Europa (astronomia): differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|l'asteroide|52 Europa|nocat=1}}
{{Corpo celeste
|tipo=Satellite
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|pianeta_madre=Giove
|numero_satellite=II
|immagine= Europa
|didascalia= Europa ripresa dalla [[Juno (sonda spaziale)|sonda Juno]] in colori naturali, il 29 settembre 2022.
|scoperta_autori=[[Galileo Galilei]]<br />[[Simon Marius]]
|data=7 gennaio [[1610]]
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Nel dicembre del 2013 la [[NASA]] individuò sulla crosta di Europa alcuni minerali argillosi, più precisamente, [[fillosilicati]], che spesso sono associati a [[Composto organico|materiale organico]]. La stessa NASA annunciò, sulla base di osservazioni effettuate con il [[Telescopio spaziale Hubble]], che sono stati rilevati [[geyser]] di [[vapore acqueo]] simili a quelli di [[Encelado (astronomia)|Encelado]], il satellite di [[Saturno (astronomia)|Saturno]].<ref name="NASA-20131212-EU">{{Cita web |cognome1=Cook |nome1=Jia-Rui C. |cognome2=Gutro |nome2=Rob |cognome3=Brown |nome3=Dwayne |cognome4=Harrington |nome4=J.D. |cognome5=Fohn |nome5=Joe |titolo=Hubble Sees Evidence of Water Vapor at Jupiter Moon |url=http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?release=2013-363 |data=12 dicembre 2013 |sito=[[NASA]] |accesso=22 marzo 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131215053143/http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?release=2013-363 |urlmorto=sì }}</ref>
La [[sonda Galileo]], lanciata nel 1989, fornì la maggior parte delle informazioni note su Europa. Nessun veicolo spaziale è ancora atterrato sulla superficie, ma le sue caratteristiche hanno suggerito diverse proposte di esplorazione, anche molto ambiziose. La ''[[Jupiter Icy Moons Explorer]]'' dell'[[Agenzia spaziale europea]] è una missione per
== Osservazione ==
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Europa, insieme alle altre tre lune maggiori di Giove [[Io (astronomia)|Io]], [[Ganimede (astronomia)|Ganimede]] e [[Callisto (astronomia)|Callisto]], fu scoperto da [[Galileo Galilei]] nel gennaio [[1610]]. La prima osservazione documentata di Europa venne fatta dallo scienziato pisano il 7 gennaio 1610 con un telescopio a rifrazione da 20 ingrandimenti presso l'[[Università di Padova]]. Tuttavia in questa osservazione Galileo non fu in grado di separare Io ed Europa a causa della bassa risoluzione del suo telescopio, così i due oggetti furono registrati come un'unica sorgente di luce. Io ed Europa sono stati osservati per la prima volta come corpi distinti durante le osservazioni di Galileo del sistema di Giove il giorno dopo, l'8 gennaio 1610 (considerata dall'[[Unione Astronomica Internazionale]] come data della scoperta di Europa).<ref name="IAUMoonDiscoveries">{{Cita web |cognome=Blue |nome=Jennifer | data=9 novembre 2009 |url=http://planetarynames.wr.usgs.gov/append7.html |titolo=Planet and Satellite Names and Discoverers | editore=USGS |accesso=13 gennaio 2010}}</ref>
Nel [[1614]] [[Simon Marius]] pubblicò il suo lavoro ''Mundus Iovialis'', che descriveva il [[pianeta]] [[Giove (astronomia)|Giove]] e le sue [[satellite naturale|lune]], proponendone il nome che egli affermò essergli stato suggerito da [[Giovanni Keplero|Johannes Kepler]].<ref name="SEDS">{{Cita web |url=http://seds.lpl.arizona.edu/messier/xtra/Bios/marius.html |titolo=Simon Marius |accesso=9 agosto 2007 |editore=[[University of Arizona]] |sito=Students for the Exploration and Development of Space |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070713221843/http://seds.lpl.arizona.edu/messier/xtra/Bios/marius.html }}</ref><ref
=== Denominazione ===
Come tutti i satelliti galileiani Europa prende il nome da un'amante di [[Zeus]], l'equivalente greco di Giove. In questo caso [[Europa (figlia di Agenore)|Europa]], figlia di [[Agenore (figlio di Poseidone)|Agenore]] re della città fenicia di [[Tiro (città antica)|Tiro]] (ora in [[Libano]]), madre di [[Minosse]] e sorella di [[Cadmo]], [[Fenice (figlio di Agenore)|Fenice]] e [[Cilice]], capostipite dei [[Cilici]].
