o lo stile della predicazione che si fonda su quei punti di vista. La sua produzione strettamente esegetica è ben lontana, tuttavia, dall'eguagliare il valore scientifico di quella di [[Sofronio Eusebio Girolamo|Girolamo]]: la sua conoscenza delle lingue bibliche era insufficiente. Da giovane comprendeva il greco con qualche difficoltà<ref>"As Augustine only seems to have become fluent in Greek later in his career, he was initially dependent on translations." (H. A. G. Houghton, ''Augustine’s Text of Johnː Patristic Citations and Latin Gospel Manuscripts'', New York, Oxford University Press, 2008, p. 48; "he himself [Agostino] knew no Hebrew, and his knowledge of even the Greek language progressed to a proficient level only in his later years", Edmon L. Gallagher, "Augustine on the Hebrew Bible", ''The Journal of Theological Studies'', NS, 2016, p. 3.</ref> e, per quanto riguarda l'ebraico, tutto ciò che si può desumere dagli studi di Martin Schanz e Odilo Rottmanner è che aveva familiarità con il [[Lingua punica|punico]],<ref>Michael G. Cox, {{cita testo|url=https://journal.fi/store/article/view/49737|titolo=''Augustine, Jerome, Tyconius and the Lingua Punica''}}, "Studia Orientalia", vol. 64, 1988, pp. 83-106.</ref> una lingua simile all'ebraico. Inoltre, le due grandi qualità del suo genio, la prodigiosa sottigliezza e l'ardente sensibilità, lo portarono a destreggiarsi tra interpretazioni che a volte erano più ingegnose che realistiche. Tra le sue opere vanno ricordate:


* ''[[De doctrina christiana]]'' ("La dottrina cristiana"), iniziato nel [[397]] e terminato nel 426, fu il primo vero trattato esegetico, poiché Girolamo scrisse piuttosto come controversialista; esso si occupa della predicazione, dell'interpretazione della Bibbia e dei rapporti fra retorica classica e retorica cristiana;
* ''[[De doctrina christiana]]'' ("La dottrina cristiana"), iniziato nel [[397]] e terminato nel 426, fu il primo vero trattato esegetico, poiché Girolamo scrisse piuttosto come controversialista; esso si occupa della predicazione, dell'interpretazione della Bibbia e dei rapporti fra retorica classica e retorica cristiana.
* ''De Genesi ad litteram'' ("La Genesi alla lettera"), composto tra il [[401]] ed il [[415]];
* ''De Genesi ad litteram'' ("La Genesi alla lettera"), composto tra il [[401]] ed il [[415]];
* ''Enarrationes in Psalmos'' ("Esposizioni sui Salmi"),<ref>in altre lingue tradotto come ''Commenti ai Salmi''.</ref> in 4 volumi, parte dei ''Discorsi'', un capolavoro di eloquenza popolare;
* ''Enarrationes in Psalmos'' ("Esposizioni sui Salmi"),<ref>in altre lingue tradotto come ''Commenti ai Salmi''.</ref> in 4 volumi, parte dei ''Discorsi'', un capolavoro di eloquenza popolare;
Annulla Guida (si apre in una nuova finestra)

Entità Wikidata utilizzate in questa pagina

Template utilizzati in questa pagina:

Questa pagina appartiene a 48 categorie nascoste: