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Sofia: differenze tra le versioni

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È situata nella parte occidentale del Paese, nel [[Bacino di Sofia]] circondato da numerose montagne fra cui il monte [[Vitoša]]. La città occupa una posizione centrale nella [[Penisola balcanica]], con diverse strade principali che la collegano con le altre parti della penisola: attraverso il [[monte Vacarel]] con la [[Tracia]] e [[Istanbul]], attraverso il [[Passo di Dragoman]] con [[Belgrado]] e l'[[Europa centrale]], lungo la valle dello [[Struma (fiume)|Struma]] con la [[Grecia]] e la [[Macedonia del Nord]], attraverso alcuni passi nei [[Monti Balcani]] con la [[Bulgaria settentrionale]] e la [[Romania]]. Il fiume [[Iskăr]] passa a est della città ed essa viene attraversata da molti dei suoi piccoli affluenti.
 
Oggi Sofia è il principale centro amministrativo, industriale, dei trasporti, culturale e d'istruzione del Paese dove viene concentrata 1/6 della produzione industriale della Bulgaria. Qui si trovano anche l'[[Accademia bulgara delle scienze]], le sedi centrali della [[Bălgarska Nacionalna Televizija|Televisione Nazionale Bulgara]], della [[Bălgarskoto Nacionalno Radio|Radio Nazionale Bulgara]], dell'[[Agenzia Telegrafica Bulgara]], molte [[università]], teatri, cinema, la [[Galleria nazionale (Bulgaria)|Galleria Nazionale d'Arte]], musei [[Archeologia|archeologici]], [[Storia|storici]], [[Scienze naturali|di scienze naturali]] ed altri ancora. I monumenti archeologici visibili di epoca romana sono conservati in vari luoghi del centro della città.<ref>Красен Николов, [{{cita testo|url=http://www.mediapool.bg/show/?storyid=119413 |titolo=„Откриха огромен амфитеатър в центъра на София“]}}, mediapool.bg, 14.07.2006 г.</ref> Sofia conta sedici istituti universitari, tra cui l'[[Università di Sofia]], fondata nel 1889. Inoltre è sede di una [[metropolita|diocesi]] [[Chiesa ortodossa|ortodossa]] [[Bulgari|bulgara]] e di una [[Diocesi di Sofia e Filippopoli|diocesi cattolica]]. Tra le principali attrazioni troviamo la [[Chiesa di Bojana]] (inserita nel [[Patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]] nel 1979), la [[Chiesa di San Giorgio (Sofia)|chiesa di San Giorgio]], la [[chiesa di Santa Sofia (Sofia)|chiesa di Santa Sofia]] e la [[Cattedrale di Aleksandr Nevskij (Sofia)|cattedrale di Aleksandr Nevskij]].
 
== Etimologia ==
Il nome più antico dell'attuale città di Sofia fu '''Serdonpolis''' ({{greco|Σερδῶν πόλις}}),<ref>Ad esempio nelle iscrizioni IGBulg IV, №№ 1902, 1917, 1919, 1982, 1989, 1992, 1993, 1999, 2000, 2002, 2005, 2009, 2012, 2024, 2033.</ref> un nome grecizzato la cui variante [[Lingua latina|latina]] sarebbe ''civitas Serdensium,''<ref>Nell'iscrizione ILBulg № 211, eseguita nel [[152]] dall'imperatore [[Antonino Pio]].</ref> ossia "la città dei [[Serdi]]". La prima menzione della città infatti proviene da un'iscrizione ateniese del I secolo a.C., che attestava: ''Astiu ton Serdon'', cioè città dei Serdi.<ref>Емил Коцев,"[{{cita testo|url=http://kultura.bg/web/%D0%B8%D0%B7%D0%B3%D1%83%D0%B1%D0%B5%D0%BD%D0%B0%D1%82%D0%B0-%D1%81%D1%82%D0%BE%D0%BB%D0%B8%D1%86%D0%B0/ |titolo=ИЗГУБЕНАТА СТОЛИЦА]".24.04.2016 [|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170204164315/http://kultura.bg/web/%d0%b8%d0%b7%d0%b3%d1%83%d0%b1%d0%b5%d0%bd%d0%b0%d1%82%d0%b0-%d1%81%d1%82%d0%be%d0%bb%d0%b8%d1%86%d0%b0/ Archiviato] dall'originale il 4 febbraio 2017}}</ref>
 
Secondo [[Cassio Dione]] i Serdi abitarono probabilmente nell'area nel I secolo a.C., secondo i documenti del II secolo d.C.<ref name=":1">Михайлов, Георги, „Траките“, София, 1979 (Mihailov, Georgi, ''I Traci'', Sofia, 1979), p. 71: "I ritrovamenti archeologici dimostrano oltre ogni dubbio che i Serd furono un popolo celtico. L'ipotesi precedentemente espressa sulla loro presunta origine tracia non è basata su alcun fatto e non resiste alle critiche scientifiche"</ref><ref name=":2">Попов, Димитър, Древна Тракия, p. 44 (Popov, Dimitar, ''La Tracia antica''): “I dati provenienti dall'archeologia e dall'onomastica sottolineano l'appartenenza dei Serdi alla famiglia celtica“</ref><ref>''The Cambridge Ancient History'', Volume 3, Part 2: The Assyrian and Babylonian Empires and Other States of the Near East, from the Eighth to the Sixth Centuries BC by John Boardman, I. E. S. Edwards, E. Sollberger, and N. G. L. Hammond, ISBN 0-521-22717-8, 1992, p. 600: „Al posto degli scomparsi Treres e Tilataei troviamo i Serdi di cui non si hanno testimonianze prima del I secolo a.C. Per molto tempo si è supposto, su basi linguistiche e archeologiche convincenti, che questa tribù fosse di origine celtica.“</ref><ref>{{Cita web|url=http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/51*.html|titolo=Cassius Dio — Book 51|sito=penelope.uchicago.edu|accesso=2024-07-23 luglio 2024}}</ref> Tuttavia, molti autori si sono posti delle domande su di loro: "... Questo [[etnonimo]] [Serdi] è ancora un fantasma." ([[Alexandаr Fol]]).<ref>Фол, Александър. История на българските земи в древността – Изд. ТанграТанНакРа, София, 2008. (Fol, Alessander. ''Storia delle terre bulgare nell'antichità'' - Ed. TangraTanNakRa, Sofia, 2008)</ref> Anche il legame "Serdica - Serdi" ha sollevato delle domande: "Allora, chi battezzò chi? Gli abitanti della città o la città - i suoi abitanti?" (Hristo Gencev).<ref name=":4">Генчев, Ст.н.с.I ст. д-р арх. Христо Христов. „София, мислена в пространството и отвъд времето“, Второ допълнено издание, изд. „Фондация ЕХГ“, София 2012. (Genchev, Ph.D. Hristo Hristov. "Sofia, pensiero nello spazio e oltre il tempo", seconda edizione integrata, ed. "Fondazione EHG", Sofia 2012.)</ref> Esistono inoltre diverse ipotesi sull'[[etimologia]] del nome "Serdi". Vaclav Tomašek lo fa derivare dalla parola indoeuropea ''çardh'' ("stabile", "testardo"), mentre [[Stefan Mladenov]] e Gavril Kacarov lo fanno derivare dalla stessa radice, ma nella forma ''çardhas'' ("gregge"), collegandolo al sostentamento della regione. Radu Vulpe invece, lo fa derivare dalla radice ''serd'' ("cuore", "mezzo"), che è anche associato al successivo nome [[Slavi|slavo]] di Sredets.<ref>Ани Данчева-Василева 2017, ''История на Средновековна София (IV–XIV в.)'', p. 457 (Ani Dančeva-Vasileva)</ref>
 
L'imperatore [[Traiano]] (nato ''Marco Ulpio Traiano'') diede ufficialmente alla città il suo nome, chiamandola '''Ulpia Serdica''',<ref>{{Cita libro|titolo=World and Its Peoples|url=https://books.google.it/books?id=b5vHRWp8yqEC&pg=PA1497&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false|accesso=2024-07-24 luglio 2024|data=2010|editore=Marshall Cavendish|lingua=en|ISBN=978-0-7614-7902-4}}</ref><ref>Irina Florov, Nicholas Florov (2001). ''Three-thousand-year-old Hat''. Michigan University: Golden Vine Publishers. p. 303</ref> in seguito spesso abbreviato in '''Serdica''' ({{lang-grc|Σερδικη}}). Il nome fu spesso scritto e pronunciato '''Sardichì''' ({{Lang-grc|Σαρδικη}}). Nelle fonti narrative di lingua greca fu quasi sempre usata la forma {{greco|Σαρδικη}}, mentre nelle iscrizioni rupestri locali, anche in greco, predominò la forma {{greco|Σαρδικη}}, e nelle fonti latine, con poche eccezioni, che furono spesso traduzioni dal greco, fu usata la forma ''Serdica.''<ref>Данчева-Василева 2017, pp. 454 – 456.</ref> Entrambe le forme, ''Serdonpolis'' e ''Ulpia Serdica'', si trovano sulle monete coniate nella città in epoca romana.
 
Il nome ''Serdica'' continuò ad essere utilizzato anche dopo l'annessione della città al [[Primo Impero bulgaro]] all'inizio del IX secolo, ad esempio nell'[[iscrizione di Hambarlii]] (un'icrizione [[Proto-bulgari|proto-bulgara]] dell'813 scritta in greco e scoperta nei pressi di [[Malomirovo]]).<ref>idem, pp. 456 – 457.</ref> Successivamente fu sostituita dalla forma slava '''Sredets''' (in [[lingua slava ecclesiastica antica]] Срѣдьць, Срѣдець, Стрѣдьць), il cui primo utilizzo è attestato in due testi apocalittici in antico bulgaro della seconda metà dell'XI secolo, ma si presume che possa aver avuto origine già nell'VIII-IX secolo.<ref>idem, pp. 458 – 459</ref> ''Sredets'' potrebbe essere visto come un'interpretazione bulgara [[Alto Medioevo|altomedievale]] del nome ''Sardica/Serdica'', riflettendo allo stesso tempo il significato di "mezzo", a causa della posizione centrale della città nel [[bacino di Sofia]], così come potrebbe significare una città medio/centrale della popolazione circostante.<ref name=":42">Генчев, Христо. ''София, мислена в пространството и отвъд времето'', Второ допълнено издание. София, изд. „Фондация ЕХГ“, 2012.</ref>
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Nelle cronache occidentali delle [[Crociata|crociate]] dei secoli XI-XII, la città fu chiamata con varie trascrizioni di Sredets e Triaditsa/Tralitsa - ''Sternits'', ''Stralits'', ''Stralicium.''<ref>Idem, p. 462</ref> Nelle cronache ungheresi del XII-XIV secolo vennnero usati i nomi ''Scereduci'' e ''Scarbicium.''<ref>Idem, p.464</ref>
 
Il nome '''Sofia''' fu registrato per la prima volta nella copia del [[Vangelo di Sredets]] del 1329, ma come nome della [[Chiesa di Santa Sofia (Sofia)|chiesa di Santa Sofia]],<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.milarodino.com/|titolo=Градове - София - Мила родино|sito=web.archive.org|data=19 dicembre 2007-12-19|accesso=24 luglio 2024-07-24|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071219041530/http://www.milarodino.com/bg/13_centuries/city/sofia_city/|dataarchivio=19 dicembre 2007}}</ref> chiamata "Metropolia di Sredets". L'origine è nella parola greca ''sophía'' ({{greco|σοφία}}, "saggezza"). I primi documenti in cui comprave questo nome furono la [[Carta di Vitoša]] - un [[crisobolla]] rilasciato in dono dallo [[zar]] [[Ivan Šišman di Bulgaria|Ivan Šišman]] al [[monastero di Dragalevci]] tra il 1371 e il 1382, la copia del Vangelo di Sredets già menzionato, un dialogo tra due venditori [[Ragusa (Croazia)|ragusani]] intorno al 1359 e gli appunti di un mercante ragusano del 1376.<ref>''[{{cita testo|url=https://books.google.it/books?id=qBhZAAAAYAAJ&redir_esc=y |titolo=Encyclopedia Americana]}}'' (25 ed.). Pennsylvania State University: Grolier Incorporated. 1999, p. 878</ref> In quei documenti la città fu chiamata Sofia, ma, allo stesso tempo, la regione e gli abitanti della città vennero ancora chiamati "di Sredets" (in [[Lingua slava ecclesiastica|slavo ecclesiastico]]: срѣдечьскои), cosa che continuò fino al XX secolo. Nel corso del tempo "Sofia" si affermò come nome ampiamente utilizzato, anche ufficiale, della città, ma anche "Sredets" e la nuova forma "Sardachia" continuarono ad essere usati come [[Sinonimia (figura retorica)|sinonimi]]. Gli [[Impero ottomano|Ottomani]] invece, iniziarono a favorire il nome '''Sofya''' (صوفيه).
[[File:Sredets seal 1878.jpg|miniatura|Il primo sigillo comunale di Sredets dopo la [[Liberazione della Bulgaria|Liberazione]], 1878]]
Dopo la [[Liberazione della Bulgaria]] nel 1878, con decisione dell'amministrazione comunale, la città ripristinò il nome bulgaro ''Sredets'', ma poco dopo, su insistenza del governo provvisorio russo, le fu restituito il nome ''Sofia''. Nel 1879 ci fu una disputa sul nome, con i cittadini che crearono un comitato di personaggi famosi che sostenevano il ripristino del nome storico ''Sredets''. Questa idea fu sostenuta anche dall'[[Accademia bulgara delle scienze]], la cui pubblicazione ufficiale tra il 1882 e il 1899 menzionò Sredets come luogo di pubblicazione. A poco a poco si arrivò ad un compromesso, l'ufficializzazione di ''Sofia'' per le istituzioni nazionali, e ''Sredets'' per le istituzioni amministrative ed ecclesiastiche, prima che quest'ultimo venisse abbandonato nel corso degli anni.<ref>{{Cita web|url=https://sredec-sofia.org/bg/page/38/istoriya|titolo=История|sito=http://sredec-sofia.org/|accesso=2024-07-23 luglio 2024}}</ref>
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Sofia Valley 1.png|sinistra|miniaturathumb|270x270pxupright=1.2|Una mappa del [[Bacino di Sofia]]. [[Vitoša]] è nel sud; i [[Monti Balcani]] definiscono i margini settentrionali del bacino. L'[[Iskăr]] scorre verso nord e forma il [[Passo di Iskăr]].]]
Lo sviluppo di Sofia come insediamento importante deve molto alla sua posizione centrale nei Balcani. La città si trova nella parte occidentale del Paese, nel [[Bacino di Sofia]], tra i monti [[Vitoša]] a sud, [[Monti Balcani|Balcani]] a nord, Ljulin a ovest e il resto del Bacino di Sofia a est. Sofia si trova ai piedi settentrionali di Vitoša.<ref name=":8">{{Cita web|url=https://saitotyordanvelkov.alle.bg/%D0%B3%D0%B5%D0%BE%D0%B3%D1%80%D0%B0%D1%84%D0%B8%D1%8F-%D0%BD%D0%B0-%D1%81%D0%BE%D1%84%D0%B8%D1%8F/#google_vignette|titolo=География на София}}</ref>
 