Nonostante il nome Europa sia stato suggerito da [[Simon Marius]] poco dopo la sua scoperta, tale nome perse importanza per un lungo periodo (come la persero i nomi degli altri [[Satelliti medicei]]) e non fu ripristinato nell'uso comune fino alla metà del [[XX secolo]].<ref name="marazzini">{{Cita pubblicazione |cognome=Marazzini |nome=Claudio |anno=2005 |titolo=I nomi dei satelliti di Giove: da Galileo a Simon Marius (The names of the satellites of Jupiter: from Galileo to Simon Marius) |rivista=Lettere Italiane |volume=57 |numero=3 |pp=391-407 }}</ref> In gran parte della letteratura astronomica i satelliti vengono semplicemente indicati con il nome del pianeta seguito da un numero romano, che ordina le varie lune dalla più vicina alla più lontana dal pianeta in esame (sistema introdotto da Galileo), per cui Europa era indicato con Giove II.
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La [[New Horizons]] riprese Europa nel febbraio 2007, mentre navigava dal sistema gioviano in direzione di [[Plutone (astronomia)|Plutone]].<ref>{{cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/newhorizons/news/jupiter_images.html|titolo=Gallery of Jupiter Images from New Horizons|data=marzo 2007|editore=[[NASA]]|accesso=28 marzo 2015}}</ref>
Nel settembre del 2022, la sonda spaziale [[Juno (sonda spaziale)|Juno]] ha sorvolato Europa a una distanza di 352
==== Missioni future ====
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Missioni robotiche per Europa devono sopportare l'ambiente ad alte radiazioni di Giove, visto che Europa riceve circa 5,40 [[Sievert|Sv]] di radiazioni al giorno.<ref name="Ringwald2000">Ringwald, Frederick A. (29 February 2000) {{cita testo|url=http://zimmer.csufresno.edu/~fringwal/w08a.jup.txt|titolo=''SPS 1020 (Introduction to Space Sciences) Course Notes''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080725050708/http://zimmer.csufresno.edu/~fringwal/w08a.jup.txt }}, California State University, csufresno.edu.</ref>
Nel 2011 una missione verso Europa fu caldamente consigliata dal ''[[Planetary Science Decadal Survey]]'',<ref name="zab">{{Cita news |titolo=Lean U.S. missions to Mars, Jupiter moon recommended |url=https://www.reuters.com/article/2011/03/08/us-space-usa-future-idUSTRE7266XJ20110308 |editore=Reuters |data=7 marzo 2011 |cognome=Zabarenko |nome=Deborah |pubblicazione= |accesso=1º maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151016065456/http://www.reuters.com/article/2011/03/08/us-space-usa-future-idUSTRE7266XJ20110308 |urlmorto=sì }}</ref> e in risposta la NASA mise allo studio alcuni progetti come quello di una sonda che avrebbe effettuato multipli sorvoli ravvicinati (''[[Europa Clipper]]'') al satellite, un'altra che prevedeva un [[orbiter]] attorno a Europa e una provvista di un [[lander]].<ref>{{Cita web |url=https://solarsystem.nasa.gov/missions/profile.cfm?MCode=EAL |titolo=Europa Lander |accesso=15 gennaio 2014 |sito=NASA |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140116103022/http://solarsystem.nasa.gov/missions/profile.cfm?MCode=EAL }}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.lpi.usra.edu/opag/mar2012/presentations/|titolo=March 2012 OPAG Meeting}}. Lunar and Planetary Institute, NASA. Accesso
Nel
A febbraio 2017, la missione ''Europa Clipper'' è entrata nella cosiddetta fase B,<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/feature/jpl/nasas-europa-flyby-mission-moves-into-design-phase|titolo=NASA: FlyBy Europa verso la fase
==== Altre proposte ====
[[File:JIMO Europa Lander Mission.jpg|thumb|Immagine artistica di un progetto NASA del 2005 per l'invio di un lander su Europa (Europa Lander Mission).]]
