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Mastro Titta: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte = 18 giugno
|AnnoMorte = 1869
|NoteMorte = <ref name=treccani>{{Cita testotreccani|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-battista-bugatti_%28Dizionario-Biografico%29/|voce=BUGATTI, Giovanni Battista (Mastro Titta)|titolo=Dizionario biografico degli italiani|volume=15|anno=1972|accesso=22 marzo 2013}}</ref>
|AttivitàEpoca = 1700
|Epoca2 = 1800
|Nazionalità =
|CategorieAttività = noboia
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = noto anche in [[dialetto romanesco|romanesco]] come "er [[Boia|boja]] de Roma", fu un celebre esecutore di [[pena capitale|sentenze capitali]] dello [[Stato Pontificio]]
|PostNazionalità = dello [[Stato Pontificio]], noto anche in [[dialetto romanesco|romanesco]] come "''er boja de Roma''"
|Immagine = mastrotitta.jpg
|Didascalia = Mastro Titta mostra alla folla una testa femminile recisa
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==Biografia==
La sua carriera di incaricato delle esecuzioni delle condanne a morte durò ben 68 anni ed iniziò all'età di 17 anni, il 22 marzo [[1796]]: fino al [[1864]] raggiunse la quota di 514 condanne a morte (sul proprio taccuino, Bugatti annotò 516 nomi di giustiziati, ma dal conto vengono sottratti due condannati, uno perché fucilato e l'altro perché [[Impiccagione|impiccato]] e [[Squartamento|squartato]] dall'aiutante)<ref name=treccani />, per una media dunque di 7 condanne annue. Egli operò anche sotto il dominio francese, in cui compì 55 esecuzioni del totale.
 
Le sue prestazioni sono difattiinfatti tutte annotate in un elenco che arriva fino al 17 agosto [[1864]], quando ormai all'età di 85 anni, venne sostituito da [[Vincenzo Balducci]] e [[papa Pio IX]] gli concesse la pensione, con un vitalizio mensile di 30 scudi.
 
[[File:Mastro Titta.jpg|upright=1.4|thumb|left|Mastro Titta offre una presa di tabacco a un condannato prima dell'esecuzione]]
 
Mastro Titta eseguiva sentenze in tutto il territorio pontificio. Un anonimo autore del secolo XIX secolo scrisse una sua finta autobiografia<ref>Marcello Donativi, introduzione a ''Memorie di un boia'', di Mastro Titta, ed. Trabant, 2009.</ref>, intitolata ''[[Mastro Titta, il boia di Roma: Memorie di un carnefice scritte da lui stesso]]'', nella quale gli fa descrivere in questo modo l'inizio della sua attività di giustiziere al servizio di Sua Santità: «....(omissis), impiccando e squartando a [[Foligno]] [[Nicola Gentilucci]], un giovinotto che, tratto dalla gelosia, aveva ucciso prima il prete di Cannaiola di Trevi e il suo cocchiere, poi, costretto a buttarsi alla macchia, grassato<ref>Grassazione: termine in italiano desueto che significa rapina a mano armata.</ref> due frati». Tale episodio ha ispirato il romanzo ''I topi del Papa'', scritto da un discendente del Gentilucci. La finta autobiografia, scritta e pubblicata anni dopo la presa di Roma e la morte del Bugatti, è scritta in chiave [[anticlericalismo|anticlericale]] e presenta Mastro Titta come un cinico e freddo assassino, mano spietata del governo del papa.
 
A [[Valentano]], presso l'archivio storico, è reperibile la testimonianza della sua prima esecuzione nella località di Poggio delle Forche, scritta in prima persona: «Il 28 marzo [[1797]], mazzolai e squartai in Valentano Marco Rossi, che aveva ucciso suo zio e suo cugino per vendicarsi della non equa ripartizione fatta di una comune eredità».
 
Il nomignolo dato al Bugatti fu poi esteso anche ai suoi successori: in alcune terre che fecero parte dello [[Stato Pontificio]], ma a Roma in particolar modo, la locuzione ''mastro Titta'' è sinonimo di ''boia''.
 
Nei lunghi periodi di inattività, svolgeva il mestiere di venditore di [[ombrello|ombrelli]], sempre a Roma. Il boia viveva nella cinta vaticana, sulla riva destra del [[Tevere]], nel rione [[Borgo (rione di Roma)|Borgo]], al numero civico 24 di Vicolo del Campanile.
 
Era naturalmente malvisto dai propri concittadini; tanto che gli era vietato, per prudenza, recarsi nel centro della città, dall'altro lato del Tevere (donde il proverbio "''Boia nun passa Ponte''", a significare "ciascuno se ne stia nel proprio ambiente"). Ma siccomeSiccome a Roma le esecuzioni capitali pubbliche decretate dal papa, soprattutto quelle esemplari, non avvenivano nel borgo papalino ma sull'altra sponda del Tevere - in [[Piazza del Popolo (Roma)|Piazza del Popolo]] o a [[Campo de' Fiori]] o nella piazza del [[Velabro]] (dove [[Mario Monicelli|Monicelli]] ha ambientato l'esecuzione del brigante don Bastiano nella pellicola cinematografica ''[[Il marchese del Grillo]]'') - in eccezione al divieto, il Bugatti doveva attraversare il [[Ponte Sant'Angelo]] per andare a prestare i propri servigi. Questo fatto diede origine all'altro modo di dire romano, ''Mastro Titta passa ponte'', a significare che quel giorno era in programma l'esecuzione di una sentenza capitale.
 
