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Girondini: differenze tra le versioni

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|nome2 = {{fr}} ''Club des Girondins'', ''Cercle Social'', ''Confédération universelle des Amis de la Vérité''
|leader = [[Jacques Pierre Brissot]]
|stato = FRA 1792-1804
|fondazione = 1791
|confluito in = [[Termidoriani]]<br>[[Club di Clichy]]<br>[[Dottrinario|Dottrinari]]
|ideologia = [[Federalismo]]<br>[[Repubblicanesimo]]<br>[[Liberalismo]]<br>[[Illuminismo]]<br>[[Abolizionismo]]<br>[[Moderatismo]]<br>[[Laicismo]]<br>[[Radicalismo]]<br>[[Liberalismo francese]]<br>[[Liberismo francese]]
|coalizione = GirondiniPatrioti eRepubblicani [[Club(fino deial Foglianti[[1792]])
|collocazione = centro (sinistra politica, situati a destra nella [[Convenzione nazionaleCentrismo|Centro]] dei /[[MontagnardiCentro-destra]])
|assemblea1 = [[Assemblea nazionale legislativa]]
|seggi1 = {{Seggi|100|745|P|1791}}
|assemblea2 = [[Convenzione nazionale]]
|seggi2 = {{Seggi|160|749|P|1792}}
|categorie = no
}}
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==Nascita del club dei Girondini==
Il club dei Girondini, nato nel 1791, è uno dei più importanti gruppi politici che prendono parte alla [[Rivoluzione francese]]. Questo gruppo è composto da notabili ex-[[Club dei Foglianti|foglianti]] dell'alta e media borghesia provinciale, di idee liberali e repubblicane e avversi al dirigismo economico. Il termine Girondini si spiega con l'origine dal dipartimento della Gironda della maggior parte dei loro deputati. All'epoca della rivoluzione, però, i Girondini vengono solitamente chiamati Brissottini, perché il loro capo è il giornalista [[Jacques Pierre Brissot]], che per un periodo era stato membro del [[Club dei Giacobini]].
[[File:Bordeaux Girondins R03.jpg|thumb|Particolare del monumento ai Girondini a [[Bordeaux]]]]
 
La denominazione di Girondini è più recente, diffusa soltanto all'inizio del [[XIX secolo]], in particolare da [[Alphonse de Lamartine]] nella sua ''Storia dei Girondini''. Oltre a Brissot, sono figure di spicco nel gruppo girondino [[Pierre Vergniaud]], brillante avvocato di [[Bordeaux]]; il generale [[Charles François Dumouriez]]; il [[Jean-Antoine Caritat, marchese di Condorcet|marchese di Condorcet]], ultimo filosofo [[Illuminismo|illuminista]] e uno dei pochi uomini favorevoli al [[Suffragio femminile|diritto di voto delle donne]]; [[Jean-Marie Roland]] e sua moglie [[Manon Roland]], animatrice di salotti intellettuali e tanto influente nel club che un altro nome dato ai Girondini è ''Rolandistes''. In una posizione più sfumata, sedendo nella cosiddetta [[Marais (Rivoluzione francese)|Pianura]] centrista, fu filo-girondino anche il deputato protestante [[François-Antoine de Boissy d'Anglas]]. Erano sostenuti anche da [[Teresa Cabarrus]] (futura Madame Tallien).
 
Fra i Girondini molti sono giornalisti o avvocati. Buoni oratori, colti, appassionati del dibattito intellettuale, sono assertori delle libertà civili e convinti che attraverso la diffusione di idee illuminate la società francese potrà rigenerarsi. Già prima della Rivoluzione vari futuri Girondini si erano impegnati contro la schiavitù nelle colonie; Brissot aveva fondato nel [[1788]] la ''Société des Amis des Noirs'', di cui faceva parte anche Condorcet. Uno dei centri della elaborazione culturale girondina diventa poi il ''Cercle social'' (esistente dal 1790 al 1799), detto anche ''Confédération universelle des Amis de la Vérité'', «un misto di club politico rivoluzionario, loggia massonica e salotto letterario», aperto a differenza degli altri club anche alle donne, dove si tengono conferenze pubbliche sui temi dell'unità del genere umano, del [[cosmopolitismo]], della felicità e dell'utilità del sapere. Nella casa editrice omonima, nata nel [[1791]], ''Bouche de Fer'' e sovvenzionata da Roland, si pubblicano libri di filosofia, politica, letteratura e diversi periodici.[[File:GirondistsForce.jpg|thumb|I Girondini a [[La Force Prison]] dopo il loro arresto]]
 
