Onnipotenza: differenze tra le versioni
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{{citazione|Te laudamus Domine omnipotens
[[File:Galáxias espiral.gif|thumb|upright=1.4|Galassie in formazione a spirale]]
L{{'}}'''onnipotenza''' è il [[superpotere|potere]] di
Secondo le [[Monoteismo|religioni monoteistiche]] dell'[[Occidente (civiltà)|Occidente]], questo potere racchiude anche l'onnipresenza e la benevolenza.
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Fra le diverse [[Fede|professioni di fede]], e a volte anche all'esterno delle stesse, il termine onnipotenza è stato utilizzato per delineare un ampio numero di prese di posizione al riguardo. Queste includono che:
# Dio sia in grado di fare qualunque cosa. Di conseguenza la risposta alla domanda "Dio può fare x?" è sempre "sì" indipendentemente da cosa sia "x".Comunque ciò porta a delle [[Paradosso teologico|ovvie contraddizioni]] ed è un punto di vista sostenuto raramente dai [[Teologia|teologi]].
# Dio sia in grado di fare qualunque cosa che sia [[Logica|logicamente possibile]]
# Dio sia in grado di fare qualunque cosa decida di compiere.<ref>[[Agostino da Ippona|Sant'Agostino]], ''La città di Dio''</ref>
# Dio sia in grado di fare qualunque cosa sia in accordo con la Sua stessa natura (pertanto, se tutto quello che dice è vero, viene da Sé che non è in grado di mentire) assumendo che sia nella natura di Dio essere coerente e che, perciò, risulterebbe incoerente infrangere le proprie leggi senza un motivo per cui farlo.<ref name="scienza e religione">Questo è un tema ricorrente all'interno del lavoro di Polkinghorne.Vedi ''Scienza e Religione''.</ref>
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== In psicologia ==
[[File:Michelangelo Merisi da Caravaggio
Il primo [[freud]]ianesimo ha visto una sensazione di onnipotenza come intrinseca alla prima infanzia. "Come hanno dimostrato [[Freud]] e [[Sándor Ferenczi|Ferenczi]], il bambino vive in una sorta di [[megalomania]] per un lungo periodo
Freud considerava che nel nevrotico "l'''onnipotenza'' che attribuisce ai suoi pensieri e sentimenti
Il [[pediatra]] e [[psicoanalista]] [[Donald Winnicott]] ha avuto una visione più positiva di una fede nella prima onnipotenza, reputandola come essenziale per il benessere del bambino, e affermando la necessità di un'assistenza materna "sufficientemente buona" per permettere al bambino di "far fronte all'enorme shock per la perdita di tale onnipotenza".<ref>Adam Phillips, ''On Flirtation'', Londra, 1994, p. 18.</ref> - in opposizione a quelle forze che "prematuramente lo costringono fuori del suo universo narcisistico".<ref>{{Cita web|url=http://www.enotes.com/psychoanalysis-encyclopedia/infantile-omnipotence |titolo=Infantile Omnipotence |editore=Enotes.com |data= |accesso=7 giugno 2013}}</ref>
== Rifiuto o limitazione ==
Alcuni monoteisti rifiutano l'idea che una divinità sia o possa essere onnipotente, o ritengono che, scegliendo di creare creature con il [[libero arbitrio]], la divinità ha optato di limitare la sua onnipotenza divina. Nell'[[Ebraismo conservatore]] e [[Ebraismo riformato|quello riformato]], come anche in alcuni movimenti all'interno del [[Protestantesimo|Cristianesimo protestante]], tra cui quello della "Teologia del Processo" e del "Teismo Aperto", le divinità si dice agiscano nel mondo mediante la persuasione e non per costrizione (nel teismo aperto, questa è una questione di scelta: una divinità potrebbe agire miracolosamente e forse a volte fa così - mentre per la Teologia del Processo è una questione di necessità: le creature hanno poteri inerenti che
Il rifiuto dell'onnipotenza spesso procede da considerazioni filosofiche o scritturali, discusse qui di seguito.