Il centro storico della città si trova immediatamente a sud del centro del Bacino di Sofia, uno dei [[bacini sottobalcanici]], situato tra i Monti Balcani occidentali (il Monte [[Murgaš (monte)|Murgaš]], la [[Montagna di Sofia]] e la collina montuosa [[Tri Uši]]) a nord, e i monti [[Monte Ljulin|Ljulin]], iVitoša, [[Plana (Bulgaria)|Plana]] e [[Lozenska Planina|Lozen]], parti della catena montuosa di [[Srednogorije]], a sud. La città moderna occupa una parte significativa del Bacino di Sofia, sviluppandosi maggiormente a sud-est e a sud-ovest del centro storico, raggiungendo le parti inferiori di Vitoša, ma i suoi quartieri più nord-orientali - Seslavci e Kremikovci - si trovano sui pendii dei Monti Balcani.<ref>[http://wikimapia.org/#lang=en&lat=42.650122&lon=23.133087&z=10&m=b wikimapia.org]</ref>
[[File:Sofia-vitosha-kempinski.jpg|miniatura|Sofia con la [[Vitoša]]]]
Il territorio della città di Sofia ha una superficie di 492 km²,<ref>[{{cita testo|url=http://www.nsi.bg/nrnm/show2.php?sid=57422&ezik=bul&e=128142 |titolo=Справка за гр. София, общ. Столична, обл. София (столица) към 01.10.2015 г.]}}, сайт на Националния статистически институт.</ref> e, oltre al territorio urbano, comprende anche i terreni agricoli e forestali limitrofi, tra cui una parte significativa del monte Vitoša. Confina con il territorio di 3 città ([[Bankja (Bulgaria)|Bankja]], [[Buhovo]] e [[Novi Iskăr]]) e 27 villaggi del [[Comune di Sofia]] ([[Bistrica (Sofia)|Bistrica]], [[Železnica]], [[Plana (villaggio)|Plana]], [[Busmanci]], [[Vladaja]], [[Volujak (Bulgaria)|Volujak]], [[German (Bulgaria)|German]], [[Gorni Bogrov]], [[Dolni Bogrov]], [[Dolni Pasarel]], [[Ivanjane]], [[Kazičene]], [[Klisura]], [[Kokaljane]], [[Krivina]], [[Kubratovo]], [[Lozen (Bulgaria)|Lozen]], [[Lokorsko]], [[Malo Bučino]], [[Mirovjane]], [[Mramor]], [[Murčaevo]], [[Negovan]], [[Ogoja (Bulgaria)|Ogoja]], [[Pančarevo]], [[Čepinci]] e [[Jana (Bulgaria)|Jana]]), 5 villaggi del [[Comune di Pernik]] ([[Golemo Bučino]], [[Divotino]], [[Kladnica]], [[Ljulin (Pernik)|Ljulin]], [[Čuipetlovo]]), 2 villaggi del [[Božurište (comune)|Comune di Božurište]] ([[Gurmazovo]], [[Požarevo]]) e 1 villaggio del [[Comune di Svoge]] ([[Jablanica (villaggio)|Jablanica]]).<ref>[{{cita testo|url=https://github.com/yurukov/Bulgaria-geocoding/blob/master/settlements_neighbors.csv |titolo=github.com]}}</ref>[[File:Sofia, Bulgaria.JPG|thumb|left|Sofia vista dal satellite]]Cinque [[Valico|valici]] portano alla città: l'[[Iskắr (valico)|Iskắrski]], il [[Vladaja (valico)|Vladaiski]], il [[Dragoman (valico)|Dragomanski]], il [[Petrohan (valico)|Petrohanski]] e il [[Vitinja]]. Già nei tempi antichi, attraverso di loro passavano importanti strade che collegavano il [[Mare Adriatico]] e l'[[Europa centrale]] con il [[Mar Nero]], il [[Mar Egeo]] e il [[Medio Oriente]]. La posizione geografica estremamente favorevole della città è un prerequisito per lo sviluppo del commercio, degli affari, dei trasporti, della logistica, nonché delle relazioni regionali, interregionali e internazionali e della cooperazione transfrontaliera. Da essa passano tre dei dieci corridoi di trasporto transeuropei. Si tratta del Corridoio Transeuropeo n. 4, che collega l’[[Europa occidentale]] e l'[[Europa centrale]] con il [[Mar Mediterraneo]], il Mar Egeo e il Medio Oriente; il Corridoio n. 8 che collega il Mare Adriatico al [[Mar Nero]]; e il Corridoio n. 10 che collega l'Europa centrale con [[Istanbul]] e il Mediterraneo orientale.<ref name=":8" />
 
Sette fiumi scorrono attraverso la capitale bulgara: l'[[Iskăr]], i suoi [[Affluente|affluenti]] [[Perlovska]], [[Lesnovska]] e [[Blato (Bulgaria)|Blato]], come anche il [[Vladajska]] e il [[Bojanska]] (affluenti del Perlovska), e il [[Suhodolska]] (affluente del Vladajska). Questi fiumi non sono profondi, e anche l'Iskăr, che scorre nei quartieri orientali della città, in questo suo tratto non ha ancora una grande [[portata]]. Sofia inoltre è conosciuta fin dall'antichità per le sue numerose [[Acqua minerale|sorgenti termali]] (15 sorgenti con una portata d'acqua totale di 130 l/s).<ref name=":0" /> Negli ultimi 60 anni sono stati costruiti [[Lago|laghi]] e [[Bacino (idraulica)|bacini]] artificiali.
[[File:Sofiafromsimeonovo.JPG|centro|miniaturathumb|670x670pxupright=3|Una vista del [[Bacino di Sofia]] da sud. In lontananza sono visibili i [[Monti Balcani]] e l'inizio del [[Passo di Iskăr]].]]
La capitale bulgara si trova a 28 km da [[Pernik]], a 60 km dal valico di frontiera di [[Kalotina]], a 89 km dal valico di frontiera di [[Strezimirovci]], a 102 km da [[Blagoevgrad]], a 104 km da [[Kjustendil]], a 113 km dal valico di frontiera di [[Oltomanci]], a 114 km dal valico di frontiera di [[Gjueševo]], a 150 km da [[Plovdiv]], a 182 km dal valico di frontiera di [[Kulata-Promahon]], a 234 km da [[Stara Zagora]], a 309 km da [[Ruse]], a 360 km da [[Burgas]] sull'[[Autostrada Trakija]], e a 441 km da [[Varna]]. Dista a 245 km dalla capitale della [[Macedonia del Nord]] [[Skopje]], a 294 km dalla seconda città più grande dell Grecia, [[Salonicco]], a 333 km dalla capitale del [[Kosovo]] [[Pristina]], a 383 km dalla capitale [[Romania|rumena]] [[Bucarest]], a 397 km dalla capitale [[Serbia|serba]] [[Belgrado]], a 553 km da [[Istanbul]], a 575 km dalla capitale del [[Montenegro]] [[Podgorica]], a 606 km dalla capitale della [[Bosnia ed Erzegovina]] [[Sarajevo]], a 787 km dalla capitale [[Croazia|croata]] [[Zagabria]], a 792 km dalla capitale [[Grecia|greca]] [[Atene]], a 1001 km dalla capitale [[Turchia|turca]] [[Ankara]] e a 1420 km da [[Milano]].
 
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=== Clima ===
Sofia si trova nella [[Zona temperata|zona climatica temperata]] ed ha un [[clima continentale]] umido con estati calde (''Dfb'' nella [[classificazione dei climi di Köppen]]). La temperatura media annuale è di 10,6 °C. L'anno più caldo mai registrato è stato il 2023, con una temperatura annuale di 12,1 °C.<ref>[{{cita testo|url=https://www.stringmeteo.com/synop/temp_year.php?year=2023&month=1&len=12&an_per=9120&ord=num&submit=%D0%9F%D0%9E%D0%9A%D0%90%D0%96%D0%98#sel |titolo="Архив-Бг » Год. обобщ. температури"]}}</ref> L'anno più freddo registrato è stato il 1893, con una temperatura media a gennaio di -10,4 °C e una temperatura annuale di 8,2 °C.<ref>"[{{cita web|url=https://www.stringmeteo.com/synop/sf_cent.php?year1=1887&month1=1&year2=2007&month2=12&nor=on&t_in=on&p_in=on&st=sf&submit=%25CF%25CE%25CA%25C0%25C6%25C8 |titolo=Вековен архив - София » 01.1887 - 12.2007]". ''www.stringmeteo.com''. [|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210517201047/https://www.stringmeteo.com/synop/sf_cent.php?year1=1887&month1=1&year2=2007&month2=12&nor=on&t_in=on&p_in=on&st=sf&submit=%25CF%25CE%25CA%25C0%25C6%25C8 Archiviato] dall'originale il 17 maggio 2021}}</ref>
 
Gli inverni in città sono freddi, lunghi e nevosi. Il tempo è instabile e dinamico; si osservano forti [[Escursione termica|escursioni termiche]] sotto l'influenza della traiettoria dei cicloni mediterranei in formazione. Nelle giornate invernali più fredde le temperature possono scendere fino a -15 °C o anche meno, soprattutto a gennaio. La [[nebbia]] è un fenomeno caratteristico all'inizio della stagione invernale. In media, Sofia riceve una nevicata totale di 98 cm ed ha 58 giorni di manto nevoso.<ref>{{Cita web|url=https://www.stringmeteo.com/synop/bg_tuti.php?mode=c&year=1986&month=12&day=25&station=156140&mode=c&submit1=%D0%9F%D0%9E%D0%9A%D0%90%D0%96%D0%98|titolo=Архив-Бг3 »|sito=www.stringmeteo.com|accesso=24 luglio 2024-07-24}}</ref> L'inverno più nevoso registrato è stato quello del 1939/1940, con una nevicata totale di 169 cm.<ref>{{Cita web|url=https://www.stringmeteo.com/synop/sf_3747/1939-11.pdf|titolo=Статистически данни}}</ref> L'altezza record della neve è stata di 57 cm (25 dicembre 2001).<ref>Николов, Иван. "В[{{cita testo|url=https://www.stringmeteo.com/synop/bg_stday.php?year=2001&month=12&day=25&city=15614&int=1&submit=%D0%9F%D0%9E%D0%9A%D0%90%D0%96%D0%98 |titolo=ремето София] » 25.12.2001". ''stringmeteo.com''. [|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150403113829/http://www.stringmeteo.com/synop/bg_stday.php?year=2001&month=12&day=25&city=15614&int=1&submit=%D0%9F%D0%9E%D0%9A%D0%90%D0%96%D0%98 Archiviato] dall'originale il 3 aprile 2015. }}</ref>
 
Le estati in città sono abbastanza calde e soleggiate. In estate Sofia rimane generalmente leggermente più fresca rispetto ad altre parti della Bulgaria, a causa della sua maggiore altitudine. La città è però soggetta anche a ondate di caldo, con temperature elevate che raggiungono o superano i 35 gradi nelle giornate più calde, soprattutto a luglio e agosto. La temperatura più alta registrata è stata di 40,2 °C (5 luglio 2000).<ref>"[{{cita testo|url=https://novini247.com/novini/prez-2000-godina-na-5-yuli-e-bil-edin-ot_6535868.html |titolo=През 2000 година на 5 юли е бил един от]}}". 4 luglio 2023</ref> Il mese più caldo registrato è stato luglio 2012, con una temperatura media di 24,8 °C.<ref>"[{{cita testo|url=https://www.stringmeteo.com/synop/temp_month.php?month=7&year=2012 |titolo=Времето-България » Мес. обобщ. температури]}}"</ref>
 
La primavera e l'autunno a Sofia sono relativamente brevi e hanno un clima variabile e dinamico.
 