==I Girondini all'Assemblea legislativa==
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==I Girondini alla Convenzione==
 
[[File:GirondistsExecution.jpg|thumb|Esecuzione di Girondini]]
Nello stesso mese di agosto l'Assemblea legislativa indice le [[elezioni]] per una nuova Assemblea costituente a [[suffragio universale]] maschile, la Convenzione nazionale, che avrebbe dovuto dare alla Francia un ordinamento repubblicano. Col suffragio universale maschile acquistano un ruolo politico quei cittadini che la [[Costituzione francese del 1791|costituzione del 1791]] chiamava "passivi" ed escludeva dal diritto di voto.
 
Alla Convenzione la maggioranza dei seggi va ai Girondini e ai Montagnardi, ovvero l'ala radicale formata da Robespierre, [[Georges Jacques Danton|Danton]], [[Jean-Paul Marat|Marat]] e dai loro seguaci, così chiamati perché durante le riunioni siedono nei banchi più in alto a sinistra. Ormai i rapporti fra Montagnardi e i più moderati Girondini sono estremamente tesi. Le due opposte fazioni decretano con voto unanime alla Convenzione la fine della monarchia (21 settembre 1792) e l'avvento della repubblica (22 settembre). I [[Club dei Foglianti|Foglianti]] vengono invece esclusi.
 
Ma i primi contrasti si delineano già tre giorni dopo, sulla questione del federalismo: i Girondini sono contrari all'accentramento e vogliono dare più potere alle realtà locali; la Montagna invece è a favore di una Francia "una e indivisibile" e riesce a far approvare un decreto in tal senso. Un'ulteriore occasione di conflitto è il processo al re. Robespierre e la Montagna si battono per la sua condanna, i Girondini temporeggiano, per timore che la morte di Luigi XVI scateni l'estremismo della piazza. Il 17 gennaio 1793 a maggioranza la Convenzione si dichiara a favore della condanna capitale del sovrano: una sconfitta per i Girondini, che approfondisce il solco che già li divideva dai Montagnardi.
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La difficile situazione della Francia rivoluzionaria - stretta fra la guerra all'Austria, le [[guerre di Vandea]] e la carestia - spinge poi la Montagna a imporre leggi severe per reprimere ogni dissenso. In questo quadro il 10 marzo viene istituito il [[Tribunale rivoluzionario]], ovvero un tribunale speciale «...che si occuperà di ogni atto controrivoluzionario, di ogni attentato contro la libertà, l'uguaglianza, l'unità, l'indivisibilità della Repubblica, la sicurezza interna ed esterna dello Stato, e di ogni complotto tendente a ristabilire la monarchia». Il 6 aprile nasce il [[Comitato di salute pubblica]], formato da nove membri, fra cui nessun girondino; il suo compito è di vigilare sull'operato dei ministri.
 
===La fine dei Girondini===
[[File:Bordeaux Girondins R03.jpg|thumb|Particolare del monumento ai Girondini a [[Bordeaux]]]]
I deputati della Gironda gridano alla [[dittatura]], ma ormai la loro forza è in declino. I [[sanculotti]] vedono in loro dei nemici della rivoluzione, colpevoli della crisi economica e delle sconfitte militari, e pretendono che siano cacciati dalla Convenzione. La contrarietà dei Girondini a un calmiere sui prezzi, che a loro avviso sarebbe un attentato alla proprietà privata, li espone all'accusa di essere indifferenti alla miseria del popolo. Le sconfitte e poi il tradimento del generale Dumouriez, fuggito in Austria il 4 aprile 1793 assieme a [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo, duca di Chartres]] (il futuro Re dei Francesi nel 1830), aggravano agli occhi dell'opinione pubblica la posizione dei Girondini. Il 26 maggio, al club dei [[Giacobini]], Robespierre si scaglia contro Brissot e i suoi, accusandoli di complotto controrivoluzionario e di corruzione: « [...] invito il popolo a insorgere nella Convenzione nazionale contro i deputati corrotti», dice.
 
