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Onnipotenza: differenze tra le versioni

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{{citazione|Te laudamus Domine omnipotens .»<br />« Ti lodiamo, Signore Onnipotente.|''[[Te laudamus, Domine|Te laudamus]]'', canto gregoriano del quinto secolo.}}
[[File:Galáxias espiral.gif|thumb|upright=1.4|Galassie in formazione a spirale]]
L{{'}}'''onnipotenza''' è il [[superpotere|potere]] di fareesercitare tuttoun potere illimitato per creare, senzafare alcune causare ogni cosa si vuole senza limitelimiti. Nelle [[Monoteismo|religioni monoteistiche]] questo attributo è proprio di [[Dio]].
 
Secondo le [[Monoteismo|religioni monoteistiche]] dell'[[Occidente (civiltà)|Occidente]], questo potere racchiude anche l'onnipresenza e la benevolenza.
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Fra le diverse [[Fede|professioni di fede]], e a volte anche all'esterno delle stesse, il termine onnipotenza è stato utilizzato per delineare un ampio numero di prese di posizione al riguardo. Queste includono che:
# Dio sia in grado di fare qualunque cosa. Di conseguenza la risposta alla domanda "Dio può fare x?" è sempre "sì" indipendentemente da cosa sia "x".Comunque ciò porta a delle [[Paradosso teologico|ovvie contraddizioni]] ed è un punto di vista sostenuto raramente dai [[Teologia|teologi]].
# Dio sia in grado di fare qualunque cosa che sia [[Logica|logicamente possibile]] per Lui<ref name="tommaso">[[Tommaso d'Aquino]], [http://www.ccel.org/a/aquinas/summa/FP/FP025.html#FPQ25A3THEP1 ''Summa Theologica''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070314053544/http://www.ccel.org/a/aquinas/summa/FP/FP025.html#FPQ25A3THEP1 |datedata=14 marzo 2007 }}</ref>.
# Dio sia in grado di fare qualunque cosa decida di compiere.<ref>[[Agostino da Ippona|Sant'Agostino]], ''La città di Dio''</ref>
# Dio sia in grado di fare qualunque cosa sia in accordo con la Sua stessa natura (pertanto, se tutto quello che dice è vero, viene da Sé che non è in grado di mentire) assumendo che sia nella natura di Dio essere coerente e che, perciò, risulterebbe incoerente infrangere le proprie leggi senza un motivo per cui farlo.<ref name="scienza e religione">Questo è un tema ricorrente all'interno del lavoro di Polkinghorne.Vedi ''Scienza e Religione''.</ref>
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== In psicologia ==
[[File:Michelangelo Merisi da Caravaggio 065- Narcissus - WGA04109.jpg|thumb|[[Caravaggio]], ''Narciso'', 1594-1596]]
Il primo [[freud]]ianesimo ha visto una sensazione di onnipotenza come intrinseca alla prima infanzia. "Come hanno dimostrato [[Freud]] e [[Sándor Ferenczi|Ferenczi]], il bambino vive in una sorta di [[megalomania]] per un lungo periodo ... la 'fantasia di onnipotenza'".<ref>Edmund Bergler, in J. Halliday & P. Fuller (curatori),''The Psychology of Gambling'', Londra, 1974, p. 176</ref> Alla nascita, "il bambino ''è'' tutto ''per quanto egli ne sappia'' - "onnipotente" ... ogni passo che fa verso la formazione dei propri limiti e confini sarà per lui doloroso perché dovrà perdere questa sensazione originale quasi-divina di onnipotenza".<ref>Robin Skinner & John Cleese, ''Families and how to survive them'', Londra, 1994, p. 91.</ref>
 
Freud considerava che nel nevrotico "l'''onnipotenza'' che attribuisce ai suoi pensieri e sentimenti ... è un riconoscimento sincero di una rimanenza della vecchia megalomania dell'infanzia".<ref>Sigmund Freud, ''Case Histories II'' (PFL 9) p. 113</ref> Per alcuni [[narcisismo|narcisisti]], il "periodo di ''narcisimo primario'', che soggettivamente non aveva bisogno di alcun oggetto ed era completamente indipendente ... può essere mantenuto o regressivamente riacquistato ... comportamento 'onnipotente'".<ref>Otto Fenichel, ''The Psychoanalytic Theory of Neurosis'', Londra, 1946, p. 509-10.</ref>
 