Il 19 maggio [[1817]], [[George Gordon Byron]] si trovava in piazza del Popolo mentre tre condannati (Giovanni Francesco Trani, Felice Rocchi e Felice De Simoni) venivano decapitati: il poeta descrisse questa esperienza in una lettera indirizzata al suo editore John Murray.
 
Lo scrittore inglese [[Charles Dickens]], durante il viaggio che compì in Italia fra il luglio [[1844]] ed il giugno dell'anno successivo, mentre era di passaggio a Roma, nella giornata di sabato 8 marzo [[1845]]<ref>Charles Dickens, ''Lettere dall'Italia'', cap. X. Parte di testo disponibile [http://roma.andreapollett.com/S1/dickensi.htm qui].</ref><ref>{{en}} Charles Dickens, ''[http://www.dickens-literature.com/Pictures_From_Italy/10.html Pictures from Italy] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070811170915/http://www.dickens-literature.com/Pictures_From_Italy/10.html |data=11 agosto 2007 }}'', cap. X.</ref>, assistette a un'esecuzione in via de' Cerchi effettuata dal Bugatti<ref>Esecuzione n° 384: Giovanni Vagnarelli del fu Agostino da Gubbio, di anni 26, coniugato, campagnolo, per grassazione, ed omicidio in persona di Anna Cotten Bavarese, condannato "al taglio della testa" li 8 marzo 1845 in via dei Cerchi, in ''Mastro Titta, il boia di Roma. Memorie di un carnefice scritte da lui stesso'' Annotazioni.</ref>, che commentò nel suo libro ''[[Lettere dall'Italia]]''<ref>[httphttps://civesromanussum.blogspot.it/2008/06/personaggi-romani-mastro-titta-er-boja.html CIVIS ROMANUS SUM:PERSONAGGI ROMANI: MASTRO TITTA, ER BOJA DE ROMA]</ref>.
 
Il mantello scarlatto che Mastro Titta indossava durante le esecuzioni è conservato nel [[Museo criminologico MUCRI|Museo Criminologico di Roma]].<ref>[http://roma.andreapollett.com/S1/roma-c12.htm].</ref>
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! Data !! Nominativo !! Luogo !! Colpa !! Pena
|-
| 22 marzo 1796 || Nicola Gentilucci || Foligno || Omicidio di un sacerdote e due frati || [[Impiccagione]] e [[squartamento]]
|-
| 14 gennaio 1797 || Sabatino Caramina || || Omicidio || Impiccagione
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| 6 maggio 1800 || Gioacchino Lucarelli, Luigi De Angelis, Lorenzo Robotti, Giovanni Rocchi, Antonio Mauro || Roma || Uccisione di un sacerdote e furto || Impiccagione e squartamento; i primi due corpi vennero anche bruciati
|-
| luglio 1800 || Bernardino Bernardi || Roma || CollaboratoreComplice dei precedenti || Impiccagione e squartamento
|-
| 19 gennaio 1801 || Giuseppe Zuccherini, Giuseppe Sfreddi, Giacomo D'Andrea || Roma || Omicidio, criminalità organizzata e furto || Impiccagione
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|Macerata
|Omicidio della moglie
|[[Decapitazione]]
|-
| 19 maggio 1817 || Giovanni Francesco Trani, Felice Rocchi, Felice De Simoni || Roma || || Decapitazione
Line 97 ⟶ 98:
| 14 giugno 1821 || Salvatore Torricelli || Roma || Grassazione
||Decapitazione
|-
|23 novembre 1825
|[[Angelo Targhini e Leonida Montanari]]
|Roma
|Tentato omicidio e cospirazione contro il papa
|Decapitazione
|-
|7 maggio 1833
Line 108 ⟶ 115:
|-
|29 ottobre 1859
|Vincenzo Giovanni Battista Vendetta, detto [[Cencio Vendetta|Cencio]]
|Velletri
|Furto Immaginedi immagine sacra ede altri crimini
|Decapitazione
|}
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=== Il sonetto del Belli ===
[[File:Roma, casa del boia 00.JPG|thumb|La [[Casa del boia (Roma)|casa di Mastro Titta]] a Roma]]
[[Giuseppe Gioachino Belli]] ha dedicato vari [[Sonetto|sonetti]] a Mastro Titta e alla figura del boia. Quello riportato qui è il n. 68, composto nel [[1830]]. L'[[impiccagione]] di cui si narra è quella di Antonio Camardella, colpevole dell'uccisione del canonico e socio in affari Donato Morgigni; impiccagione eseguita nel [[1749]], ben prima della nascita del Bugatti. Il boia viene però ugualmente chiamato ''Mastro Titta'', tanta era la fama che già ai tempi del Belli, il Bugatti, giunto appena a metà della sua ultrasessantennale carriera, godeva nello Stato Pontificio.
 