[[File:GirondistsForce.jpg|thumb|I Girondini a [[La Force Prison]] dopo il loro arresto]]
Il 31 maggio c'è una prima manifestazione dai [[sanculotti]] contro i Girondini, che si conclude di fatto con un [[Colpo di Stato del 31 maggio 1793|colpo di Stato]]. La successiva [[insurrezione]] del 2 giugno è imponente. Davanti al [[palazzo delle Tuileries]], dove è riunita da tre giorni di fila la Convenzione, si schierano circa 80&nbsp;000 manifestanti, sostenuti dalla [[Guardia nazionale francese|Guardia nazionale]] con più di 150 cannoni. I deputati non possono uscire, l'atmosfera è tesa. Uno dei collaboratori di Robespierre, [[Georges Couthon]], prende la parola e chiede che i 27 deputati e i due ministri girondini, Étienne Clavière e [[Pierre Lebrun]], siano messi agli arresti domiciliari. La Convenzione, sotto assedio, è obbligata ad approvare. «L'Assemblea era come piombata nello stupore», commenta nelle sue memorie il montagnardo [[René Levasseur]].
I deputati della Gironda gridano alla [[dittatura]], ma ormai la loro forza è in declino. I [[sanculotti]] vedono in loro dei nemici della rivoluzione, colpevoli della crisi economica e delle sconfitte militari, e pretendono che siano cacciati dalla Convenzione. La contrarietà dei Girondini a un calmiere sui prezzi, che a loro avviso sarebbe un attentato alla proprietà privata, li espone all'accusa di essere indifferenti alla miseria del popolo. Le sconfitte e poi il tradimento del generale Dumouriez, fuggito in Austria il 4 aprile 1793 assieme a [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo, duca di Chartres]] (il futuro Re dei Francesi nel 1830), aggravano agli occhi dell'opinione pubblica la posizione dei Girondini. Il 26 maggio, al club dei [[Giacobini]], [[Robespierre]] si scaglia contro Brissot e i suoi, accusandoli di complotto controrivoluzionario e di corruzione: « [...] invito il popolo a insorgere nella Convenzione nazionale contro i deputati corrotti», dice.
Il 5 aprile 1793 i giacobini avanzarono una petizione per chiedere la destituzione dei deputati girondini considerati complici del tradimento di Dumouriez e dei rovesci in Vandea. La risposta fu la messa in stato di accusa di [[Jean-Paul Marat]], ispiratore della petizione, che però venne immediatamente scagionato dal tribunale, sancendo un'ulteriore sconfitta dei girondini.
[[File:Banquet des Girondins.jpg|thumb|240px|I girondini riuniti prima di essere giudicati (30 ottobre 1793]]
Il 31 maggio c'è una prima manifestazione dai [[sanculotti]] contro i Girondini, che si conclude di fatto con un [[Colpo di Stato del 31 maggio 1793|colpo di Stato]]. La successiva [[insurrezione]] del 2 giugno è imponente. Davanti al [[palazzo delle Tuileries]], dove è riunita da tre giorni di fila la Convenzione, si schierano circa 80&nbsp;000 manifestanti, sostenuti dalla [[Guardia nazionale francese|Guardia nazionale]] con più di 150 cannoni. I deputati non possono uscire, l'atmosfera è tesa. Uno dei collaboratori di Robespierre, [[Georges Couthon]] (che già l'anno prima definì i Girondini «gente fina, sottile, intrigante, e soprattutto estremamente ambiziosa [che] vogliono la Repubblica [ma] la vogliono perché l'opinione pubblica si è pronunciata, ma desiderano l'aristocrazia, vogliono perpetuarsi con la loro influenza, avere a disposizione i posti, gli impieghi, soprattutto il tesoro della Repubblica»), prende la parola e chiede che i 27 deputati e i due ministri girondini, Étienne Clavière e [[Pierre Lebrun]], siano messi agli arresti domiciliari. La Convenzione, sotto assedio, è obbligata ad approvare. «L'Assemblea era come piombata nello stupore», commenta nelle sue memorie il montagnardo [[René Levasseur]]. Nella seduta del 1º giugno 1793, Vergniaud grida dal suo banco la celebre frase: «Portate un bicchiere di sangue, il cittadino Couthon ha sete!». Furono dichiarati fuorilegge e proscritti in tutto 31 capi girondini, seguiti da 73 deputati che avevano protestato. Tra i primi, i cosiddetti "22 girondini" indicati nella petizione di Marat. I 73 deputati sono dichiarati decaduti dalla Convenzione, ma vengono risparmiati dall'arresto su richiesta di Robespierre. Solo dopo il termidoro saranno reintegrati nelle loro funzioni.
[[File:GirondistsExecution.jpg|thumb|left|Esecuzione di Girondini]]
La liquidazione del gruppo girondino non resta senza conseguenze. Una giovane donna di provincia, monarchica costituzionale, ma che si è avvicinata ai girondini in fuga in Normandia, [[Charlotte Corday]], si reca a Parigi per assassinare [[Marat]], che considera uno dei maggiori responsabili del [[Regime del Terrore]]. Entrata con uno stratagemma in casa sua, il 13 luglio 1793 Charlotte Corday pugnala il deputato giacobino mentre è nella vasca da bagno. L'autrice del delitto viene arrestata e ghigliottinata il 17 luglio; al processo aveva dichiarato: « [...] ho ucciso un uomo per salvarne centomila». È un'illusione: nel luglio 1793 il regime del Terrore è solo ai suoi inizi. La Convenzione approva poi anche la [[legge dei sospetti]], il [[calendario rivoluzionario francese]] e il [[sistema metrico decimale]]. Inizia il governo montagnardo. Non è la legge dei sospetti "terroristica", tuttavia, già in discussione, ma lo statalismo e il centralismo contro il federalismo liberale, a sancire la frattura iniziale tra girondini e giacobini. La stessa esecuzione del re avvenne sotto un governo ancora molto girondino, e tutti i deputati girondini votarono per la colpevolezza, sebbene molti tentarono di bloccare l'esecuzione o votarono per una pena alternativa.
 