Il [[pediatra]] e [[psicoanalista]] [[Donald Winnicott]] ha avuto una visione più positiva di una fede nella prima onnipotenza, reputandola come essenziale per il benessere del bambino, e affermando la necessità di un'assistenza materna "sufficientemente buona" per permettere al bambino di "far fronte all'enorme shock per la perdita di tale onnipotenza".<ref>Adam Phillips, ''On Flirtation'', Londra, 1994, p. 18.</ref> - in opposizione a quelle forze che "prematuramente lo costringono fuori del suo universo narcisistico".<ref>{{Cita web|url=http://www.enotes.com/psychoanalysis-encyclopedia/infantile-omnipotence |titolo=Infantile Omnipotence |editore=Enotes.com |data= |accesso=7 giugno 2013}}</ref>
 
== Rifiuto o limitazione ==
Alcuni monoteisti rifiutano l'idea che una divinità sia o possa essere onnipotente, o ritengono che, scegliendo di creare creature con il [[libero arbitrio]], la divinità ha optato di limitare la sua onnipotenza divina. Nell'[[Ebraismo conservatore]] e [[Ebraismo riformato|quello riformato]], come anche in alcuni movimenti all'interno del [[Protestantesimo|Cristianesimo protestante]], tra cui quello della "Teologia del Processo" e del "Teismo Aperto", le divinità si dice agiscano nel mondo mediante la persuasione e non per costrizione (nel teismo aperto, questa è una questione di scelta: una divinità potrebbe agire miracolosamente e forse a volte fa così - mentre per la Teologia del Processo è una questione di necessità: le creature hanno poteri inerenti che ununa divinità non può, nemmeno in linea di principio, escludere). Le divinità si manifestano nel mondo attraverso l'ispirazione e la creazione di possibilità, non necessariamente con [[miracolo|miracoli]] o violazioni delle leggi della natura.
 
Il rifiuto dell'onnipotenza spesso procede da considerazioni filosofiche o scritturali, discusse qui di seguito.
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Da questa premessa, Charles Hartshorne sostiene ulteriormente che:
{{citazione|Potenza è influenza e potenza perfetta è influenza perfetta ... la potenza deve essere esercitata su qualcosa, almeno se per potenza intendiamo influenza, controllo; ma qualcosa di controllato non può essere assolutamente inerte, poiché il semplicemente passivo, ciò che non ha una tendenza attiva di per sé, non è nulla; tuttavia se il qualcosa su cui si agisce è di per sé parzialmente attivo, allora ci deve essere della resistenza, per quanto debole, alla potenza "assoluta", e come fa la potenza che viene resistita ad essere assoluta?|Hartshorne, 89<ref>Charles Hartshorne, [https://www.amazon.com/dp/020800498X ''Man's Vision of God'']</ref>}}
 
L'argomentazione può essere affrontata in questo modo:
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Il Teismo Dipolare afferma che in ogni coppia, entrambe le caratteristiche contengono un qualche elemento di ''bene''. Pertanto, al fine di inglobare tutte le perfezioni, Dio deve comprendere il bene in ''entrambe'' le caratteristiche e non può essere limitato ad una, perché un Dio limitato da una ne soffrirebbe i relativi limiti e mancherebbe di bene nell'altra. Per esempio, vi è del "bene" nell'essere giusto e anche del bene nell'essere misericordioso. Nell'essere giusto, Dio determina che il bene viene ricompensato e il male punito. Nell'essere misericordioso, Dio perdona coloro peccano. Ne consegue, quindi, che un Dio che fosse ''solo'' giusto o ''solo'' misericordioso sarebbe meno che perfetto. Il teismo dipolare sostiene che un Dio perfetto deve incorporare il bene in ''entrambe'' tali caratteristiche. Quindi, un Dio perfetto ha le caratteristiche "buone" della giustizia ''e'' le caratteristiche buone della misericordia. In alternativa, c'è del bene nell'avere il potere assoluto e del bene nel guidare con la persuasione. Un Dio che sia perfetto non può governare unicamente con la [[predestinazione]], perché poi gli mancherebbe il bene di un Dio che guidi con la persuasione. Dio deve dunque incorporare il "bene" in termini di potenza e di persuasione. Da questa conclusione, alcuni rifiutano l'esistenza di un Dio onnipotente.</ref>
 