La piovosità media annua è di 581,8 mm, raggiungendo il massimo nella tarda primavera e all'inizio dell'estate, quando non mancano i [[Temporale|temporali]]. La città riceve circa {{M|650|u=mm}} di precipitazioni con un massimo d'estate e un minimo in autunno. L'anno più secco registrato è stato il 2000 con una precipitazione totale di 304,6 mm, mentre l'anno più piovoso mai registrato è stato il 2014 con una precipitazione totale di 1.066,6 mm.<ref>"[{{cita testo|url=https://www.stringmeteo.com/synop/semi_cent2.php?year=2000&month=12&stat=2064&sty=2000&endy=2000&prm_in=on&mode=stat&submit=%D0%9F%D0%9E%D0%9A%D0%90%D0%96%D0%98#sel |titolo=Век. месечен архив Бг]". [|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200807085034/https://www.stringmeteo.com/synop/semi_cent2.php?year=2000&month=12&stat=2064&sty=2000&endy=2000&prm_in=on&mode=stat&submit=%D0%9F%D0%9E%D0%9A%D0%90%D0%96%D0%98#sel Archiviato] dall'originale il 7 agosto 2020}}</ref><ref>"[{{cita testo|url=https://www.stringmeteo.com/synop/prec_year.php?year=2014&month=1&len=12&ord=num&submit=%D0%9F%D0%9E%D0%9A%D0%90%D0%96%D0%98#sel |titolo=Архив-Бг » Год. обобщ. валежи]". [|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200807084615/https://www.stringmeteo.com/synop/prec_year.php?year=2014&month=1&len=12&ord=num&submit=%D0%9F%D0%9E%D0%9A%D0%90%D0%96%D0%98#sel Archiviato] dall'originale il 7 agosto 2020}}</ref>
 
{{ClimaAnnuale
| nome = Dati Meteo<br />Città di Sofia<ref>{{cita web|url=http://www.stringmeteo.com/synop/semi_cent2.php?year=2010&month=12&stat=2064&sty=1981&endy=2010&tem_in=on&tmi_in=on&tma_in=on&prm_in=on&ssh_in=on&mode=stat&submit=%D0%9F%D0%9E%D0%9A%D0%90%D0%96%D0%98|titolo=stringmeteo <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua=|data=|accesso=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181122140922/https://www.stringmeteo.com/synop/semi_cent2.php?year=2010&month=12&stat=2064&sty=1981&endy=2010&tem_in=on&tmi_in=on&tma_in=on&prm_in=on&ssh_in=on&mode=stat&submit=%D0%9F%D0%9E%D0%9A%D0%90%D0%96%D0%98|dataarchivio=22 novembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>
| equatoriale = n
| tempmax = 3.4, 5.6, 10.6, 16.2, 21.1, 24.7, 27.3, 27.5, 22.9, 17.1, 9.7, 4.3
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=== Problemi ambientali ===
Un problema importante della città è l'[[inquinamento atmosferico]]: la sua posizione nel [[Bacino di Sofia]], circondato su tutti i lati dalle montagne, riduce la possibilità di autopulizia dell'atmosfera.<ref>[{{cita web|url=https://www.mediapool.bg/druzhba-nadezhda-i-pavlovo-sa-s-nai-mrasen-vazduh-v-sofiya-news190733.html |titolo=""Дружба", "Надежда" и "Павлово" са с най-мръсен въздух в София] – Mediapool.bg}}</ref> L'aria nella capitale bulgara è inquinata principalmente dal [[particolato]] e dagli [[NOx|ossidi di azoto]]. Dopo la chiusura dello stabilimento metallurgico di Kremikovci nel 2009, essi sono generati principalmente dal traffico, dal riscaldamento con [[Propellente solido|combustibili solidi]] e liquidi, dal manto stradale inquinato e da alcune centrali termoelettriche. Pertanto, i quarteri di Družba, Nadežda e Pavlovo hanno l'aria più inquinata, e per i primi due, oltre al traffico, un fattore importante per l'inquinamento dell'aria sono le grandi [[Centrale termoelettrica|centrali termoelettriche]] là presenti.<ref>{{Cita web|url=https://www.mediapool.bg/druzhba-nadezhda-i-pavlovo-sa-s-nai-mrasen-vazduh-v-sofiya-news190733.html|titolo=”Дружба”, ”Надежда” и ”Павлово” са с най-мръсен въздух в София|sito=Mediapool.bg|data=16 marzo 2012-03-16|lingua=bg-BG|accesso=24 luglio 2024-07-24}}</ref> Lo [[smog]] persiste sulla città poiché le inversioni di temperatura e le montagne che circondano la città impediscono la circolazione delle masse d'aria.<ref>[{{cita testo|url=https://sofiaglobe.com/2018/04/04/air-pollution-in-sofia-other-bulgarian-cities-hugely-exceeded-norms-several-times-this-winter/ |titolo="Air pollution in Sofia, other Bulgarian cities hugely exceeded norms several times this winter]}}". The Sofia Globe. 4 April 2018</ref><ref>''[{{cita testo|url=https://ghostarchive.org/varchive/HCQPxk8uBSM |titolo=Environment: Sofia, most polluted capital of Europe]}}'' (News report). Agence France-Presse. 20 December 2015</ref> Di conseguenza, i livelli di inquinamento atmosferico a Sofia sono tra i più alti d’Europa.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Danny|cognome=Hakim|url=https://www.nytimes.com/2013/10/15/business/international/bulgarias-air-is-dirtiest-in-europe-study-finds-followed-by-poland.html|titolo=Bulgaria’s Air Is Dirtiest in Europe, Study Finds, Followed by Poland|pubblicazione=The New York Times|data=2013-10-15 ottobre 2013|accesso=24 luglio 2024-07-24}}</ref> La concentrazione di particolato è costantemente al di sopra della norma.<ref name="AFP">{{Cita video|url=https://www.youtube.com/watch?v=HCQPxk8uBSM}}</ref>
 
In risposta ai pericolosi picchi di inquinamento atmosferico, nel gennaio 2018 il Consiglio comunale di Sofia ha implementato una serie di provedimenti, come il lavaggio più frequente delle strade.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.bnt.bg/en/a/sofia-municipal-council-adopted-measures-to-tackle-air-pollution|dataaccessotitolo=Sofia Municipal Council Adopted Measures to Tackle Air Pollution |accesso=26 Octoberottobre 2018}}</ref> Tuttavia, una relazione della [[Corte dei conti europea]] pubblicata nel settembre 2018 ha rivelato che Sofia non ha elaborato alcun progetto per ridurre l’inquinamento atmosferico dovuto al riscaldamento. Il rapporto ha rilevato inoltre che a Sofia non operavano stazioni di monitoraggio dell’inquinamento industriale, anche se in città erano attivi [[Impianto industriale|impianti industriali]]. Una stazione di monitoraggio sul [[Ponte delle Aquile]], dove erano stati misurati alcuni dei valori più alti di particolato, è stata spostata e da allora ha misurato valori nettamente più bassi.<ref>{{Cita news|url=http://www.standartnews.com/english/read/brussels_sofia_has_no_projects_targeting_air_pollution-13174.html|giornale=Standard}}</ref> Dal 2017 il particolato viene misurato in gran parte da una rete di 300 sensori gestita da volontari.<ref name="SG1">{{Cita web|lingua=en|url=https://sofiaglobe.com/2018/04/04/air-pollution-in-sofia-other-bulgarian-cities-hugely-exceeded-norms-several-times-this-winter/|dataaccessotitolo=Air pollution in Sofia, other Bulgarian cities hugely exceeded norms several times this winter |accesso=26 ottobre 2018}}</ref> La [[Commissione europea]] ha portato la Bulgaria in tribunale per la sua incapacità di frenare l’inquinamento atmosferico.<ref name="AFP" />
 
== Storia ==
=== Preistoria e Antichità ===
{{Vedi anche|Serdica}}
 
[[File:Neolithic_Settlement_of_Slatina_03.JPG|sinistra|miniatura|Scavi di un'abitazione preistorica del VI millennio a.C. nell'insediamento neolitico di Slatina (Sofia).]]
Le prime testimonianze archeologiche di insediamenti sul territorio di Sofia risalgono al [[Neolitico]] (VI millennio a. C.) e tra questi c'è l'[[Insediamento neolitico di Slatina]] nella Sofia nord-orientale. Un altro insediamento neolitico intorno alla Galleria Nazionale d'Arte viene fatto risalire al III-IV millennio a. C., che da allora è stato il centro tradizionale della città.<ref>[{{cita web|url=https://web.archive.org/web/20170905032923/http://sofiaculture.bg/130/index.php?load=istoria "|titolo=София – 130 години столица на България]". ''sofiaculture.bg''. Archiviato dall'originale il 5 settembre 2017}}</ref>
 
Le prime testimonianze di insediamenti nell'antico centro della città - l'area intorno alle sorgenti minerali dell'attuale palazzo delle [[Terme minerali centrali]] - risalgono all'[[Età del bronzo]] (II millennio a. C.). Le informazioni su questo insediamento sono scarse, poiché la città continuò ad esistere in questo sito per millenni e molti dei resti furono distrutti, ma l'insediamento continuò ad esistere ininterrottamente fino ai giorni nostri.<ref>Станчева 2010 (Stančeva), pp. 21 – 25</ref>
[[File:Bronze coin of Serdi Celts.jpg|miniatura|F: testa del dio fluviale Strimone; R: tridente.Questa moneta imita l'emissione macedone dal 187 al 168 a.C. Fu coniata dalla tribù dei Serdi come valuta propria.]]
Informazioni sull'area dell'attuale Sofia compaiono nelle [[Antica Grecia|fonti antiche greche]] a metà del V secolo a. C. A quel tempo questa parte della [[Penisola balcanica]] era abitata dalle varie tribù dei [[Traci]]. Le prime tribù che vi si stabilirono furono i Traci [[Tilataei]], menzionati nel V secolo a.C. dallo storico greco [[Tucidide]]<ref>Thuc. 2.96.4; Steph. Byz. s. v. Tilataioi</ref>. Lui localizzò il centro delle loro dimore insieme a quelle dei Teri nella regione montuosa tra le odierne Sofia, [[Pernik]] e [[Pirot]]. Scrisse infatti: "[[...]] vivono a nord del monte Skombros ([[Vitoša]]) e ad ovest raggiungono il fiume Oxios ([[Iskăr|Iskǎr]]), che nasce dalla stessa montagna da cui nascono Nestos ([[Mesta]]) e [[Evros (fiume)|Evros]] (Marica). Questa [[Rila|montagna]] è grande, disabitata e collegata ai [[Monti Rodopi|Rodopi]]."<ref>Йордан Илиев, ''[{{cita testo|url=https://books.google.bg/books?id=2YB4bjOJk0YC&pg=PA64&lpg=PA64&dq=%D1%82%D0%B8%D0%BB%D0%B0%D1%82%D0%B5%D0%B8&source=bl&ots=QzLam955ap&sig=-D-UgmOzSuSuzSZ4Zlp4jQKyrdM&hl=bg&sa=X&ei=XH0JVfbELYP5UtvAgMgG&ved=0CDwQ6AEwBA#v=onepage&q=%D1%82%D0%B8%D0%BB%D0%B0%D1%82%D0%B5%D0%B8&f=false |titolo=Родопите през античността]}}'', Плевен 2013, p. 64</ref> Nel V sec. a.C. l'area divenne parte di un'unione statale dei Traci, il [[regno degli Odrisi]].<ref>{{Cita web|url=https://bulgariawinetours.com/odrysian-kingdom-part-1/|titolo=Odrysian Kingdom - the first country on the Balkans|autore=BulWTours|sito=Bulgaria Wine Tours|data=20 luglio 2015-07-20|lingua=en-US|accesso=24 luglio 2024-07-24}}</ref>
 
Quando i [[Civiltà romana|Romani]] apparvero nella regione nel II secolo a.C. le fonti greche chiamavano gli abitanti locali [[Serdi]], e l'insediamento presso la sorgente minerale ''Serdonpolis'' ("Città dei Serdi"). Non si hanno quasi notizie della città nel periodo dei Traci, ma probabilmente nel IV secolo a. C., sotto [[Filippo II di Macedonia]], le terre dei Serdi furono conquistate dal [[Regno di Macedonia]], rimanendo parte della Macedonia vera e propria anche dopo il crollo dell'impero di [[Alessandro Magno]]. Con il declino del Regno di Macedonia nel III secolo a. C. esso perse i suoi possedimenti nell'interno della [[Penisola balcanica]] e durante la conquista da parte dei Romani a metà del II secolo a. C. il [[Bacino di Sofia]] non ne fece più parte.<ref>Станчева 2010 (Stančeva), pp. 28 e 31</ref>
[[File:Festung_Serdica_Sofia_20090405_006.JPG|miniatura|La porta orientale di Serdica nel "Complesso Antica Serdica"]]
Nel 27–29 a.C., secondo [[Cassio Dione|Dione Cassio]], [[Plinio il Vecchio]] e [[Claudio Tolomeo]], la regione "Segetike" fu attaccata dal [[proconsole]] [[Macedonia (provincia romana)|macedone]] [[Marco Licinio Crasso]], che si presume fosse Serdica, o la città dei Serdi.<ref>{{Cita web|url=https://books.google.com/books?id=2xoMAQAAMAAJ|titolo= |anno=1998|dataaccessoaccesso=12 Octoberottobre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://books.google.com/books?id=7aZTAAAAIAAJ|titolo= |anno=1966|dataaccessoaccesso=12 Octoberottobre 2018}}</ref><ref>[{{cita testo|url=https://books.google.com/books?id=FWhoAAAAMAAJ |titolo=Jenő Fitz. Limes. Akten des 11. Internationalen Limeskongresses]}} Akadémiai Kiadó, 1977 </ref> I Serdi furono sottomessi dalla [[Repubblica romana]] nel 28 a. C. e Crasso conquistò le loro terre con grande terrore causando l'emigrazione forzata.<ref>"[{{cita testo|url=https://penelope.uchicago.edu/Thayer/e/roman/texts/cassius_dio/51*.html |titolo=Dio, Roman History, Book 51, chapter 25]}}". [{{cita testo|url=https://wayback.archive-it.org/all/20141028175826/http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/51%2A.html |titolo=Archiviato]}} dall'originale il 28 ottobre 2014</ref>
 
