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Egittologia: differenze tra le versioni

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Il primo serio contributo all'egittologia in quanto disciplina scientifica risale al [[1798]] con la spedizione di [[Napoleone Bonaparte]] in Egitto e con la pubblicazione della ''[[Description de l'Égypte]]'' del [[1809]]. I venticinque volumi dell'opera, frutto delle ricerche eseguite dagli studiosi della spedizione, descrivevano tutti gli aspetti della civiltà egizia e fornivano la rilevazione [[Cartografia|cartografica]] del Paese, oltre alla descrizione dei monumenti e reperti trovati, fra i quali la [[Stele di Rosetta]].
 
Nel [[1818]] ci fu la scoperta dell'entrata della [[Piramide di Chefren|piramide di Chefren]] ad opera dell'[[italia]]no [[Giovanni Battista Belzoni]] e nel [[1822]] si ebbe finalmente la decifrazione del sistema dei geroglifici egizi compiuta da [[Jean-François Champollion]]. Grazie alla conoscenza della scrittura e del linguaggio egizi e agli studi antropologici e scientifici la comprensione della civiltà dell'antico Egitto poté procedere con tutto il rinnovato slancio, segnando di fatto la nascita dell'egittologia moderna.
 
Le nuove scoperte favorirono l'organizzazione di spedizioni archeologiche, tra cui quella franco-toscana dello stesso Champollion con l'italiano [[Ippolito Rosellini]], del [[1828]]-[[1829]], seguita da quella del tedesco [[Karl Richard Lepsius]] nel [[1842]]-[[1845]].