Le opere più popolari che propongono questo punto sono di [[Harold Kushner]] (nell'[[Ebraismo]]). La necessità di una visione modificata dell'onnipotenza è stata anche articolata da [[Alfred North Whitehead]] nei primi anni del [[XX secolo]] e sviluppata dal succitato filosofo [[Stati Uniti d'America|statunitense]] Charles Hartshorne. Hartshorneche ha sostenuto le sue tesi nel contesto del sistema teologico noto come "Teologia del Processo".
 
La questione dell'onnipotenza divina è stata ampiamente dibattuta nella [[Scolastica (filosofia)|Scolastica]] medievale in particolare a partire dalla riflessione di [[Tommaso d'Aquino]], anche se gli antecedenti si possono rintracciare già nella teologia scientifica di Teodorico di Chartes. Il dibattito verte su due termini principali ''potentia absoluta'' e ''potentia ordinata dei''. Per l'Aquinate la ''potentia ordinata'' è rappresentata nel piano dell'ordine naturale, mentre la possibilità di Dio di agire ''de potentia absoluta'' gli è garantita dalla sua posizione prospettica privilegiata, quella fuori da tempo, come il ''man on the tower'' chaucheriano. Le due grandi posizioni alternative all'interno del dibattito sono quelle che verranno costituite da [[Duns Scoto]] e [[Guglielmo d'Ockham]]. Scoto dà della ''potentia dei'' un'interpretazione politico-giuridica a cui se ne aggiunge una che si rifà al ''locus'' teologico dell'uomo inteso come ''viator''. Il primo argomento è esteso a tutte le creature razionali che infatti possono agire ''ordinate'', ovvero ''de iure'', oppure ''absolute'', ovvero ''de facto''. La possibilità d'azione ''de facto'' è legata alla possibilità di soprassedere alle leggi: così un re può modificare la legge mondana, ma deve sempre rispettare quella divina. Dio non deve sottostare dunque ad alcun tipo di legiferazione che non possa modificare e in questo si costituisce la sua onnipotenza.

La seconda argomentazione scotista si riferisce alle accuse che evidenzierebbero nell'azione divina ''de potentia absoluta'' un agire divino ''inordinate'' e dunque un segno d'imperfezione e dunque di qui la contraddizione (questa è per altro la posizione di Ockham). Scoto risponde che l'uomo dalla sua posizione di ''viator'' potrebbe cogliere come ''inordinate'' un cambiamento che invece dall'onnisciente prospettiva divina era sempre stato concepito come parte dell'ordine cosmico. La contraddizione dunque sarebbe insussistente per l'incapacità umana di afferrare pienamente l'agire divino. Ockham si pone in contrasto con la concezione Scotista affermando che qualunque modificazione ''absolute'' dell'ordine naturale sarebbe sintomo dell'imperfezione divina poiché nel momento della creazione Dio dovrebbe aver ordinato la natura nel miglior modo possibile e solo un errore lo costringerebbe a metterci mano, da qui la contraddizione. La ''potentia absoluta'' era la possibilità divina di scegliere a un certo ''t{{apici e pedici|b=0}}'' tra un'infinità di mondi possibili il mondo che poi da ''t{{apici e pedici|b=1}}'' sarebbe proseguito ''ordinate'' attraverso le leggi naturali che lo costituivano. Un'obiezione possibile alla tesi ockhamista è costituita dagli eventi miracolosi che sono però collocati da Ockham negli avvenimenti ''de potentia ordinata'' ovvero rispondenti alle leggi di natura che trasgredirebbero solo apparentemente. L'importanza della posizione del ''venerabilis inceptor'' sta nell'invenzione del concetto di mondo possibile e quindi nel suo collocarsi come antecedente diretto alla teoria dei mondi possibili e del mondo migliore di [[Leibniz]]. Il dibattito medievale proseguì dopo questi segnavia su due vie distinte: quella scotista, inaugurata dal ''doctor soctlissubtilis'', e quella ockhamista, inaugurata dal ''doctor invincibilis''.
 
