Morte di Benito Mussolini: differenze tra le versioni
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→La missione del colonnello "Valerio": Precisato che Pier Luigi Bellini è "Pedro" |
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Alle ore 07:00 del 28 aprile, "[[Walter Audisio|Valerio]]" e "[[Aldo Lampredi|Guido]]" partono dalla scuola di Viale Romagna di [[Milano]], con il supporto di un plotone di quattordici partigiani,<ref group="nota">Si tratta di partigiani provenienti dall'[[Oltrepò Pavese]] appartenenti alle brigate "Crespi" e "Capettini", giunti a [[Milano]] la mattina del [[27 aprile]]. Prima di essere acquartierati nella scuola di Viale Romagna, i partigiani partecipano ad un breve comizio tenuto dal comandante delle brigate lombarde Garibaldi, [[Pietro Vergani]] ("Fabio"), in piazzale Loreto, che è poco distante da viale Romagna. I partigiani possiedevano un camion scoperto, che verrà usato per il trasporto del gruppo di "Valerio' a [[Dongo]].Vedi [http://lombardia.anpi.it/voghera/matres/materresist2000.pdf][[Paolo Murialdi]], ''Prima e dopo la fucilazione di Mussolini''<span>, Materiale resistente, ANPI Sezione di Voghera, Aprile 2000 </span></ref> agli ordini del comandante [[Alfredo Mordini]] "Riccardo", ispettore politico della 3ª Divisione Garibaldi-Lombardia "Aliotta", e di Orfeo Landini "Piero". Giunto a [[Como]], Audisio quindi, esibisce il lasciapassare di Cadorna al nuovo prefetto [[Virginio Bertinelli]] e al colonnello Sardagna, assicurando loro che avrebbe trasferito i prigionieri a [[Como]] e, in un secondo momento, a Milano<ref>Giorgio Cavalleri, Franco Giannantoni e Mario J. Cerighino, ''op. cit.'', p. 61</ref>. Trattenutosi a Como fino alle 12:15 in cerca di un camion per il trasporto, Audisio si sposta quindi a Dongo, dove giungerà alle 14:10. Lampredi e Mordini intanto, viste le difficoltà a reperire un mezzo di trasporto, abbandonano Audisio in prefettura, e vanno a cercare aiuto nella sede del [[Partito Comunista Italiano|Partito Comunista]]. Accompagnati da Mario Ferro e Giovanni Aglietto della federazione comasca P.C.I., lasciano Como verso le 10 e arrivano a Dongo poco dopo Audisio. Intanto giungono da Como anche Oscar Sforni, segretario del [[CLN]] comasco, e il maggiore Cosimo Maria De Angelis, responsabile militare del [[CLNAI]] per la zona di Como, inviati dal [[CLN]] comasco col compito di far rispettare le decisioni prese in mattinata, e di trasportare Mussolini a Como. I due però, intralciando i propositi di "Valerio", saranno da questi fatti imprigionare e verranno rilasciati solo a operazione conclusa.
A [[Dongo]], "Valerio" trova un ambiente difficile e ostile, poiché i partigiani lariani temono un colpo di mano dei fascisti per liberare i catturati. Il "Colonnello" s'incontra con il comandante [[Pier Luigi Bellini delle Stelle]] "Pedro", comunicandogli di aver avuto l'ordine di fucilare Mussolini e gli altri prigionieri. "
e protesta vivamente, ma dopo aver preso visione delle credenziali e ritenendole sufficienti, è costretto ad ubbidire ad un ufficiale di grado superiore<ref>{{cita|Roncacci|p. 402}}. Ai fini di tale decisione, è stata anche l'esibizione, da parte di Audisio, del lasciapassare in lingua inglese, rilasciato dall'agente americano Emilio Daddario. Cfr.: Giorgio Cavalleri, Franco Giannantoni e Mario J. Cerighino, ''op. cit.'', pp. 69-70</ref>.
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