Nel primo decennio del [[XXI secolo]] fu proposta una missione spaziale congiunta della NASA e dell'ESA denominata ''[[Europa Jupiter System Mission]]''. Pianificata per il 2020 prevedeva l'utilizzo di due sonde spaziali automatiche e indipendenti per l'esplorazione del sistema gioviano: La ''Jupiter Europa Orbiter'' (JEO) della NASA e la ''Jupiter Ganymede Orbiter'' (JGO) pilotata dall'ESA facevano parte del programma cooperativo ''"Outer Planet Flagship Mission"'', che aveva l'obiettivo primario dello studio delle lune ghiacciate di Giove.<ref name="NASA2009">{{Cita web |url=https://www.nasa.gov/topics/solarsystem/features/20090218.html |titolo=NASA and ESA Prioritize Outer Planet Missions |accesso=26 luglio 2009 |editore=NASA |data=2009 |dataarchivio=5 febbraio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190205001903/https://www.nasa.gov/topics/solarsystem/features/20090218.html |urlmorto=sì }}</ref> Nel programma di cooperazione internazionale l'[[Agenzia spaziale giapponese]] propose di contribuire con il ''Jupiter Magnetospheric Orbiter'' (JMO), che avrebbe studiato la magnetosfera gioviana, mentre l'[[Agenzia spaziale russa]] espresse l'interesse per l'invio di un lander (Europa Lander).<ref>{{Cita web |url=https://futureplanets.blogspot.com/2009/04/russian-europa-lander-concept.html|titolo=Russia Europa Lander – FPE (2009)|accesso=23 luglio 2013|data=5 aprile 2009}}</ref> A quel tempo c'era la concorrenza di altre proposte, anche se la missione a Europa e la ''[[Titan Saturn System Mission]]'' avevano comunque la priorità sulle altre.<ref name="ESA2007">{{Cita web|url=http://sci.esa.int/science-e/www/object/index.cfm?fobjectid=41177 |titolo=Cosmic Vision 2015–2025 Proposals |data=21 luglio 2007 |editore=ESA |accesso=20 febbraio 2009 }}</ref><ref name="Rincon2009">{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/7897585.stm |titolo=Jupiter in space agencies' sights |nome=Paul |cognome=Rincon |editore=BBC News |accesso=20 febbraio 2009 |data=20 febbraio 2009 }}</ref> Tuttavia il piano congiunto crollò nei primi anni del 2010 a causa del budget momentaneamente limitato della NASA.<ref name="l1" />
Il ''[[Jovian Europa Orbiter]]'' è un progetto del programma dell'ESA [[Cosmic Vision]] i cui studi iniziarono nel 2007 mentre un altro è l{{'}}''Ice Clipper'' (letteralmente "taglia ghiaccio") ed utilizzerebbe una sonda a impatto simile a quello della missione ''[[Deep Impact (missione spaziale)|Deep Impact]]''.<ref>{{cita web |lingua=en |url=http://www.astrobiology.com/europa/ice.clipper.html |titolo=Europa Ice Clipper |editore=Astrobiology Web |accesso=7 settembre 2021 |urlarchivio=https://archive.today/20120718133252/http://www.astrobiology.com/europa/ice.clipper.html
[[File:Cryobot.jpg|thumb|left|''Concept Art'' del ''[[cryobot]]'' e dell{{'}}''hydrobot'']]
La ''[[Jupiter Icy Moons Orbiter]]'' (JIMO) era invece una missione con un veicolo spaziale alimentato a [[propulsione nucleare]] e parte del ''Progetto Prometheus''. Il progetto tuttavia è stato cancellato nel 2005, perché eccessivamente oneroso in un periodo di ripensamento dell'[[esplorazione spaziale]] e perché ha incontrato notevoli opposizioni la soluzione proposta di un propulsore nucleare.<ref>{{cita web|url=http://www.space.com/news/060207_europa_budget.html |titolo=Europa Mission: Lost In NASA Budget|editore=[[Space.com]]|accesso=29 ottobre 2014}}{{Citazione|Non era una missione, dal mio punto di vista, ben formulata. Una missione scientifica verso Europa è estremamente interessante su una base scientifica. Rimane una priorità, e potrete aspettarvi, durante il prossimo anno o giù di lì, o anche prima, una proposta di missione verso Europa come parte della nostra linea scientifica. Ma noi non -- non, ripeto, non -- favoriremo un sistema propulsivo nucleare per raggiungere lo scopo|Mike Griffin, intervista}}</ref>
Un'altra missione cancellata in precedenza, che sarebbe dovuta partire nel 2002-2003, fu la ''[[Europa Orbiter]]'', che sarebbe stata dotata di un radar speciale per la scansione sotto la superficie di Europa.<ref name="waterworld" />