=== Motivi scritturali ===
In diverse versioni italiane del [[Nuovo Testamento]], nel [[Libro dell'Apocalisse]] {{passo biblico|Apocalisse|19:6|libro=no}} è scritto: "...Il Signore, nostro Dio, l'Onnipotente, regna!" (la parola [[lingua greca|greca]] originale è παντοκράτωρ, "onni-potente"),<ref>{{Cita web|url=http://strongsnumbers.com/greek/3841.htm |titolo=Strong's Greek Dictionary: 3841. ''pantokrator'' (pan-tok-rat'-or) |editore=Strongsnumbers.com |data= |accesso=7 giugno 2013}}</ref> sebbene gran parte della narrazione nella [[Bibbia ebraica]] (''[[Tanakh]]'') descriva il [[Nomi di Dio nella Bibbia|Dio giudeo-cristiano]] come interagente nella Creazione primariamente mediante la persuasione e solo occasionalmente mediante la forza. Tuttavia si potrebbe argomentare ulteriormente che l'abilità di contrastare la verità non sia una giusta rappresentazione delle definizioni accettate di [[potere]], negando l'affermazione che una divinità non ha poteri infiniti.
 
Molti altri versetti nella [[Bibbia cristiana]] affermano l'onnipotenza della propria divinità senza utilizzare la parola stessa. Ci sono varie citazioni della divinità cristiana denominata semplicemente "Onnipotente", dimostrando che la Bibbia cristiana sostiene la credenza di una divinità onnipotente. Alcuni di questi versetti sono elencati qui di seguito:
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{{quote biblico|Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: "Io sono Dio onnipotente: cammina davanti a me e sii integro.<ref>La parola [[ebraico|ebraica]] usata qui è "shadday" - {{Cita web|url=http://strongsnumbers.com/hebrew/7706.htm |titolo=Strong's Hebrew Dictionary: 7706. Shadday (it. ''sciaddài'') |editore=Strongsnumbers.com |data= |accesso=7 giugno 2013}}</ref>|Genesi 17:1}}
{{quote biblico|Ecco, io sono il Signore Dio di ogni essere vivente; qualcosa è forse impossibile per me?|Geremia 32:27}}
{{quote biblico|Videro le opere del Signore, i suoi prodigi nel mare profondo. Egli parlò e fece levare un vento burrascoso che sollevò i suoi flutti.|Salmi 107:25}}
 
Oltre al Signore Dio e Re degli Eserciti nell'Antico Testamento (''Dominus Sabaoth'' del [[Sanctus]]), un riferimento chiaro si trova proprio all'inizio del [[Vangelo secondo Luca]], per l'[[Annunciazione]]:
<blockquote>{{citazione|Nulla è impossibile ''a Dio''|Luca 1:37}}</blockquote>
 
Diverse parti del [[Nuovo Testamento]] asseriscono come [[Gesù]] sia uno con il [[Dio Padre|Padre]], che è onnipotente, e altre asseriscono che Gesù avesse una certa separazione dal Padre e anche delle autolimitazioni della sua potenza.([[Vangelo di Giovanni]]), poiché condivise in tutto la condizione umana, compreso il dolore e la morte, fuorché nel peccaropeccato. Nei casi di [[resurrezione]], [[esorcismo nella sinagoga di Cafarnao]], [[pesca miracolosa]] mostrò di avere la stessa signoria di Dio Padre sulla natura creata (la morte, i demoni, le forze naturali).
 
