Onnipotenza
L'onnipotenza è il potere di fare tutto, senza alcun limite. Nelle religioni monoteistiche questo potere è aggiudicato solo a Dio.
Secondo le religioni monoteistiche dell'Occidente, questo potere racchiude anche l'onnipresenza e la benevolenza.
L'analisi di tale concetto ha dato luogo alla costituzione di innumerevoli paradossi logici che tutt'oggi sono oggetto di dibattito tra studiosi di logica e teologia.
Accezioni di Onnipotenza
Fra le diverse professioni di fede , e a volte anche all'interno delle stesse, il termine onnipotenza è stato utilizzato per delineare un vasto numero di prese di posizione a riguardo. Queste includono che:
- Dio sia in grado di fare qualunque cosa. Di conseguenza la risposta alla domanda "Dio può fare x?" è sempre "si" indipendetemente da cosa sia "x".Comunque ciò porta a delle ovvie contraddizioni ed è un punto di vista sostenuto raramente dai teologi. Daltronde si può facilmente dedurre come sia impossibile tentare di razionalizzare l'onnipotenza del potere divino, dal momento che non siamo in grado di comprenderla appieno ed ecco che avere Fede diventa necessario per credere vero ciò che la logica dimostra essere falso.
- Dio sia in grado di fare qualunque cosa che sia logicamente possibile per lui[1].
- Dio sia in grado di fare qualunque cosa decida di compiere.[2]
- Dio sia in grado di fare qualunque cosa sia in accordo con la sua stessa natura (pertanto, se tutto quello che dice è vero, viene da sé che non è in grado di mentire) assumendo che sia nella natura di Dio essere coerente e che, perciò, risulterebbe incoerente infrangere le proprie leggi senza un motivo per cui farlo.[3]
Sotto alcune definizioni filosofiche del termine "Dio", i sensi 2, 3 e 4 possono risultare equivalenti. Generalmente si prende per assunto che Dio possa intervenire soprassedendo alle normali leggi della fisica , non essendo queste parte integrante della sua natura , ma unicamente i principi su cui ha fondato il mondo.Comunque alcuni studenti moderni(tra cui John Polkinghorne) ritengono che sia nella natura di Dio essere coerente e pertanto risulterebbe contraddittorio andare contro le sue stesse leggi a meno che non ci sia una buona , ed estremamente importante ragione per farlo[3].
Definizione della Scolastica
Tommaso d'Aquino riconobbe le difficoltà nella comprensione del potere divino. Infatti scrisse che "tutti ammettono che Dio sia onnipotente...sembra difficile però spiegare in cosa consista precisamente questa sua onnipotenza.". Nella definizione scolastica , l'onnipotenza viene considerata come limitata ai poteri del Dio stesso, opposta all'idea delle infinite capacità. Ci sono sicuramente delle cose che un Dio non è in grado di fare. I teologi medievali diedero particolare attenzione ad alcuni triviali esempi di restrizione del potere divino. L'asserzione "Dio può fare qualunque cosa" è valida soltanto con una condizione preassunta "che implica la perfezione del vero potere". Questa soluzione della scolastica sostiene che azioni come il camminare possano essere accompiute dagli uomini ma non da Dio. Piuttosto che una prerogativa del potere, atti di questo genere, sono possibili solamente in quanto esse sono difetti del potere umano. L'abilità di peccare , per esempio, non è un potere ma bensì un difetto o una'infimità di poco conto. Per rispondere alle domande se Dio fosse in grado di realizzare l'impossibile (come creare dei cerchi quadrati) Tommaso d'Aquino afferma che ""Nulla che implichi contraddizioni rientri all'interno del potere di Dio"".[1]
Recentemente C.S. Lewis ha adottato una posizione convenzionale all'interno della sua opera Il Dilemma del Dolore. Lewis seguì la visione di d'Aquino sulla contraddizione:
«La sua onnipotenza indica ciò che è intrisicamente possibile fare , non ciò che non lo è.Si potrebbero attribuirgli miracoli, ma sarebbe privo di senso. Questo renderebbe il suo potere sconfinato. Se si sceglie di dire che Dio può dare ad una sua creatura il libero arbitrio e al contempo porre delle restrizioni a questo, allora non si è affermato assolutamente niente su di lui: combinazioni senza senso di parole non acquistano veridicità semplicemente perché sono precedute dalle parole "Dio può"..non è possibile per la più debole delle creature così come per Dio possedere entrambe le nature; ma non perché il Suo potere incontri degli ostacoli ma semplicemente perché il senza senso rimane tale persino quando si parla di Dio.»
Note
- ^ a b Tommaso d'Aquino, Summa Theologica
- ^ Sant'Agostino, La città di Dio
- ^ a b Questo è un tema ricorrente all'interno del lavoro di Polkinghorne.Vedi Scienza e Religione.