Una delle proposte più ambiziose vorrebbe utilizzare una grande ''Melt Probe'' (letteralmente "Sonda per fondere") [[energia nucleare|nucleare]] (''[[Cryobot]]'') che attraverserebbe la superficie sciogliendo il ghiaccio fino ad arrivare all'oceano sottostante.<ref>{{cita libro|lingua=inglese |nome=Joan |cognome=Horvath |etal=s |capitolo=Searching For Ice And Ocean Biogenic Activity On Europa And Earth |titolo=Instruments, Methods and Missions for Investigation of Extraterrestrial Microorganisms |editore=R.B. Hoover |pp=490-500 |anno=1997 |urlcapitolo=http://users.ictp.it/~chelaf/searching_for_ice.html |accesso=20 luglio 2010}}</ref><ref>{{cita pubblicazione |lingua=inglese |cognome=Zimmerman |nome=W. |etal=s |anno=2001 |titolo=A radioisotope powered cryobot for penetrating the Europan ice shell |rivista=AIP Conf. Proc. |volume=552 |numero=1 |pp=707-715 |doi=10.1063/1.1357997 |url=http://trs-new.jpl.nasa.gov/dspace/bitstream/2014/16466/1/00-2519.pdf |formato=pdf |accesso=20 luglio 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110812180142/http://trs-new.jpl.nasa.gov/dspace/bitstream/2014/16466/1/00-2519.pdf }}</ref> ''[[Planetary Society|The Planetary Society]]'' dice che scavare un pozzo fin sotto la superficie dovrebbe essere un obiettivo primario, e provvederebbe alla protezione dalle radiazioni gioviane. Una volta raggiunta l'acqua, la sonda rilascerebbe un veicolo sottomarino autonomo (''hydrobot''), che raccoglierebbe le informazioni per poi trasmetterle agli osservatori a Terra.<ref name="Bridges2000">{{Cita web |cognome=Bridges |nome=Andrew |data=10 gennaio 2000 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090208150400/http://www.space.com/searchforlife/europa_ocean_update_000110.html |urlmorto=no |url=http://www.space.com/searchforlife/europa_ocean_update_000110.html |titolo=Latest Galileo Data Further Suggest Europa Has Liquid Ocean |editore=Space.com }}</ref> Entrambi il ''cryobot'' e l{{'}}''hydrobot'' dovrebbero essere sottoposti ad un'estrema sterilizzazione per evitare che la sonda rilevi organismi terrestri anziché l'eventuale vita nativa e per evitare una contaminazione dell'oceano su Europa.<ref name="NASSSB">{{Cita web |sito=National Academy of Sciences Space Studies Board |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080213194509/http://www7.nationalacademies.org/ssb/europamenu.html |urlmorto=no |url=http://www7.nationalacademies.org/ssb/europamenu.html |titolo=Preventing the Forward Contamination of Europa |editore=National Academy Press |città=Washington (DC) |data=2000 |isbn=0-309-57554-0 }}</ref> Questa proposta non è tuttavia ancora arrivata ad una seria pianificazione da parte degli scienziati.<ref name="Powell2005">{{Cita pubblicazione|titolo=NEMO: A mission to search for and return to Earth possible life forms on Europa |cognome=Powell |nome=Jesse |cognome2=Powell |nome2=James |cognome3=Maise |nome3=George |cognome4=Paniagua |nome4=John |rivista=Acta Astronautica |volume=57 |numero=2–8 |pp=579-593 |data=2005|doi=10.1016/j.actaastro.2005.04.003 |bibcode=2005AcAau..57..579P }}</ref>
== Parametri orbitali ==
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=== Oceano sotto la superficie ===
Si pensa che sotto la superficie di Europa ci sia uno strato di acqua liquida mantenuta tale dal calore generato dalle "maree" causate dall'interazione gravitazionale con Giove.<ref name="geology" /><ref name="greenberg" /> La temperatura sulla superficie di Europa è di circa {{M|110|ul=K}} ({{M|−163|ul=°C}}) all'equatore e di solo {{M|50|ul=K}} ({{M|−223|ul=°C}}) ai poli, cosicché il ghiaccio superficiale è permanentemente congelato.<ref name="cyclo">{{Cita libro|titolo=The Encyclopedia of the Solar System |anno=1999 |url=https://archive.org/details/encyclopediaofso0000unse_m0r6 |autore=McFadden, Lucy-Ann; Weissman, Paul; and Johnson, Torrence |editore=Elsevier |data=2007 |p=[https://archive.org/details/encyclopediaofso0000unse_m0r6/page/432 432] |isbn=0-12-226805-9 }}</ref> I primi indizi di un oceano liquido sotto la superficie vennero da considerazioni teoriche relative al riscaldamento gravitazionale (conseguenza dell'orbita leggermente eccentrica di Europa e della [[risonanza orbitale]] con gli altri satelliti medicei). I membri del team imaging del progetto [[Sonda Galileo|Galileo]] hanno analizzato le immagini di Europa della sonda ''[[Programma Voyager|Voyager]]'' e della sonda ''Galileo'' per affermare che anche le caratteristiche superficiali di Europa dimostrano l'esistenza di un oceano liquido sotto la superficie.<ref name="greenberg">Greenberg, Richard (2005) ''Europa: The Ocean Moon: Search for an Alien Biosphere'', Springer + Praxis Books, ISBN 978-3-540-27053-9.