== Onnipotenza nel monoteismo occidentale ==
[[File:2008-09-26 torarolle-jhwh.jpg|thumb|[[Tetragramma biblico|Tetragramma]] in un [[rotulus]] della [[Torah]]]]
 
Dio è onnipotente nella tradizione [[monoteismo|monoteistica]] perché si afferma che Dio abbia creato il mondo dal [[nulla]] - ''[[ex nihilo]]''. Ciò significa che Dio creò la [[materia (filosofia)|materia]] da cui l'[[Universo]] venne fatto e fu la forza animatrice dell'intera creazione. Se Dio crea ogni cosa, dal nulla, allora è una contraddizione dire che ci siano cose che Dio non può fare. Non c'è limite alla potenza di Dio. Gli [[Lista di divinità#Divinità nordiche|dèi nordici]], gli [[Mitologia greca|dèi greci]] e [[Mitologia romana|romani]] erano potenti, ma i loro poteri individuali erano limitati. Questi dèi spesso litigavano tra di loro, e nessun dio in particolare teneva il potere assoluto. Nel [[monoteismo]] invece c'è un solo dio e questo [[Nomi di Dio nella Bibbia|Dio]] può tutto, cioè è '''onnipotente'''. Questo è un attributo necessario di Dio perché, a meno che Dio non sia onnipotente, non si può aver fede in Lui che assicuri il trionfo del bene e della verità sul male e la menzogna. In ugual modo, se Dio non è onnipotente, non può mantenere le Sue promesse. C'è una speranza nel monoteismo occidentale che dopo questa vita terrena il genere umano verrà [[resurrezione|resuscitato]] - solo la promessa di Dio può dar fiducia che ci sarà un [['Olam Ha-Ba|Mondo a venire]] e se Dio non è onnipotente, tale promessa potrebbe non verificarsi. C'è anche una promessa di [[salvezza (religione)|salvezza]] e, nuovamente, se Dio non è onnipotente, non può esserci speranza che questa promessa venga mantenuta. Se si potesse dimostrare che Dio non è onnipotente, ciò avrebbe un drammatico impatto sulle religioni monoteistiche.<ref name="pot1">Per questa sezione e le proposizioni che seguono, si veda spec. Peter Vardy, The Puzzle of God, Fount, 1999, pp. 145-157; cfr. anche Peter Vardy & Julie Arliss, ''The Thinker's Guide to God'', MediaCom Education, 2003, pp. 103-110, e ''passim''; Gerard J. Hughes, ''The Nature of God: An Introduction to the Philosophy of Religion'', Cap. IV, Routledge, 1995, pp. 114-148.</ref>.
 
=== Modelli ===
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[[File:Frans Hals - Portret van René Descartes.jpg|thumb|[[Cartesio]] nel [[1649]] (dipinto di [[Frans Hals]])]]
[[René Descartes]] tentò di difendere la dottrina dell'onnipotenza assoluta affermando che, poiché Dio ha creato l'[[Universo]], Dio ha creato anche le leggi della [[logica]]. È un errore quindi dire che Dio è limitato dalla logica dato che la logica è stata creata da Dio. Dio può fare cose che vanno contro la logica come la intendiamo. Descartes non intende che Dio ''può fare il logicamente impossibile''. Quello che dice è che gli esseri umani non sanno ciò che è e ciò che non è possibile a Dio e che Dio certamente non è limitato dalle leggi della logica che Dio ha creato. Per quanto ne sappiamo noi, Dio potrebbe essere in grado di fare cose che noi reputiamo impossibili. Descartes sta quindi asserendo che Dio è così trascendente, così differente dagli essereesseri umani che non possiamo usare la logica per mettere dei limiti a cosa Dio possa o non possa fare. Insomma, non possiamo proprio sapere ciò che sia o non sia possibile a Dio. È praticamente come ritirarsi dietro una pretesa di mistero. Descartes non affronta la questione se sia possibile a Dio di suicidarsi, sebbene Tommaso d'Aquino direbbe che questa sarebbe un'impossibilità logica, poiché Dio, essendo totalmente semplice, non può cambiare e cessare di esistere sarebbe un cambiamento in Dio. Se c'è una qualunque cosa che Dio non possa fare, come suicidarsi, allora Descartes non ha difeso con successo l'attributo di onnipotenza assoluta dato che ci sono ancora delle cose che Dio non può fare. Tuttavia Descartes potrebbe replicare dicendo che sta semplicemente affermando che, data la natura di Dio, la conoscenza umana non è adeguata a fissare limiti alla potenza di Dio.<ref>[[Cartesio]], ''[[Meditazioni metafisiche]]'', a cura di G. Brianese, Milano, Mursia 2009 ISBN 88-425-4233-4; vedi anche ''[http://www.wright.edu/cola/descartes/ Descartes' Meditations] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130715042128/http://www.wright.edu/cola/descartes/ |datedata=15 luglio 2013 }}'', ediz. trilingue redatta da David B. Manley & Charles S. Taylor.</ref>
 