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Da questa premessa, Charles Hartshorne sostiene ulteriormente che:
{{citazione|Potenza è influenza e potenza perfetta è influenza perfetta
L'argomentazione può essere affrontata in questo modo:
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Il Teismo Dipolare afferma che in ogni coppia, entrambe le caratteristiche contengono un qualche elemento di ''bene''. Pertanto, al fine di inglobare tutte le perfezioni, Dio deve comprendere il bene in ''entrambe'' le caratteristiche e non può essere limitato ad una, perché un Dio limitato da una ne soffrirebbe i relativi limiti e mancherebbe di bene nell'altra. Per esempio, vi è del "bene" nell'essere giusto e anche del bene nell'essere misericordioso. Nell'essere giusto, Dio determina che il bene viene ricompensato e il male punito. Nell'essere misericordioso, Dio perdona coloro peccano. Ne consegue, quindi, che un Dio che fosse ''solo'' giusto o ''solo'' misericordioso sarebbe meno che perfetto. Il teismo dipolare sostiene che un Dio perfetto deve incorporare il bene in ''entrambe'' tali caratteristiche. Quindi, un Dio perfetto ha le caratteristiche "buone" della giustizia ''e'' le caratteristiche buone della misericordia. In alternativa, c'è del bene nell'avere il potere assoluto e del bene nel guidare con la persuasione. Un Dio che sia perfetto non può governare unicamente con la [[predestinazione]], perché poi gli mancherebbe il bene di un Dio che guidi con la persuasione. Dio deve dunque incorporare il "bene" in termini di potenza e di persuasione. Da questa conclusione, alcuni rifiutano l'esistenza di un Dio onnipotente.</ref>
Le opere più popolari che propongono questo punto sono di [[Harold Kushner]] (nell'[[Ebraismo]]). La necessità di una visione modificata dell'onnipotenza è stata anche articolata da [[Alfred North Whitehead]] nei primi anni del [[XX secolo]] e sviluppata dal
La questione dell'onnipotenza divina è stata ampiamente dibattuta nella [[Scolastica (filosofia)|Scolastica]] medievale in particolare a partire dalla riflessione di [[Tommaso d'Aquino]], anche se gli antecedenti si possono rintracciare già nella teologia scientifica di Teodorico di Chartes. Il dibattito verte su due termini principali ''potentia absoluta'' e ''potentia ordinata dei''. Per l'Aquinate la ''potentia ordinata'' è rappresentata nel piano dell'ordine naturale, mentre la possibilità di Dio di agire ''de potentia absoluta'' gli è garantita dalla sua posizione prospettica privilegiata, quella fuori da tempo, come il ''man on the tower'' chaucheriano. Le due grandi posizioni alternative all'interno del dibattito sono quelle che verranno costituite da [[Duns Scoto]] e [[Guglielmo d'Ockham]]. Scoto dà della ''potentia dei'' un'interpretazione politico-giuridica a cui se ne aggiunge una che si rifà al ''locus'' teologico dell'uomo inteso come ''viator''. Il primo argomento è esteso a tutte le creature razionali che infatti possono agire ''ordinate'', ovvero ''de iure'', oppure ''absolute'', ovvero ''de facto''. La possibilità d'azione ''de facto'' è legata alla possibilità di soprassedere alle leggi: così un re può modificare la legge mondana, ma deve sempre rispettare quella divina. Dio non deve sottostare dunque ad alcun tipo di legiferazione che non possa modificare e in questo si costituisce la sua onnipotenza.
La seconda argomentazione scotista si riferisce alle accuse che evidenzierebbero nell'azione divina ''de potentia absoluta'' un agire divino ''inordinate'' e dunque un segno d'imperfezione e dunque di qui la contraddizione (questa è per altro la posizione di Ockham). Scoto risponde che l'uomo dalla sua posizione di ''viator'' potrebbe cogliere come ''inordinate'' un cambiamento che invece dall'onnisciente prospettiva divina era sempre stato concepito come parte dell'ordine cosmico. La contraddizione dunque sarebbe insussistente per l'incapacità umana di afferrare pienamente l'agire divino. Ockham si pone in contrasto con la concezione Scotista affermando che qualunque modificazione ''absolute'' dell'ordine naturale sarebbe sintomo dell'imperfezione divina poiché nel momento della creazione Dio dovrebbe aver ordinato la natura nel miglior modo possibile e solo un errore lo costringerebbe a metterci mano, da qui la contraddizione. La ''potentia absoluta'' era la possibilità divina di scegliere a un certo ''t{{apici e pedici|b=0}}'' tra un'infinità di mondi possibili il mondo che poi da ''t{{apici e pedici|b=1}}'' sarebbe proseguito ''ordinate'' attraverso le leggi naturali che lo costituivano. Un'obiezione possibile alla tesi ockhamista è costituita dagli eventi miracolosi che sono però collocati da Ockham negli avvenimenti ''de potentia ordinata'' ovvero rispondenti alle leggi di natura che trasgredirebbero solo apparentemente. L'importanza della posizione del ''venerabilis inceptor'' sta nell'invenzione del concetto di mondo possibile e quindi nel suo collocarsi come antecedente diretto alla teoria dei mondi possibili e del mondo migliore di [[Leibniz]]. Il dibattito medievale proseguì dopo questi segnavia su due vie distinte: quella scotista, inaugurata dal ''doctor === Motivi scritturali ===
In diverse versioni italiane del [[Nuovo Testamento]], nel [[Libro dell'Apocalisse]] {{passo biblico|Apocalisse|19:6|libro=no}} è scritto: "...Il Signore, nostro Dio, l'Onnipotente, regna!" (la parola [[lingua greca|greca]] originale è παντοκράτωρ, "onni-potente"),<ref>{{Cita web|url=http://strongsnumbers.com/greek/3841.htm |titolo=Strong's Greek Dictionary: 3841. ''pantokrator'' (pan-tok-rat'-or) |editore=Strongsnumbers.com |data= |accesso=7 giugno 2013}}</ref> sebbene gran parte della narrazione nella [[Bibbia ebraica]] (''[[Tanakh]]'') descriva il [[Nomi di Dio nella Bibbia|Dio giudeo-cristiano]] come interagente nella Creazione primariamente mediante la persuasione e solo occasionalmente mediante la forza. Tuttavia si potrebbe argomentare ulteriormente che l'abilità di contrastare la verità non sia una giusta rappresentazione delle definizioni accettate di [[potere]], negando l'affermazione che una divinità non ha poteri infiniti.