</ref> L'esempio più eclatante sarebbe il terreno "[[Chaos (esogeologia)|caotico]]", una caratteristica comune sulla superficie di Europa che alcuni interpretano come una regione in cui l'oceano sotto la superficie ha sciolto la crosta ghiacciata. Questa interpretazione è estremamente controversa. La maggior parte dei geologi che ha studiato Europa favorisce quello che viene chiamato modello del "ghiaccio spesso" in cui l'oceano ha raramente, se non mai, direttamente interagito con la superficie.<ref name="greeley">Greeley, Ronald; ''et al.'' (2004) "Chapter 15: Geology of Europa", pp. 329 ff. in ''Jupiter: The Planet, Satellites and Magnetosphere'', Cambridge University Press, ISBN 0-521-81808-7.</ref> I diversi modelli per stimare lo spessore del guscio di ghiaccio danno valori oscillanti tra qualche chilometro e qualche decina di chilometri.<ref name="Billings">{{Cita pubblicazione|titolo=The great thickness debate: Ice shell thickness models for Europa and comparisons with estimates based on flexure at ridges |autore=Billings, Sandra E. |autore2=Kattenhorn, Simon A. |rivista=Icarus |volume=177 |numero=2 |pp=397-412 |data=2005 |doi=10.1016/j.icarus.2005.03.013 |bibcode=2005Icar..177..397B}}</ref>
[[File:EuropaInterior1 ITA.jpg|thumb|upright=1.2|L'oceano sotto la superficie di Europa]]
La prova migliore per il cosiddetto modello del "ghiaccio spesso" è uno studio dei grandi crateri di Europa. I più grandi sono circondati da cerchi concentrici e sembrano essere riempiti con ghiaccio fresco relativamente liscio; basandosi su questo e sulla quantità di calore generata dalle maree di Europa, è stato teorizzato che la crosta esterna di ghiaccio solido sia spessa approssimativamente {{M|10|−| 30|ul=km}}, il che potrebbe significare che l'oceano liquido sottostante potrebbe essere profondo circa {{M|100|ul=km}}.<ref name="Schenk" /><ref>{{Cita news |nome=Zaina |cognome=Adamu |titolo=Water near surface of a Jupiter moon only temporary |data=1º ottobre 2012 |url=http://lightyears.blogs.cnn.com/2012/10/01/a-moon-of-jupiter-may-have-water-temporarily/?hpt=us_bn4 |pubblicazione=CNN News |accesso=2 ottobre 2012 |dataarchivio=5 ottobre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121005011205/http://lightyears.blogs.cnn.com/2012/10/01/a-moon-of-jupiter-may-have-water-temporarily/?hpt=us_bn4 |urlmorto=sì }}</ref>
Il modello a "ghiaccio sottile" suggerisce invece che lo strato di ghiaccio di Europa sia spesso solo pochi chilometri. Tuttavia, la maggior parte degli scienziati planetari affermano che questo modello considera che solo i più alti strati della crosta di Europa si comportino elasticamente quando colpiti dalla marea di Giove. Questo modello suggerisce che la parte elastica esterna della crosta di ghiaccio potrebbe essere sottile solo 200 metri. Se lo strato di ghiaccio di Europa fosse spesso solo pochi chilometri, come propone il modello "ghiaccio sottile", significherebbe che potrebbero avvenire contatti regolari tra l'interno liquido e la superficie attraverso crepe, causando la formazione di zone di [[Chaos (esogeologia)|terreno caotico]].<ref name="Billings" />
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== Superficie ==
{{vedi anche|Superficie di Europa}}
[[File:
Europa è uno degli oggetti più lisci nel sistema solare e priva di grandi formazioni come montagne e [[cratere d'impatto|crateri da impatto]], il che rende plausibile un suo costante rimodellamento.<ref name="waterworld">{{Cita web |url=http://teachspacescience.org/cgi-bin/search.plex?catid=10000304&mode=full |titolo=Europa: Another Water World? |data=2001 |accesso=9 agosto 2007 |editore=[[NASA]], Jet Propulsion Laboratory |sito=Project Galileo: Moons and Rings of Jupiter |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110721210346/http://teachspacescience.org/cgi-bin/search.plex?catid=10000304&mode=full }}</ref><ref name="Arnett1996">Arnett, Bill (7 November 1996) {{cita testo|url=http://www.astro.auth.gr/ANTIKATOPTRISMOI/nineplanets/nineplanets/europa.html|titolo=''Europa''}}. astro.auth.gr</ref><ref name="EuropaAlbedo">{{Cita web|url=http://www.solarviews.com/eng/europa.htm |autore=Hamilton, Calvin J. |titolo=Jupiter's Moon Europa|sito=solarviews.com }}</ref> I segni profondi ed incrociati più evidenti sulla luna sembrano essere principalmente dovute all'[[albedo]], la quale enfatizza la topografia della bassa superficie. L'[[albedo]] (quantità di luce riflessa) di Europa è 0,64, una delle più alte di tutte le lune conosciute e causata dall'alta riflettività della sua superficie ghiacciata.<ref name="datasheet" /><ref name="EuropaAlbedo" /> Questo sembra indicare una superficie giovane ed attiva; basandosi su stime della frequenza di bombardamento "[[cometa]]rio" che raggiunge Europa, la superficie ha da 20 a 180 milioni di anni circa.<ref name="Schenk">Schenk, Paul M.; Chapman, Clark R.; Zahnle, Kevin; and Moore, Jeffrey M. (2004) {{cita testo
