San Michele e il drago: differenze tra le versioni
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== Storia ==
[[File:Raffaello, San Michele e il drago 03.jpg|thumb|Dettaglio|left]]▼
L'opera si trova citata per la prima volta in un sonetto del [[Giovanni Paolo Lomazzo|Lomazzo]] assieme al ''[[San Giorgio e il drago (Raffaello Parigi)|San Giorgio e il drago]]'' nello stesso museo, il che ha fatto pensare che le due opere formassero una sorta di [[dittico]], anche per le analogie nelle misure e nel soggetto. Sempre secondo il Lomazzo l'opera era stata ceduta da un milanese ad [[Ascanio Sforza]], conte di [[Piacenza]]. Passata in seguito nelle collezioni del cardinale [[Giulio Mazzarino|Mazzarino]], finì nelle raccolte reali di [[Luigi XIV]], che sono poi confluite nel Louvre.
▲[[File:Raffaello, San Michele e il drago 03.jpg|thumb|Dettaglio|left]]
La data è stata piuttosto dibattuta tra gli studiosi, con oscillazioni tra il 1500 e il 1505. Quest'ultima data, già avanzata da Brizio e Camesasca, legherebbe l'opera ai lavori fatti per i duchi di [[Urbino]] in quell'anno, in particolare per [[Guidobaldo da Montefeltro]] e i suoi cortigiani, venendo confermata anche da dati stilistici, come il gusto fiammingo nei paesaggi e nel mostro, che ricorda [[Hieronymus Bosch|Bosch]].
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