Nel 45 Serdica fu inclusa nei confini della neonata provincia romana della [[Tracia (provincia romana)|Tracia]], e durante quel periodo iniziò l'insediamento dei veterani dell'[[esercito romano]].<ref>Станчева 2010 (Stančeva), pp. 44 e 47</ref> Durante il regno dell'imperatore [[Marco Aurelio]] (161-180) Serdica ricevette il diritto di coniare le proprie monete e intorno al 180 venne fortificata con una cinta muraria che per secoli definì il nucleo della città.
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L'antica città si trova tra [[TZUM (Sofia)|TZUM]], lo [[Sheraton International|Sheraton Hotel]] e la Palazzo del Presidente della Bulgaria.<ref>{{Cita libro|nome=Rumen|cognome=Ivanov|titolo=Roman cities in Bulgaria|url=https://books.google.com/books?id=xCQXAQAAIAAJ|data=2006|editore=Bulgarian Bestseller--National Museum of Bulgarian Books and Polygraphy|ISBN=9789544630171}}</ref><ref name="sofiaculture.bg">{{Cita web|url=http://sofiaculture.bg/130/index.php?load=istoria}}</ref> Divenne gradualmente la città romana più importante della regione.<ref name="world">{{Cita libro|titolo=World and Its Peoples|url=https://books.google.com/books?id=b5vHRWp8yqEC&pg=PA1497|data=2010|editore=Marshall Cavendish|ISBN=9780761479024}}</ref><ref name="books.google.bg">{{Cita libro|cognome=Irina Florov, Nicholas Florov|titolo=Three-thousand-year-old Hat|url=https://books.google.com/books?id=6kZoAAAAMAAJ|data=2001|editore=Golden Vine Publishers|p=303|ISBN=0968848702}}</ref> Divenne [[Municipio (storia romana)|municipio]] durante il regno dell'imperatore [[Traiano]] (98–117). Serdica si espanse, furono costruite [[Torretta (architettura)|torrette]], mura di protezione, [[Bagno pubblico|terme pubbliche]], edifici amministrativi e di culto, una [[Basilica (architettura cristiana)|basilica]] civica, un [[anfiteatro]], un circo, il [[consiglio comunale]] (Boulé), un grande foro, un grande circo (teatro), ecc. Serdica era una città importante sulla strada romana [[Via Militaris]], che collegava [[Singidunum]] e [[Bisanzio]].
[[File:Ротондата.jpg|sinistra|miniatura|La [[Chiesa di San Giorgio (Sofia)|Rotonda di San Giorgio]] e i resti della residenza dell'imperatore [[Costantino I]] del IV secolo. La chiesa è l'edificio più antico di Sofia.]]
Intorno al 271 la città divenne il centro della neonata provincia della [[Dacia Aureliana]]<ref>{{Cita libro|nome=John|cognome=Wilkes|titolo=The Cambridge ancient history: The crisis of empire, A.D. 193–337|url=https://books.google.com/books?id=MNSyT_PuYVMC|anno=2005|editore=Cambridge University Press|p=253|volume=12|ISBN=978-0-521-30199-2}}</ref> e quando l'imperatore [[Diocleziano]] nel 285 divise la provincia della Dacia Aureliana in Dacia Ripensis (sulle rive del [[Danubio]]) e [[Dacia (provincia romana)|Dacia Mediterranea]], Serdica divenne la capitale di quest'ultima. Quando la [[Mesia (diocesi)|diocesi di Mesia]] fu divisa in due, Serdica divenne la capitale della [[Dacia (diocesi)|Dacia]], la [[Diocesi (impero romano)|diocesi]] settentrionale. I cittadini di Serdica di origine [[Traci|traciatraci]]a venivano chiamati [[Illiri]]<ref name="RoutledgeRoutledge2">{{Cita libro|nome=Ring|cognome=Trudy|nome2=Watson|cognome2=Noelle|nome3=Schellinger|cognome3=Paul|titolo=Southern Europe: International Dictionary of Historic Places|url=https://books.google.com/books?id=Qcr9AQAAQBAJ&pg=PA661|data=5 Novembernovembre 2013|editore=Routledge|ISBN=9781134259588}}</ref> probabilmente perché per un certo periodo fu la capitale dell'Illiria orientale.<ref>{{Cita libro|titolo=Encyclopaedia Londinensis, or, Universal dictionary of arts, sciences, and literature|url=https://books.google.com/books?id=nVwMAQAAMAAJ&pg=PA672|data=1827}}</ref>
 
Gli imperatori romani [[Aureliano]] (215–275)<ref>{{Cita libro|nome=Randall Titus|cognome=Saunders|titolo=A biography of the Emperor Aurelian (AD 270–275)|anno=1992|editore=Ann Arbor, Michigan: UMI Dissertation Services|pp=106–7}}</ref> e [[Galerio]] (260–311)<ref>{{Cita web|url=http://www.thelatinlibrary.com/eutropius/eutropius9.shtml#22|dataaccessotitolo=EVTROPII BREVIARIVM LIBER NONVS |accesso=16 Februaryfebbraio 2012}}</ref> nacquero a Serdica. La città si espanse e divenne un importante centro politico ed economico, tanto più che divenne una delle prime città romane in cui il cristianesimo fu riconosciuto come [[religione di Stato]] (sotto Galerio). L'[[Editto di Serdica|editto di Galerio]] fu emanato il 30 aprile 311 a Serdica dall'imperatore romano Galerio, ponendo ufficialmente fine alla persecuzione di [[Diocleziano]] dei cristiani. Con esso il cristianesimo otteneva implicitamente lo status di ''religio licita'', ovvero culto riconosciuto ed ammesso dall'Impero.<ref>Arnaldo Marcone, ''Pagano e cristiano. Vita e mito di Costantino'', Roma-Bari, Laterza, 2002, p. 57</ref> Fu il primo editto di tolleranza dei [[Cristianesimo|cristiani]], avendo preceduto di due anni l'[[editto di Milano]].
 
Nella seconda metà del III secolo la città di [[Roma (città antica)|Roma]] perse il suo ruolo di centro politico dell'Impero e i governanti iniziarono a viaggiare tra le diverse città delle province.<ref>Станчева 2010 (Stančeva), p. 79</ref> Una di queste fu Serdica, dove soggiornarono spesso gli imperatori Galerio e soprattutto [[Costantino I]].<ref>Генчев, Христо (Hristo Genčev). „София, мислена в пространството и отвъд времето“, Второ допълнено издание, pp.196 – 203, Изд. „Фондация ЕХГ“, София 2012.</ref> Secondo [[Pietro Patrizio]] quest'ultimo espresse le sue particolari preferenze per la città: “Costantino intendeva prima a trasferire il governo a Serdica; e poiché amava quella città, diceva spesso: "Serdica è la mia Roma".<ref>Petri Patricii ''excerpta Vaticana'', 190</ref> Considerò di fare di Serdica la capitale dell'[[Impero bizantino]] invece di Costantinopoli,<ref>Nikolova, Kapka [{{cita testo|url=https://books.google.com/books?id=yI2gAAAAMAAJ |titolo=Sofia] {{Webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20200820030442/https://books.google.com/books?id=yI2gAAAAMAAJ|data=20 August 2020}} University of Indiana.</ref> che oramai non era dissimile da una capitale [[Tetrarchia di Diocleziano|tetrarchica]] dell'Impero Romano.<ref>{{Cita libro|nome=Bernard|cognome=Green|titolo=Christianity in Ancient Rome: The First Three Centuries|url=https://books.google.com/books?id=LojX4E6o1EgC&pg=PA237|anno=2010|editore=A&C Black|p=237|ISBN=978-0-567-03250-8}}</ref> Costantino I intraprese una costruzione su larga scala a Serdica, demolendo gli ex quartieri residenziali nel quadrante sud-orientale dell'area tra le mura della città, e costruì lì un complesso architettonico, chiamato dagli archeologi il "quartiere di Costantino", comprendente il più antico edificio completamente conservato in Sofia - la [[Chiesa di San Giorgio (Sofia)|Rotonda di San Giorgio]]. A quel periodo risale anche la più antica chiesa cristiana conosciuta a Serdica, scoperta sotto l'odierna basilica di [[Chiesa di Santa Sofia (Sofia)|Santa Sofia]].<ref>Станчева 2010 (Stančeva), pp. 89 – 91</ref>
[[File:Църквата_Св._София_в_град_София.jpg|miniatura|La [[Chiesa di Santa Sofia (Sofia)|Chiesa di Santa Sofia]]]]
Nel 343 a Serdica l'imperatore d'Occidente [[Costante I]] e l'imperatore d'Oriente [[Costanzo II]] convocarono a Serdica il [[Concilio di Sardica]] per risolvere le controversie tra gli [[Cristianesimo ortodosso|ortodossi]] e gli [[Arianesimo|ariani]]. Si tenne in una chiesa situata dove successivamente venne edificata l'attuale [[Chiesa di Santa Sofia (Sofia)|Chiesa di Santa Sofia]] del VI secolo. L'evento riunì nella città oltre 170 vescovi provenienti da tutti gli angoli dell'Impero con le loro delegazioni al seguito.<ref>Станчева 2010 (Stančeva), p. 91</ref> Tuttavia, i due schieramenti rimasero inconciliabili e alla fine i vescovi ariani lasciarono Serdica e continuarono i loro incontri a [[Plovdiv|Filippopoli]].
 
Gli attacchi dei [[Visigoti]] alla fine del IV secolo, degli [[Unni]] a metà del V secolo e degli [[Slavi]] e degli [[Avari]] a partire dal VI secolo non colpirono gravemente la città di Serdica, ma liquidarono le fiorenti grandi fattorie circostanti. La densità edilizia di Serdica fu in aumento, con alloggi in costruzione anche su parti di vecchie strade e piazze. La città fu distrutta durante l' [[Teodosio II|invasione]] degli Unni nel 447 e ridotta in rovina per un secolo.<ref name="Routledge2">{{Cita libro|nome=Ring|cognome=Trudy|nome2=Watson|cognome2=Noelle|nome3=Schellinger|cognome3=Paul|titolo=Southern Europe: International Dictionary of Historic Places|url=https://books.google.com/books?id=Qcr9AQAAQBAJ&pg=PA661|data=5 November 2013|editore=Routledge|ISBN=9781134259588}}</ref> Fu ricostruita dall'imperatore [[Imperatori bizantini|bizantino]] [[Giustiniano I|Giustiniano I.]]. Durante il suo regno (527-565) essa fiorì, essendo circondato da grandi mura di fortezza i cui resti sono ancora visibili oggi.
 
Quando l'Impero Romano fu diviso nel 395, la città rimase nella sua [[Impero bizantino|parte orientale]]. Serdica fu una delle tante fortezze dei Balcani, fortificate dall'imperatore [[Giustiniano I]],<ref>Станчева 2010 (Stančeva), pp. 94-95</ref> sotto il quale fu probabilmente costruita l'imponente basilica di Santa Sofia, conservata fino ai giorni nostri. Le informazioni su Serdica durante i successivi due secoli e mezzo sono scarse.<ref>Станчева 2010 (Stančeva), pp. 103 e 106</ref>
 
=== La Sredets medievale ===
[[File:10.19 sv IvanRilski.jpg|miniatura|222x222pxthumb|San Giovanni di Rila]]
Serdica divenne parte del [[Primo Impero bulgaro|Primo Impero Bulgaro]] durante il regno di Khan [[Krum]] nell'809, dopo un lungo [[Assedio di Serdica (809)|assedio]]. Nella primavera dell'809, alla vigilia di [[Pasqua]], Krum, di ritorno da un'incursione nella valle di [[Struma (fiume)|Struma]], conquistò la città e, secondo [[Teofane Confessore]] (le cui affermazioni provocano domande riguardo al numero, al tipo di armamenti e alla natura strategica dell'esercito bulgaro di Krum), le sue truppe "uccisero 6000 soldati e numerosi civili".<ref>Теофан Изповедник 2017 (Teofane Confessore)</ref> La caduta della città, tuttavia, avvenne senza gravi distruzioni, non portò a grandi cambiamenti: solo intorno alla sua cinta muraria appaiono molti ritrovamenti di ceramica, che alcuni ricercatori definiscono caratteristici degli [[Slavi]] della [[Penisola balcanica]], a volte senza soffermarsi sull'aspetto tracio e bulgaro dei suddetti ritrovamenti.<ref>Станчева 2010 (Stančeva), pp. 111 – 114</ref>
 
Nel periodo successivo alla guerra, la città fu permanentemente integrata nella Bulgaria e divenne nota con il nome [[Slavi|slavo]] di Sredets. Crebbe fino a diventare un'importante fortezza e centro amministrativo sotto il successore di Krum, Khan [[Omurtag di Bulgaria|Omurtag]] )814 - 831), che ne fece un centro della provincia di Sredets (Sredetski komitat, Средецки комитат).
 
Alla fine del IX secolo o nella prima metà del X secolo la chiesa di San Giorgio fu completamente ricostruita. La città fu visitata dallo zar [[Pietro I di Bulgaria|Pietro I]], su richiesta del quale a Sredets (così si chiamava oramai Serdica) fu sepolto, subito dopo la sua morte nel 946, l'[[eremita]] canonizzato San [[Giovanni di Rila]], chiamato il Patrono celeste bulgaro.<ref name="ReferenceA">Станчева 2010 (Stančeva), pp. 120 – 121</ref>
 
Dopo la conquista della capitale [[Preslav]] dagli eserciti di [[Svjatoslav I di Kiev]] e di [[Giovanni I Zimisce]] nel 970–971, il [[Patriarca di tutta la Bulgaria|patriarca bulgaro]] Damjan scelse Sredets come sua sede l'anno successivo e la capitale della Bulgaria fu temporaneamente trasferita lì.<ref>[{{cita testo|url=https://books.google.it/books?id=aMhmAAAAMAAJ&redir_esc=y |titolo=Slaviani.]|anno= 1967. [|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200818220338/https://books.google.com/books?id=aMhmAAAAMAAJ Archiviato] dall'originale il 18 agosto 2020}}</ref>
 
Nella seconda metà del X secolo la città era governata da [[Nicola (komes)|Komes Nicola]] e dai suoi figli, conosciuti come "[[Cometopuli]]". Uno di loro fu [[Samuele di Bulgaria|Samuele]], che alla fine fu incoronato imperatore di Bulgaria nel 997. Alla fine del X secolo Sredets fu il centro dei possedimenti di uno dei Cometopuli, [[Aronne di Bulgaria|Aronne]].
 
