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Evaristo Felice Dall'Abaco: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte = 12 luglio
|AnnoMorte = 1742
|Attività = compositore
|Attività2 = violoncellista
|Epoca = 1600
|Epoca2 = 1700
|Attività = compositore
|Attività2 = violoncellista
|Nazionalità = italiano
[[en:|Immagine = Evaristo Felice Dall'Abaco]].png
|PostNazionalità =
|Immagine = EvaristoFeliceDall'Abaco.jpg
}}
 
== Biografia ==
Compì gli studi a Verona e a [[Modena]], e dal [[1704]] fu attivo come [[violoncello|violoncellista]] alla corte di Massimiliano II di Monaco, che accompagnò nell'esilio in [[Belgio]] e a [[Parigi]]. Ritornato a [[Monaco di Baviera|Monaco]] ([[1715]]), fu Konzertmeister e in seguito consigliere del principe fino al [[1740]].
Violoncellista, violinista è annoverato tra gli epigoni del suo tempo quale compositore di musica strumentale, sonata e concerto. Venne avviato presto agli studi musicali a Verona<ref name="vr">{{cita|Bologna|p. 234|VR}}.</ref>, forse sotto la guida del compositore veronese Gasparo Gaspardini, che guidò la cappella musicale della [[Duomo di Verona|Cattedrale di Verona]] dal dicembre 1685 al 1714<ref>{{cita|Materassi, Och|p. [10]|och}}.</ref>. Il talento dimostrato al [[violino]] e al [[violoncello]] indusse nel [[1696]] il padre a mandarlo a [[Modena]], per proseguire gli studi con [[Tommaso Antonio Vitali]], che fu "capo di concerto" alla corte dei duchi [[Francesco II d'Este|Francesco II]] e poi [[Rinaldo d'Este (1230-1251)|Rinaldo I]] e fu anche il maestro di [[Jean-Baptiste Senaillé]]<ref name="vr" />. A Modena, dal 1695 al 1702 operava il violinista e compositore di origine francese Giovanni Battista D'Ambreville, al quale erano affidate le musiche per i balli di corte, che erano nel gusto francese<ref>Nel XVII secolo, si sviluppò in Francia uno stile musicale che, a partire dall'''air de court'' e dal ''ballet de court'' fioriti sotto il regno di [[Luigi XIII]], raggiunse l'apoteosi sotto [[Luigi XIV]], in particolare nell'opera di [[Jean-Baptiste Lully]], creando un vero e proprio stile compositivo che prende le mosse dai ritmi caratteristici della danza. Ben al di là delle appartenenze nazionali, il gusto italiano e quello francese rappresentarono i due stili musicali di riferimento fino alla metà del XVIII secolo e anche oltre.</ref>. Qui dunque, immerso in un ambiente musicalmente e culturalmente aperto e vivace, Dall'Abaco ebbe i primi contatti con lo ''stile francese''. A Modena, il musicista veronese non trovò alcun posto di lavoro stabile, ma sappiamo che fino all'anno 1700 suonò saltuariamente in feste, accademie, funzioni religiose in [[Cattedrale di Modena|Cattedrale]] e nella cappella di corte<ref>{{cita|Materassi, Och|p. [9]|och}}.</ref>.<br />
Successivamente, ne perdiamo le tracce fino al 1º aprile [[1704]], quando venne assunto come "suonador da camera di violoncello" alla corte di [[Massimiliano II Emanuele di Baviera|Massimiliano II Emanuele]], principe elettore di Baviera, a [[Monaco di Baviera|Monaco]]. Direttore della musica da camera del principe era in quegli anni [[Pietro Torri]], compositore originario della cittadina di [[Peschiera del Garda]], non lontana da Verona, e non è escluso che abbia favorito l'approdo di Dall'Abaco alla capitale bavarese; un'altra ipotesi vede come determinante un intervento di [[Scipione Maffei]], brillante intellettuale veronese, la cui famiglia intratteneva rapporti stretti con la casata dell'elettore<ref>{{cita|Materassi, Och|p. [11]|och}}.</ref>. Gli esiti della [[guerra di successione spagnola]] costrinsero il principe all'esilio fino al 1715; Dall'Abaco lo seguì fedelmente nelle sue peregrinazioni a [[Bruxelles]], [[Mons]], [[Compiègne]], [[Parigi]], [[Versailles]] e [[Lussemburgo]]<ref name="vr" />. Ritornato a [[Monaco di Baviera|Monaco]] ([[1715]]), fu Konzertmeister e in seguito consigliere del principe fino al [[1740]].
 
Il [[Conservatorio Evaristo Felice Dall'Abaco|Conservatorio di Verona]] porta il suo nome.
 
Anche il figlio [[Giuseppe Clemente Dall'Abaco]] fu un famoso musicista e divenne direttore della musica da camera reale a Bonn e consigliere di corte.
 
== Composizioni ==
[[File:Verona - Targa Dall'Abaco.jpg|thumb|upright=1|Targa sulla casa natale a Verona, in vicolo di San Giovanni in Foro]]
Esponente di primo piano del violinismo tardobarocco italiano, pubblicò (esattamente come Arcangelo Corelli) sei raccolte di musica strumentale:
*Sonate da camera a violino e violoncello op. 1 e 4 ([[1706]]-[[1716]])
*Sonate a 3 da chiesa e da camera per 2 violini violoncello e continuo op. 3
*Concerti a 4 da chiesa op. 2 ([[1714]])
*Concerti grossi op. 5
*Concerti solistici op. 6.
 
*"Sonate da camera per Violino e Violoncello, overo Clavicembalo solo" op. 1 ([[1708]])
In particolare, la sonata barocca trovò in lui un culmine dopo [[Arcangelo Corelli|Corelli]], raggiungendo perfetta coerenza e organicità di struttura, in cui si segnalano la nuova importanza del [[basso (armonia)|basso]] e i primi germi di bitematismo.
*Concerti a 4quattro da chiesa op. 2 ([[17141712]])
*Sonate a 3 da chiesa e da camera per 2 violini, violoncello e continuo op. 3
*"Sonate da camera a Violino e Violoncello" (basso continuo) op. 4
*Concerti a più istrumenti op. 5 ([[1719]] ca.)
*Concerti a più istrumenti op. 6 ([[1735]])
 
In particolare, la sonata barocca trovò in lui un culmine dopo [[Arcangelo Corelli|Corelli]], raggiungendo perfetta coerenza e organicità di struttura, in cui si segnalano lail nuovacostante importanzadialogo del [[basso (armonia)|basso]]continuo con le voci superiori e i primi germi di [[bitematismo]].
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
[[*Francesco Passadore]], ''Catalogo Tematicotematico delle composizioni di Evaristo Felice Dall'Abaco (1675 - edizione1742)'', Edizioni de [[I Solisti Veneti]], Padova, 2004, ISBN 88-901412-3-9
*{{New Grove|2|Michael|Talbot|Dall'Abaco, Evaristo Felice|||grove}}
*{{cita libro | Enrico | Paganuzzi | La musica a Verona | 1976 | Banca Mutua Popolare di Verona | Verona |coautori=Carlo Bologna, Luciano Rognini, Giorgio Maria Cambié, Marcello Conati|cid=VR}}
*{{cita libro | Laura | Och | ''Prefazione a'' E. F. Dall'Abaco, [XII] Sonate da camera a violino e violoncello opera quarta | 1999 | SPES | Firenze|cid=och|pagine=[7]-[17]|coautori=Marco Materassi}}
 
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