La fine dei Girondini è tragica. Tutti i "22 girondini" perdono la vita. Brissot, Vergniaud, Lebrun e altri diciotto capi girondini, dopo un breve processo (24 – 30 ottobre 1793) finiscono sulla ghigliottina. L'8 novembre compare davanti ai giudici Manon Roland; condannata, sale sul patibolo il giorno31 stessoottobre. Clavière[[Charles siÉléonor suicida in carcere. Probabile suicida è anche Condorcet, catturato mentre si allontanava da Parigi dopo cinque mesi di latitanza. Roland, rifugiato in [[NormandiaDufriche-Valazé]], si trafiggeuccide durante il cuore con un pugnale, lasciando un biglietto con queste parole: «nell'apprendere la morte di mia moglie, non ho voluto restare un giorno di più sopra una terra macchiata di delitti»processo.
Clavière, in procinto di essere condannato anche lui, si suicida in carcere l'8 dicembre.
[[File:Derniers moments des Girondins, 31 octobre 1793 - Carl Theodor von Piloty.jpg|thumb|240px|Brissot, Vergniaud e gli altri portati alla ghigliottina il 31 ottobre 1793]]
I 21 ghigliottinati sono sepolti al [[cimitero della Madeleine]].
Molti dei 31 capi, tra cui 4 dei 29 messi fuorilegge il 1º giugno, fuggono (ad esempio Buzot, Salle, Pétion, Kervélégan, Mollevaut, Barbaroux, Louvet, Giroust, Bussy, Bergoeing, Lesage, Duchastel, Roland, Condorcet e Henry-Larivière; tra di loro diversi vengono catturati e muoiono ghigliottinati, uccisi sommariamente o suicidi tra il 1793 e il [[1794]]).
 