Filosofi come [[John Ellis McTaggart]] e [[Thomas Hobbes]] sarebbero d'accordo che Dio è onnipotente e che ciò significa che Dio può fare tutto, ma sosterrebbero anche che "Dio è onnipotente" non deve essere considerata una proposizione filosofica. Cercare di provare che Dio può fare ogni cosa e comprendere letteralmente l'onnipotenza di Dio e non apprezzare il fatto che questa è un'affermazione religiosa, può far sorgere innumerevoli problemi che il credente non ha bisogno di affrontare. Ciò comunque non risolve la questione di quale significato si debba dare all'''onnipotenza''.<ref name="pot1"/>
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==Nei testi Biblici==
{{vedi anche|El Shaddai (ebraismo)}}
Il concetto di onnipotenza viene fatto risalire alle divinità, e per questo accostato anche al Dio biblico, e su questo è stata costruita una serie di ipotesi e teorie, ma nella Bibbia il termine Onnipotente non esiste; ”Dio Onnipotente“ viene reso come traduzione per il termine in ebraico ”Shaddai”, in ebraico אל שדי, che appare nei testi Biblici 91 volte (in alcuni punti accoppiato ad altri vocaboli ed altre volte come termine unico di teonimo ); non esiste un significato certo di [[El Shaddai (ebraismo)|El Shaddai]], ma gli esegeti ebraici ed i filologi suppongono che la locuzione sia forse da intendere “Signore della montagna“ o “Signore Distruttore” o “Signore della Steppa” o “Signore della Fertilità“, ma certamente non come “Onnipotente”, concetto che quindi non appartiene alla religione ebraica ed al Dio Biblico. {{vedi anche| El Shaddai}}
 
== Paradossi ==
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Secondo la [[Induismo|filosofia induista]], l'essenza di Dio o [[Brahman]] non può mai essere compresa o conosciuta poiché Brahman è al di là sia dell'esistenza che dell'inesistenza, trascendendo e includendo il tempo, la causalità e lo spazio, e quindi non può mai essere conosciuta nello stesso senso materiale che uno tradizionalmente "comprende" un dato concetto o oggetto.<ref name="gita">''brahmano hi pratisthaham'', [[Bhagavad Gita]] 14.27</ref>
 
Quindi presumendo che esista un'entità divina che conscientementecoscientemente intraprende azioni, noi non siamo in grado di comprendere i limiti dei poteri di tale divinità. Dal momento che le attuali leggi della [[fisica]] sembra siano validi solo in questo universo, è possibile che le leggi della fisica siano diverse in universi paralleli, dando ad un'entità divina più potere. Se il numero di universi è illimitato, allora il potere di una certa entità divina è illimitata, in quanto le leggi della fisica possono essere diverse in tanti altri universi,<ref name="par">{{Cita web|url=http://www.pbs.org/wgbh/nova/elegant/program.html |titolo=String Theory and Parallel universes |editore=Pbs.org |data= |accesso=7 giugno 2013}}</ref> rendendo di conseguenza tale entità onnipotente. Purtroppo, per quanto riguarda il ''[[multiverso]]'' vi è una mancanza di correlazione empirica. Agli estremi esistono teorie su reami al di là di questo [[multiverso]] ([[Nirvana]], [[Chaos (mitologia)|Caos]], [[Nulla]]).
 
