Senocrate: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Bio
|Nome = Senocrate
|Cognome =
|Sesso = M
▲|PreData = [[lingua greca|greco]]: Ξενοκράτης, ''Xenokrates''
|LuogoNascita = Calcedonia
|GiornoMeseNascita =
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 314 a.C.
|Epoca = IV a.C.▼
|Attività = filosofo
▲|Epoca =
|Nazionalità = greco antico
|Immagine = Xenocrates.jpg
}}
Alla morte di quest'ultimo, lasciò l'[[Accademia platonica|Accademia]] per dissapori con lo [[scolarca]] [[Speusippo]], di cui prese il posto nel [[339 a.C.|339]], guidando la [[scuola]] fino alla [[morte]].▼
==Biografia==
Nonostante fosse di modesta capacità speculativa, ebbe tuttavia una certa influenza nello sviluppo della scuola. Distinse il sapere, l'opinione e la sensazione: il sapere è pienamente [[verità|vero]], l'opinione ha una verità inferiore e la sensazione ha insieme mescolate verità e falsità. Queste tre specie di conoscenza corrispondono a tre specie di oggetti: il sapere alla sostanza intellegibile, l'opinione alla sostanza sensibile, la sensazione a una sostanza mista.▼
▲Fu discepolo di [[Platone]] e, sembra, anche di [[Eschine Socratico]]. Alla morte di
Narra
Con Senocrate si accentua la tendenza al [[Pitagora|pitagorismo]] che già caratterizzava l'ultima speculazione di [[Platone]] e quella di [[Speusippo]].▼
Sempre secondo
== Opere ==
[[Diogene Laerzio]] ci ha lasciato un dovizioso elenco delle opere senocratee, tutte perdute a parte frammenti<ref>187 nell'edizione a cura di [[Margherita Isnardi Parente]].</ref>ː
{{citazione|''Della natura'', VI; ''Della sapienza'', VI; ''Della ricchezza'', I; ''L’Arcade'', I; ''Dell’indefinito'', I; ''Del fanciullo'', I; ''Della temperanza'', I, ''Dell’utile'', I; ''Dell’esser libero'', I; ''Della morte'', I;, ''Della volontarietà'', I; ''Dell’amicizia'', II; ''Dell’equità'', I; ''Del contrario'', II; ''Della felicità'', II; ''Dello scrivere'', I; ''Della memoria'', I; ''Della menzogna'', I; ''Callicle'', I; ''Della saggezza'', II; ''Economico'', I; Della moderazione, I; Della forza della legge, I; Del regime politico, I; Della santità, I; Che la virtù è insegnabile, I; Dell’essere, I; Del fato, I; Delle passioni, I; Dei generi di vita, I; Della concordia, I; Dei discepoli, II; Della giustizia, I; Della virtù, I; Delle forme, I; Del piacere, II; Della vita, I; Del valore, I; Dell’uno, I; Delle idee, I; Dell’arte, I; Degli dèi, II; Dell’anima, II; Della scienza, I; Il Politico, I; Della conoscenza scientifica, I; Della filosofia, I; Sulle teorie di Parmenide, I; Archedemo o della giustizia, I; Del bene, I; Scritti sulla conoscenza intellettiva, VIII; Lezioni sulla fisica, VI; Sommario, I; Dei generi e delle specie, I; Dottrine di Pitagora, I; Soluzioni, II; Divisioni, II; Tesi, XX, di trentamila linee; Trattazione sulla dialettica, XIV, di linee 12.740.
Oltre a ciò, ancora altri quindici libri e poi altri sedici, di insegnamenti relativi all’arte del parlare; e nove libri di Questioni logiche; sei libri intorno alle scienze, altri due libri sulla conoscenza intellettiva. E ancora: Sui geometri, V; Commentarii, I; I contrarii, I; Dei numeri, I; Teoria dei numeri, I; Degli intervalli, I; Teorie astronomiche, VI; Elementi sull’arte del regnare, ad Alessandro, IV; Ad Arriba; Ad Efestione; Sulla geometria,II. In tutto fanno 224.239 linee|Diogene Laerzio, IV 10 (trad. M. Isnardi Parente)}}
== Pensiero ==
▲Nonostante fosse di modesta capacità speculativa, ebbe tuttavia una certa influenza nello sviluppo della scuola. Distinse il sapere, l'opinione e la sensazione: il sapere è pienamente [[verità|vero]],
▲Con Senocrate si accentua la tendenza al [[Pitagora|pitagorismo]] che già caratterizzava l'ultima speculazione di [[Platone]] e quella di [[Speusippo]].
Notevole è la sua definizione dell'[[anima]] come "un [[numero]] che si muove da sé" nella quale egli evidentemente intendeva per numero quell'ordine che già Platone aveva indicato con la stessa parola.
A Senocrate
Nell'[[etica]], Senocrate seguiva Platone: pose la felicità nel "possesso della virtù e dei mezzi per conseguirla".
== Note ==
▲Narra Aeliano che, quando Platone era molto vecchio, Senocrate dovette allontanarsi da Atene. Durante la sua assenza, Aristotele si appostò lungo la passeggiata di Platone e gli disse villania (ne interrogò e interpellò il pensiero, come si direbbe oggi). Al suo ritorno, Senocrate chiese agli altri discepoli come mai Platone non usciva più di casa. Quando seppe della [[decostruzione]] praticata da [[Aristotele]], andò a fargli una partaccia, e disse ai suoi condiscepoli che erano una manica di vigliacchi, e per di più puzzavano.
<references/>
▲Sempre secondo Aeliano, il tiranno Dionisio mise in palio una corona d'oro per chi beveva di più; Senocrate la vinse, ma era talmente brillo che, sulla strada di casa, l'appese all'erma su cui, tornando dai simposi, poneva le corone di mirto, o d'alloro, o d'ulivo.
== Bibliografia ==
* [http://rmcisadu.let.uniroma1.it/isnardi/fronte02.htm ''Senocrate.
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{SEP|xenocrates|Xenocrates|Russel Dancy}}
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[[Categoria:Scolarchi dell'Accademia di Atene]]
[[Categoria:Studenti dell'Accademia di Atene]]
[[Categoria:Metafisici greci]]
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