Nell'estate del 986 Sredets fu assediata per 20 giorni dall'imperatore [[Basilio II Bulgaroctono]] in persona ed egli subì una pesante [[Battaglia delle Porte di Traiano|sconfitta alle Porte di Traiano]] sulla sua via di ritorno in [[Tracia]].<ref>Станчева 2010 (Stančeva), pp. 120 – 121<name="ReferenceA"/ref><ref>Bozhilov, Ivan; Gyuzelev, Vasil (1999). ''История на средновековна България VII–XIV век'' [''History of Medieval Bulgaria VII–XIV centuries''] (in Bulgarian). Sofia: Анубис, p.319</ref> Solo nel 1018, dopo la morte dell'ultimo re del Primo Regno Bulgaro, [[Ivan Vladislav di Bulgaria|Ivan Vladislav]], i [[Voivoda|voivodi]] di 35 fortezze, tra cui Sredets, accettarono volontariamente la supremazia dell'[[Imperatore romano]].<ref>Станчева 2010 (Stančeva), pp. 122 – 123</ref>
 
La città alla fine cadde sotto il dominio dell'[[Impero bizantino]] nel 1018, in seguito alla [[Guerre bulgaro-bizantine|conquista bizantina della Bulgaria]]. Sredets si unì alla [[Rivolta di Pietro Deljan|rivolta di Peter Deljan]] nel 1040-1041 nel tentativo fallito di ripristinare l'indipendenza bulgara e fu l'ultima roccaforte dei ribelli, guidati dal comandante locale Botko.<ref>{{Harvnbcita|Bozhilov| Gyuzelev|, 1999|pp=. 400–401}}</ref> L'imperatore [[Michele IV il Paflagone]] vi arrivò personalmente per sedare la ribellione.<ref>Станчева 2010 (Stančeva), p. 123</ref> Dopo il 1048 le autorità bizantine stabilirono un numero significativo di [[Peceneghi]] nella zona di Sredets, come federati bizantini, ed alcuni di loro probabilmente si stabilirono anche nella città.<ref>Данчева-Василева 2017 (Dančeva-Vassileva), pp. 137 – 138</ref> Nel 1059 l'imperatore [[Isacco I Comneno]] arrivò a Sredets con un grande esercito per fermare l'avanzata degli ungheresi verso la città, ma le due parti raggiunsero un accordo senza un grande scontro militare.<ref>Данчева-Василева 2017 (Dančeva-Vassileva), p. 138</ref> Alla fine del 1066 o all'inizio del 1067 il futuro imperatore bizantino [[Romano IV Diogene]] fu nominato governatore di Sredets.<ref>Данчева-Василева 2017 (Dančeva-Vassileva), p. 139</ref>
 
Nel 1183 Sredets fu conquistata e devastata dalle forze di entrambi il granduca serbo [[Stefano Nemanja]] e il re ungherese [[Béla III d'Ungheria|Béla III]]. Nel 1189 il raggio settentrionale della [[Terza crociata]] passò da Sredets e dai suoi dintorni: le truppe dell'imperatore [[Federico Barbarossa]], che, a loro sorpesa, si ritrovarono nella città abbandonata dagli abitanti senza "mercato, cibo e vino", furono costretti a proseguire il viaggio attraverso [[Plovdiv]] fino a [[Edirne]] e Costantinopoli esausti ed estremamente delusi.<ref>Historia Peregrinorum. Ed. A.Croust. Quellen zur Geschichte des Kreuzzuges Kaiser Friedrichs I – Извадки: ЛИБИ, 3, 1965.</ref><ref>{{Cita libro|nome=Josef Dobrovský|cognome=Harvard University|titolo=Historia de expeditione Friderici Imperatoris|url=http://archive.org/details/historiadeexped00dobrgoog|accesso=2024-07-23 luglio 2024|data=1827|editore=Apud Cajetanum de Mayregg bibliopolam|lingua=la}}</ref>
 
Nel 1194 Sredets fu annessa permanentemente al [[Secondo Impero bulgaro]] da [[Ivan Asen I]]<ref>Станчева 2010 (Stančeva), pp. 123 – 124 e 128</ref> e divenne un importante centro amministrativo e culturale.<ref>{{Harvnbcita|Stancheva|, 2010|pp=. 123–124}}</ref>
 
=== La città fiorente del XIII - XVII secolo ===
[[File:Kalojan desislava.jpg|sinistra|miniatura|250x250pxthumb|Sebastocratore Kaloyan e sua moglie Dessislava, affresco nella Chiesa di Boyana]]
Nel [[Secondo Impero bulgaro]] Sredets ebbe una grande importanza strategica per il controllo bulgaro della [[Valle di Morava]] (nell'odierna [[Serbia]]) e della [[Macedonia (regione storica)|Macedonia]]. Nei primi decenni dopo la sua anessione all'[[Impero ottomano]] furono adottate misure per ripristinare la cinta muraria e risanare le distruzioni significative all'interno della città. La densità di costruzione nella città stessa continuò ad aumentare e molte strade divennero vicoli stretti, e comparsero edifici a due piani.<ref>Станчева 2010 (Stančeva), pp. 128 – 130</ref> Alcuni governatori di Sredets a metà del XIII secolo portarono il titolo di [[Sebastocratore]], secondo in grado dopo [[Zar|quello reale]]: Sebastocratore [[Alessandro Asen]], fratello dello zar [[Ivan Asen II]], suo figlio [[Kaloyan (sebastocratore)|Kaloyan]] e infine il genero di Alessandro [[Pietro (sebastocratore)|Pietro]], che dopo la morte di Ivan Asen II governò tutte le regioni occidentali della Bulgaria.<ref>Делев 2006 (Delev).</ref> Probabilmente sotto il sebastocratore Kaloyan furono ricostruite le ruine dell'antico quartiere di [[Costantino I]] nella residenza del governatore della città. Sebastocratore Kaloyan fu il fondatore della [[Chiesa di Bojana]], uno dei monumenti più notevoli dell'arte medievale bulgara, in cui è conservato un suo ritratto con sua moglie a figura intera del 1259.
 
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Durante i primi decenni del XVI secolo l'ambiente culturale ed etnico di Sofia mutò radicalmente: a differenza del secolo precedente, negli anni '30 i viaggiatori parlavano già di una maggioranza musulmana nella città, e a metà del XVII secolo di una popolazione interamente turca.<ref>Станчева 2010 (Stančeva), p. 16</ref> All'inizio del XVI secolo le due grandi chiese antiche furono trasformate in moschee: "[[Chiesa di Santa Sofia (Sofia)|Santa Sofia]]" nella moschea di Sijavuš Pasha e "[[Chiesa di San Giorgio (Sofia)|San Giorgio]]" nella moschea di Gjul, e secondo i dati archeologici, gli abitanti di gran parte del nel centro della città furono già musulmani.<ref>Станчева 2010 (idem), pp. 165 – 166</ref> Non si hanno molte notizie del modo in cui procedette l'islamizzazione di Sofia, ma durante quel periodo una serie di cristiani che rifiutarono di accettare l'[[Islam]] furono dichiarati martiri: [[Giorgio di Sofia il Nuovo]] (1515), [[Sofronio di Sofia]] (1515), [[Giorgio di Sofia il Più nuovo]] (1530), [[Nicola di Sofia il Nuovo]] (1555), [[Teraponzio di Sofia]] (1555).<ref>Станчева 2010 (idem), pp. 165, 167 – 169</ref>
 
Nel 1530 Sofia divenne (e rimase fino al 1836) la capitale dell'[[Eyalet di Rumelia]] (fino al 1590 [[Beilerbei|Beilerbeistvo]]stvo di Rumelia), che copriva la parte centrale della [[Penisola balcanica]] dalla [[Tracia orientale]] alla Valle di Morava e all'[[Epiro]].<ref>Станчева 2010 (idem), p. 151</ref>
 
Il secolo successivo fu un periodo di ripresa economica, con molti mestieri che fiorirono in città. Per la prima volta dall'antichità furono coniate monete, utilizzando principalmente l'oro e l'argento estratti nelle miniere intorno a [[Čiprovci]].<ref>Станчева 2010 (idem), p. 154</ref><ref>Чолов 2008 (Čolov), p. 58</ref> Dalla metà del XV secolo e soprattutto nel XVI secolo, nella città furono costruiti imponenti edifici pubblici, come la [[Moschea Buyuk]] (1451 - 1494), la Moschea Çelebi (1502) situata accanto al [[Konak (architettura)|Konak]], la Moschea del [[Derviscio]] Kogia Mehmed Pascià (1528), che al giorno d'ora è una [[Chiesa dei sette santi|chiesa]], e la [[Moschea Banja Baši]] (1567), costruita dal più famoso architetto ottomano Mimar [[Sinān]].<ref>Станчева 2010 (Stančeva), pp. 154 – 155</ref> Si conoscono i nomi di altre dieci moschee di Sofia, ma secondo gli autori di quel periodo il loro numero sarebbe stato di circa 150.<ref>Станчева 2010 (idem), pp. 154 – 155</ref>
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[[Rivolte bulgare del XVIII secolo|La rivolta dei vescovi nella regione di Sofia e di Samokov]] scoppiò nel 1737. Fra la fine di luglio e l'inizio di agosto, per ordine di Ali Pascià Küprülüoğlu, furono uccisi circa 350 cittadini di Sofia, sacerdoti, monaci e gente dei villaggi vicini, tra cui il metropolita [[Simeone di Samokov e di Sofia]], impiccato a Sofia dai turchi il 21 agosto 1773 (è il nono santo di Sofia).
 
Nel 1738 la popolazione di Sofia, come di tutte le città importanti della parte europea dell'Impero ottomano, fu prevalentemente turca.<ref name=":03222">{{Cita libro|titolo=България и нейният народ под османска власт: през погледа на англосаксонските пътешественици (1586 – 1878)|url=https://www.worldcat.org/oclc/894636829|data=2013|anno=2013|editore=ТАНГРА ТанНакРа|pp=129; 133 – 134|OCLCoclc=894636829|ISBN=9789543781065}}</ref>
 
L'anarchia iniziata alla fine del XVIII secolo, legata al fenomeno del [[Kardžalismo]] (la presenza di gruppi armati nella Penisola balcanica composti da persone di diverse etnie, nazionalità e religioni, unite dal loro mestiere militare), alla liberazione della Serbia e all'avvicinamento del confine a Sofia, ebbe un effetto negativo sulla città. A tutto ciò si aggiunsero il grande incendio del 1816, la [[peste]] del 1857 e i due [[Terremoto|terremoti]] del 1818 e del 1858. Tuttavia, Sofia rimase una delle grandi città bulgare. Nella città risiedettero i consoli della Francia, dell'Italia e dell'[[Impero austro-ungarico]]. Secondo la testimonianza dei missionari americani che visitarono la città nel 1862, Sofia contava 30.000 abitanti, 1/3 dei quali bulgari; la città stessa aveva un aspetto piuttosto povero, ma la sua popolazione bulgara si stava rapidamente arricchendo.<ref name="шашко">{{Cita libro|titolo=Американски пътеписи за България през XIX век|anno=2001|editore=„Планета – 3“|pp=75|ISBN=9549926583}}</ref> Nel 1864 la città divenne il centro del [[Sangiaccato di Sofia]] nel neonato [[Vilayet del Danubio]]. Dal 1876 Sofia fu il centro amministrativo del [[Vilayet di Sofia]], che copriva gran parte dell'odierna [[Bulgaria occidentale]] - da [[Koprivštica]] a [[Niš]] e da [[Blagoevgrad|Gorna Jumaya]] a [[Pirot]] con [[Botevgrad|Orhanie]], [[Vranje]], [[Samokov]] e [[Prokuplje]].
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I bulgari a Sofia nel XIX secolo avevano un proprio comune, 7 chiese e 2 tipi di scuole secolari - quelle primarie di [[mutuo insegnamento]] (fondate nel 1825) e quelle a classi, eoltre alle scuole primarie nelle chiese e nei monasteri sin dai tempi della [[Scuola letteraria di Sofia]]. Nel 1867 fu fondato il [[čitalište]] "Tsviat", nel 1869 la società femminile bulgara "Madre", nel 1874 il gruppo studentesco "Napredâk". Nel 1858 la rivoluzionaria e insegnante bulgara [[Nedelja Petkova]], conosciuta come 'Baba Nedelja', fondò in città la prima scuola femminile nelle terre bulgare. Dal 1859 iniziarono i festeggiamenti in onore dei primi maestri slavi, i Santi [[Cirillo e Metodio]].
 
I conflitti con il [[clero]] greco a Sofia iniziarono già nel 1818.<ref>[{{cita testo|url=http://bg-patriarshia.bg/index.php?file=sofia_diocese_history.xml |titolo=Кратък исторически преглед на Софийска епархия] {{Webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20141230030322/http://bg-patriarshia.bg/index.php?file=sofia_diocese_history.xml|data=2014-12-30}}, официално електронно издание на Българската Патриаршия.</ref> Il 15 ottobre 1872, nella chiesa di Santo Stefano a [[Costantinopoli]] l'esarca bulgaro [[Antim I]] ordinò il primo esarca metropolita di Sofia Melezio.
 
Nel 1870 il rivoluzionario bulgaro [[Vasil Levski]] fondò dei comitati rivoluzionari non solo a Sofia, ma anche nei villaggi circostanti. Importanti esponenti del [[Risorgimento bulgaro]] a Sofia furono [[Dimitǎr Trajkovič]] - membro del Comitato rivoluzionario di Sofia, [[Ivan Denkoglu]], [[Sava Filaretov]], [[Jordanka Filaretova]], [[Zaharij Ikonomovič-Kruša]], il libraio rivoluzionario [[Nikola Vardev]], lo [[ieromonaco]] [[Gennadij Skitnik]] (Ivan Ikhtimanski) - membro del Comitato rivoluzionario di Sofia e abate del [[monastero di Dragalevci]], dove Levski soggiornò spesso e tenne le riunioni del comitato, [[Nicola il Čolaka|Nikola Stefanov Kruškin detto il Čolaka]], collaboratore di Levski, membro del Comitato rivoluzionario di Sofia, impiccato dai turchi, [[Georgi Abadžiev]] - libraio, corriere del Comitato rivoluzionario di Sofia impiccato dai turchi insieme a Čolaka, [[Kiro Geošev]] (Kiro Kafedži), collaboratore di Levski, impiccato dai turchi, Stoyan Tabakov, detto Hadži Stojančo Knižar, impiccato dai turchi, [[Hristo Kovačev]], membro del Comitato rivoluzionario di Sofia, mandato a [[Diyarbakır]], Stoičo Raškov e Todor Maleev - entrambi di [[Koprivštica]] e partecipanti alla [[Rivolta d'aprile]], incaricati di prendere da [[Plovdiv]] il materiale per la produzione di proiettili, impiccati dai turchi sul [[Ponte dei Leoni]], ecc.
 