Il livello di [[Radioattività|radiazione]] che colpisce la superficie di Europa è equivalente ad una dose di circa 5400 [[Sievert|mSv]] (540 [[röntgen equivalent man|rem]]) al giorno,<ref name="ringwald">{{Cita web |data=29 febbraio 2000 |titolo=SPS 1020 (Introduction to Space Sciences) |editore=California State University, Fresno |autore=Frederick A. Ringwald |url=http://zimmer.csufresno.edu/~fringwal/w08a.jup.txt |accesso=4 luglio 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://www.webcitation.org/5jwBSgPuV?url=http://zimmer.csufresno.edu/~fringwal/w08a.jup.txt |dataarchivio=20 settembre 2009 }}</ref> una quantità di radiazione sufficiente a causare una grave malattia o la morte in un essere umano che rimanga esposto in superficie un solo giorno.<ref name="remeffects">{{cita testo|url=https://archive.org/details/TheEffectsOfNuclearWeapons|titolo=''The Effects of Nuclear Weapons''}}, Revised ed., US DOD 1962, pp. 592–593</ref>
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=== Lineae ===
[[File:europa g1 true.jpg|thumb|upright=1.3|Immagine a colori "quasi" naturali di Europa dalla sonda ''Galileo''.]]
[[File:PIA25696-Europa-JupiterMoon-20220929.jpg|thumb|Dettagli della superficie di Europa in una fotografia scattata dalla sonda ''[[Juno (sonda spaziale)|Juno]]'' durante il sorvolo ravvicinato del 2022.]]
La caratteristica più notevole della superficie di Europa è una serie di striature scure che attraversano, incrociandosi tra di loro, l'intero satellite. Un esame da vicino mostra che il bordo della crosta di Europa su ogni lato delle crepe si è mosso rispetto agli altri. Le bande più larghe sono di circa 20 km con dei bordi leggermente scuri, striature regolari, e una banda centrale di materiale più chiaro.<ref name="Geissler1998">{{cita pubblicazione|autore=P.E. Geissler ''et al.''|titolo=Evolution of Lineaments on Europa: Clues from Galileo Multispectral Imaging Observations|rivista=Icarus|volume= 135|numero= 1|pp=107-126|data=1º settembre 1998|doi=10.1006/icar.1998.5980}}</ref> Questo potrebbe essere stato prodotto da una serie di [[criovulcano|eruzioni vulcaniche di acqua]] o geyser quando la superficie di Europa si allarga scoprendo gli strati più caldi sepolti.<ref name="Figueredo2003">{{cita pubblicazione|autore=Patricio H. Figueredo|autore2=|autore3=|data=febbraio 2004|titolo=Resurfacing history of Europa from pole-to-pole geological mapping|rivista=Icarus|volume=167|numero=2|pp=287-312|lingua=en|doi=10.1016/j.icarus.2003.09.016}}</ref> L'effetto è simile a quello visibile nelle [[dorsale oceanica|dorsali oceaniche]] terrestri. Si pensa che queste numerose fratture siano state provocate in buona parte dagli stress gravitazionali esercitati da Giove; fino a che Europa è in rotazione sincrona con Giove, e quindi mantiene sempre lo stesso orientamento verso il pianeta, i modelli degli stress dovrebbero dare luogo a una forma distinta e prevedibile. Tuttavia, solo la più giovane delle fratture su Europa si conforma al modello previsto; le altre fratture sembrano aver preso orientamenti sempre più diversi mano a mano che la loro età aumenta. Questo si può spiegare se la superficie di Europa ruota leggermente più velocemente del suo interno, un effetto che è possibile con un oceano sottosuperficiale che separi meccanicamente la superficie della luna dal suo mantello roccioso e dagli effetti della gravità di Giove che tira la crosta ghiacciata della luna.<ref name="Hurford2006">{{cita pubblicazione|autore=T.A. Hurford ''et al.''|titolo=Cycloidal cracks on Europa: Improved modeling and non-synchronous rotation implications|rivista=Icarus|volume=186|numero=1|pp=218-233|data=gennaio 2007|doi=10.1016/j.icarus.2006.08.026}}</ref> Confronti fatti tra le foto della ''[[Programma Voyager|Voyager]] '' e della ''[[Sonda Galileo]]'' suggeriscono che la crosta di Europa ruota ad una velocità tale da fare un giro in più rispetto al suo interno ogni 12 000 anni.