L'8 novembre compare davanti ai giudici Manon Roland; condannata, sale sul patibolo il giorno stesso. Roland, rifugiato in [[Normandia]], si trafigge il cuore con un pugnale, lasciando un biglietto con queste parole: «nell'apprendere la morte di mia moglie, non ho voluto restare un giorno di più sopra una terra macchiata di delitti». Probabile suicida è anche Condorcet (1794), catturato mentre si allontanava da Parigi dopo cinque mesi di latitanza.
La liquidazione del gruppo girondino non resta senza conseguenze. Una giovane donna di provincia, [[Charlotte Corday]], si reca a Parigi per assassinare Marat, che considera uno dei maggiori responsabili del [[Regime del Terrore]]. Entrata con uno stratagemma in casa sua, il 13 luglio 1793 Charlotte Corday pugnala il deputato giacobino mentre è nella vasca da bagno. L'autrice del delitto viene arrestata e ghigliottinata il 17 luglio; al processo aveva dichiarato: « [...] ho ucciso un uomo per salvarne centomila». È un'illusione: nel luglio 1793 il regime del Terrore è solo ai suoi inizi.
 
===Dopo il Terrore===
Dopo la [[reazione termidoriana]] (27 luglio 1794), i girondini superstiti si unirono ai [[Termidoriani|nuovi governanti moderati]] e poi sostennero il [[Direttorio]]. Alcuni continuarono la carriera politica in ruoli importanti. Tutti i girondini proscritti ancora vivi rimasti in Francia (tra cui [[Louis-Sébastien Mercier|Mercier]] e [[Jean-Baptiste Louvet de Couvray|Louvet de Couvray]] e [[Louis-Marie de La Révellière-Lépeaux|La Révellière-Lépeaux]]), furono reintegrati nei loro incarichi dopo il 9 termidoro.
 
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Gli ultimi girondini e i loro eredi ideologici, i [[liberali dottrinari]] furono tra i principali sostenitori della [[monarchia di luglio]] instaurata nel [[1830]].
 
==Esponenti==
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File:Pierre Vergniau.jpg|[[Pierre Victurnien Vergniaud]]
File:Charles-François Dumouriez.PNG|[[Charles François Dumouriez]]
File:Nicolas de Condorcet.PNG|[[Nicolas de Condorcet]]
File:Buzot.jpg|[[François Buzot]]
File:Jérôme Pétion de Villeneuve.jpg|[[Jérôme Pétion de Villeneuve]]
File:Barbaroux par Danloux.jpg|[[Charles Jean Marie Barbaroux]]
File:Charlotte Corday.PNG|[[Charlotte Corday]]
File:Armand Gensonné - französischer Revolutionär.jpg|[[Armand Gensonné]]
File:Claude Fauchet par Bonneville.jpg|[[Claude Fauchet (rivoluzionario)|[[Claude Fauchet]]
File:François Boissy d-Anglas.jpg|[[François-Antoine de Boissy d'Anglas]]
File:Claude Fauchet par Bonneville.jpg|Claude Fauchet (rivoluzionario)|[[Claude Fauchet]]
File:Olympe de Gouges.png|[[Olympe de Gouges]]
File:François Bonneville, Engraved portrait of Pierre Henri Tondu le Brun (cropped).jpg|[[Pierre Henri Hélène Tondu]]
File:AduC 055 Servan (J. de Gerbey, 1741-1808).JPG|[[Joseph Marie Servan de Gerbey]]
File:Olympe de Gouges.png|[[Olympe de Gouges]]
File:Jean-Baptiste Boyer-Fonfrède.jpg|[[Jean-Baptiste Boyer-Fonfrède]]
File:Jean-Louis Carra par Bonneville.jpg|[[Jean-Louis Carra]]
File:Charles Éléonor Dufriche-Valazé.jpg|[[Charles Éléonor Dufriche-Valazé]]
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===Simpatizzanti===
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File:Charlotte Corday.PNG|[[Charlotte Corday]]
File:Nicolas de Condorcet.PNG|[[Nicolas de Condorcet]]
File:François Boissy d-Anglas.jpg|[[François-Antoine de Boissy d'Anglas]]
File:Jean-Bernard Duvivier - Portrait of Madame Tallien - Google Art Project.jpg|[[Teresa Cabarrus]] de Tallien
File:Profil de Jean-Denis Lanjuinais.png|[[Jean-Denis Lanjuinais]]
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