Molti altri versetti nella [[Bibbia cristiana]] affermano l'onnipotenza della propria divinità senza utilizzare la parola stessa. Ci sono varie citazioni della divinità cristiana denominata semplicemente "Onnipotente", dimostrando che la Bibbia cristiana sostiene la credenza di una divinità onnipotente. Alcuni di questi versetti sono elencati qui di seguito:
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{{quote biblico|Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: "Io sono Dio onnipotente: cammina davanti a me e sii integro.<ref>La parola [[ebraico|ebraica]] usata qui è "shadday" - {{Cita web|url=http://strongsnumbers.com/hebrew/7706.htm |titolo=Strong's Hebrew Dictionary: 7706. Shadday (it. ''sciaddài'') |editore=Strongsnumbers.com |data= |accesso=7 giugno 2013}}</ref>|Genesi 17:1}}
{{quote biblico|Ecco, io sono il Signore Dio di ogni essere vivente; qualcosa è forse impossibile per me?|Geremia 32:27}}
{{quote biblico|Videro le opere del Signore, i suoi prodigi nel mare profondo. Egli parlò e fece levare un vento burrascoso che sollevò i suoi flutti.|Salmi 107:25}}
Oltre al Signore Dio e Re degli Eserciti nell'Antico Testamento (''Dominus Sabaoth'' del [[Sanctus]]), un riferimento chiaro si trova proprio all'inizio del [[Vangelo secondo Luca]], per l'[[Annunciazione]]:
Diverse parti del [[Nuovo Testamento]] asseriscono come [[Gesù]] sia uno con il [[Dio Padre|Padre]], che è onnipotente, e altre asseriscono che Gesù avesse una certa separazione dal Padre e anche delle autolimitazioni della sua potenza.([[Vangelo di Giovanni]]), poiché condivise in tutto la condizione umana, compreso il dolore e la morte, fuorché nel
== Onnipotenza nel monoteismo occidentale ==
[[File:2008-09-26 torarolle-jhwh.jpg|thumb|[[Tetragramma biblico|Tetragramma]] in un [[rotulus]] della [[Torah]]]]
Dio è onnipotente nella tradizione [[monoteismo|monoteistica]] perché si afferma che Dio abbia creato il mondo dal [[nulla]] - ''[[ex nihilo]]''. Ciò significa che Dio creò la [[materia (filosofia)|materia]] da cui l'[[Universo]] venne fatto e fu la forza animatrice dell'intera creazione. Se Dio crea ogni cosa, dal nulla, allora è una contraddizione dire che ci siano cose che Dio non può fare. Non c'è limite alla potenza di Dio.