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Un altro tipo di formazione presente su Europa sono ''[[lenticula]]e'' circolari ed ellittiche. Molte sono cupole, alcune sono buche e diverse sono punti scuri e lisci. Altre hanno una superficie confusa o ruvida. Le cime delle cupole sembrano parti delle antiche pianure che le circondano, suggerendo che si siano formate quando le pianure sono state spinte verso l'alto.<ref name="diapir">{{Cita web|titolo=Europa: Tidal heating of upwelling thermal plumes and the origin of lenticulae and chaos melting |autore=Sotin, Christophe; Head III, James W.; and Tobie, Gabriel |data=2001 |url=http://planetary.brown.edu/planetary/documents/2685.pdf |accesso=20 dicembre 2007 }}</ref>
[[File:Europa highreso 2022.jpg|thumb|Immagine ad alta risoluzione di un'area della superficie di 150 x 200 km di Europa ripresa dalla sonda Juno.]]
Si pensa che tali ''lenticulae'' si siano formate da [[Diapiro|diapiri]] di ghiaccio caldo che sale attraverso il ghiaccio più freddo della crosta esterna, similmente alle [[camera magmatica|camere magmatiche]] sulla crosta terrestre.<ref name="diapir" /> I punti scuri e lisci potrebbero essersi formati da acqua liquida liberata quando il ghiaccio più caldo arriva in superficie; le ''lenticulae'' ruvide e confuse (chiamate regioni del "caos", per esempio la [[Conamara Chaos]]) sembrerebbero essersi formate da molti piccoli frammenti di crosta incastonati in formazioni collinose di materiale più scuro, forse come [[iceberg]] in un mare di ghiaccio.<ref name="Goodman">{{Cita web |titolo=Hydrothermal Plume Dynamics on Europa: Implications for Chaos Formation |autore=Goodman, Jason C.; Collins, Geoffrey C.; Marshall, John; and Pierrehumbert, Raymond T. |url=http://www-paoc.mit.edu/paoc/papers/europa_plume.pdf |accesso=20 dicembre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120308061644/http://www-paoc.mit.edu/paoc/papers/europa_plume.pdf |urlmorto=sì }}</ref>
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L'ossigeno invece, più denso e pesante, rimane più a lungo nell'atmosfera anche perché non congela a contatto della superficie come fanno invece l'acqua o il perossido di idrogeno (acqua ossigenata) e rientra quindi in ciclo nell'atmosfera.<ref name="Liang">{{Cita pubblicazione|cognome=Liang|nome=M. C.|coautori=Lane, B. F.; Pappalardo, R. T. ''et al.''|titolo=Atmosphere of Callisto|rivista=Journal of Geophysics Research|anno=2005|volume=110|pp=E02003|doi=10.1029/2004JE002322|url=http://yly-mac.gps.caltech.edu/ReprintsYLY/N164Liang_Callisto%2005/Liang_callisto_05.pdf|formato=PDF|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111212112645/http://yly-mac.gps.caltech.edu/ReprintsYLY/N164Liang_Callisto%2005/Liang_callisto_05.pdf}}</ref><ref name=Smyth>{{cita conferenza|cognome=Smyth|nome=W.H.|coautori=Marconi, M.L.| url=http://www.lpi.usra.edu/meetings/icysat2007/pdf/6039.pdf|titolo=Processes Shaping Galilean Satellite Atmospheres from the Surface to the Magnetosphere|formato=pdf|conferenza=Workshop on Ices, Oceans, and Fire: Satellites of the Outer Solar System, Boulder, Colorado|data=15 agosto 2007|pp=131-132}}</ref>
Nel settembre del 2023, un team di scienziati guidato da Geronimo Villanueva, ha analizzato i dati ricavati dal Near-Infrared Spectrograph, uno strumento montato sul [[telescopio spaziale James Webb]], progettato per analizzare la luce a diverse lunghezze d'onda proveniente di vari corpi celesti. L'analisi di questi dati ha portato alla scoperta sull'origine dei depositi superficiali di anidride carbonica che sembrano provenire dall'interno della luna denotando una somiglianza con l'oceano terrestre. Questa è un'altra prova a favore dell'ipotesi che sotto la superficie ghiacciata della luna possa esserci vita.<ref>{{Cita web|url=https://tecnologia.libero.it/luna-giove-potrebbe-nascondere-qualcosa-inaspettato-76695|titolo=Una Luna di Giove potrebbe nascondere qualcosa che sta ossessionando gli scienziati|sito=tecnologia.libero.it|data=2023-09-26|lingua=it-IT|accesso=2023-09-28}}</ref>
=== Geyser di vapor acqueo ===
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{{vedi anche|Vita su Europa}}
[[File:Blacksmoker in Atlantic Ocean.jpg|thumb|Una [[sorgente idrotermale]], come questa nell'Oceano Atlantico, può fornire energia per sostenere la vita anche in assenza di luce solare.]]
