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Onnipotenza: differenze tra le versioni

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== In psicologia ==
[[File:Michelangelo Caravaggio 065.jpg|thumb|[[Caravaggio]], ''Narciso'', 1594-1596]]
Il primo [[freud]]ianesimo ha visto una sensazione di onnipotenza come intrinseca alla prima infanzia. "Come hanno dimostrato [[Freud]] e [[Sándor Ferenczi|Ferenczi]], il bambino vive in una sorta di [[megalomania]] per un lungo periodo ... la 'fantasia di onnipotenza'".<ref>Edmund Bergler, in J. Halliday & P. Fuller (curatori),''The Psychology of Gambling'', Londra, 1974, p. 176</ref> Alla nascita, "il bambino ''è'' tutto ''per quanto egli ne sappia'' - "onnipotente" ... ogni passo che fa verso la formazione dei propri limiti e confini sarà per lui doloroso perché dovrà perdere questa sensazione originale quasi-divina di onnipotenza".<ref>Robin Skinner & John Cleese, ''Families and how to survive them'', Londra, 1994, p. 91.</ref>
 
Freud considerava che nel nevrotico "l'''onnipotenza'' che attribuisce ai suoi pensieri e sentimenti ... è un riconoscimento sincero di una rimanenza della vecchia megalomania dell'infanzia".<ref>Sigmund Freud, ''Case Histories II'' (PFL 9) p. 113</ref> Per alcuni [[narcisismo|narcisisti]], il "periodo di ''narcisimo primario'', che soggettivamente non aveva bisogno di alcun oggetto ed era completamente indipendente ... può essere mantenuto o regressivamente riacquistato ... comportamento 'onnipotente'".<ref>Otto Fenichel, ''The Psychoanalytic Theory of Neurosis'', Londra, 1946, p. 509-10.</ref>