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Isotopo: differenze tra le versioni

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== Stabilità isotopica ==
Gli isotopi sono suddivisi in [[Isotopo stabile|isotopi stabili]] (circa 252) e isotopi non stabili o [[isotopiIsotopo radioattivo|radioattivi]] (circa 3000 conosciuti ed altri 4000 ipotizzati da calcoli teorici fino l'elemento 118).<ref name="thoennessen">{{Cita libro |cognome=Thoennessen, Michael |titolo=The discovery of isotopes: a complete compilation |url=https://www.worldcat.org/oclc/951217401 |accesso=2019-09-08 |OCLC=951217401 |ISBN=9783319317632 |pagina=296}}</ref> Il concetto di stabilità non è netto, infatti esistono isotopi "quasi stabili". La loro stabilità è dovuta al fatto che, pur essendo radioattivi, hanno un [[emivita (fisica)|tempo di dimezzamento]] estremamente lungo anche se confrontato con l'età della Terra di 4500 Ma. Secondo teorie cosmologiche recenti nessun isotopo è da ritenersi propriamente stabile.
 
Ci sono 21 elementi (ad esempio [[berillio]]-9, [[fluoro]]-19, [[sodio]]-23, [[scandio]]-45, [[rodio]]-103, [[iodio]]-127, [[oro]]-197 o [[torio]]-232, quasi-stabile) che possiedono in natura un solo isotopo stabile anche se nella maggior parte dei casi gli elementi chimici sono costituiti da più di un isotopo con una miscela isotopica naturale, che in molti casi è variabile in conseguenza di fenomeni idro-geologici (es: idrogeno ed ossigeno), decadimenti radioattivi (es: piombo) e manipolazioni dovute all'uomo (es: idrogeno/deuterio/trizio e isotopi dell'uranio). Pertanto la [[Unione internazionale di chimica pura e applicata|IUPAC]] aggiorna continuamente i valori delle [[massa atomica|masse atomiche]] medie raccomandate per i vari [[elementi chimici]] tenendo conto di tale variabilità. Essa è ampiamente condizionata dal sito geologico di provenienza (acquifero, terrestre, atmosferico), nonché dalla provenienza extraterrestre o molto raramente extrasolare ([[meteoriti]]).