Europa è considerato come uno dei mondi
Fino al 1970 si pensava che la vita avesse bisogno dell'[[energia solare]] per potersi sviluppare, con le [[piante]] che sulla superficie catturano l'energia solare e, attraverso la [[fotosintesi]], producono [[carboidrati]] dall'[[anidride carbonica]] e dall'acqua, rilasciando ossigeno nel processo, che vengono poi consumati dagli [[animali]] creando una [[catena alimentare]]. Anche nell'oceano profondo, molto al di sotto della portata della luce del sole, si pensava che il nutrimento venisse solo dalla superficie, direttamente o indirettamente, in particolare tramite i detriti organici che scendono da essa.<ref name="smoker">{{Cita web|titolo=Creatures Of The Abyss: Black Smokers and Giant Worms |autore=Chamberlin, Sean |data=1999 |sito=Fullerton College |url=http://earthscape.org/t2/chs01/chs01i/chs01ib.html |accesso=21 dicembre 2007 }} {{Collegamento interrotto|data=September 2010|bot=H3llBot}}</ref> L'accesso alla luce solare era quindi ritenuto fondamentale per poter sostenere la vita in un determinato ambiente.
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Nel novembre 2011, un team di ricercatori con un articolo sulla rivista Nature suggerì l'esistenza di vasti laghi di acqua liquida racchiusa nel guscio esterno ghiacciato di Europa e distinta dall'oceano liquido che si pensa esistere più in basso. In caso di conferma, i laghi potrebbero costituire altri habitat potenzialmente abitabili.<ref name="europagreatlake" /><ref name="europagreatlakeairhart" />
Un articolo pubblicato nel marzo 2013 suggerisce che il [[perossido di idrogeno]] (acqua ossigenata) abbonda in gran parte della superficie di Europa.<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/topics/solarsystem/features/europa20130404.html|titolo=NASA – Mapping the Chemistry Needed for Life at Europa|accesso=23 luglio 2013|data=4 aprile 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130408082530/http://www.nasa.gov/topics/solarsystem/features/europa20130404.html}}</ref> Gli autori affermano che se il perossido sulla superficie
L'11 dicembre 2013, la NASA riferì di aver individuato dei [[fillosilicati]], "minerali argillosi", spesso associati a [[Composti organici|materiali organici]], sulla crosta ghiacciata di Europa.<ref name="NASA-20131211">{{Cita web|cognome=Cook |nome=Jia-Rui c. |titolo=Clay-Like Minerals Found on Icy Crust of Europa |url=http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?release=2013-362 |data=11 dicembre 2013 |sito=[[NASA]] }}</ref> Gli scienziati suggeriscono che la presenza dei minerali è dovuta ad una collisione di un asteroide o di una cometa.<ref name="NASA-20131211" /> Nella teoria della [[panspermia]] (più precisamente nella ''Lithopanspermia'') viene suggerito che la vita terrestre potrebbe essere arrivata alle lune di Giove tramite la collisione di asteroidi o comete.<ref>{{Cita news|nome=Charles Q. |cognome=Choi |url=http://astrobiology.com/2013/12/life-could-have-hitched-a-ride-to-outer-planet-moons.html |titolo=Life Could Have Hitched a Ride to Outer Planet Moons |pubblicazione=Astrobiology Magazine |editore=Astrobiology Web |data=8 dicembre 2013 }}</ref>
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* Creature provenienti da Europa sono protagoniste del romanzo di fantascienza ''[[Ilium]]'', di [[Dan Simmons]] ([[2003]]).
* Nel romanzo di fantascienza ''[[La matrice spezzata]]'', di [[Bruce Sterling]] ([[1985]]), Europa è abitata da esseri oltreumani geneticamente modificati.
* Nel videogioco ''[[Destiny 2]]'' Europa è rappresentata colonizzata, seppur non terraformata.<ref>{{cita web|url=https://www.space.com/how-realistic-are-the-terraformed-planets-of-destiny-2|titolo=How realistic are the terraformed planets of Destiny 2?|sito=[[Space.com]]|data=9 dicembre 2021}}</ref>
* Nel
* Nel film ''[[Europa Report]]'' di Sebastiàn Cordero del 2013, un equipaggio viene mandato in missione su Europa.
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* [[Satelliti medicei]]
** [[Io (astronomia)|Io]]
** [[Ganimede (astronomia)|
** [[Callisto (astronomia)|Callisto]]
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