Durante la ritirata delle truppe turche alla fine del 1877, durante la [[Guerra russo-turca (1877-1878)|Guerra russo-turca]], il comandante turco [[Sulayman Pascià (generale ottomano)|Sulayman Pascià]] pianificò l'incendio dell'intera città, simile a quello di [[Stara Zagora]], in cui il massacro della popolazione cristiana sarebbe stato inevitabile. L'intervento categorico del viceconsole francese [[Léandre François René le Gay]] e del console italiano [[Vito Positano]] e, secondo dati non confermati, del rabbino di Sofia [[Gabriele Mercado Almosnino]] salvarono la città dall'incendio. Anche il console austro-ungherese [[Josef Waldhart]] sostenne le azioni in difesa della città. Tuttavia, i corrispondenti russi e stranieri trovarono 16 patiboli dove venivano impicati i bulgari fino all'ultimo momento prima dell'ingresso delle truppe della liberazione.<ref>{{Cita web|url=http://militera.lib.ru/h/genov/09.html|titolo=ВОЕННАЯ ЛИТЕРАТУРА --[ Военная история ]-- Генов Ц. Русско-турецкая война 1877-1878 гг. и подвиг освободителей|sito=militera.lib.ru|accesso=2024-07-23 luglio 2024}}</ref>
 
=== Dopo la Liberazione ===
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La scelta di Sofia come capitale contribuì a trasformarla rapidamente in un grande e importante centro politico, amministrativo, economico, scientifico e culturale del Paese. I cambiamenti urbanistici iniziarono su larga scala subito dopo. Il centro della città cominciò a spostarsi dalla piazza vicino alla [[Moschea Banja Baši]] alla piazza intorno alla Cattedrale dello Santo Re (l'odierna [[Cattedrale di Santa Domenica]]), dove fin dall'antichità si incontravano ad angolo retto le quattro arterie stradali principali di Serdica-Sredets-Sofia. Si formarono ampi viali radiali e i piccoli vicoli tortuosi furono sostituiti da strade di quartiere parallele che si intersecavano ad angolo retto.
 
Il centro storico di Sofia coprì il territorio racchiuso tra i viali Slivnitsa, Vasil Levski, Patriarca Evtimij, Hristo Botev - in altre parole, il territorio della città dal periodo immediatamente successivo all'elezione di Sofia come capitale della Bulgaria nel 1879.<ref name="sofiazanas.blogspot.comcom2">[{{cita testo|url=http://sofiazanas.blogspot.com/2009/06/blog-post_19.html?m=1 |titolo=sofiazanas.blogspot.com]}}</ref> Il centro di rappresentanza della città si formò attorno al Palazzo del Principe (poi [[Palazzo Reale (Sofia)|Palazzo Reale]]) e all'Assemblea Nazionale, e la zona divenne il centro non solo della vita politica, ma anche degli eventi culturali e pubblici. Nel 1907 nelle vicinanze fu inaugurato l'edificio del [[Teatro Nazionale "Ivan Vazov"]] costruito dagli architetti viennesi [[Ferdinand Fellner]] e [[Hermann Helmer]]. All'inizio del XX secolo il viale [[Zar Osvoboditel (viale di Sofia)|Zar Osvoboditel]] fu pavimentato con i famosi "mattoni gialli", che collegavano il palazzo con la piazza dell'Assemblea Nazionale, e ci fu eretto il monumento dello zar russo [[Alessandro II di Russia|Alessandro II]] ([[Monumento allo Zar Liberatore|lo Zar Liberatore]]). Più avanti il viale raggiunse il nuovo quartiere degli insegnanti, dei politici, degli avvocati e degli ufficiali che cominciò a prendere forma alla fine del XIX secolo. Anche la prima espansione più seria della città andò in quella direzione: verso il letto del fiume Perlovska e il [[ponte delle Aquile]].<ref>София и балканската модерност. Белград, София, Загреб, Любляна и Сараево (1878 – 1914). Велинова, Зорница. Ивайло Начев. Издателство Рива, 2016, с. 132 – 135</ref>
[[File:BASA-VD-1217-2-12-146.jpg|miniatura|Foto dagli anni '20-'30]]
Iniziò inoltre la concentrazione del [[Capitale (economia)|capitale]] e lo sviluppo industriale, la costruzione di imprese nei settori dell'industria energetica, metalurgica, della produzione di birra e della [[segheria]].<ref>[{{cita testo|url=https://www.academia.edu/40973518/ФАБРИКИ_И_ЛИЧНОСТИ_Софийската_индустрия_от_Освобождението_до_40-те_години_на_XX_век_ПЪЛЕН_ТЕКСТ_ |titolo=www.academia.edu]}}</ref> Nella maggior parte dei casi si trattava ancora di piccole [[Fabbrica|fabbriche]] e officine. Verso la fine del secolo fu costruita la prima [[centrale idroelettrica]] sul fiume [[Iskăr]] sopra [[Pančarevo]], che forniva elettricità alla città. Nel 1893 fu costruita la ferrovia Sofia-[[Pernik]], e successivamente quella per [[Plovdiv]] e [[Varna]].
 
Il giovedì santo, 16 aprile [[1925]], la [[Cattedrale di Santa Domenica]] fu luogo del famoso [[Attentato di Sveta Nedelja|attentato]], opera dei militanti del [[Partito Comunista Bulgaro]] che fecero esplodere il tetto della cattedrale, in occasione del funerale del generale [[Konstantin Georgiev (militare)|Konstantin Georgiev]], ucciso in un precedente attentato di matrice comunista il 14 aprile. Furono uccise 163 persone, soprattutto facenti parte dell'élite politica e militare del paese, e circa 240 persone rimasero ferite.<ref>{{bg}} [{{cita testo|url=http://www.stara-sofia.com/svned1925.html |titolo=stara-sofia.com] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20110716130727/http://stara-sofia.com/svned1925.html |data=16 luglio 2011 }}</ref>
 
Nel 1938 fu adottato il piano urbanistico (il "Piano Musmann") del professor Adolf Muesmann che prevedeva lo sviluppo della città al raggiungimento di 600.000 abitanti.<ref>{{Cita libro|titolo=Изграждане бъдеща Голяма София. Какво предвижда планът Мусман|url=http://www.libsofia.bg/media/Documents/knigi/Musman1.pdf|anno=1938|editore=Столична голяма община}}</ref><ref>Генчев, Христо (Genčev, Hristo). „София и планът Мусман“, В: Усвояване и еманципация. Встъпителни изследвания върху немската култура в България, pp. 267 – 288, София 1997</ref>
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</gallery>
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], all'inizio della quale la Bulgaria dichiarò guerra alla [[Regno Unito|Gran Bretagna]] e agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], le forze aeree britanniche e americane effettuarono brutali [[Bombardamento della Bulgaria|bombardamenti di Sofia]].<ref>[{{cita testo|url=http://www.roguewarriorbg.com/heroes/wwii |titolo=Бомбардировките над София през Втората световна война]}}</ref> Furono colpiti soprattutto edifici civili, come il Teatro Nazionale (gravemente colpito), la chiesa di Santo Spas dell'XI secolo (distrutta nel 1944), la Biblioteca Comunale (completamente distrutta il 30 marzo 1944 con la perdita di 40.000 volumi), la [[Concattedrale di San Giuseppe (Sofia)|Cattedrale cattolica di San Giuseppe]] (completamente distrutta il 30 marzo 1944), e l'Accademia Teologica (gravemente colpita, bruciò la cupola del tempio incorporato). Migliaia di edifici residenziali furono fatti saltare in aria e bruciati, il centro cittadino fu distrutto. Il numero degli edifici danneggiati nei bombardamenti del 1943-1944 fu 12.564 (di cui 2.670 completamente distrutti).<ref>Kiradzhiev, Svetlin (2006). ''Sofia 125 Years Capital 1879–2004 Chronicle'' (in Bulgarian). Sofia: IK Gutenberg. p. 196</ref> Tra gli edifici storici distrutti vi furono diverse scuole e alberghi, la Tipografia di Stato, il Tribunale Regionale, i Piccoli Bagni e la [[Biblioteca nazionale dei Santi Cirillo e Metodio|Biblioteca Nazionale]]. Questi non furono riportati al loro aspetto originario. Il Teatro nazionale bulgaro, la Banca agricola bulgara, la Facoltà teologica dell'[[Università di Sofia]], il Museo di storia naturale, l'[[Accademia bulgara delle scienze]] e altri edifici furono danneggiati ma successivamente ricostruiti. Sofia fu evacuata: ospedali,<ref>[{{cita testo|url=http://dianakolarova.blogspot.com/2010/07/1944.html |titolo=Бомбардировки и евакуация на Александровската болница през 1944 година]}}</ref> farmacie,<ref name=":02">Накашева-Сайберт, Лиляна Панчева (Nakaševa-Saiberg, Liljana). Между два свята, 2012, pp. 18- 34</ref> uffici statali e comunali, scuole, studi di architettura, imprese di costruzione, ecc. trovarono rifugio nelle città e nei villaggi vicini e lontani durante gli ultimi due anni di guerra. Gli uomini furono mobilitati al fronte nella successiva guerra contro la [[Germania nazista]]. Le persone cominciarono a tornare nella capitale solo dopo il 9 maggio 1945, nella seconda metà del 1945.
 
<gallery widths="100" heights="160" perrow="6" caption="Alcuni edifici distrutti nei bombardamenti del 1943-1944">
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=== Durante il Regime comunista ===
Il 1946, come anche l'inizio del 1947, furono dedicati ai difficili negoziati per il [[Trattati di Parigi (1947)|Trattato di pace di Parigi]].<ref>Васев, Славчо и Крум Христов (Casev, Slavčo e Krum Hristov). България на мирната конференция – Париж, 1946, 2017.</ref> Nei successivi 4-5 anni lo Stato e la sua capitale furono ricostruiti secondo il modello e i dettami sovietici, che all'epoca praticamente paralizzavano ogni iniziativa statale, municipale e privata.<ref name=":03">Накашева-Сайберт, Лиляна Панчева. Между два свята, 2012.</ref><ref>Мутафчиева, Вера (Mutavčieva, Vera). Бомбите, 1985, p. 244.</ref><ref>Колев, Пейо (Kolev, Pejo). Бомбардирана София, 2017</ref>
 
Nel 1945 fu approvato un nuovo piano urbanistico generale della capitale, il cosiddetto Piano "Neikov".<ref name="DnDn2">[{{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20110123061858/https://www.dnevnik.bg/print/arhiv_za_grada/2007/02/15/311987_istoriiata_na_sofiia/ |titolo=Историята на София]}}, dnevnik.bg, 15 февруари 2007</ref>
[[File:Stemma-Sofia.png|thumb|left|Gli stemmi storici di Sofia|356x356px]]
Dopo il referendum del 1946 la Bulgaria fu proclamata [[Repubblica Popolare di Bulgaria|repubblica popolare]] e fu istituito un fronte patriottico, cambiando significativamente l'aspetto della capitale. Il numero degli abitanti cominciò a crescere rapidamente, principalmente a causa della [[centralizzazione]] e della [[collettivizzazione]]. All'[[industria]] pesante e all'[[industrializzazione]] venne data maggiore importanza, mentre continuavano l'[[urbanistica]] e la costruzione di abitazioni. Nel 1958 fu messo in funzione lo stabilimento metalurgico di Kremikovci chiuso nel 2009. La rete stradale e i trasporti urbani vennero ampliati e rinnovati. Tuttavia, negli anni '70, gli architetti riuscirono a contrastare i precedenti piani di sgombero del centro cittadino per una nuova costruzione socialista, secondo i quali i vecchi edifici sarebbero dovuti essere demoliti.<ref name="Dn2">[https://web.archive.org/web/20110123061858/https://www.dnevnik.bg/print/arhiv_za_grada/2007/02/15/311987_istoriiata_na_sofiia/ Историята на София], dnevnik.bg, 15 февруари 2007</ref> Così furono salvati dalla distruzione l'ex Palazzo reale, il Club militare, il palazzo dell'Accademia delle Scienze e altri palazzi vicino al [[Mercato coperto centrale di Sofia|Mercato coperto centrale]], al [[Mercato delle donne]], al [[Ponte dei Leoni]], lungo le vie di "Pirotska" e "Esarca Josif".<ref name="Dn2" />
 
Durante [[Repubblica Popolare di Bulgaria|il regime comunista]] alcune delle strade e le piazze più iconiche della città furono ribattezzate per ragioni ideologiche e dopo il 1989 la maggior parte dei nomi precedenti furono ripristinati.<ref>Л. Иванов (L. Ivanov). [{{cita testo|url=https://www.researchgate.net/publication/319820028_1991_Sofia_street_naming_proposal |titolo=Предложение за наименуване на улици в София]}}. София, 22 януари 1991 г.</ref>
[[File:Sofia street 1966.jpg|miniatura|Sofia nel 1966]]
Nella seconda metà del XX secolo molti dei villaggi vicini, che fino ad allora erano indipendenti, furono annessi a Sofia - Birimirci e Obradovci nel 1955, Knjaževo nel 1958, Bojana, Vraždebna, Vrabnica, Gorna Banja, Dragalevci, Darvenica, Ilianci, Malaševci, Obelja, Orlandovci, Simeonovo e Slatina nel 1961, Suhodol, Trebič e Filipovci nel 1971, Botunec, Gorubliane, Kremikovci, Seslavci e Čelopečene nel 1978.<ref>{{Cita web|url=http://www.nsi.bg/nrnm/show2.php?sid=57422&ezik=bul}}</ref>
 
Le strade tangenziali o distrettuali, i viali e le strade di Sofia nei periodi iniziali della costruzione della città furono i viali "Slivnica", "Ferdinand" (l'odierno "Vasil Levski"), "Patriarca Evtimij", "Hristo Botev",<ref name="sofiazanas.blogspot.com2">[http://sofiazanas.blogspot.com/2009/06/blog-post_19.html?m=1 sofiazanas.blogspot.com]</ref> la parte settentrionale di "Principessa Maria Louisa", "Generale Nikolaj Stoletov", "Danail Nikolaev" nel nord-est, "Evlogij e Hristo Georgievi" nell'est e nel sud-est, "Penčo Slaveikov" nel sud, "Ing. Ivan Ivanov" e "Konstantin Veličkov" a ovest, e molti di loro avevano anche quella denominazione (ad esempio il viale 'Okrăžen', cioè Circonvallazione). La maggior parte di quei viali delimitarono i confini dell'odierno centro cittadino. Negli ultimi periodi del XX secolo i viali Vardar, Goce Delčev, Nikola Vapcarov e Pejo Javorov svolsero il ruolo di tangenziali.<ref>[{{cita testo|url=http://stara-sofia.com/karti.html |titolo=stara-sofia.com]}}</ref>
 
<gallery class="center" caption="Palazzi costruiti nel 1945-1989">
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All'inizio del 1998 furono inaugurate le prime stazioni della [[metropolitana di Sofia]].<ref>https://www.metropolitan.bg/razshiryavane/istoriya-razvitie-metro</ref>
 