Inoltre, cercare di sviluppare una teoria per spiegare, assegnare o refutare l'onnipotenza su basi logiche non ha molto valore, dato che essere onnipotenti significherebbe esser oltre la logica - opinione sostenuta da [[René Descartes]],<ref name="rene">{{Cita web|url=http://plato.stanford.edu/entries/descartes-ontological/ |titolo=Descartes' Ontological Argument |editore=Plato.stanford.edu |data= |accesso=7 giugno 20137}}</ref> che propone tale idea nelle sue ''[[Meditazioni metafisiche]]''.
 
Permettere presupposti che esista una divinità potrebbe portare ad un'ulteriore discussione che tale divinità stia consapevolmente svolgendo delle azioni. Si potrebbe concludere, da un punto di vista [[emanatismo|emanatista]],<ref name="eman_cath">{{Cita web|url=http://www.newadvent.org/cathen/05397b.htm |titolo=Catholic view on emationism |editore=Newadvent.org |data=1º maggio 1909 |accesso=7 giugno 2013}}</ref><ref name="eman_hindu">{{Cita web |autore=M.Alan Kazlev |url=http://www.kheper.net/topics/religion/Hindu_emanationism.htm |titolo=Hindu view on emationism |editore=Kheper.net |data= |accesso=7 giugno 2013 |dataarchivio=14 maggio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110514062547/http://www.kheper.net/topics/religion/Hindu_emanationism.htm |urlmorto=sì }}</ref> che tutte le azioni e creazioni di una divinità siano semplicemente flussi di energia divina (il fluire del [[Tao]], in combinazione con [[Ki (filosofia)|qi]] è spesso visto come un fiume;<ref name="river">''Tao Te Ching'', Cap. LXI, Versetto 140 [http://www.friesian.com/taote.htm "Comments on the Tao Te Ching"]</ref> Il [[Dharma (buddhismo)]], la legge della natura scoperta da [[Gautama Buddha|Buddha]], non ha inizio né fine.) Il [[Panteismo]] e/o [[panenteismo]] considera l'universo/multiverso come "il corpo di Dio", facendo di "Dio" tutto e tutti. Cosicché se uno fa qualcosa, è in realtà "Dio" che la fa. Secondo questo concetto, noi siamo "Dio".
 
Nella tradizione religiosa o filosofica [[taoista]], il Tao è in qualche modo equivalente a una divinità o al [[logos]]. Si attribuisce al Tao una potenza inesauribile, ma tale potenza è semplicemente un altro aspetto della sua debolezza.<ref>[[Stuart Wilde]], ''Infinite Self: 33 Steps to Reclaiming Your Inner Power'', Hay House, 1995. ISBN 978-1-56170-349-4</ref>
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* {{cita web|url=https://plato.stanford.edu/entries/omnipotence/|titolo=Omnipotence|autore=Joshua Hoffman|autore2=Gary Rosenkrantz|sito=Stanford Encyclopedia of Philosophy}}
* {{cita web|url=https://www.iep.utm.edu/omnipote/|titolo=Omnipotence|autore=Kenneth L. Pearce|sito=Internet Encyclopedia of Philosophy}}
* {{cita web|url=https://www.webcitation.org/6I8xYncwK?url=http://reformedperspectives.org/newfiles/ric_pratt/TH.Pratt.Contradictions.pdf|titolo=Does God Observe the Law of Contradiction? ... Should We?|autore=Richard Pratt|accesso=28 aprile 2019|dataarchivio=1 agosto 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120801040214/http://reformedperspectives.org/newfiles/ric_pratt/TH.Pratt.Contradictions.pdf|urlmorto=sì}}
 
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