=== Modelli ===
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[[File:Frans Hals - Portret van René Descartes.jpg|thumb|[[Cartesio]] nel [[1649]] (dipinto di [[Frans Hals]])]]
[[René Descartes]] tentò di difendere la dottrina dell'onnipotenza assoluta affermando che, poiché Dio ha creato l'[[Universo]], Dio ha creato anche le leggi della [[logica]]. È un errore quindi dire che Dio è limitato dalla logica dato che la logica è stata creata da Dio. Dio può fare cose che vanno contro la logica come la intendiamo. Descartes non intende che Dio ''può fare il logicamente impossibile''. Quello che dice è che gli esseri umani non sanno ciò che è e ciò che non è possibile a Dio e che Dio certamente non è limitato dalle leggi della logica che Dio ha creato. Per quanto ne sappiamo noi, Dio potrebbe essere in grado di fare cose che noi reputiamo impossibili. Descartes sta quindi asserendo che Dio è così trascendente, così differente dagli
Filosofi come [[John Ellis McTaggart]] e [[Thomas Hobbes]] sarebbero d'accordo che Dio è onnipotente e che ciò significa che Dio può fare tutto, ma sosterrebbero anche che "Dio è onnipotente" non deve essere considerata una proposizione filosofica. Cercare di provare che Dio può fare ogni cosa e comprendere letteralmente l'onnipotenza di Dio e non apprezzare il fatto che questa è un'affermazione religiosa, può far sorgere innumerevoli problemi che il credente non ha bisogno di affrontare. Ciò comunque non risolve la questione di quale significato si debba dare all'''onnipotenza''.<ref name="pot1"/>
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==Nei testi Biblici==
{{vedi anche|El Shaddai (ebraismo)}}
Il concetto di onnipotenza viene fatto risalire alle divinità, e per questo accostato anche al Dio biblico, e su questo è stata costruita una serie di ipotesi e teorie, ma nella Bibbia il termine Onnipotente non esiste; ”Dio Onnipotente“ viene reso come traduzione per il termine in ebraico ”Shaddai”, in ebraico אל שדי, che appare nei testi Biblici 91 volte (in alcuni punti accoppiato ad altri vocaboli ed altre volte come termine unico di teonimo
== Paradossi ==
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Secondo la [[Induismo|filosofia induista]], l'essenza di Dio o [[Brahman]] non può mai essere compresa o conosciuta poiché Brahman è al di là sia dell'esistenza che dell'inesistenza, trascendendo e includendo il tempo, la causalità e lo spazio, e quindi non può mai essere conosciuta nello stesso senso materiale che uno tradizionalmente "comprende" un dato concetto o oggetto.<ref name="gita">''brahmano hi pratisthaham'', [[Bhagavad Gita]] 14.27</ref>
Quindi presumendo che esista un'entità divina che
Inoltre, cercare di sviluppare una teoria per spiegare, assegnare o refutare l'onnipotenza su basi logiche non ha molto valore, dato che essere onnipotenti significherebbe esser oltre la logica - opinione sostenuta da [[René Descartes]],<ref name="rene">{{Cita web|url=http://plato.stanford.edu/entries/descartes-ontological/ |titolo=Descartes' Ontological Argument |editore=Plato.stanford.edu |data= |accesso=7 giugno 20137}}</ref> che propone tale idea nelle sue ''[[Meditazioni metafisiche]]''.
Permettere presupposti che esista una divinità potrebbe portare ad un'ulteriore discussione che tale divinità stia consapevolmente svolgendo delle azioni. Si potrebbe concludere, da un punto di vista [[emanatismo|emanatista]],<ref name="eman_cath">{{Cita web|url=http://www.newadvent.org/cathen/05397b.htm |titolo=Catholic view on emationism |editore=Newadvent.org |data=1º maggio 1909 |accesso=7 giugno 2013}}</ref><ref name="eman_hindu">{{Cita web |autore=M.Alan Kazlev |url=http://www.kheper.net/topics/religion/Hindu_emanationism.htm |titolo=Hindu view on emationism |editore=Kheper.net |data= |accesso=7 giugno 2013 |dataarchivio=14 maggio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110514062547/http://www.kheper.net/topics/religion/Hindu_emanationism.htm |urlmorto=sì }}</ref> che tutte le azioni e creazioni di una divinità siano semplicemente flussi di energia divina (il fluire del [[Tao]], in combinazione con [[Ki (filosofia)|qi]] è spesso visto come un fiume;<ref name="river">''Tao Te Ching'', Cap. LXI, Versetto 140 [http://www.friesian.com/taote.htm "Comments on the Tao Te Ching"]</ref> Il [[Dharma (buddhismo)]], la legge della natura scoperta da [[Gautama Buddha|Buddha]], non ha inizio né fine.) Il [[Panteismo]] e/o [[panenteismo]] considera l'universo/multiverso come "il corpo di Dio", facendo di "Dio" tutto e tutti. Cosicché se uno fa qualcosa, è in realtà "Dio" che la fa. Secondo questo concetto, noi siamo "Dio".
Nella tradizione religiosa o filosofica [[taoista]], il Tao è in qualche modo equivalente a una divinità o al [[logos]]. Si attribuisce al Tao una potenza inesauribile, ma tale potenza è semplicemente un altro aspetto della sua debolezza.<ref>[[Stuart Wilde]], ''Infinite Self: 33 Steps to Reclaiming Your Inner Power'', Hay House, 1995. ISBN 978-1-56170-349-4</ref>
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* {{cita web|url=https://plato.stanford.edu/entries/omnipotence/|titolo=Omnipotence|autore=Joshua Hoffman|autore2=Gary Rosenkrantz|sito=Stanford Encyclopedia of Philosophy}}
* {{cita web|url=https://www.iep.utm.edu/omnipote/|titolo=Omnipotence|autore=Kenneth L. Pearce|sito=Internet Encyclopedia of Philosophy}}
* {{cita web|
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