Nel 2015 fu completato l'edificio del Forte Capitale, situato all'ingresso di Sofia dal corso Tsarigradsko sciosse, diventando l'edificio più alto della Bulgaria, sostituendo l'Hotel Rodina, costruito 25 anni prima. È in costruzione l'edificio Sky Fort, che dovrebbe diventare, secondo il progetto, l'edificio più alto della Bulgaria con i suoi 202 m.<ref>[{{cita testo|url=https://citybuild.bg/news/5-vpechatlyavashti-fakta-za-nebostargacha-sky-fort-v-sofiya |titolo=5 впечатляващи факта за най-високата сграда в България - SKY FORT]}}</ref>
 
<gallery class="center" caption="Edifici moderni a Sofia">
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* 1610 – Fondazione della [[Diocesi di Sofia e Filippopoli|sede cattolica di Sophia]]
* 1818 – Terremoto<ref name="admiralty1920">British Admiralty, Naval Intelligence Division (1920), ''Handbook of Bulgaria'', London</ref>
* 1829 – Città occupata dalle [[Guerra russo-turca (1828-1829)|forze russe]]<ref>[{{cita testo|url=https://archive.org/details/chambersencyclop09lond?view=theater#page/556/mode/1up |titolo="Sofia".]}} ''Chambers's Encyclopaedia''. London. 1901</ref>
* 1858 – Terremoto<ref name="admiralty1920" />
* 1863 – Ricostruzione della [[Cattedrale di Santa Domenica|chiesa di Santa Domenica]]
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* 1884 – Allestimento del [[Giardino di Boris]]
* 1886 – Costruzione del palazzo dell'[[Assemblea nazionale (Bulgaria)|Assemblea Nazionale]]
* 1888 - Fondazione dell'[[Università di Sofia]]. Inaugurazione della [[Stazione di Sofia Centrale|Stazione ferroviaria centrale di Sofia]] e dello [[Zoo di Sofia]].<ref name=":5">[{{cita testo|url=https://archive.org/details/BulgariaGuideBook1959/bulgaria_guide59?view=theater#page/n11/mode/2up |titolo="Sofia". ''Bulgaria Guide Book'']}}. Bulgaria: Balkantourist. 1959</ref> [[Dimităr Petkov]] diventa sindaco
* 1890 – 31 maggio: Temporale distruttivo<ref>Benjamin Vincent (1910), "Sofia", ''Haydn's Dictionary of Dates'' (25th ed.), London: Ward, Lock & Co</ref>
* 1891 – Costruzione del [[Ponte delle Aquile]] e del [[Ponte dei Leoni (Sofia)|Ponte dei Leoni]]
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* 2004 – Inaugurazione della Stazione centrale dei pullman di Sofia
* 2005 - [[Bojko Borisov]] diventa sindaco.
* 2006 - Inaugurazione del [[Mall of Sofia]]. Apre il Cinema Cineplex.<ref name="cinema">{{Cita web|url=http://cinematreasures.org/theaters/bulgaria/sofia|dataaccessotitolo= |accesso=28 dicembre 2013}}</ref> Costruzione della [[Concattedrale di San Giuseppe (Sofia)|Concattedrale di San Giuseppe]]
* 2007 - Fondazine della squadra di [[Calcio (sport)|calcio femminile]] [[Olympia Sofia]]. La Bulgaria [[Allargamento dell'Unione europea|entra a]] far parte dell'[[Unione europea]].<ref>{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/2013/12/25/world/europe/bulgarias-struggle-belies-promise-of-eu-membership.html|titolo= |autore=Andrew Higgins|dataaccessoaccesso=28 dicembre 2013}}</ref>
* 2008 - Inizia [[Sofia Pride]]. 3 luglio: [[esplosioni di Čelopečene]]
* 2009 - [[Jordanka Fandăkova]] diventa sindaco. Costruzione del [[BenchMark Business Center]]
* 2011 - Inaugurazione dell'[[Arena Armeec]] e del Museo d'Arte Contemporanea dell'Arsenale di Sofia. Costruizione delle torri del Sopharma Business Center.
* 2012 - Entra in funzione la linea 2 della [[metropolitana di Sofia]]. Popolazione: 1.241.396.
* 2013 - Febbraio: [[proteste contro il governo Borisov]]. Giugno: [[proteste contro il governo Orešharski]].<ref>{{Cita web|url=http://noresharski.com/category/the-protest/?lang=en|titolo= |citazione=Antigovernment Press Centre|dataaccessoaccesso=28 Decemberdicembre 2013}}</ref>
* 2015 – [[Capital Fort]] Business Centre diventa l'edificio più alto di Sofia con i suoi 126 metri.
* 2017 – Completamento del [[Millennium Center (Sofia)|Millennium Center]]
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|-
! style="background:#d2dffa;" | Anno
! style="background:#d2dffa;" | Popolazione<ref>{{citecita web | last cognome= Lahmeyer | first nome= Jan | year anno= 2004 | url = http://www.populstat.info/Europe/bulgarit.htm | archive-url urlarchivio= https://web.archive.org/web/20141025100043/http://www.populstat.info/Europe/bulgarit.htm | title titolo= BULGARIA &#91;Bālgarija&#93;. historical demographical data of the urban centers | work opera= populstat.info | publishereditore = populstat.info |accesso=16 accessdate =ottobre 2021-10-16 | lang lingua= en}}</ref>
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| '''1870''' || style="text-align:center;"| 19 000
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|}
 
'''La popolazione di Sofia nel tempo'''<br/>(il numero è indicato in migliaia)
 
<timeline>
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</timeline>
 
Al giorno d'oggi Sofia è la città più popolata della Bulgaria. Nel 1870 gli abitanti furono circa 19.000, di cui ne rimasero solo 11.684 dopo la [[Guerra russo-turca (1877-1878)|guerra russo-turca]].<ref>Якимова, Милена. София на простолюдието (С тарикатско-български речник). София, Изток-Запад, 2010. ISBN 978-954-321-682-6, p. 52.</ref> Secondo il primo censimento ufficiale della popolazione del 1880, la popolazione di Sofia era di 20.501 persone.<ref>[{{cita testo|url=https://www.sofia.bg/history.asp?lines=316&nxt=1&update=all |titolo=Storia di Sofia]}}, sul sito del Comune di Sofia (in bulgaro)</ref><ref>[{{cita testo|url=http://populstat.info/Europe/bulgarit.htm |titolo=BULGARIA: historical demographical data of the urban centers]}}</ref> A quel tempo, Sofia era etnicamente divisa come segue: 56% [[bulgari]], 30% [[ebrei]], 7% [[turchi]] e 6% [[Popoli romaní|zingari]].<ref>Кираджиев, Светлин. София. 125 години столица. 1879-2004 година. ИК „Гутенберг“, 2006</ref> Il 60% dei residenti della città erano uomini di cui 60% celibi.<ref>Якимова, Милена. София на простолюдието (С тарикатско-български речник). София, Изток-Запад, 2010, p. 52</ref> Nel 1880 [[Konstantin Jireček]] notò che Sofia aveva 20 quartieri con circa 5000 case.
 
Alcuni anni dopo la [[Liberazione della Bulgaria|Liberazione]] la città iniziò a crescere gradualmente con persone provenienti da tutta la Bulgaria, ma principalmente dalle zone di [[Radomir (Bulgaria)|Radomir]], [[Trắn]], [[Breznik]], [[Samokov]], [[Botevgrad|Orkhani]] e [[Dimitrovgrad (Serbia)|Tsaribrod]]. Dal 1900 al 1946 la popolazione della città conobbe il suo maggiore aumento, da circa 68.000 a 435.000 persone.
 
Secondo i dati del censimento del 2001, nel Distretto di [[Sofia (distretto)|Sofia]] vivevano 1.177.577 persone, di cui 559.229 uomini (47,5%) e 618.348 donne (52,5%), ovvero 1.106 donne ogni 1.000 uomini. Nella città di Sofia vivevano 1.094.410 persone, con 518.149 uomini e 576.261 donne. Il quartiere più grande era Lyulin con 120.117 abitanti, seguito da Mladost con 110.877 abitanti, Poduyane con 75.312 abitanti e Krasno Selo con 72.773 residenti. La maggior parte erano di Sofia, di età compresa tra 18 e 64 anni (790.180 persone), seguiti dai residenti fino a 18 anni (201.202) e da quelli over 65 (183.049). L'età media era di 38,3 anni.<ref>[{{cita testo|url=https://www.grao.bg/tna/tab04.txt |titolo=Разпределение на населението в София по постоянен и настоящ адрес]}}</ref> La [[densità di popolazione]] alla fine del 2000 era di 909,1 ab./km². Secondo alcune pubblicazioni giornalistiche, il numero reale della popolazione residente nella capitale avrebbe superato 2 milioni di persone.<ref>Как да отпушим София, [{{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20071013164224/http://zagrada.bg/show.php?storyid=346472 |titolo=archiviato]}} dall'originale il 13 ottobre 2007</ref> Secondo le dichiarazioni ufficiali, ogni anno tra le 25.000 e le 45.000 persone della provincia si sarebbero stabilite permanentemente a Sofia.<ref>[{{cita testo|url=https://news.bg/bulgaria/vsyaka-godina-nad-20-000-dushi-se-preselvat-v-sofiya.html |titolo=Всяка година над 20 000 души се преселват в София]}}, News.bg, 15.09.2008</ref> Ciò avrebbe causato molti problemi alla città: sovrappopolazione, aumento del numero di automobili, congestione stradale, inquinamento, crisi abitativa, mancanza di parcheggi e altri.
 
Il [[tasso di natalità]] per 1.000 abitanti era di 7,9 e fino al 2001 fu in continuo calo. Il [[tasso di mortalità]] è di 12,2 ogni 1.000 persone ed è in aumento. Sulla base di questi dati, il calo annuo della popolazione sarebbe del 4,3 [[per mille]]. Infatti, a causa dell'afflusso di gente dalle campagne, la popolazione di Sofia sarebbe in aumento. Il tasso di mortalità infantile è di 11 bambini ogni 1.000 nati vivi. Nel 1980 era di 18,9 per mille. Dal 2001 il tasso di natalità a Sofia è in continuo aumento, raggiungendo il 13 per mille. In soli 10 anni il numero dei bambini nati è raddoppiato. Ciò ha creato un problema con gli asili nido, il cui numero si è dimezzato a causa del calo a lungo termine del tasso di natalità a partire dal 1989.
 
Secondo il censimento del 2011, la popolazione di Sofia era composta dai seguenti gruppi etnici: 1.136.000 [[bulgari]] (96%); 18.300 [[Popoli romaní|zingari]] (1,5%) e 6.500 [[turchi]] (0,6%).<ref>Официални данни от преброяването през 2011 г. [{{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20110925165257/http://censusresults.nsi.bg/Reports/2/2/R7.aspx |titolo=Archiviato]}} dall'originale il 25 settembre 2011</ref> Circa 17.000 persone avevano indicato un altro gruppo etnico o non si erano identificate con nessuno. Nessuna differenza fu riscontrata nelle percentuali dei tre principali gruppi etnici nella capitale rispetto al censimento del 2001; numericamente, l'unica grande differenza era visibile nella popolazione bulgara, aumentata di 12.000 persone. Il censimento del 2001 elencò anche alcuni gruppi etnici più piccoli, tra cui 3.100 [[russi]], 1.700 [[armeni]] e 1.200 [[greci]].
 
Al 15 marzo 2016, 1.441.918 persone erano domiciliate nel comune di Sofia, di cui 1.304.772 nella città di Sofia.<ref>[{{cita testo|url=https://www.grao.bg/tna/tab02.txt |titolo=ГРАО. Таблица на населението по постоянен и настоящ адрес]}}</ref>
 
Nel 2020, invece, la popolazione della capitale diminuì dell'1,53%, ovvero di 20.378 persone, raggiungendo una popolazione di 1.308.412 persone. Ciò non accadeva dal 2001, quando la popolazione di Sofia diminuì per l’ultima volta.
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=== Luoghi di culto ===
[[File:Banya Bashi Mosque, Sofia BUL.jpg|miniatura|La Moschea Banja Baši|208x208px]]
Sofia è centro della [[tolleranza religiosa]]. Su una piazza di alcuni m<sup>2</sup> si trovano i luoghi di culto di alcune delle [[Monoteismo|religioni monoteiste]] più diffuse al mondo – la [[Chiesa di Santa Domenica]] ([[chiesa ortodossa]]), la [[Concattedrale di San Giuseppe (Sofia)|Concattedrale di San Giuseppe]] ([[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]), la [[Moschea Banja Baši]] ([[Islam]]) e la [[Sinagoga di Sofia]] ([[Giudaismo]]).<ref>[{{cita testo|url=https://visitsofia.bg/bg/item/2010-religiozna-tolerantnost |titolo=По стъпките на религиозната толерантност в столицата на България]}} // visitsofia.bg</ref><ref>[{{cita testo|url=https://theculturetrip.com/europe/bulgaria/articles/10-things-we-can-all-learn-from-bulgarias-square-of-religious-tolerance |titolo=10 Things We Can all Learn from Bulgaria's Square of Religious Tolerance]}} // theculturetrip.com, 2017-06-08</ref>
 
Nella diocesi di Sofia sono attivi 200 chiese e cappelle ortodosse e oltre a 40 monasteri costruiti dal IV secolo fino ad oggi. Il luogo di culto più grande di Sofia e in tutto il Paese è la [[Cattedrale di Aleksandr Nevskij (Sofia)|Cattedrale di Alexandr Nevskij]], uno dei simboli della città e un [[Beni culturali|bene culturale]] di fama nazionale. La [[Chiesa di San Giorgio (Sofia)|Rotonda di San Giorgio]] e la [[Chiesa di Santa Sofia (Sofia)|Basilica di Santa Sofia]], costruiti rispettivamente nel IV e nel VI sec., fanno parte dei luoghi di culto più antichi della città. Nella [[chiesa di Bojana]] si trovano gli [[Affresco|affreschi]] del XIII secolo che dal 1979 fanno parte della Lista del [[Patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20110521102347/http://afp.google.com/article/ALeqM5hAZpqJdQjhYv-ZIJPfVMNi31nbjQ|titolo=AFP: UNESCO-listed Boyana church reveals identity of its medieval master|sito=web.archive.org|data=21 maggio 2011-05-21|accesso=23 luglio 2024-07-23}}</ref>
 
=== Istituzioni pubbliche ===
[[File:Party House by night, Sofia (by Pudelek, cropped by ArionEstar).JPG|thumb|Il "Triangolo del Potere" di notte, L'ex Palazzo del Partito communista (in fondo) è uno dei tre edifici che formano il "Largo".|228x228px]]
A Sofia sono concentrati tutti gli organi del potere del Paese; [[potere legislativo|legislativo]] (l[[Assemblea nazionale (Bulgaria)|'Assemblea nazionale]]), [[Potere esecutivo|esecutivo]] ([[Consiglio dei ministri della Bulgaria|Consiglio dei ministri]]) e [[potere giudiziario|giudiziario]] (la Corte suprema di cassazione e la Corte costituzionale). Vi hanno sede inoltre la [[Banca nazionale bulgara]] e la delegazione della [[Commissione europea]]. La [[Capi di Stato della Bulgaria|Presidenza della Repubblica]], così come il Consiglio dei Ministri, sono situati in piazza Indipendenza, popolarmente conosciuta come ''Largo'' o il ''Triangolo del Potere''<ref>[{{cita testo|url=https://www.bnt.bg/bg/a/triagalnikat-na-vlastta-ili-largoto-kak-se-e-promenyal-prez-godinite |titolo="Триъгълникът на властта" или Ларгото: Как се е променял през годините]}}</ref>. Uno dei tre edifici che si affacciano sulla piazza, durante la [[Guerra Fredda]] ospitava il quartier generale del [[Partito Comunista Bulgaro|Partito comunista bulgaro]], e diventerà la nuova sede del Parlamento. Il vecchio edificio dell'Assemblea parlamentare sarà adibito a museo o utilizzato solo in occasione di cerimonie<ref>[{{cita testo|url=https://btvnovinite.bg/bulgaria/narodnoto-sabranie-muzej.html |titolo="Народното събрание – музей?"]}}</ref>.
 