Un padre, imbattutosi col figlioletto nella pubblica impiccagione del Camardella, si adegua ad un'antica tradizione romanesca, mostrando al figlio a fini "educativi" la lugubre cerimonia ma colpendolo nel contempo con un sonoro ceffone, perché possa ricordarsi per sempre che nessuno può ritenersi migliore di un qualsiasi delinquente e che, se non si riga dritto, anche i migliori sono destinati alla stessa fine.!
 
{{Citazione|''Il ricordo''
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«Tieni!», mi disse, «e ricordati bene<br />che questa stessa fine sta già scritta<br />per mille altri che sono meglio di te».
|[[Giuseppe Gioachino Belli]], [[sonetto]] n. 68, Er ricordo, datato 29 settembre 1830
|''[[s:Sonetti romaneschi/Er ricordo I(1830)|Er ricordo]]''
 
Er giorno che impiccòrno Gammardella<br />io m'èro propio allora accresimato.<br />Me pare mó, ch'er zàntolo a mmercato<br />me pagò un zartapicchio<ref>Un balocco che salta per via d'elastici (NdA)</ref> e 'na sciammèlla.
Line 147 ⟶ 154:
 
Il Belli ha dedicato a Mastro Titta e al tema delle [[Pena capitale|pene capitali]] eseguite in piazza anche i sonetti:
* ''[[s:Sonetti romaneschi/La ggiustizzia ar Popolo|La ggiustizzia ar Popolo]]'', 8 dicembre 1834
* ''[[s:Sonetti romaneschi/Er dilettante de Ponte|Er dilettante de Ponte]]'', del 29 agosto 1835
 
=== Rugantino ===
Line 156 ⟶ 163:
 
=== Nell'anno del Signore ===
Mastro Titta compare anche nella pellicola ''[[Nell'anno del Signore]]'' di [[Luigi Magni]], nella scena finale in cui taglia il collo ai due carbonari [[Angelo Targhini e Leonida Montanari|Targhini e Montanari]], venendo definito da quest'ultimo "l'uomo più moderno di Roma".
 
=== Tradizioni popolari ===
Nella tradizione popolare romanesca è celebre la leggenda che vorrebbe Mastro Titta, ormai divenuto un fantasma, passeggiare talvolta alle prime luci dell'alba, avvolto nel rosso mantello che usava quand'era in vita, nei luoghi delle esecuzioni, presso la chiesa di Santa Maria in Cosmedin, in Piazza del Popolo e in piazza di Ponte Sant’Angelo; si dice anche che talvolta offra una presa di tabacco a chi incontra, così come era solito fare con i condannati.<ref>{{Cita web |url=http://www.laboratorioroma.it/Curiosit%C3%A0%20e%20tradizioni/fantasmi%20a%20roma.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=19 dicembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160511100008/http://www.laboratorioroma.it/Curiosit%C3%A0%20e%20tradizioni/fantasmi%20a%20roma.htm |dataarchivio=11 maggio 2016 |urlmorto=sì }}</ref>
 
==Note==
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==Bibliografia==
* [[Lanfranco Cesari]], ''Mastro Titta: giustizie eseguite dal carnefice romano nell'Umbria papalina'', Foligno, 1998.
* Charles Dickens, ''Lettere dall'Italia'' a cura di Lucio Angelini; Milano, Lampi di stampa, 1999, ISBN 88-488-0080-7.
* Anonimo (attribuito a [[Ernesto Mezzabotta]]), ''Mastro Titta, il boia di Roma. Memorie di un carnefice scritte da lui stesso'', Tip. Edoardo Perino, Roma 1891. Riedito da Barbes, Firenze 2010. [http://www.liberliber.it/libri/m/mastro_titta_il_boia_di_roma/index.htm#elenco_opere Il testo è disponibile integralmente online sul sito LiberLiber].
* Livio Iannattoni, ''Mastro Titta. Boja de Roma'', 1984.
 
==Voci correlate==
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* [[Repubblica Romana (1798-1799)]]
* [[Repubblica Romana (1849)]]
* [[Mastro Titta, il boia di Roma: Memoriememorie di un carnefice scritte da lui stesso]]
* [[Pena di morte nella Città del Vaticano]]
* [[Casa del boia (Roma)]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://roma.andreapollett.com/S1/romac12i.htm|Quando Mastro Titta passava ponte, pag.1}}
* {{cita web|http://roma.andreapollett.com/S1/dickensiromac12i.htm|Quando Mastro Titta passava ponte, pag.2 1}}
* {{cita web|http://roma.andreapollett.com/S1/romac12idickensi.htm|Quando Mastro Titta passava ponte, pag.1 2}}
*{{cita web|http://www.liberliber.it/mediateca/libri/m/mastro_titta_il_boia_di_roma/mastro_titta_il_boia_di_roma/pdf/mastro_titta_il_boia_di_roma.pdf|Mastro Titta, il boia di Roma: Memorie di un carnefice scritte da lui stesso}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Stato Pontificio|storia}}
 
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[[Categoria:Personalità dello Stato Pontificio]]