Senocrate
Filosofo greco vissuto tra il IV ed il III secolo a.C. Scolarca della Accademia Platonica dal 339 al 314, dopo Speusippo e prima di Polemone. Di modesta capacità speculativa, ebbe tuttavia una certa influenza nello sviluppo della scuola. Distinse il sapere, l'opinione e la sensazione: il sapere è pienamente vero, l'opinione ha una verità inferiore e la sensazione ha insieme mescolate verità e falsità. Queste tre specie di conoscenza corrispondono a tre specie di oggetti: il sapere alla sostanza intellegibile, l'opinione alla sostanza sensibile, la sensazione a una sostanza mista. Con Senocrate si accentua la tendenza al Pitagorismo che già caratterizzava l'ultima speculazione di Platone e quella di Speusippo. Notevole è la sua definizione dell'anima come "un numero che si muove da sé" nella quale egli evidentemente intendeva per numero quell'ordine che già Platone aveva indicato con la stessa parola. A Senocrate pare sia da attribuirsi la dottrina delle idee-numeri che Aristotele riferiva ai "platonici". Secondo tale dottrina il numero costituiva l'essenza del mondo. Si distinguevano i numeri ideali da quelli con i quali si calcola; i numeri ideali, considerati come gli elementi primordiali delle cose, erano dieci. Di questi, l'unità e la dualità erano i principi rispettivamente della divisibilità e dell'indivisibilità, dall'unione dei quali scaturiva il numero propriamente detto. Nell'etica, Senocrate seguiva Platone: pose la felicità nel "possesso della virtù e dei mezzi per conseguirla".