Ci sono inoltre altre istituzioni nazionali (l'Istituto statistico nazionale, l'Amministrazione centrale della viabilità e altre), varie istituzioni economiche (la Camera di commercio bulgara) ed altri organi, il cui compito principale è l'attuazione del processo di riforma del Paese (Agenzia per la privatizzazione, Agenzia per la privatizzazione di massa, Agenzia per gli investimenti stranieri).<br/> A Sofia si trovano le sedi della maggior parte delle banche locali e internazionali del Paese, le sedi di molte organizzazioni non governative, fondazioni ecc. Qui si trovano il [[Santo Sinodo della Chiesa ortodossa bulgara|Santo Sinodo]] della [[Chiesa ortodossa bulgara]], il [[Gran Muftiato dei musulmani in Bulgaria]], il Rabbinato Capo della denominazione israelita, così come altre denominazioni ufficialmente registrate. Nella capitale si trovano le sedi centrali di quasi tutti i partiti politici del paese, delle principali organizzazioni sindacali, ecc.
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== Geografia antropica ==
=== Suddivisione amministrativa ===
La città di Sofia è il capoluogo di tre suddivisioni amministrative:
 
* [[Distretto di Sofia]] (in [[Lingua bulgara|bulgaro]] Софийска област, ''Sofijska oblast'', anche област Софийска, ''oblast Sofijska,'' oppure област София, ''oblast Sofia''), uno dei 28 [[distretti della Bulgaria]]; è situato nella parte sud-occidentale del Paese e comprende 22 comuni ([[Anton (Bulgaria)|Anton]], [[Božurište]], [[Botevgrad]], [[Godeč]], [[Gorna Malina]], [[Dolna Banja]], [[Dragoman]], [[Elin Pelin (Bulgaria)|Elin Pelin]], [[Etropole]], [[Zlatica]], [[Ihtiman]], [[Koprivštica]], [[Kostenec]], [[Kostinbrod]], [[Mirkovo]], [[Pirdop]], [[Pravec]], [[Samokov]], [[Svoge]], [[Slivnica]], [[Čavdar]] e [[Čelopeč]]). Il capoluogo Sofia però, non ne fa parte, essendo un'[[autorità unitaria]].
* [[Distretto della capitale di Sofia]] (Област София (столица), ''Oblast Sofia (stolitsa)'', chiamato anche област София, ''oblast Sofia,'' e област София-град, ''oblast Sofia-grad'', oppure София-столица, ''Sofia-stolitsa'', come anche Столична област, ''Stolična oblast''), comprende un unico comune, quello di Sofia.
* [[Comune di Sofia]] (Столична община, ''Stolična obština''), composto da 38 [[Insediamento umano|insediamenti umani]] (4 città e 34 villaggi). 16 delle 24 aree amministrative (quartieri) del Comune di Sofia sono composte solo da parti di Sofia. Altre 6 aree amministrative comprendono sia parti di Sofia che parti di altri comuni. Tre aree amministrative del Comune di Sofia non comprendono parti della città di Sofia. Tutte le aree hanno un proprio sindaco ({{bulgaro|кмет|kmet}}), che viene eletto dal consiglio locale e risolve i problemi che nascono dalle necessità quotidiane della popolazione sul modo di vivere del posto, l'assistenza amministrativa ai cittadini e i lavori pubblici.
 
Da un punto di vista prettamente territoriale non esiste alcuna differenza tra il Comune di Sofia (община София) e il Distretto della capitale di Sofia (област София-град); "Sofia-città" (София-град“) è sinonimo del territorio coperto da queste due unità amministrative. Il "Sofia-distretto" („София-област“), cioè il [[Distretto di Sofia]], non è il "Distretto della capitale di Sofia" („област София“, cioè la città di Sofia, София-град). Il Distretto di Sofia ( София-област) è spesso – erroneamente e per inerzia della terminologia amministrativa in vigore nel Paese fino al 1987 – anche chiamato “Sofia-circoscrizione” („София-окръг“). Allo stesso tempo, la città di Sofia è solo una delle quattro città (e 34 villaggi) situate nel territorio della capitale di Sofia. Da un punto di vista prettamente territoriale, la città di Sofia copre meno del 20% del territorio totale del distretto della capitale di Sofia.
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1. Sredec (''{{lang|bg|Средец}}'')<br/>2. Krasno Selo (''{{lang|bg|Красно село}}'')<br/>3. Văzraždane (''{{lang|bg|Възраждане}}'')<br/>4. Oborište (''{{lang|bg|Оборище}}'')<br/>5. Serdica (''{{lang|bg|Сердика}}'')<br/>6. Podujane (''{{lang|bg|Подуяне}}'')<br/>7. Slatina (''{{lang|bg|Слатина}}'')<br/>8. Izgrev (''{{lang|bg|Изгрев}}'')<br/>9. Losenec (''{{lang|bg|Лозенец}}'')<br/>10. Triadica (''{{lang|bg|Триадица}}'')<br/>11. Krasna Poljana (''{{lang|bg|Красна поляна}}'')<br/>12. Ilinden (''{{lang|bg|Илинден}}'')<br/>13. Nadežda (''{{lang|bg|Надежда}}'')<br/>15. Mladost (''{{lang|bg|Младост}}'')<br/>16. Studentski (''{{lang|bg|Студентски}}'')<br/>19. Ljulin (''{{lang|bg|Люлин}}'')
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14. Iskăr (''{{lang|bg|Искър}}'') ([[Busmanci]])
 
17. Vitoša (''{{lang|bg|Витоша}}'') ([[Vladaja]], [[Mărčaevo]])<br/>18. Ovča kupel (''{{lang|bg|Овча купел}}'') ([[Malo Bučino]])
 
20. Vrăbnica (''{{lang|bg|Връбница}}'') ([[Volujak (Bulgaria)|Volujak]], [[Mramor]])
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22. Kremikovci (''{{lang|bg|Кремиковци}}'') ([[Buhovo]], [[Željava]], [[Jana (Bulgaria)|Jana]], Gorni Borgov, Dolni Borgov)
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21. Novi Iskăr (Нови Искър) ([[Novi Iskăr]], [[Mirovjane]], [[Kătina]], [[Dobroslavci]], [[Žiten]], [[Balša]], [[Podgumer]], [[Vojnegovci]], [[Lokorsko]], [[Kubratovo]], [[Svetovračene]], [[Negovan]], [[Čepinci]])<br>
 
23. Pančarevo ([[Pančarevo]], [[German (Bulgaria)|German]], [[Bistrica (Sofia)|Bistrica]], [[Kokaljane]], [[Lozen (Bulgaria)|Lozen]], [[Krivina]], Kazičene, [[Železnica]], [[Plana (villaggio)|Plana]], [[Dolni Pasarel]])<br>
 
24. Bankja ([[Bankja]], [[Ivanjane]], [[Klisura]])
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=== Amministrazione ===
Il Comune di Sofia viene amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale, eletti ogni 4 anni. L'ex sindaco di Sofia, [[Stefan Sofijanski]], ricoprì questa funzione dal 19 novembre 1995 e ebbe il terzo mandato alle elezioni locali del 2003. Alle elezioni parlamentari del 2005 venne eletto come deputato. Nelle seguenti elezioni del mese di ottobre e nel ballottaggio del 5 novembre 2005 venne eletto sindaco [[Bojko Borisov]]. Dal 23 novembre 2009 il sindaco di Sofia fu [[Jordanka Fandăkova]], la prima donna a ricoprire la carica di sindaco della capitale<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.novinite.com/view_news.php?id=110007|editore=Novinite.com|titolo=Bulgaria: Yordanka Fandakova First Woman Mayor of Bulgarian Capital Sofia|data=15 novembre 2009|accesso=21 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150527151225/http://www.novinite.com/view_news.php?id=110007|dataarchivio=27 maggio 2015|urlmorto=sì}}</ref>, eletta dopo aver sconfitto Georgi Kadiev rappresentante del Partito socialista. Il 6 novembre 2023 dopo quattordici anni di governo del [[Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria|GERB]], venne eletto sindaco [[Vasil Terziev]], figlio di un ex funzionario della [[Komitet za dăržavna sigurnost|Polizia segreta bulgara]] durante l'epoca comunista, milionario ed esponente della coalizione locale di stampo liberale tra [[Continuiamo il Cambiamento|Continuiamo il cambiamento]], [[Bulgaria Democratica|Bulgaria democratica]] e il movimento locale Spasi Sofia (Salva Sofia).<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/altrenews/2023/11/07/bulgaria-terziev-vince-le-amministrative-a-sofia_577ecaa3-e14c-4038-b1ac-4fdc103d5a7f.html|titolo=Bulgaria: Terziev vince le amministrative a Sofia}}</ref>
 
Nei decenni successivi alla fine del regime comunista totalitario, i partiti della destra hanno avuto una grande influenza in città: inizialmente l’[[Unione delle Forze Democratiche (Bulgaria)|Unione delle Forze Democratiche]] e i suoi partiti scissionisti, poi il GERB, che domina anche il governo municipale. Rappresentanti della destra furono tutti i sindaci di Sofia dopo il 1990: [[Alexandăr Karakačanov]] (1990 – 1991), [[Alexandăr Jančulev]] (1991 – 1995), Stefan Sofijanski (1995 – 2005), Bojko Borisov (2005 – 2009), Jordanka Fandăkova (2009 – 2023) e Vasil Terziev (dal 2023).
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== Sport ==
[[File:Levski sofia fans.jpg|miniatura|Tifosi del Levski|202x202px]]
Nella città di Sofia hanno sede numerose società sportive. Il [[Calcio (sport)|calcio]] è lo sport più popolare. Le due squadre più importanti di calcio sono il [[Profesionalen Futbolen Klub CSKA|CSKA Sofia]] e il [[Profesionalen Futbolen Klub Levski Sofija|Levski Sofia]] che danno vita al cosiddetto "[[Derby eterno (Bulgaria)|derby eterno di Bulgaria]]". Si tratta dei club più titolati del Paese: il Cska ha vinto 31 campionati nazionali e 20 [[Coppa di Bulgaria|coppe di Bulgaria]], mentre il Levski ha vinto 26 campionati nazionali e 26 coppe di Bulgaria. Il Levski gioca le sue partite allo [[stadio Georgi Asparuhov]], mentre il Cska gioca allo [[stadio dell'Esercito bulgaro]]. Altre squadre presenti in città sono lo [[Profesionalen Futbolen Klub Slavija Sofija|Slavia]], fondato nel 1913, il [[Profesionalen Futbolen Klub Lokomotiv Sofija|Lokomotiv Sofia]], fondato nel 1929, il Septemviri Sofia, fondato nel 1944, il Sofia, nato nel 2006 per una disputa interna al CSKA Sofia, e nell'hinterland cittadino il Vitoša Bistrica, fondato nel 1958 e in passato chiamato Vitoša Sofia, vincitore di 1 [[Kupa na Amat'orskata futbolna liga|Coppa bulgara dilettanti]]. Fino al 2012 esisteva un settimo club, l'[[Profesionalen Futbolen Klub Akademik Sofija|Akademik Sofia]], vincitore di 1 [[Coppa dei Balcani (club)|Coppa dei Balcani]], che è stato dissolto per motivi finanziari.
 
Sei squadre competono nella [[Părva profesionalna futbolna liga|Prima Lega professionale di calcio]] nella [[Părva profesionalna futbolna liga 2024-2025|stagione 2024/25]]: [[Profesionalen Futbolen Klub CSKA|CSKA]], [[Profesionalen Futbolen Klub Levski Sofija|Levski]], [[Profesionalen Futbolen Klub Slavija Sofija|Slavia]], [[Profesionalen Futbolen Klub Lokomotiv Sofija|Lokomotiv]], [[Futbolen Klub Septemvri|Septemvri]] e [[Futbolen Klub CSKA 1948 Sofia|CSKA 1948]]. [[Nazionale di calcio della Bulgaria|La nazionale di calcio]] gioca più spesso allo [[Stadio nazionale Vasil Levski|stadio Vasil Levski]], il più grande stadio del Paese con una capienza di 44.000 persone.
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== Collegamenti esterni ==
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* [{{cita testo|url=http://bulgaria.it/sofia/ |titolo=Sofia]}}, informazioni utili
 
{{Distretti della Bulgaria}}